mercoledì 31 dicembre 2008

UN PENSIERINO PER TUTTI I BLOGGER PASSATI, PRESENTI E FUTURI PRIMA CHE IL 2008 SE LA FILI VIA

Conversazione realmente registrata sulla frequenza di emergenza marittima sul canale 106 al largo della costa di Finisterra (Galicia), tra galiziani e americani, il 16 ottobre 1997.

Spagnoli: (rumore di fondo)…vi parla l’A-853, per favore, virate 15 gradi sud per evitare di entrare in collisione con noi. Vi state dirigendo esattamente contro di noi, distanza 25 miglia nautiche

Americani: (rumore di fondo)…vi suggeriamo di virare 15 gradi nord per evitare la collisione

Spagnoli: Negativo. Ripetiamo, virate 15 gradi sud per evitare la collisione

Americani: (un’altra voce) Vi parla il Capitano di una nave degli Stati Uniti d’America. Vi intimiamo di virare 15 gradi nord per evitare la collisione

Spagnoli: Non lo consideriamo fattibile, né conveniente, vi suggeriamo di virare di 15 gradi per evitare di scontrarvi con noi

Americani: (tono accalorato) VI PARLA IL CAPITANO RICHARD JAMES HOWARD, AL COMANDO DELLA PORTAEREI USS LINCOLN, DELLA MARINA DEGLI STATI UNITI D’AMERICA, LA SECONDA NAVE DA GUERRA PIU’ GRANDE DELLA FLOTTA AMERICANA. CI SCORTANO 2 CORAZZATE, 6 DISTRUTTORI, 5 INCROCIATORI, 4 SOTTOMARINI E NUMEROSE ALTRE NAVI D’APPOGGIO. NON VI “SUGGERISCO” VI “ORDINO” DI CAMBIARE LA VOSTRA ROTTA DI 15 GRADI NORD. IN CASO CONTRARIO CI VEDREMO COSTRETTI A PRENDERE LE MISURE NECESSARIE PER GARANTIRE LA SICUREZZA DI QUESTA NAVE. PER FAVORE OBBEDITE IMMEDIATAMENTE E TOGLIETEVI DALLA NOSTRA ROTTA!!!

Spagnoli: Vi parla Juan Manuel Salas Alcantara. Siamo 2 persone. Ci scortano il nostro cane, il cibo, 2 birre e un canarino che adesso sta dormendo. Abbiamo l’appoggio della stazione radio “Cadena Dial de La Coruna” e il canale 106 di emergenza marittima. Non ci dirigiamo da nessuna parte visto che parliamo dalla terraferma, siamo nel faro A-853 di Finisterra sulla costa Galiziana. Non abbiamo la più pallida idea di che posto abbiamo nella classifica dei fari spagnoli. Potete prendere le misure che considerate opportune e fare quel cazzo che vi pare per garantire la sicurezza della vostra nave di merda che si sfracellerà sulla roccia. Pertanto insistiamo di nuovo e vi suggeriamo di fare la cosa più sensata e di cambiare la vostra rotta di 15 gradi sud per evitare la collisione

Americani: Bene, ricevuto, grazie

domenica 28 dicembre 2008

LA DOMANDA

che mi faccio ogni giorno, quando esco per la mia solita passeggiata mattutina, è semplice semplice.
Ieri, per esempio, è stato uno di quei giorni.
Adesso che ci penso bene però non è una sola di domanda…no…sono alcune e di vario genere.
Infatti, nell’arco di una sola ora, ho avuto delle risposte a quelle che mi pongo da definirsi pirotecniche considerato il rapido svolgersi di alcuni avvenimenti.
Che mi hanno molto colpito.
La mia uscita da casa varia secondo la situazione meteorologica, non quella mia perché non sempre tende al bello, parlo del tempo che fa.
Ecco quindi la prima domanda che rivolgo a chi fa le previsioni: ma è possibile che ogni canale televisivo dice la sua che poi è sempre diversa l’una dall’altra? Mettiamo da parte, per carità di patria le previsioni a lungo termine, il fatto è che non azzeccano nemmeno quelle del giorno dopo. Lo so è una storia vecchia detta e ridetta ma per carità astenetevi dal farle ‘ste previsioni. Mi complicano la vita poiché la sera mi preparo un certo abbigliamento per l’indomani ed è molto facile che io esca con tanto di cappello, cappotto ed ombrello ma quando metto piede in strada c’è un sole da andare al mare e farsi un bel bagno. E’ vero che anch’io lo faccio, ma di sudore.
La seconda domanda concerne i quadrupedi amici degli esseri umani. A questo proposito mi capita spesso di assistere a degli episodi veri. Cito il più recente. Quasi tutti i giorni incrocio una signora non più giovane, ben vestita, dal fare distinto, quasi aristocratico, che esce dal portone del fabbricato dove abita, a poche centinaia di metri da quello dove abito io, sempre alla stessa ora del mattino. La particolarità di quest’incontro da cui la domanda, è la seguente. La gentildonna in questione porta con sé, al guinzaglio, tre cani differenti l’uno dall’altro, e non sto parlando se maschi o femmine ma solo delle loro diverse proporzioni, minuscola, media, grossa e della varietà dei loro antenati. Ieri si è verificato qualcosa che mi ha incuriosito e che non ho potuto fare a meno di notare. Insieme a questa signora, lei davanti io leggermente più indietro, abbiamo fatto lo stesso percorso fino al cancello del parco di Piazza Vittorio. Proprio al centro dell’accesso al parco era tranquillamente disteso sulle sue quattro zampe un felino (gatto o gatta?) di mia vecchia conoscenza: il protagonista principale di una simpatica scena alla quale ebbi modo di assistere nel febbraio di quest’anno, sempre in questo parco. Ho avuto la netta impressione che il gatto/a (?) stava come in attesa dell’arrivo di quei tre cani giacchè non appena varcato il cancello del parco la signora ha tolto loro il guinzaglio e, tutti insieme in compagnia del micio/a (?), calmi e tranquilli se ne sono andati passeggiando nell’ampio spazio erboso loro riservato. Credo si siano persino scambiati un loro reciproco saluto di buongiorno. Quando però la gentildonna ha iniziato a tirar fuori da una busta di plastica qualcosa avviandosi quindi verso un lato dello spazio erboso dove era accoccolato un altro felino/a (?) il “compare” (o “comare”) dei tre cani ha lasciato la loro compagnia ed ha pensato bene di accodarsi alla signora. Era arrivata la colazione! Be’…ma allora l’attesa era per l’”accoglienza” o per il cibo in arrivo?
Ho proseguito nella mia passeggiata e, alla vista di alcuni cinesi che svolgevano diverse attività mi sono posto la terza domanda. Nel mio rione ne circolano parecchi…una piccola Chinatown. Intravedo due giovani donne sedute con le gambe incrociate sui gradini di una breve scalinata di pietra al centro del parco. In silenzio, senza scambiare un qualsiasi sguardo tra loro né rivolgendolo verso chi circola nei paraggi, se ne stanno immobili con le braccia distese e il palmo delle loro mani rivolto verso l’alto. Le ho osservate, discretamente, per alcuni minuti ma non hanno accennato neppure al più piccolo dei movimenti. Mi sono sembrate due statue. Poco distante da loro, una donna, un po’ più anziana, sta in piedi nei pressi di un albero, le braccia protese verso il vuoto e le mani distese verso il basso…anche lei immobile. Muovo appena qualche passo quando ne vedo altre due, che con una lunga spada in mano, penso di plastica, fingono di duellare facendo volteggiare le due spade non verso di loro ma in alto. Vicino alle duellanti un gruppo di altri “occhi a mandorla”, uomini e donne, si sfidano senza neppure sfiorarsi con gesti lenti, morbidi, fluttuanti come astronauti nello spazio. Sono cerimonie, riti o che altro? L’ultima domanda per quel giorno l’avrei voluta rivolgere ad una persona, una giovane donna, molto probabilmente dell’Europa dell’Est, una ragazzona alta, piuttosto formosa, priva di trucco, capelli biondi, occhi azzurri ma arrossati per via che mentre camminava, da sola, senza nessuno accanto, piangeva senza alcun ritegno. L’ho incrociata, insieme con altre persone, lei camminando in un senso io invece al contrario. Non le ho chiesto il perché del suo pianto ma ho pensato di non farlo per non intromettermi in una situazione molto privata. Ho agito bene?

sabato 27 dicembre 2008

PROPOSITO FALLITO

Volevo buttar giù qualcosa su questo argomento: "Del tempo breve, delle cose fatte e di quelle non fatte" poi, subito dopo aver letto queste due brevi frasi di Fernando Pessoa, mi sono bloccato: "Il valore delle cose non sta nel tempo che esse durano, ma nell'intensità con cui succedono. Per questo esistono momenti indimenticabili, cose inspiegabili e persone ineguagliabili" e ho fatto bene perchè dal 18 di questo mese ho avuto a che fare con persone ineguagliabili come i blogger.

martedì 23 dicembre 2008

FRASI FATTE E LUOGHI COMUNI

Eccone un florilegio. "Mi corre l'obbligo" di "ammettere mio malgrado" che, da quando sto tentando di diventare blogger "per volontà di chi dico io e di formidabili "Pigmalione" ho dovuto "abbassare la cresta" giacchè pensavo di essere "chissà chi" per avere appena imparato, quasi da solo, a manovrare il pc. E invece no! Perciò riconosco sinceramente che sono a stento un "apprendista stregone". Ma, al fine di evitare di "chiudermi a riccio" ecco che sperimento la carriera di internauta. E' pur vero che "sono giovane (sic!) e mi farò" ma so bene quante volte dovrò "bere l'amaro calice" delle osservazioni e dei rimbrotti che riceverò per gli errori che inevitabilmente andrò a commettere. Un "bagno d'umiltà" è doveroso. Faccio in anteprima "il pianto del coccodrillo" (ma veramente piangono?) così evito di fare dopo il "lamento di geremia"

domenica 21 dicembre 2008

UNA DOMANDINA SEMPLICE SEMPLICE...

...per la quale avrei bisogno di un "aiutino" (come mi piace questa parola!!!). Se ad esempio io non sono in grado di "dimostrare impegno nel trasmettere valori culturali, etici, letterari o personali" - motivazione con la quale Visco ha segnalato GAP per un premio ai suoi blog- che faccio? Torno al mio scribacchiare? Mi suicido? Commetto un reato (che peraltro ho in testa dal '94) per il quale in altri ameni luoghi di questo mondo è prevista, a scelta, l'impiccagione, la decapitazione, la lapidazione, la sedia elettrica, l'iniezione letale e altre amenità del genere? Intanto io una prima risposta me la sono già data. E' vero che ho creato il mio blog soltanto da quattro giorni ma l'impressione è che sono un nanetto rispetto a dei giganti quali tutti gli altri blogger ed al contenuto dei loro brillanti e dotti blog nonchè ai loro commenti. Ora non rompete con le vostre consolazioni o i vostri commenti, questa è la realtà bellezze care. Sono una grande "testa di capra" come ama dire l'incarcerato (caro? la gentile signora ha un teschio al posto della testa,è vestita di nero e va in giro con una grossa falce). Io direi invece che sono una grande testa di "caprone" ed anche un po' rincoglionito. ALT! Un momento! Il primo "aiutino" (quanto me piace!!!) me lo dò da solo giacchè ho trovato la soluzione ideale: torno indietro di 78 anni, praticamente al giorno della mia nascita. Col trascorrere del tempo migliorerò senz'altro. Distinti ossequi.

venerdì 19 dicembre 2008

Le visite

Ho inviato recentemente la lettera che qui sotto trascrivo se vi va ditemi che ne pensate.

"Roma, 3 novembre 2008.
GENTILE SIGNORA Le scrivo la presente per rammentarle, chiedendole scusa se Le creo disturbo, di quando Lei venne a trovarmi una prima volta oltre 55 anni fa, ricorda? Poi, lo ammetto, queste Sue veloci piccole visite si sono ripetute nel corso di questi anni ancora altre volte, ma sono state soltanto rapidissime apparizioni risoltesi nel migliore dei modi. Comprendo benissimo che Lei ha svolto validamente la Sua attività presso tantissimi altri, anche tra persone di mia intima conoscenza specie di recente e che quindi ha deciso, Lei o altri non lo so, per i troppi impegni che ha avuto e che ha in questo periodo, di lasciar passare ancora un po' di tempo prima di venirmi a trovare nuovamente. Benissimo, d'accordo e La ringrazio anche se, spero che Lei ne convenga, un lasso di tempo così lungo non è che mi conforta molto nel senso che più la "cosa" va per le lunghe e più mi affligge. Cerco di spiegarLe meglio il mio pensiero. Forse si starà già chiedendo se io non veda l'ora che Lei arrivi? No, non è così, al contrario. Mi rendo perfettamente conto che Lei un giorno dovrà pure venirmi a trovare ma proprio per questo Le sto scrivendo questa lettera. Le spiego. Quando, nei Suoi ritagli di tempo libero, deciderà di venirmi a trovare...come avrà notato ripeto più volte le stesse parole...non dico che deve avvisarmi prima ma, se le decisioni in questo campo dipendono da Lei o da qualcuno dei Suoi capi, be' La prego di fare in modo di presentarsi da me nei momenti in cui io sarò presente il meno possibile. Voglio dire che, quando questo avverrà, fisicamente io dovrò esserci ma sarebbe meglio che la mia mente si trovi altrove. Per esempio l'orario migliore, anzi gli orari migliori, sono quelli tra le 14 e le 15 e tra le 24 e le 5 del mattino seguente. Lei può scegliere tranquillamente uno qualsiasi tra giorni feriali e giorni festivi, per me non fa alcuna differenza, mi troverà sempre a Sua completa disposizione pregandola però di tenere in debito conto gli orari che in precedenza ho definito come i più agevoli, almeno per me. Mi rendo conto che questa Le può sembrare una pretesa un po' non dico assurda ma quasi e che può creare un precedente piuttosto pericoloso sotto molti punti di vista anche per altri che sono in attesa come me però, mi creda, questo renderà la cosa più facile sia per Lei sia per tutti quelli che dovranno riceverLa. La prego di ritenersi dispensata dal farmi avere una Sua risposta in merito a quanto da me richiesto tramite la presente. Come vede non Le ho scritto ieri 2 novembre per evitare qualsiasi fraintendimento. Le sono profondamente grato sin da ora per tutto quello che Lei si premurerà di fare nei miei confronti. Ritengo superfluo, come Lei ben sa, sottoscrivere questa lettera. Arrivederci e grazie."

giovedì 18 dicembre 2008

Finalmente

Oggi s'è aperta una finestra anzi un portone nel campo dei blog. Ma io sono diventato un blogger? Lo saprò soltanto quando qualcuno me lo farà sapere.