giovedì 26 aprile 2012

FORSE NON CI SARA' IL TAPPETO ROSSO...

...ai quattro ingressi – nord. est, sud, ovest – del Parco di Piazza Vittorio Emanuele II ma i loro rispettivi cancelli saranno aperti sin dal mattino per attendere i partecipanti all'incontro tra blogger di sabato 5 maggio c.a. qui a Roma.
Il termine per confermare la propria adesione all'iniziativa di cui al post "TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMA" del 2 aprile è l'ormai prossimo 30 aprile c.a.

domenica 22 aprile 2012

ARBERTO

L'artra matina c'avevo da sbriga' 'na certa cosa e quinni sortii de casa piuttosto presto. Così me spicciai pure presto. Doppo n'oretta ggià stavo pe' tornammene a casa. A 'n certo punto vidi sortì' da 'n portone de 'na strada vicino la mia, n'amico tanto bravo, 'n pezzo de pane, arto e robbusto, però no grasso e.......
È mejio che prima d' aricconta' er resto aricconti arcuni fatterelli.
Conobbi Arberto 'nsieme a n'artro gruppo d'amici e lui m'arimase impresso subbito come se c'avesse avuto 'na specie de calamita addosso, nun so' spiega' nemmeno io er perché, però me ricconto' quarche tempo doppo che pure lui c'aveva avuta l'istessa impressione quanno capitò che se conobbimo.
Me invitò tante vorte a cena a casa sua, cucinava lui, me fece conosce er fijo, un bonaccione come lui, e la mojie che invece era 'n macello de donna: acida, litigava sempre, se la prenneva co' Arberto e cor fijo, e nun se capiva er perchè era così. Stavano bene a sordi perché Arberto prenneva 'na bella pensione, er fijo lavorava, a lei nun j'annava manco da cucinà e spesso annaveno a magnà ar vicino ristorante. C'aveva 'na pazienza lui che c'era da invidiallo. Né lui né la mojie erano de Roma ma de Guarcino un paese vicino Fiuggi provincia de Frosinone.
Purtroppo Arberto nun ce vedeva da n'occhio e dall'artro poco e allora quanno lui doveva anna' a quarche posto, nun sapenno come fa, me chiedeva si l'accompagnavo io usanno la machina sua, una Skoda grossa, pesante, che la prima vorta che la guidai feci 'na gran fatica. Io la machina nun ce l'avevo più sinnò annavamo co' la mia.
Tre vorte, ma forse anche quattro, capitò che lo dovetti portà ar paese suo perché c'aveva da sistemà arcune cose e io lo facevo volentieri perché doppo magnavamo in quer paese e se facevamo pure quarche partita a carte co' 'n par de amici sua. Ar gioco però diventava n'artro, nun ce voleva sta' a perde e si io sbajavo, succedeva spesso perché nun c'ho mai saputo gioca', s'incacchiava de brutto. Finita la partita ridiventava n'agnello ed allora giù a ride e a prennese in giro come fanno li regazzini.
Un giorno me disse pure che me voleva rigalà la machina datosi che lui nun poteva più guida', er fjio c'aveva la sua, la mojie nun guidava e quinni...Lo ringrazziai però je dissi de no perché, tra l'artro, chi ce la faceva a guida' quer bestione.
Insomma eravamio diventati du' amiconi perciò quanno appunto l'artra matina da lontano l'ho vidi sorti' da quer portone cominciai a soride e a fajie un ber saluto co' la mano. Me sembrò che anche lui abbozzasse 'n soriso, poi s'avvicinò indove stavo io, me passò accanto e nun me saluto' né me disse gnente. E come mai? Voi scommette che Arberto nun ce sbolognava più nemmeno co' l'artr'occhio? Lo stavo pe' chiama' quanno me ricordai d'esse annato tempo prima a trovallo anche all'ospedale perché stava male...
Tutt'an botto m'arisvejiai. Avevo sognato! Infatti Arberto era morto armeno da vent'anni.

mercoledì 18 aprile 2012

CREDO DI ESSERE UN PO' PIGNOLO...FORSE

In quella parte del Rione Esquilino dove abito ci sono cinque supermercati i quali inseriscono nelle
cassette di posta condominiali altrettanti depliant pubblicitari per il che, quando pubblicizzano le offerte, a me non rimane che l'imbarazzo della scelta. Infatti, dopo averli letti accuratamente, scelgo il supermercato che conviene di più a...alle mie tasche.
Mi sono accorto a mie spese che occore agire con molta circospezione e aprire bene gli occhi e la mente, almeno a chi gli funziona ancora. Farsi furbi si dice comunemente ma a me non è che mi riesce spesso, direi quasi mai.
Per forza di cose devo raccontare quello che mi è capitato da quando, una ventina di giorni fa circa, grazie alla clemenza del tempo che me lo ha permesso, mi sono recato in giro per supermercati. In ognuno di questi c'è un piccolo reparto con frigo e scaffali e, a grandi caratteri, la scritta "OFFERTE". Di lunedì, mi tuffo a pesce in uno di questi reparti, leggo che c'è un'offerta di una confezione da otto vasetti di yogurt per mia moglie, la prendo insieme ad altre due cose, vado alla cassa, pago e mi viene dato regolare scontrino. Imbusto ma prima d'andarmene lo controllo e m'accorgo che il prezzo dello yogurt non è lo stesso che recita il cartello d'offerta. Lo faccio presente alla cassiera, lei mi risponde che le risulta di un euro in più e poiché io insisto mi dice di parlarne al banco della direzione. Il direttore o chi per esso mi dice che per lo yogurt che ho acquistato non esiste offerta. Non ne sono troppo convinto, rientro a casa però mi riprometto di tornarci la mattina dopo. Così avviene e allora vado a controllare l'offerta ed ecco che mi convinco di avere ragione. Lo chiedo quindi ad un dipendente che sta passando di lì, glielo faccio notare e lui mi dice che in effetti.....Torno dal "direttore", gli espongo il fatto lui continua a dirmi che sbaglio, mi segue per andare a verificare e mi dice che ho commesso io l'errore perché invece di quello in offerta ho preso quello che costa un euro in più perché contiene un altro tipo di frutta. C'è quindi una differenza di colore della frutta che si trova nei vasetti e allora il giorno dopo ancora torno con uno dei vasetti che avevo acquistato in precedenza, glielo porto, lui si dichiara dispiaciuto ma non può farci niente...ormai è andata così. E buonanotte al secchio.
Due giorni dopo, altro giro, altro supermercato, prendo dei sacchetti per la spazzatura di casa che sono in offerta, vado a pagare e succede la stessa storia del lunedì precedente. Mi chiedo se mi sono
rimbecillito del tutto ed invece non è così. Ingoiato altro boccone amaro.
Poi, potrà sembrare che racconto favole, ed invece per tre volte di seguito la "cosa" ha assunto un altro aspetto.
Una prima volta ho acquistato della mozzarella di bufala in offerta, solito passaggio alla cassa ma dopo aver pagato e ritirato lo scontrino mi fermo, non imbusto e mi accorgo che il costo della "bufala" è riportato due volte. Lo faccio notare alla cassiera con tutto ciò che ho acquistato davanti ai miei e ai suoi occhi e lei ammette di aver commesso un errore.
La seconda volta idem come sopra per una bottiglia di olio d'oliva extravergine sempre in offerta.
La terza proprio ieri mattina, sempre idem c.s., per un piccolo vassoio di prezzemolo.
Depennati dagli scontrini gli importi che avrei dovuto pagare in più. Giustizia è stata fatta!
Tornando a casa ho fatto un ragionamento che forse sembrerà un po' strano. Voglio sperare che non ci sia stata malafede in tutto ciò ma credo che si cerchi di recuperare qualcosa quando vengono esposte offerte e quindi, in un modo o nell'altro, loro devono provvedere.
Stavo dimenticando un'altra "perla". Leggo su uno di quei depliant che ci sono offerte dal giorno X al giorno Z. Vado il primo giorno alle 9.00 a.m. e mi viene detto dai commessi che quanto è in offerta ancora non è stato sistemato negli appositi scaffali. Il giorno dopo ci torno verso 11.30 e mi dicono che quelle offerte che io cerco sono terminate. Mi sembra strano ma abbozzo.
Sono malizioso e sospettoso? Mah!

sabato 14 aprile 2012

CERTE VORTE CAPITA CHE...

...ner condominio indove abbito capitino certi fatti e allora mo' li racconto:
- er condomino der sesto e penurtimo piano, 'n "signore" ner vero senso de la parola, aggiato, vedovo, classe 1920, vive da solo in quanto l'unico fijo sposato abbita, credo, fori Roma, è 'na persona direi esaggeratamente gentile. Quanno se incontramo, capita spesso perché c'avemo li stessi orari: d'inverno verso le 10.30-11.00, d'estate 8.30-9.00, lui se comporta come si fossi io er più vecchio anche se so' der 1930 quinni levamone 10. Me cede sempre er passo quanno entramo o uscimo dar portone, uguarmente quanno usamo l'ascensore che vole sempre apri' e chiude lui le porte benché io abbiti ar primo piano. Insomma a vorte me sento persino 'mbarazzato. Zoppica un po' e er braccio e la spalla destra pennono verso er basso ma nun rinuncia mai a l'uscita qotidiana da casa anche perchè è sua abbitudine gustasse er caffé ar bar e compra' er giornale all'edicola vicina. Se veste come n'elegantone, c'ha la capoccia pelata ma sia d'estate che de 'nverno nun se mette mai er cappello. Er lato comico de sta faccenna sta ner fatto che lui domanna sempre a me come sto e 'gni vorta m'aricorda che c'ha dieci anni più de me. Ieri però ne stava combinanno una grossa. Er nostro ascensore che avrà perlomeno ottant'anni è de tipo antico: tutto a vetri e circonnato, da la cantina ar terazzo, co' 'na rete metallica pe' protegge, quinni perfettamente che traspare. Esco de casa, m'accorgo che l'ascensore sta scennenno e allora me fermo p'aspetta' er turno mio. Ma quanno er condomino de cui sto parlanno me vede attraverso er vetro e la rete, ferma l'ascensore ma sta' a metà der piano, allora spigne un pulsante però anziché scenne sale, spigne'n artro pursante ma nun azzecca più er piano, 'nsomma stava pe' succede 'na traggedia.
E perché? Perché lui ha voluto fermasse testardamente ar piano mio, aprimme le du' porte, famme entra' cedendome er passo e salutamme. Insomma me pare n'esaggerazione.
- rientranno a casa verso l'11.30 vedo 'na giovine e bella regazza che sta leggenno i nomi sur nostro citofono. Chiedo si deve da entra', lei risponne de sì, la faccio passa' e m'accorgo che c'ha 'na massa granne de capelli castani legati dietro tarmente lunghi che i'ariveno a copri' er Lato B. L'avrà fatti cresce de proposito? Nun gliel'ho domannato.
- però poi me sembra d'esse ringiovanito armeno de settant'anni e mo' spiego er perché. Verso l'una doppo er pranzo soneno alla porta, vado ad opri' e chi è? Una de le studentesse che abbitano l'appartamento attaccato a quello mio, veramente una gajarda, che me fa:
=Scusi se la disturbo, volevo chiederle se ha un pochino di sale grosso
=Certo che ce l'ho bella de casa, entra entra, nu' sta' lì su la porta...
=Grazie tanto.
Entra cor soriso splennente, je faccio pià er barattolo, pia 'n pizzico de sale e m'aringrazzia n'artra vorta, me saluta, poi se n'aritorna a casa sua. Io faccio 'n sospiro lungo. Me so aricordato quanno da regazzino, lì a via de la Porveriera, c'era st'usanza de prestasse 'gni cosa. Adesso 'nvece è tutto n'artro modo de vive in condominio...e nun solo lì.

martedì 10 aprile 2012

OH POVERO ME! MA IO CI FACCIO O CI SONO?

Poiché io non ci faccio e su questo non ci piove, mi devo rassegnare e ammettere che ci sono.
Adesso cerco di spiegare il perché.
Ieri mattina, presumendo e a ragione che il supermercato più vicino fosse aperto sebbene sia il lunedì-pasquetta, esco di casa e un vento gelido di tramontana mi fa rabbrividire. Non il solito venticello di Roma che specie d'estate fa anche piacere, ma un vento così gelato che nessuno l'avrebbe mai previsto alle dieci di mattina di un qualsiasi 9 aprile. E allora perché si dice "dopo la candelora dall'inverno semo fora?" Mah!
Comunque mi avvio ugualmente ed entro più rapidamente possibile – sì vabbe' magari!– nel supermercato ed acquisto un paio di cose necessarie.
Per rientrare a casa cerco di procedere per il percorso più breve e cioè da Via Principe Eugenio angolo Viale Manzoni a Piazza Vittorio Emanuele II per poi proseguire fino alla dimora.
A metà strada, proprio di fronte al Palazzo del Freddo - famosa gelateria Fassi del 1880, vengo fermato con molta gentilezza da una...Ecco la migliore descrizione possibile:
giovane donna tra i 30 e i 35 anni, altezza media, corporatura florida ma non troppo, capelli biondi tirati all'indietro, occhi chiari, occhiali da vista cerchiati da una montatura colorata, calzoni scuri,
giacca impermeabile imbottita, borsa marrone chiaro a tracolla.
Apro parentesi...spero che le forze dell'ordine non vengano a sapere di quanto scritto altrimenti mi chiamano per fare, quando gli occorre, l'identikit di persone delle quali loro sono alla ricerca. Chiusa parentesi.
La signora o signorina, non ho avuto il tempo di appurarlo, dopo avermi fermato mi dice:
= scusi se la disturbo, le posso fare una domanda personale e forse un po' strana?
= prego, dica pure, se sono in grado di rispondere...
= mi creda è veramente disinteressata...
= chieda, chieda...
= lei mi trova brutta?
= non direi, anzi al contrario
= sia sincero la prego
= scusi la domanda, ma lei ce l'ha uno specchio? Si guardi e si giudichi da sola
= sa perché le ho fatto questa domanda?
= veramente no però io da vecchio e da uomo le posso assicurare che non è affatto brutta
= le ho fatto questa domanda perchè venendo da Piazza Vittorio un uomo mi ha fermato e mi ha detto che sono brutta...
= se la cosa la può consolare io continuo a dirle che non lo è affatto, anzi...
= queste sue parole così gentili mi confortano molto, le sono grata...
= e di che cosa? Io dico quello che dicono i miei occhi...
= grazie!
Mi porge la sua piccola mano destra, tenera e delicata, mi saluta e prosegue verso Viale Manzoni.
Io resto imbambolato, mi volto per guardarla e penso. Penso fino al mio rientro a casa, ancora ci sto pensando e credo che seguiterò a farlo per un bel pezzo.
Concludo dicendomi: "allora ci sono" ! Sì, ma cosa ? Non lo so. Lo decida chi legge.

lunedì 2 aprile 2012

TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMA


Parco di Piazza Vittorio Emanuele II

Per chi viene a Roma per la prima volta, per chi ci ritorna, spero volentieri, ed anche per chi abita o risiede nelle vicinanze.


A qualcuno di noi amici bloggers è venuta la folle idea di organizzare, in questa bella e incantevole città, un incontro tra gli amici bloggers, conosciuti o che si desidera conoscere anche "dal vivo" per uno scambio di impressioni e opinioni sui motivi per i quali si è diventati blogger. Oppure soltanto per vedere l'effetto che fa incontrare un/una blogger dopo aver letto per giorni, mesi ed anche anni i suoi post, e scritto o letto commenti o controcommenti.
Fontana di Trevi

Confessiamo candidamente che abbiamo seguito e cercato di imitare quanto fatto brillantemente in precedenza dalle bloggers Ambra del blog "TRA SOGNI E REALTA'", di Sandra del blog "LASANDRAMACCA" ed anche di altre bloggers. Più precisamente la prima festa è stata da loro organizzata a Bologna il 22 maggio 2011 e la seconda a Milano l'8 ottobre dello stesso 2011.

Mosè di Michelangelo.
Anche la sera del 29 dicembre 2010 venne organizzato qui a Roma una sorta di "meeting" tra nove bloggers di Bologna, Genova, Roma e dintorni, finito non a tarallucci e vino ma a pizza e birra. Per tre ore, allegre battute, risate e amenità varie.





Piazza di Spagna.
Per chi gradisce "l'avvenimento" e desidera partecipare abbiamo pensato ad una data: il 5 maggio, facilmente da ricordare grazie ad Alessandro Manzoni.

È un sabato e quindi riteniamo che la giornata sia idonea per un incontro del genere. Se poi è tempo bello meglio ancora.


Ognuno è libero di dedicare quel sabato e la domenica successiva a tutto ciò che più gli aggrada.

Abbiamo pensato però che le ore dodici del 5 maggio sia l'ora giusta per incontrarci al centro del parco di Piazza Vittorio Emanuele II per scambiarci i saluti e per tutto quello che ne consegue mentre per le ore tredici, sempre di sabato 5 siamo attesi per pranzare al RISTORANTE LE CAVEAU – VIA CONTE VERDE 6 – ROMA vicinissimo al parco www.ristorantelecaveau.com/.

Ampia e assoluta libertà per il resto della permanenza a Roma.

Insomma ognuno pò fa' quello che je pare e piace. Gia l'avemo detto prima ma è mejo ripetello.

La partecipazione è aperta a single, coppie, terzetti, quartetti ecc.
E andiamo alle cose concrete:

Bocca della Verità


1) il menù:
  • antipasto rustico
  • due mezzi primi romaneschi
  • abbacchio a scottadito o (per eventuali vegetariani) fritto all'italiana
  • insalata e patate
  • vino della casa e acqua
  • caffé
  • ammazzacaffé
  • tiramisu della casa.
  1. il costo del pranzo: Euro 25 (venticinque) a "capoccia"
  2. la scadenza del termine entro il quale inviare le adesioni dei partecipanti è il 30 aprile 2012
Ci sembra opportuno indicare, per chi desidera ulteriori particolari,due indirizzi email e due URL: "aldo.accardo@tiscali.it"– "crisolocri@gmail.com"
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("diamo a Cesare quello che è di Cesare": il titolo di questo post è stato gentilmente offerto dalla ditta AMBRA & SANDRA)