Una
banconota da 1.000 lire che io, tredicenne, vidi per la prima volta
nel 1943 era così grande che, forse esagero un po', mi pareva un
lenzuolo magari da culla per neonati. Naturalmente io la vedevo, come
si usa dire, "da lontano" nel senso che non l'avevo nelle
mie mani ma era custodita gelosamente nel primo cassetto del comò
nella camera da letto dei miei genitori. Quando venimmo
"liberati"dagli angloamericani circolavano invece le
AMLIRE. Un biglietto da 100 era rettangolare, se non ricordo male valeva quanto un
dollaro americano e aveva le stesse misure.
In
quei primi anni quaranta era molto in voga una canzonetta il cui
ritornello diceva pressappoco"Se potessi avere
mille lire al mese senza esagerare, sarei certo di trovare tutta la
felicità...".
Già perché con quella cifra ognuno poteva considerarsi veramente
felice e contento.
Cerco
di fare un paragone con quello che ha dichiarato al riguardo un
politico il quale ha affermato che "con
8.000 (ottomila) euro al mese" lui
non riesce a campare cercando di giusticarsi per sostenere quanto
andava dicendo.
Certamente a distanza di settanta anni il costo della vita è
aumentato ma non fino a questo punto, vero politico incontentabile?
Ho provato a sognare di avere io 8.000 euro ogni mese e mi sono
accorto che sono tanti e che non riuscirei mai a spenderli tutti. E'
vero potrei cambiare la vecchia lavatrice che sta esalando gli ultimi
respiri, come pure la vecchia macchina del gas e altri ruderi che ho
in casa ma si tratterebbe di spese una tantum e quindi?
Vedi caro (?) politico, perché non provi a campare con un ottavo
di quello che percepisci come riesco a farlo a stento io? Sai
benissimo che ce sono altri che percepiscono anche meno di 1.000 euro
al mese e quindi sarebbe meglio che te lo chiedessi tu come fanno a
campare così come altrettanto faccio io.
I
tempi sono cambiati e allora canticchio anch'io aggiornando la
canzonetta di cui sopra "Se potessi avere
ottomila euro al mese..."
oltre trovare la serenità farei felice me ed anche altri che
conosco.