La canzone "Che
bello sta' co' te" di cui al video quì sopra e che ho riascoltato in questi giorni mi ha
fatto tornare in mente una breve storia di tanto tempo fa.
Dario un giovane
ventiduenne era un appassionato di canzoni romane e, benché di
dischi di questo genere ne possedesse una bella collezione, non appena veniva a
conoscenza che era in programma da qualche parte di Roma, città in
cui era nato e abitava, un concerto di tali canzoni, si può dire
che era tra i primi a prenotare un biglietto. Infatti appena apprese
la notizia che un giorno, più precisamente una domenica pomeriggio,
in un piccolo teatro al centro della città, si sarebbe esibito un
noto cantante romano acquistò subito il biglietto per un posto
nella poltrona di platea in quinta fila. Quella domenica si presentò
al teatro mezz'ora prima dell'inizio e si sedette sulla poltrona
segnata col numero stampato nel biglietto d'ingresso. Accanto, sulla sua
destra, c'erano due poltrone ancora vuote mentre il resto era già
tutto occupato. Qualche minuto prima dell'inizio si presentarono due
donne tutte trafelate le quali sedettero nelle due poltrone ancora
vuote. Una era giovane, sicuramente della sua stessa età l'altra,
che si accomodò proprio accanto al corridoio di transito, poteva
avere all'incirca una cinquantina di anni. La giovane poggiandosi sul
bracciolo della propria poltrona lo sfiorava appena ma Dario spostò
ugualmente il suo di braccio per una sorta di malcelata timidezza.
Venne ricambiato dalla giovane con un sorriso appena accennato. Ebbe
inizio lo spettacolo ed il cantante non sembrava stancarsi di
intonare una serie di belle canzoni romane tra le quali "Che
bello sta' co' te", molto applaudita dal pubblico. Dario,
guardando di sottecchi la sua giovane vicina si accorse che si stava
passando un fazzoletto sugli occhi. Quasi nello stesso istante
terminò la prima parte dello spettacolo, si accesero le luci in sala
e la signora cinquantenne si alzò dalla poltrona e disse alla
giovane che andava a prendere un caffè e se voleva poteva andare con
lei ma la giovane preferì non farlo. Dario, incuriosito da quello
che aveva visto prima, prese coraggio e, dicendo il proprio nome, si
presentò alla giovane e le chiese se si era commossa nell'ascoltare
l'ultima canzone. Lei gli disse il suo di nome, Flaminia, e che la
canzone era legata a un avvenimento di qualche anno prima. I due
giovani continuarono a parlarsi per tutto l'intervallo e così Dario
venne a conoscenza che la signora più anziana era la madre di lei, che abitavano in un paesino poco distante da Rona e che
Flaminia frequentava un'università romana. Continuarono a scambiarsi
reciproche confidenze e poi si scambiarono anche i rispettivi numeri
telefonici. Era nata tra loro una simpatia che magari non si
aspettavano così a prima vista. Si rividero ancora, molto spesso,
tanto che l'amicizia si trasformò abbastanza rapidamente in amore
che durò due anni e poco più e che si dovette interrompere perché
il padre di Flaminia si era stabilito all'estero per lavoro e quindi
lei e la madre dovevano raggiungerlo.
La sera prima della partenza i
due giovani, Dario e Flaminia, abbraciandosi forte cantarono tra le lacrime "Che bello sta' co' te, me sembra de vola', che bello quanno attero e tu sei qua..."
24 commenti:
:) che storia carina... è vera?
un abbraccio
Ci "vorrebbe una bella canzone" - come cantava il roomano Eros Ramazzotti - per ognuna di tante similari storie d'amore, no?
Finale terribilmente malinconico. Mi sembra che spesso le tue storie d'amore si rompano alla fine. Sarà un caso o viene fuori la "tua" vena di malinconia?
Una bella e malinconica storia d'amore. Anche se la tua è d'altri tempi, credo che ogni storia d'amore o passione abbia una sua canzone. A volte ricorda insuccessi o addii, altre volte amori eterni.
Ciao Aldo, buon inizio di settimana.
una storia romantica
Un amore....autobiografico?
Ciao Aldissimo!
Cristia'
Ma ...e poi...come finisce? Io faccio come mio nipote : "vissero felici e contenti" ci vuole. Almeno nei racconti di fantasia.
Malinconico, però...
Solo un inguaribile romantico poteva scrivere un racconto così bello.
E, quanto a canzoni, Roma è la patria di Claudio Villa e Renato Rascel!
Che bello sta' co' te Aldo e leggere tanta tenerezza nei tuoi racconti...
Ciao Aldissimo, t'aringrazio. robi
La cosa più bella di questi racconti è il loro aderire alla cruda verità delle cose. Ti aspetti un vissero insieme felici e contenti e invece ti ritrovi, com'è giusto che sia, un "amore che durò due anni"... :)
Grande Aldo!
bellissima storia, con finale amaro...
'Le rose che non colsi'
Gozzano docet.
P.S.
Credevio mi fossi dimenticata di te!? Naaaaaaaaaa
MAI!
ecco, basta così poco per far riaffiorare i sentimenti di quando ero giovane e che erano da tempo sopiti. si torna ragazzi coi patemi e le felicità d'allora.
...ma poi si sono rivisti??????????????? Spero di sì...
un abbraccio
CHE FINALE!!!
Mi sto abituando ai tuoi finali contrari alle favole sdolcinate, magari la prossima la fai finire con un "amore eterno" ;-))
Buona serata Aldo ;-))
Ho immaginato questa scena molto colorata, le poltrone erano rosse?, e luminosa, come deve essere stato l'amore fra i due giovani se non altro per la giovinezza e la freschezza degli innamorati. Il finale è un tuo classico, coerente alla vita reale, ma non si sa mai che vi siano finali diversi in futuro...secondo me ce ne potrebbero essere, perché no?
Ciao Aldo, sono di corsa oggi: niente tempo per i blog . Ma passo per dirti che tu la parola stramba (captcha) nei commenti NON L'HAI ...quindi tranquillo, tutto a posto.
E' una storia bella... che mi riporta alla mente un qualcosa che ho provato anch'io nella mia gioventù... un allontanamento forzato... non c'è stato niente di più triste per me... gli anni son passati e il ricordo coi suoi perché insoluti, i rimpianti per quel che poteva essere e non è stato, mi hanno sempre accompagnato. Un caro saluto, Fabio
Commuovono sempre queste storie d'amore che si devono interrompere..ma la vita è così, Dà ed a volte toglie. Un abbraccio Aldo!!Sempre belli i tuoi racconti.
Come dice il grande Bardo, o muore l'amore, o muoiono gli amanti; a meno che, ovviamente, l'amore non si trasformi in qualcosa di meno aleatorio e più concreto, e sfoci in un progetto di vita insieme ;)
i rimorsi si superano, i rimpianti no..
Ma tu come fai a conoscerla, questa storia? E le tante storie che racconti, da dove provengono? Chi lo sa!
Certo è che hai una fantasia inesauribile e un gran cuore per renderla emozionante!
anche io vorrei conoscere il finale, o meglio la continuazione, si sono rivisti? ti abbracio
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