A volte ci sono ricordi che improvvisamente, senza un motivo particolare, ti tornano in mente e allora cerchi di riandare indietro nel tempo per poterne rammentare il più possibile.
Uno di questi ricordi riguarda la mia gatta che in casa chiamavamo molto semplicemente MICIA.
Su questo
nome in realtà c'era stata una piccola disputa in famiglia. Mia
moglie voleva darle uno che piaceva a lei, mio figlio un altro ed io
un altro ancora ma poi alla fine firmammo un accordo e quindi
all'unanimità decidemmo di chiamarla MICIA. Per un elefante non
sarebbe stato adatto ma per una gatta sì.
Il suo
anno di nascita è stato senz'altro il 1971 poiché proprio nelle
vacanze scolastiche di quell'anno che mio figlio dodicenne le fece
fare il suo ingresso in casa. In realtà era un suo compagno di
classe che teneva MICIA in una mano. Io ero al lavoro e quindi non
c'ero ma mia moglie, per accontentare il pargolo, dette il suo
benestare. Quando rientrai la sera vidi gironzolare per casa una
specie di topo peloso e dissi "questo coso da dove è uscito?"
Allora giunse la risposta all'interrogativo. Mio figlio e il suo
amico recandosi come ogni giorno al vicino Parco del Colle Oppio
avevano sentito alcuni lievi miagolii che provenivano da una
minuscola grotta ricavata, non si sa da chi, in una delle
antichissime mura della Domus Aurea di Nerone, nei pressi del
Colosseo. L'amico introdusse le braccia nella grotta – praticamente
un buco – e le ritrasse con nelle mani due gattini piccolissimi, un
maschio ed una femmina. Lui, evidentemente pratico, ne indicò il
rispettivo sesso. Mio figlio si innamorò della femmina che quindi
approdò in casa nostra. Anche lei una vera Monticiana essendo nata
nel Rione I – Monti di Roma a qualche centinaio di metri da via
della Polveriera. Poiché anch'io voglio molto bene ai gatti – ne
ho avuto una in casa quando ero giovanottello – mi rimisi alla
volontà della maggioranza composta da mia moglie, da mio figlio e
da MICIA, la quale, interpellata, votò anche lei favorevolmente
esprimendo per di più il suo compiacimento per essere entrata a far
parte della nostra famiglia a pieno titolo. Dimostrò abbastanza in
fretta i lati del suo carattere, attaccata soltanto a noi tre. Se si
presentava chiunque altro anche se parente vicino o lontano non
le importava, soffiava e mostrava i denti aguzzi. Capitò che un anno
noi andammo in vacanza al mare e allora, per accudirla, consegnammo
le chiavi di casa alla portinaia e la pregai di passare ogni giorno
per le necessità di MICIA. Quando tornammo lei, la portinaia, ci
disse che era stato un problema accudire quella "tigre"
ogni volta che entrava in casa. Soltanto nei periodi in cui sentiva
la mancanza di un "fidanzato", non importa se ufficiale o
meno, lei amava "abbracciare" letteralmente le gambe di
chiunque le capitava a tiro, amici, parenti etc.
Gli
atteggiamenti di MICIA verso noi tre erano i seguenti: le piaceva
intraprendere finte "battaglie" con mio figlio saltando da
una parete all'altra di casa con tanto di graffi e finti morsi;
quando aveva fame andava a strofinarsi alle gambe di mia moglie la
quale non le faceva mancare niente, anche bistecche, pollo e
prosciutto; quando doveva fare un pisolino veniva da me e si
accoccolava sul mio petto, se ero sdraiato sul divano a vedere la TV
oppure, se ero davanti la scrivania, gradiva molto il fatto di
potersi stendere languidamente sul piano della scrivania stessa
magari guardando quello che ero intento a fare. Un particolare
curioso: quando aveva sete amava saltare sul lavello e, assecondata
da mia moglie, bere dal rubinetto. Forse avrebbe voluto anche lei un
bicchiere personale. Nel mese di dicembre del 1984, un anno dopo il
matrimonio di mio figlio, MICIA, sofferente già da tempo malgrado le
cure continue di un veterinario, ci dette il dispiacere di lasciarci
per sempre. Fu un grande dolore soprattutto per mio figlio il quale,
carezzandola, l'avvolse in un panno, la mise dentro una scatola di
scarpe ben sigillata e andò a seppellirla in aperta campagna,
all'estrema periferia di Roma, poco distante la casa dove risiedevano
lui e sua moglie. Ogni tanto andava a salutarla e una volta, passando insieme
vicino quel luogo, mi volle indicare il posto preciso dove MICIA
riposava.
Non mi è
dispiaciuto, m'è sembrato il posto ideale per una "tigre".
27 commenti:
Eh sì, fanno parte della famiglia quelle creature. Leggendo della tua Micia penso alla mia Cleo che era poco più di uno scricciolo pelle e ossa, era abbandonata lungo il ciglio della strada e per poco non la investivamo io e Vito più di 11 anni fa, ci fermammo per prenderla. Ci vollero mesi di cure per strapparla alla morte. Da allora è con noi.
Gli animali domestici fanno parte della famiglia e questo solo chi li ama e ne ha (avuti) in casa lo può capire.
Sono d'accordo! Gli animali domestici fanno parte della nostra famiglia e dei tanti ricordi.
Il tempo passa ma non possiamo dimenticare l'affetto ricevuto da loro. Buon S. Giuseppe caro Aldo.
Tomaso
Un dolcissimo ricordo il tuo..Pensa che, proprio nel 1984 in settembre, in casa nostra, entrò Micia! Anche noi la chiamammo così, anche se i nostri bimbi l'avevano battezzata Mimì Puci Puci+ il nostro cognome... è rimasta con noi per 15 anni, e non la possiamo dimenticare. Parlai di lei, tempo fa.
Questi dolci animaletti , ci entrano nel cuore e non ci lasciano più .
Un abbraccio e buona giornata
Io li ho sempre considerati dei 'conviventi' a tutti gli effetti.
Ho avuto sempre e solo cani e tu ben sai, Aldo, che ora ho Lilla, la mia tesorona, come dici tu.La natura ha preso un grosso abbaglio, oppure come dice mia fiflia è una punizione cha ha voluto infliggerci, quando ha scelto di far campare 80 anni un coccodrillo o una tartaruga e 13-15 anni questi nostri amici del cuore.
Cristiana
Non si possono dimenticare, la mia micia è vissuta 20 anni e quando ho dovuto farla sedare causa un tumore alla bocca ho provato dolore fisico, mio marito per giorni si toccava il petto, zona dove Poppy adorava dormire.
Con il cane stessa storia, Bobo è vissuto 17 anni e anche lui è stato sedato per la stessa ragione, sentire un cane piangere di dolore...
Non li abbiamo mai lasciati alla custodia di altri, hanno viaggiato sempre con noi.
Si credo sia un bel posto quello scelto da tuo figlio per il riposo della Tigre ;-))
Buon pomeriggio Aldo ;-))
A vedere quella foto viene voglia di accarezzarla, dolcemente.
MMI hai fatto venire in mente il cimitero dei gatti di Corradino... ma soprattutto mi hai fatto venire in mente che anche noi, fra tanti gatti "con nome", abbiamo avuto una semplicemente "Micia". Che poi, col tempo, e data la nostra fantasia nei nomignoli e vezzeggiativi, divenne quella con più nomi di tutti: ne aveva a decine... :D
Siete proprio una famiglia di bella gente, sai?
Bei ricordi...
Un abbraccio
La micett... Nel mio quartiere c'è n'erano un sacco di gatti e gatte.
e così anche Micia la Monticiana è entrata in questa webfamiglia di affezionati al nostro mitico Monticiano.
Bravo Aldissimo, ricorda per noi.
Un caro saluto. robi
Tenero post, Aldo.
Pavento il momento in cui dovrò parlare al passato della mia Camilla...
Che tenerezza. Molti tratti in comune con la nostra Mìola. Sono davvero indimenticabili.
Qualche anno prima della tua storia, portata o trovata da mio fratello, entrò in casa nostra, per meglio dire nel cortiletto che si aveva allora nella Nervia di cui parlo spesso, una gattina che rimase sempre nel nostro cuore, nel mio in particolare. La sua prematura scomparsa sconvolse quelli che erano già quasi dei giovanotti...
Per fortuna i nomi delle gatte me li decido democraticamente da solo!
Ciao Aldo. I gatti sono esseri stupendi e questo tuo bel racconto me lo conferma ancora una volta. Per giunta, sono le uniche "femmine" che mi sopportano! C'è da dire, comunque, che con le bipedi dopo 48 ore mi sento mancare l'ossigeno! Forse sono io ad amare troppo la libertà e l'indipendenza... come i gatti! La prima, Luna, ha vissuto con me per 20 anni precisi! Feci come tuo figlio e, non mi vergogno a dirlo, fu una vera tragedia per me. Per fortuna arrivò subito Stella che, probabilmente, mi accompagnerà fino alla vecchiaia!
Ciao Aldo, buon pomeriggio.
Adesso non so più che fine hanno fatto... Chi è morta (se ne trovata qualcuna morta nel boschetto davantoi alla mia via) chi se ne andato altrove perchè non gli hanno dato più cibo chi e stato preso da qwualche famigliola.. Ma prima era una gattara il mio quartiere..
Le mie figlie non hanno ancora trovato in accordo sul nome del criceto di famiglia. La piccola lo chiama Simon e la grande... Calpurnietto. Un salutone, Fabio
Sarà stata benissimo con voi, Micia.
Domani e' primavera, buona p primavera bacione ciao
Questo tuo post delizioso e delicatamente nostalgico mi rafferma nell'idea di non voler avere mai, mai, mai, un animale per casa.
Già si soffre tanto per gli esseri umani, dover sopportare anche un dolore tanto grande per un animale che dovrà per legge di natura campare molti meno anni di me e dunque lasciarmi sola a gestire un ennesimo immenso vuoto... Non ce la posso fare. So di privarmi di una fonte incredibile di gioia e di compagnia, nell'oggi. Ma poi chi mi aiuterà a risollevarmi domani, quando la mia Micia sarà nel paradiso dei mici?
Sono ricordi dolcissimi!! Da ragazza a casa gironzolava un gatto (Cozzolino) molto simpatico, ma, come sai, la mia grande passione, pur amandoli tutti gli animali, sono i cani. Mi piace il nome semplice che le avevate dato e l'idea di farla riposare in un campo. Un abbraccio Aldo.Buon inizio di primavera!
I mici sono tutti indimenticabili...
anche io adoro le creature pelose. proprio oggi il nostro cagnolone di casa, compie 16 anni! un abbraccio
Un tenero racconto che denota la profondità del tuo affetto per lei. Grazie di aver condiviso i tuoi ricordi e di aver risvegliato i miei.
Io non ho mai avuto gatti, anche se nel mio giardino hanno sempre passeggiato e sostato quelli dei vicini.
Però ho avuto diversi cani, e hai ragione, non si possono dimenticare. Sono parte della famiglia. Ora ne ho uno da un anno. Ne ho parlato proprio la settimana scorsa. Mi ritrovo ad esserne rimbambita proprio come le nonne con i nipotini. :-)
Ciao Aldo, avevo letto della tua Micia, e so del tuo amore per i gatti, che piacciono tanto anche a me. Ne ho avuta anche una, un secolo fa, appena sposata, quando abitavo in un mini-appartamento con mini giardinetto nei pressi di Bolzano. Si chiamava Samantha ed era tutta nera e molto indipendente.
Poi, causa allergia di tutti i componenti della mia famiglia (tranne me) non ne abbiamo più tenuti.
Al momento ho 3 cani: come ritornare ad aver figli piccoli!
Una buona domenica a te, sperando che a Roma non piova...
Viva i gatti, sono molto simpatici e belli
Io li amo
Passa da me
"poesieinsmalto" ciao
.....è proprio vero che non ci lasciano mai..
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