Eravamo sei amici, tre
maschietti e tre fanciulle, coetanei e avevamo intorno ai 16 anni.
Ci si vedeva ogni due o
tre giorni soltanto per chiacchierare del più e del meno.
Nel frattempo nascevano
tra di noi simpatie più incisive nel senso che qualcuno cominciava a
pensare a qualcosa di più di un semplice scambio di parole.
Io ad esempio avevo
come dire, messo gli occhi su una biondina con occhi azzurri che mi
sognavo anche di notte.
Noi tutti ci si vedeva
qualche volta in Via Cavour ai piedi della salita-scalinata dei
Borgia e qualche altra al vicino Parco del Colle Oppio. Essendo tutti
abitanti del 1° Rione di Roma, il Monti, era facilissimo
incontrarci.
Tutti studentelli meno
io che non avevo nessuna voglia di studiare ma che ero sempre alla
ricerca di un lavoro qualsiasi
Due di noi, la biondina
e un bel ragazzo, alto, dai capelli neri e gli occhi verdi, erano
figli di proprietari di esercizi commerciali, lei pupilla di un
fornaio, lui di uno di un grande bar-latteria centralissimo, entrambi
sempre del Rione.
Un giorno iniziai a
fare le prime manovre di accerchiamento intorno alla biondina la
quale una volta una scusa, l'altra una diversa, rifiutava sempre
d'incontrarci da soli. Eppure non facevo proposte malevoli o con
intenzioni sconvenienti. A quei tempi si andava con i piedi di piombo
e ci si comportava in maniera molto diversa da quelli attuali.
Venne però il momento
che le dichiarai apertamente quello che sentivo per lei ma la
biondina mi rispose a chiare lettere che era innamorata del bel moro
dagli occhi verdi e, naturalmente, ricambiata, tanto che mi annunciò
di essersi fidanzati.
Per me fu un colpo
tremendo.
Abbandonai la compagnia
e non mi feci più vedere anche dagli altri amici.
Circa tredici anni dopo
venni a sapere che il moro e la bionda si erano sposati da sette
anni e che insieme gestivano il bar-latteria del padre del moro.
Decisi di andarli a
trovare ma, appena entrato nel locale, rimasi di stucco.
Loro erano lì, sicuro,
ma completamente trasformati: grassi, obesi fino all'inverosimile,
lui quasi completamente calvo ed entrambi con le palpebre gonfie che
quasi nascondevano i loro meravigliosi occhi verdi e azzurri di una
volta. Sembravano, in parole povere, una di quelle coppie dei
dipinti del grande pittore colombiano Fernando Botero. Non solo,
perché quando entrai stavano litigando di brutto ed a stento venni
riconosciuto.
Mi chiesero se volevo
un caffé ma rifiutai,li salutai e loro risposero freddamente
riprendendo a litigare.
Nel tornare sui miei
passi mi spuntò spontaneamente un sorriso, chissà perché.
20 commenti:
Oh Aldo, l'hai scampata bella!
Buona giornata!
Cristiana
Non è tutt'oro quel che luccica
Eh.... Ricordi Cari vecchi ricordi sai quanti ne ho io più brutti che belli però sempre ricordi sono...
Ed sono ancora un giovioncello :).
Perché te la sei scampata bella...ecco perché !!! Ahahaha ! Un bacione caro Aldo !
Sai, leggere i tuoi post oggi, che è pure il mio compleanno e sono un anno pi vecchia :), mi fa tornare al passato.
Quanti ricordi!!
Il fatto è, che la vita ci trasforma, dipende poi da tanti fattori, la vita che si conduce, la salute ecc
Un caro saluto
Vilma
Ahahah! Sei stato fortunato, allora. :D
Non tutti i due di picche vengono per nuocere.
Magari se dava retta a te rimaneva una graziosa biondina...
Un abbraccio
Nou
Beh, se erano figli di gente che vendeva roba da mangiare, ci sta che abbiano assaggiato la roba che smerciavano.
Per precauzione, ovviamente.
Che scherzi fa la vita!
Certo che l'hai scampata, ma a pensarci fa anche un po' tristezza...
Ciao Aldo, a presto
Un sorriso per il pericolo scampato?
Qualche volta il tempo è talmente crudele, distrugge sogni, bellezza e l'ardore della giovinezza.
Mai incontrare una persona che non vedi da tempo: è sempre un rishcio.
caro Aldo,
faccio anche mia la teoria di Enly. Tutti i ricordi diventano un motivo di sorriso anche se non è andata come avremmo voluto.
Come i sogni, anche i ricordi ci riportano emozioni incancellabili.
Ciao Aldissimo. robi
Mai tornare sul luogo del delitto;-))
Ciao Aldo, nel tempo ho imparato che la memoria è una cosa e la realtà un'altra.
Sono tornata a Scogliotti, un posto dove andavo a campeggiare da pre-adolescente e pensavo di trovare il posto come lo ricordavo...azz, non solo il campeggio aveva cambiato forma e conduzione, ma anche il posto si era trasformato in semi campeggio turistico per deficienti mentali.
Una delusione del cavolo, ma a distanza di tempo mi sono detta che, è la nostra voglia di rivedere i vecchi amici o i luoghi della nostra gioventù che va modificata, ovvero, mettere in conto che il nostro ricordo è datato e cristallizzato, quindi, potrebbe subire il trauma della inevitabile in-voluzione ;-))
Notte buona Aldo ;-))
Mi hai fatto ricordare qualcosa! :))))
Sempre graffiante, eh, Aldo?
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!
Godooooooooooooooooooo
<3 <3 <3
A quell'età anche a me piacevano le biondine con gli occhi azzurri, poi, chissà perché, cominciarono a piacermi le more con gli occhi scuri.
QUI un mio ritratto al grande Botero.
Mi è piaciuto il commento di Tina, che condivido perfettamente: mai tornare sul luogo del delitto. E mai tornarci con lustri in più sul groppone! Per questo non ho un profilo si FB! I miei compagni di scuola, gli amici del bel tempo che fu, voglio che siano "fermi" nella mia memoria ad allora: non voglio correre il rischio di vedere ingrassato quel bel ragazzo alto, nella mia stessa classe, che mi piaceva tanto e a cui anch'io piacevo "abbastanza"... ma non tanto quanto gli piaceva (platonicamente, è ovvio) la prof di lettere! E grazie ar ciufolo!
Io - sul petto - ero un tavolo da biliardo, e quella avrà portato la quinta...
caro Aldo ti è andata proprio di lusso avresti potuto diventare grasso pure tu con la biondina... i casi della vita
Ciao Aldo.
Sospendo il blog fino al mio ritorno a metà aprile. Prima di partire per il Sud America volevo passare a lasciarti un saluto. A rileggerci un po' più in là.
ahahahahaha fortissimo, come detto da altri ti è andata bene
Ammetto che il sorriso sarebbe spuntato anche a me :)
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