Una
storia vera
Sono
esseri randagi però ad onor del vero uno ha due gambe e per comodità
lo chiamerò Peppe mentre gli altri due che sono gatti e hanno
quattro zampe ciascuno li chiamerò Bibì e Bobò.
Mi capita
d'incontrarli ogni volta che passo per una piccola strada vicino casa
e lo 'spettacolo' è ed è sempre stato lo stesso.
Peppe ha
tra i 60 e i 65 anni, per discrezione non gli ho mai chiesto l'età
precisa, mentre di Bibì e Bobò nessuno conosce il loro rispettivo
anno di nascita.
Loro tre
vivono - meglio sopravvivono - in quel tratto di strada almeno da
cinque anni da quando cioé Peppe è stato sfrattato da casa insieme
alla sua famiglia. La moglie, investita due mesi fa sulle strisce,
uscita dall'ospedale e tuttora bisognosa di cure è andata ad
abitare a casa di una sorella mentre il loro unico figlio,
disoccupato, è ospite della sua ragazza. Peppe ha fissato la
propria residenza lì, davanti il portone della palazzina dove viveva
un tempo, in una macchina con i vetri coperti da cartoni
correttamente e perennemente parcheggiata entro le strisce bianche.
Peppe è una brava persona, va avanti nella vita adattandosi a fare
piccoli lavori in nero cosa che ha fatto quasi sempre tanto che non
ha una pensione. Anche la moglie, prima di essere travolta da una
moto, si arrangiava facendo le pulizie presso alcune famiglie della
zona.
Bibì e
Bobò tengono compagnia a Peppe, non in macchina, e lui ricambia
dando loro una piccola parte del cibo che cerca di acquistare con
quel poco che riesce a rimediare giorno per giorno. Infatti sotto la
macchina Peppe ha posato tre o quattro piccole scatole di plastica
vuote dove mette il mangiare per i suoi due amici.
L'altra
mattina, verso le dieci, sono passato in quel tratto di strada.
La
macchina era chiusa e Peppe non c'era, forse era andato a cercare
qualcosa da fare. C'erano però Bibì e Bobò, entrambi sdraiati su
un grosso sellino di una moto di grossa cilindrata parcheggiata
accanto la macchina-casa di Peppe.
Dormivano
alla grossa quasi abbracciati l'un l'altro, incuranti del passaggio
di persone o auto.
Forse
Peppe avrebbe tardato a venire e loro, nell'attesa, hanno pensato
bene di schiacciare un pisolino.
22 commenti:
Ma povero Peppe!
Possibile che non ci sia nessuno che possa far nulla... che ne so, il Comune, la Caritas...
La cosa più importante che l'umanità non riesce a fare per Peppe, la fanno i due gatti: lo fanno sentire importante e ancora utile, perché da Peppe dipende anche la loro sopravvivenza.
Non potranno allungargli pietosamente una ciotola di minestra, ma vuoi mettere? Penso gli diano molta più forza di una fiorentina da tre centimetri.
il problema è che questi casi cominciano ad aumentare in maniera preoccupante!
Si il comune... Purtroppo i randagi sono in continuo aumento.
Racconto triste e triste realtà.. Speriamo che Papa Francesco faccia qualcosa per questa povera gente.
Un abbraccio forte , caro Aldo, e saluta tuo figlio.
Erika
Straordinaria e' la capacita' di sopportare tante
avversita'.
Ciao Aldo
@Ibadeth Hysa
@Bastian Cuntrari
@Enrico Bo
@Emly
@Erika Napoletano
@Nou
E ho volutamte omesso di aggiungere altri particolari piuttosto drammatici.
Stateve bene e un caro saluto a tutti
aldi.
Hai messo a fuoco una situazione di cui sentiamo parlare per telegiornale ma che rimane in genere astratta, dispersa nelle statistiche, incagliata nelle pieghe nascoste di questa nostra società così contraddittoria e assurda.
Con la tua attenzione agli altri hai dato un volto e un nome, seppure fittizio, a chi vive la precarietà e la miseria: un monito per gli indifferenti e per chi fa finta che non sia vero...
PS: scusa per i due commenti eliminati, ho avuto qualche problemino tecnico
Mhm, io credo di conoscerlo. L'ho visto sempre sorridente, credevo davvero fosse sereno. Secondo me, come dice Nou, ha una singolare capacità di resilienza.
caro Aldo,
i "Peppe" stanno crescendo come funghi ovunque perchè siamo un mondo di merda, ma dicono che peggiorerà e forse, senza che ce ne accorgiamo, siamo già in lista d'attesa di diventare come Lui.
Perdona l'amarezza. Ciao Aldissimo. robi
Grazie Aldo. Per Beppe e Bibi e Bibo.
E per tutti gli altri senza nome e senza volto che incontriamo tutti i giorni.
Per i quali facciamo troppo poco.
Ti abbraccio.
@Nina
@Cri
@cipralex1
@Mariella
Da qualche anno i drammi come quelli di Peppe se non più tragici, vanno aumentando. Purtroppo.
Stateve bene e un caro saluto a tutti,
aldo.
Quando incontro delle persone come Peppe, cerco sempre di immaginare il loro vissuto e vorrei tanto fare qualcosa per loro. Qualche volta ci provo a condividere quello che ho, non per pietà, ma nessuno ha mai accettato di essere aiutato. La realtà è che se le risorse fossero equamente distribuite, ci sarebbe abbastanza per tutti e le persone non si troverebbero nella situazione di Peppe. un abbraccio
è sempre più duro sfangarla oggigiorno figuriamoci per il tuo amico Peppe, io gli faccio i miei auguri ma la sua situazione non è niente affatto rosea
Qualche giorno fa, con mio marito, abbiamo fatto una visitina ad alcuni nostri amici proprietari di un bar, mentre aspettavamo di vedere uno dei due, entra un pover'uomo, strascinando i piedi e leggermente barcollando ordina da bere.
Ho pensato poverino chissà cosa gli sarà capitato per bere così. Chiacchierando del più e del meno con la ragazza del bar, raccontava di aver mangiato della salsiccia cruda, lo diceva ridendo, quasi ne fosse contento ed ho pensato: meno male almeno ha mangiato.
Non sembrava povero però, solo leggermente inelegante, ai piedi aveva sandali in vera pelle di un certo valore.
Dato che non amo molto la carne cruda, la cosa mi ha incuriosita.
Così quando lui va via, chiedo alla ragazza dietro al bancone: ma davvero ha mangiato carne cruda?
Mi risponde che colui che aveva suscitato in me dispiacere per il suo stato e curiosità, non era un ubriacone, ma imbottito di psicofarmaci.
Era in cura perchè in America aveva ucciso sua moglie decapitandola.
Impressionata e sgomenta, non ho più chiesto altro.
Ho raccontato questo, perchè credo che non conosciamo le persone che incontriamo per strada e a volte non sappiamo cosa sono capaci di fare. Possono apparire simpatici, o normali, ma forse a volte è meglio diffidare.
Ciao caro Aldo e buona domenica.
@Alessandra Lace
@Enio
@Mondod'Arte di S.Pia
Ho sentito in TV l'intervista ad una persona che affermava "è un dramma il mio perché è difficile la vita in un camper".
E in auto com'è?'
Stateve bene e un caro saluto a tutti,
aldo.
una storia che fa riflettere.
bisogna che qualcuno se ne occupi.
un abbraccio
Che triste questo racconto! Quella povera famiglia oltre a tutto interamente smembrata!
P.S. - Ciao Aldo, dalla freschezza del lago ogni tanto faccio un salto qua e là dagli amici blogger, abbastanza raramente però.
Storia vera e triste e che purtroppo oggi di queste storie ce ne sono tante.
Vedere e sapere fa male al cuore.
Ti abbraccio.
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