Mi è
tornato in mente un ricordo di circa 20 anni fa.
Insieme ad
altri comuni amici coetanei ed anche ex compagni di scuola, in
totale circa una quindicina, venimmo invitati da Libera una ancor
bella single - la più corteggiata dall'intera classe - benestante,
brilante, ex dirigente statale.
L'occasione
era il suo compleanno - 65 anni - e il suo ingresso nella "shiera
dei pensionati di lusso".
Libera era
stata sempre una persona indipendente, intraprendente, appunto libera
di nome e di fatto, non si era mai sposata e i suoi "periodi
amorosi" duravano...quanto bastavano alle sue esigenze
personali. Anche durante il prosieguo della sua vita non aveva mai
cambiato il suo spirito libero, perché lo voleva così e se lo
poteva permettere.
Per la
verità avevamo festeggiato insieme anche altri suoi compleanni, ma
questo era particolare.
Libera
aveva fissato l'appuntamento alle 20.30 in un ristorante di lusso del
quartiere aristocratico di Roma, Parioli, nei pressi della sua
lussuosa abitazione.
Naturalmente
quando ci vedemmo ci furono abbracci, saluti, scambi di effusioni a
base di pacche sulle spalle mentre Libera che ci osservava
compiaciuta aveva il suo daffare nell'aprire i regali che ognuno di
noi aveva portato per lei.
Fortunatamente
ci eravamo sentiti telefonicamente in modo da evitare di fare regali
simili o quasi.
Subito
dopo Libera ci fece strada per condurci in una piccola saletta
riservata dove era apparecchiato un tavolo con ottimi vini e spumanti
italiani, bicchieri di cristallo e un enorme piatto contenente olive
e stuzzichini vari.
Parlammo a
lungo ricordando numerosi episodi del nostro comune periodo
giovanile, scolastico e per alcuni anche universitario.
Un
bicchiere tira l'altro arrivammo a mezanotte inoltrata senza neppure
rendercene conto.
Io però
sentivo un languorino che man mano era cresciuto fino a diventare
languorone e, osservando gli altri, non ero il solo. Libera invece
farfalleggiava da uno all'altro di noi senza mostrare alcun segno di
stanchezza o di altro.
Ad un
certo momento si affacciò alla porta della saletta il proprietario
del ristorante che fece un segno a Libera la quale rivolgendosi a noi
si scusò dicendoci che doveva andare a saldare il conto.
Appena
voltatasi noi ci guardammo un po' sbalorditi e ci interrogammo solo
con gli occhi senza pronunciare alcuna parola.
Libera
ritornò in mezzo a noi e iniziarono i saluti di commiato e il
reciproco scambio di promesse di rivedersi al più presto.
Uscito dal
ristorante mi precipitai di corsa alla mia macchina, partii
velocemente alla ricerca disperata di una bancarella, banchetto,
banco o negozio per cercare di mettere qualcosa sotto i denti ma
soprattutto nello stomaco.
Una
mezz'ora dopo vidi un "pizza a taglio" ancora aperto,
velocemente entrai e acquistai un pezzo di pizza enorme, non ricodo
il suo peso.
Con la
pizza in mano alzai gli occhi al cielo e urlai "AUGURI LIBERA".
14 commenti:
Un po' avaruccia, Libera!
Ciao Aldo, fatti vivo, per favore.
Cristià
Sai Aldo con l'età non rimangono tante risorse, non sono finanziarie ma anche altre:-)
Ciao e buona giornata caro amico.
Tomaso
che ricordi che affiorano Aldo!
Libera di farvi un brutto scherzo!!!
Tanto signora questa bella donna non era!
Molto libera questa Libera, soprattutto di fare a modo suo!
Meno male che c'era la pizza...
Baci.
Salutone!!!!
Sono sempre piacevoli le feste di compleanno ;)
Sempre criticate le feste di compleanno.
ahahah
bacio Aldo.
braccine corte sta Libera, che la fai a fare una festa di compleanno se devi far morire di fame gli amici?
Singolare oltre che libera:-)
La prossima volta converrà portarsi da casa un paio di panini al prosciutto e/o al formaggio.
Ah ah ah!! :) Però lo doveva dire che non era una cena...
un abbraccio
Facci sapere se nei successivi compleanni di Libera siete andati all'appuntamento "già mangiati..."
Ciao Aldissimo! robi
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