Ricordo
quest'episodio di qualche giorno fa. Non è granché ma mi ha dato
modo di fare una riflessione.
Erano le
dieci di mattina quando, assicuratomi che la temperatura fosse mite
come da previsioni quasi sempre sballate, sono uscito e, con un
romanzo di Camilleri in mano, me ne sono andato al Parco vicino casa
mia e mi sono seduto su una panchina sulla quale non c'era nessuno.Mi
trovavo proprio a fianco di un muro contro il quale un bambino di
quattro o cinque anni si divertiva a scagliare pallonate da distanza
ravvicinata. È un muro davanti al quale in estate viene sistemato un
grande schermo per il cinema all'aperto. A me il divertimento del
bambino non dava alcun fastidio ma ero incuriosito dal fatto che
giocava da solo in quanto non c'erano altri bambini e questo era
abbastanza logico essendo un giorno feriale e quindi tutti gli altri
bambini dovevano essere a scuola, al nido, all'asilo.
Ad un
certo punto il pallone dopo aver colpito il muro anziché andare
verso il bambino rotolò vicino i miei piedi.
Il bambino
si avvicinò e
- scusa per
favore mi ridai il mio pallone?
- eccolo
tieni ma come mai non stai a scuola?
- mia mamma
che mi doveva accompagnare si è sentita male e allora...
- capito. E
adesso mi dici quale è la tua mamma?
- eccola là,
quella col pancione che sta leggendo il giornale...
- sì ho
capito e...
- mamma mi
ha detto che tra poco arriverà una sorellina...tu che leggi?
- un
romanzo...
- mi leggi
qualcosa come fa mio papà quando la sera torna a casa?
- questo non
è un libro per bambini...
- vuoi
giocare con me?
- lo farei
volentieri ma vedi come sono vecchio?
- anche mio
nonno è vecchio ma quando andiamo a casa sua lui ci gioca con me...
- beato
lui...ma perché ogni tanto non vai a parlare con la tua mamma...
- eccola,
vedi, sta arrivando qui...
...........................................................
- scusi
signore ma mio figlio fa sempre così, attacca bottone con tutti...
- no signora
mi creda lui non mi dava alcun fastidio...
- meno male,
adesso noi dobbiamo tornare a casa, grazie e buongiorno, saluta il
signore...
- ciao
signore.
Mi veniva
spontaneo fare un gesto carezzevole verso il bambino ma non l'ho
fatto.
Fino a una
quindicina di anni fa quando da nonno-sitter col passeggino portavo
le mie due nipoti a fare un giro al parco, se incontravo qualche
bambino, gli facevo un sorriso, una carezza o un qualsiasi altro
gesto affettuoso, ma poi, per non essere frainteso ed essere preso
per pedofilo, ho smesso di compiere qualsiasi gesto del genere ed
evitare così un qualsiasi imbarazzo.
Si fa
presto a pensar male di una persona e forse potrò sembrare troppo
prudente, ma è meglio evitare.
22 commenti:
Ma guarda come ci siamo ridotti tutti: per non essere fraintesi, ci freniamo anche in quei gesti che sarebbero fra i più belli che potremmo compiere. Ciao, Aldo.Ti comprendo, ma che tristezza questa società che ci rende inumani. Ti lascio un bacio virtuale: spero non possa essere frainteso ;)
La verità è che siamo arrivati ad un punto tale che siamo portati a pensar male di tutto e di tutti..il nostro primo obiettivo è proteggerci ed evitare che gli altri pensino male di noi..capisco come ti sei sentito..ma il mio consiglio è quello di esser sempre te stesso..e di non lasciarti condizionare mai da niente e da nessuno !
Ti abbraccio forte
Nella vita ci sono abbracci ed abbracci, ne ho abbracciate tante di persone ma solo poche mi hanno lasciato il segno ! Ormai sono anch'io un nonno professionista...e dopo il " grande quasi 5 anni continuo con il piccolo di un anno "
Un abbraccio
Capisco ciò che intendi. E mi mette tristezza dovere ammettere come a volte si sia costretti a reprimere certi slanci sinceri. Che peccato.
Ma accarezzare la mamma, invece? Non so, su una mano, e dirle "auguri!"
Ma lo sai che hai proprio ragione!!!
Oramai in qualsiasi modo ci comportiamo, c'è sempre qualcuno che fraintende.
Sono i tempi che viviamo.
Le azioni cattive hanno il potere di contaminare anche le cose buone e questo è veramente triste!
Nel supermercato dove vado abitualmente qualche mese fa hanno fatto una delle solite promozioni e alla cassa ti riempivano di figurine di personaggi per bambini, mi è venuto naturale allungarle ad un bimbo nella cassa vicina che era con la sua mamma...ma ti assicuro che lo sguardo della mamma era talmente sospettoso che la settimana dopo le figurine sono finite nell'immondizia!Un caro saluto!
caro Aldo,
è inutile negarlo, siamo sempre sotto scopa (così diciamo a Torino)della malizia altrui. Per esternare la mia tenerezza ho ripiegato su carezze accennate ai cani che incontro, ma con il rischio di essere frainteso anche dai loro denti aguzzi...
Buona serata. robi
Caro Aldo.
Noi non fraintendiamo solo i gesti, anche le parole.
Sia scritte, sia pronunciate.
Siamo disillusi, impauriti, bloccati.
Quello che c'è di più bello dell'animo umano, lo reprimiamo.
E stiamo con il nostro comportamento contagiando anche il futuro che verrà. Un bimbo con una carezza in meno sarà un adulto che farà una carezza in meno.
Ti abbraccio forte.
PS: se un giorno dovessimo incontrarci l'abbraccio sarà reale. A me non me ne frega niente di quello che pensano gli altri, e abbraccio ancora con forza.
la tua riflessione è giusta, tutta colpa di un'epoca deludente, ma il buono caro Alduccio si percepisce.
Come si dice?
Che la prudenza non è mai troppa, specie di questi tempi.
Stiamo lasciando una brutta eredità ai posteri, negando anche una carezza ad un bambino, io li adoro sono cosi belli e puri che quando sto con i bambini mi faccio un bagno di purezza che mi fa stare bene per tutta la giornata, quella loro spontaneità, sono fiori che si aprono alla vita.
Ti abbraccio e buonanotte!
Sono d'accordo con te, Aldo, meglio evitare. Purtroppo la diffidenza tra le persone è salita ai massimi livelli, d'altro canto viviamo in una società dove tutti i giorni o quasi devi difenderti dai "lupi". Peccato!
Evitare sempre, soprattutto gli slanci che potrebbero dar adito a interpretazioni sbagliate.
Del resto oggi bisogna diffidare di tutti, è triste ma è così ed andrà a finire che ognuno deve sempre più chiudersi in se stesso.
Cristiana
Purtroppo viviamo tempi disgraziati dove le buone è belle intenzioni possono essere travisate. È la schizofrenia diffusa.
Scusa se non ti ho ringraziato per gli auguri ma sono rimasto lontano dalla rete qualche giorno. Ti ringrazio adesso qui.
Sono proprio brutti tempi quando verso i bambini degli altri occorre - come invero tanti facciamo - esercitare le attenzioni che tu hai sottolineato!
Purtroppo, la schifezza di troppe persone fa rischiare che le buone intenzioni di brava gente come te possano venir fraintese...
Io, per prima, di fronte a un gesto gentile, talvolta mi chiedo se c'è qualcosa dietro. E non è bello.
L'importante e farsi gli affari propri e tirare avanti..
Un tempo un sorriso o una carezza nei confronti di un bimbo era una cosa normale. Poi son successe troppe cose o forse ora se ne parla di più e certe notizie non vengono nascoste per cui si è spesso diffidenti anche nei confronti di chi non ha cattive intenzioni. Sono d'accordo con te. Meglio evitare. Un caro saluto, Fabio
Si rimane male ad essere fraintesi. Purtroppo molti evitano gesti di simpatia per questo motivo. Peccato!
Anche i miei bambini attaccavano bottone con tutti :)
Bacioni e una tenera carezza ;)
Nou
Viviamo in un mondo irreale dove anche i gesti più scontati e spontanei sono oramai banditi e, per questo, ci rifugiamo nei ricordi dei "nostri" tempi passati come la foto delle partigiane che a te piace tanto. Altri tempi, altri valori forse più genuini e spontanei.
Ciao Aldo, buon 25 aprile di Liberazione. La nostra, quanto meno!
e hai fatto bene ad evitare in questo mondo di personaggi "strani", sopratutto se si è in un parco pubblico...
Ciao, Aldone! Non sto a ripetere il contenuto dei commenti precedenti, peraltro condivisibile. La diffidenza ed il sospetto sono figli di questi giorni, purtroppo.
Penso, però, che un gesto gentile nei riguardi del ragazzino, presente la sua mamma, non sarebbe stato frainteso. Eh diamine!
Un abbraccione
Annarita
Sempre all'erta, mi raccomando!
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