Alcuni
giorni prima del 15 ottobre 1967, compleanno di mia moglie che
compiva 39 anni, mi era venuto in mente di festeggiarlo andando a
fare una gita fuori Roma, più precisamente a Livorno, in quanto per
quella occasione oltre a far contento mio figlio di 8 anni dato che
era domenica e lì si giocava una partita del campionato di calcio
di Serie B tra la squadra locale e quella da noi seguita, potevamo
soddisfare un nostro desiderio che era quello di gustare il famoso
caciucco alla livornese. In definitiva quattro piccioni con una fava:
festa, gita, partita, caciucco.
In quel
periodo eravamo amici di un mio collega di lavoro, sardo, credo più
grande di me almeno di una dozzina di anni, e di sua moglie,
coetanea, molto affabile. Entrambi in effetti di ottima compagnia.
Decisi di parlargliene e lui ne fu entusiasta tanto che propose di
partire il sabato pomeriggio e fare il viaggio da Roma a Livorno con
una sola auto, la sua, una Opel cabriolet spyder rossa. Al che io
feci presente che la sua era un'auto a due posti ma lui mi disse che
dietro i due sedili anteriori lo spazio era talmente ampio da poter
essere occupato da noi tre, io, mia moglie e mio figlio. Non so se
in un eventuale incontro con la polizia stradale saremmo incorsi in
un divieto ma non ci preoccupammo più di tanto. Alle 16.30 p.m. di
sabato 14 ottobre i nostri amici vennero a prelevarci a casa, allora
abitavamo nei pressi di Piazza Re di Roma, e ci fecero accomodare
nello loro auto, scoperta grazie alla temperatura ancora piacevole
malgrado fosse autunno. Per dire la verità non si stava scomodi e
comunque, abbastanza sereni per la gita, a parte mio figlio che era
fuori di sé dalla contentezza, partimmo per quel viaggio di almeno
quattro ore. Arrivammo a Livorno che erano quasi le 21 cercammo un
albergo e lo trovammo al centro città. Dopo aver parcheggiato
entrammo e ci rendemmo conto che li c'era alloggiata l'intera nostra
squadra del cuore con tanto di giocatori, tecnici, dirigenti. Mio
figlio non stava più nella pelle, quello era per lui un avvenimento
che avrebbe sognato per giorni e mesi.
Erano
rimaste due sole camere vuote: la prima a pianterreno, matrimoniale
con bagno; la seconda al terzo piano, sempre matrimoniale ma senza
bagno. Proposi di fare un sorteggio lanciando in aria una moneta da
500 lire - l'euro era di là da venire. Vinse il mio amico in quanto
lui prese la camera con bagno e a me toccò quella al terzo piano. Le
altre camere di quello stesso piano terzo erano occupate da coloro
che componevano la squadra del cuore. Subito dopo cenato andammo a
dormire ma non credo che mio figlio dormì molto. Quando ci
svegliammo il mattino dopo ci accingemmo ad andare al bagno comune lì
a quel piano e mentre cedevo il passo a mia moglie per accompagnarla
lei invece di procedere si fermava, si voltava e voleva tornare
indietro. Mi chiesi il perchè, mi affacciai dalla porta e vidi che
il bagno proprio davanti la nostra camera, aveva la porta aperta ed
era occupato da due dei calciatori completamente nudi che si stavano
radendo la barba. Dopo un bel po' di tempo occupammo noi il bagno e
scendemmo per la colazione. Col mio amico decidemmo di fare un breve
giro turistico, andammo quindi a mangiare in una trattoria
consigliataci dall'albergatore e finalmente degustammo il famoso
caciucco alla livornese. Festeggiammo inoltre i 39 anni di mia
moglie con tanto di candeline e torta. Terminato il pasto ci recammo
molto presto allo stadio per assistere alla partita che, ultima
beffa, la nostra squadra del cuore perse per uno a zero.
Intraprendemmo mogi mogi il viaggio di ritorno a Roma rendendoci
conto che nonostante tutto avevamo trascorso un fine settimana
abbastanza discreto.
Ci siamo
consolati un po' ripensando al caciucco.
24 commenti:
Belli questi ricordi..sai che una macchina cabrio sarebbe il mio sogno ?? A Livorno ci sono stata una o due volte. Avevo 11-12 anni..di lì partivano le navi che portavano in Corsica e Sardegna. Ricordo solo il porto e la farinata di ceci.
Un abbraccio e buona giornata :)
p.s. qual'è la tua squadra del cuore ???
Vabbé dai, Aldo, tu ti sei consolato col caciucco, ma magari tua moglie ricordando quella gita, un pensierino anche ai due calciatori l'avrà dedicato! :-)
... che classe tua moglie, Aldo! Magari adesso - nella stessa situazione - una donna che non fosse una signora sarebbe entrata in bagno per godersi quello spettacolo!
Tiemp' bell'e 'na vota!
P.S.: ♪♫ Non sono una signora!♪♫
Ma guarda quante belle cose succedevano nell'anno della mia nascita... :-))
Buono, il caciucco, e anche il brodetto di pesce.
Tieni un diario, che ti ricordi tutte le date?
Un supoerabbraccio!
Cristiana
Ahahahahahah! La Lazio, nel 1967, militava nella serie B???
(Tutta Aurelia in una spider: che viaggio avventuroso e soprattutto faticoso...)
La camera con bagno al terzo piano? E l'ascensore? Anche senza quello, ci scommetto...
E che simpaticoni quei due calciatori: forse avranno inteso fare un regalo di compleanno a tua moglie, facendosi rimirare nella loro maschia beltade... Meglio di Full Monty :DDD
"Senza" bagno, non "con"! L'immagine dei due calciatori in costume adamitico mi ha scombussolata :DDD
Direi che la fine settimana era ben più che discreta... lasciando da parte il piccolo dettaglio della squadra che aveva perso.
In più, tua moglie si è lustrata gli occhi... anche se credo che tu potessi dare dei punti a tutta la squadra dei calciatori!!!
Mi hai fatto venir in mente una trasferta a Genova, a vedere il Napoli perdere..ma fu tantissimi anni fa. Un abbraccio Aldo.
ps. ho letto il post precedente, come mi sarebbe piaciuto essere presente, ma prima o poi passerò a rivedere Roma:-)
Cavolo che avventura, anche questa! Immagino il ragazzino do otto anni...e tua moglie davanti alla porta aperta...ih...ih...ih!
e tu hai chiesto a tua moglie: hai mica visto se i due calciatori hanno ancora la schiuma da barba in faccia? La risposta di tua moglie per farti ingelosire: non ho fatto in tempo ad alzare gli occhi...!
Un abbraccio alla tua Signora per farmi perdonare...ed un caro saluto a te. robi
Be almeno tua moglie il regalo di compleanno l'ha avuto ;-)
Questi sì che sono ricordi genuini!
Che divertente! Non ti sei ingelosito Aldo, vero? Sono occasioni rare :DD
Baci
Nou
Beh... può succedere di perdere in trasferta... l'importante è che non vi siate persi il caciucco. Un salutone, Fabio
Beh... può succedere di perdere in trasferta... l'importante è che non vi siate persi il caciucco. Un salutone, Fabio
Un abbraccio da Caserta
Un abbraccio da Caserta
Non parlarmi di caciucco... Quanti ricordi da bambino al mare in Toscana... Quanto caciucco che ho mangiato. Mammamia...
Mi ha fregato di nuovo il commento.
Buona settimana Aldo ;-))
E mentre tu viaggiavi in spyder rossa con tuo figlio io avevo... nove anni!
Ciao Aldo e buona serata! Che storie! Però la ricordo l'Opel "scappottabile"! A quei tempi, era guardata con invidia. Livorno l'ho raggiunta diverse volte, in passato, ma solo per il caciucco... una squadra del cuore non l'ho mai avuta!
Una gran bella escursione da ricordare giustamente con tanto calore!
Ma pensa, invece, se ti capitava di andare da solo a Livorno - perché nel film mi pare che la città compaia, così come c'é una auto che vagamente ricorda quella Opel! - con un tipo alla Gassman de "Il sorpasso"! :)))))))))
non l'ho mai assaggiato, prima o poi dovrò farlo.
Ciao.
Bella e ulteriore testimonianza che il cuore è il cuore, ma anche il resto del corpo vuole la sua parte!
Un ricordo simpatico come sono sempre i tuoi, e molto circostanziato. Non sono mai stata a Livorno ma è un posto che mi attira parecchio. Se ci vado vorrò provare anch'io il caciucco
Posta un commento