giovedì 30 dicembre 2010

MEETING PIZZA E BIRRA

Per essere chiaro apprendo – fonte Wikipedia - che "un meeting è una riunione di due o più persone che è stato convocato per lo scopo di raggiungere un obiettivo comune attraverso l'interazione verbale...".
Nove blogger, si sono riuniti in un locale del Rione Esquilino - per la precisione una pizzeria - alle
ore 20.00 di ieri sera 29 dicembre 2010.
Tra i convenuti c'ero anch'io.
Contatti via e-mail, sms, telefonate etc, hanno consentito la perfetta riuscita della riunione anche perchè, contrariamente al solito, non è finita a tarallucci e vino ma a pizza e birra.
Evito di fare i nomi degli altri otto blogger poiché non ho avuto la liberatoria firmata, per la verità da me non richiesta. Si sarebbero opposti? Non credo. Ci siamo sì riuniti nel sotterraneo del locale ma i "moti carbonari" li abbiamo accantonati.
La riunione, durata circa tre ore, è stata prudentemente interrotta all'unanimità verso le 23.00 onde evitare la cacciata a pedate da parte dei proprietari e ciò a causa della "vivacità della interazione verbale" di tutti gli intervenuti interazione basata soprattutto su allegre e grasse risate, prese per il c... reciproche e amenità del genere.
Al termine del meeting, con sommo gaudio, sono stato accompagnato a casa, mano nella mano, da tutti gli altri otto blogger.
Il locale in questione dista appena cento passi da dove abito.
BUON ANNO A TUTTI I BLOGGER.

mercoledì 22 dicembre 2010

venerdì 17 dicembre 2010

IL PANE OVVERO LA PESATURA DELLA BRICIOLA

A volte qualcuno mi ride dietro, altre volte sbuffano ad un mio accenno di disapprovazione, altre volte ancora sorvolano sul comprendere il perchè di quello che vado dicendo riguardo il pane.
Mi viene detto "guarda che diventi paranoico con questa tua fissazione sul pane, sul suo uso e sul suo spreco".
Ebbene io conservo ancora oggi un ricordo molto amaro circa questo alimento.
A gennaio del 1940 cinque mesi prima dell'entrata in guerra dell'Italia il governo fascista dette il via alla distribuzione della carta annonaria per il razionamento di molti prodotti almentari tra i quali appunto il pane.
Alcuni di tali prodotti tipo caffè, carne, zucchero e altro o erano introvabili oppure appannaggio soltanto di persone agiate e "borsari neri" che potevano permetterselo insieme ai contadini con i quali nostro padre barattava minuscoli oggetti d'oro di proprietà di nostra madre per patate, cicerchie, carrube etc.
Qui a Roma come tipo di pane era di largo consumo la ciriola o "cirioletta" ognuna del peso di circa 100 grammi che era poi la razione giornaliera pro capite di ogni componente della famiglia.
Il nostro panettiere di fiducia a due passi da casa era il Sor Giggetto che, come testimone, figura tra l'altro nel mio estratto di nascita – 1930.
Ogni mattina si andava da lui , si esibiva la carta annonaria dalla quale prelevava i bollini relativi e si tornava a casa con i 600 grammi spettanti alla nostra famiglia composta dai genitori e da quattro figli.
Con il procedere della guerra le scorte di farina andavano esaurendosi e di conseguenza anche il pane diventava quasi un genere di lusso.
A volte capitava che il Sor Giggetto riusciva a rimediare non so come un po' di pane extra e allora ci avvisava di tornare il pomeriggio, fare la fila e sperare di ottenere qualche cirioletta in più di quella del razionamento.
Quelle volte in cui riuscivamo a rimediarne un paio anche noi naturalmente eravamo contenti ma tra noi fratelli sorgevano sempre delle discussioni perché nostra madre doveva dividere le ciriolette
esattamente in parti uguali e non sempre le riusciva.
Noi fratelli litigavamo persino per un pezzetto di mollica di pane in più o in meno. I primi due anni eravamo io e mio fratello più grande i partecipanti al dibattito poi si aggiunsero gli altri due, nel frattempo cresciuti.
Mio padre si stancò di quelle discussoni piuttosto animate e allora un giorno portò a casa una bilancia da farmacista o da orafo, che poteva pesare soltanto cose leggerissime. Briciole appunto.
Rammento ancora oggi la scena mentre, seduti intorno il tavolo in cucina, guardavamo con occhi attenti nostra madre che cercava di pesare e suddividere con precisione le due ciriolette.
Un ricordo che m'è rimasto impresso nella mente e che non ho mai dimenticato.

martedì 14 dicembre 2010

L'HO RIVISTA, MI HA RIVISTO.......

Eppure non mi ero sbagliato.
Ieri l'altro in giro come al solito ed in attesa che scattasse il verde di un semaforo per attraversare la strada vidi avvicinarsi alla vicina fermata un tram proveniente dalla periferia.
All'apertura delle porte notai alcune persone salire ed altre scendere e, tra queste ultime, una figura femminile che mi fece sobbalzare.
Incredulo mi chiesi se stavo avendo una visione.
Invece no.
Era proprio lei, la dolce e tenera donna che, vent'anni prima, per la sinuosità delle sue forme da me ben conosciute ed apprezzate, paragonai ad un violoncello.
Naturalmente così a prima vista notai alcuni cambiamenti del suo aspetto ma non vistosi, sempre piacevole malgrado i suoi quasi settant'anni.
D'altronde anch'io ero cambiato.
Feci del tutto per incrociarla, la guardai negli occhi, lei anche mi guardò e, dal lieve rossore che le apparve in viso come anni prima, compresi che mi aveva riconosciuto.
Gli occhi celesti, lo stesso piacevole sguardo.
Non ci dicemmo neppure una parola, nemmeno un ciao, abbozzammo un lieve sorriso l'inizio forse di un breve dialogo.
Invece lei si voltò avviandosi nella direzione opposta alla mia.
Io, fermo, immobile, indugiai a lungo osservandola nel suo incedere e sperando che si voltasse almeno per un cenno di saluto.
Ma non lo fece.
Perché?
E dire che da tanto tempo desideravo si verificasse quest'incontro.
Mi chiesi se c'eravamo mai visti e conosciuti.

sabato 11 dicembre 2010

mercoledì 8 dicembre 2010

MA L'ARTROSI E' CONTAGIOSA?

Me lo chiedo perché evidentemente i residenti dell'Esquilino – Rione XV del Municipio 1 di Roma dove anch'io risiedo e che sono oltre ventimila, da qualche anno devono essersi ammalati di artrosi,
osteoporosi, reumatismi e quant'altro relativamente alle ossa.
Non tutti, certamente, ma una buona parte sì, specialmente quelli della terza e quarta età.
La domanda sorge spontanea dal momento che c'è un pullulare di esercizi dove – chiedo scusa per il bisticcio - si esercitano alcune attività particolarmente lucrose.
Parlo di locali, una volta negozi di vario tipo a livello strada, con due o tre vetrine, aperti da poco come centri benessere, estetica, parrucchiere uomo e donna e centri massaggi, rigorosamente gestiti da ragazzi e ragazze orientali, per la precisione cinesi.
Questa mattina ho curiosato nelle strade vicinissme casa dove abito e ne ho contati sette.
Sarebbero stati nove se due di questi locali entrambi a livello stradale ma accessibili soltanto scendendo sette od otto gradini, non fossero sbarrati con tanto di cartello cellofanato applicato sulle porte d'ingresso con l'avviso che erano stati chiusi e messi sotto sequestro dalla Questura per attività illecite. Quali? Non è specificato.
Appena posso m'informerò meglio presso l'Azienda Sanitaria Locale per sapere cosa devo fare per salvarmi da questa pandemia.
Pillole no, ne ingurgito già troppe. Di malavoglia.

sabato 4 dicembre 2010

mercoledì 1 dicembre 2010