mercoledì 18 gennaio 2012

A SETTEMBRE APPENA INIZIATO

Sabato pomeriggio mio figlio mi ha invitato a vedere una partita di pallacanestro piuttosto
particolare nel senso che si tratta di una di quelle partite tra "scapoli e ammogliati" tra soggetti cioè la cui età va dai 45 ai 55 anni appassionatissimi di quello sport da tutti loro praticato sin da bambini e fino ai quarant'anni, non credo di più.
Il campo all'aperto situato nella scuola confinante con il fabbricato dove abito ha i requisiti dei campi idonei per tutte le varie gare dei campionati ufficiali che lì hanno luogo ma, per alcune ore della settimana, viene messo a disposizione di qualche gara amichevole tipo quella appena descritta.
Uno dei bordi esterni di quel campo è contiguo alla parete esterna della palestra coperta. Lungo tale parete ci sono alcune lastre di pietra rettangolari ove si siedono i giocatori quando vengono effettuati dei cambi durante il corso delle partite ed anche parenti, mogli, fidanzate e figli dei giocatori in campo per assistere alle dispute.
Arrivo quando la partita è iniziata da poco e mio figlio, quasi 53 anni, si distrae un attimo, mi fa un cenno di saluto e io riesco a trovare un posto in una di quella specie di panchine stracolma di zaini, zainetti e borse di tela.
Nonostante il tono amichevole della disputa io mi appassiono ugualmente anche perché il basket è uno sport che mi piace ed io ho sempre seguito il "pupo" sin da quando aveva 14 anni.
Dopo qualche minuto si avvicina una ragazzino e mi chiede se può sedersi lì accanto, gli rispondo di sì se riesce a farlo scostando qualcosa. Si siede e mi chiede qual'è il punteggio della partita. Io lo informo e gli chiedo se suo padre è uno di quelli che giocano
= No, mio padre sta a casa...
= Il sabato non lavora?
= Lui non lavora da circa due anni perché sta in cassa integrazione. Mio padre dice che è quella corta, che finisce presto e che dopo non gli daranno più soldi. Prima veniva pure lui a giocare...
Rimango un po' interdetto ma poi gli chiedo se posso domandargli qualche altra cosa e lui annuisce
= Quanti anni hai?
= Dieci. Ho finito la quinta elementare che frequentavo qui e sono stato promosso in prima media...
= E il tuo papà che lavoro faceva?
= Operaio
= Tua madre lavora?
= Va a fare le pulizie in certe case
= Sei figlio unico?
= No, ho una sorella di due anni, ci pensa mio padre a lei. Loro volevano metterla al nido ma costa e i soldi non li hanno
= Abitate qui vicino?
= Sì, prima avevamo una casa poi i soldi non c'erano più e allora...
= Allora?
= Una signora molto anziana ci ha dato una camera e dormiamo tutti lì. Non ci fa pagare però mamma fa tutte le cose di casa e papà cucina...
= Parlate di tutto questo a casa?
= No, sento papà e mamma che la sera prima d'addormentarsi ne parlano tutti i giorni fino a tardi, ecco perché so tutte queste cose. Sento pure che papà tante volte piange
= Te che fai quando succede questo
= Sto sveglio, non riesco più a dormire...
= Una brutta situazione...
= Io ho cercato di lavorare, di fare qualsiasi cosa, ma dicono tutti che sono troppo piccolo. Allora ho scritto una lettera e l'ho mandata al governo, anzi ce l'ho portata io, ma non mi ha risposto mai nessuno, eppure l'indirizzo nostro ce l'ho messo. Ogni giorno guardo nella cassetta della posta ma ci trovo solo pubblicità e qualche altra cosa indirizzata alla signora...
= Ma non hai nonni o zii?
= Gli zii hanno pochi soldi anche loro e i nonni non li ho mai avuti. Adesso vado a casa, ciao.

27 commenti:

@enio ha detto...

situazione tragica di un'Italia che soffre da cui, nonostante cambiano i governi, si stenta a d uscire.

riri ha detto...

Purtroppo queste amare verità si colgono dappertutto, fino a poco tempo fa c'era un signore molto distinto che dormiva in macchina, adesso non c'è più, forse ha trovato un posto caldo per dormire, spero..poi le mense della caritas e la stessa chiesa vicino casa mia hanno la coda ...

Angelo azzurro ha detto...

.......
chissà quante storie di vita simili a questa...
dove finiremo...?

Cri ha detto...

Che dolore, che angoscia. Però questo bambino ha una forza d'animo che riconosco. E' capace di riconoscere i "serbatoi" di energia positiva, quelli da cui attingere un po' di forza e sollievo per andare avanti nella sua drammatica situazione. E dopo che si è abbeverato a te, alla tua umanità e comprensione, di sicuro, per un po', è stato meglio.

Unknown ha detto...

Povero piccolo, già adulto suo malgrado, come farà a crescere senza detestare questa società tanto egoista che gli sta rubando l'adolescenza!?!.
Bentornato Aldo!
Un abbraccio
Cristiana

Ambra ha detto...

Quanto è amaro questo racconto. E lo è ancora di più perché parla di una realtà che ci circonda e chissà quando e se si modificherà.

Rosaria ha detto...

Alduccio, l'Italia di oggi sta prendendo la stessa fisionomia tragica, che ricordo molto bene perchè vissuta direttamente.
Si è riformato di nuovo la Grande divisione,,chi ha tanto e chi niente.
Politica sbagliata? Politica assente? Politica dei ricchi? Politica devastante.
Auguriamo a queste famiglie ogni bene, c'e ne sono tante e stanno tra noi.

Oggi ti mando il buonogiono da Caserta;))
Un bacio ciao.

Zio Scriba ha detto...

Storie tristi.
Di allegro c'è il fatto che fra gli over 45 ve ne fossero abbastanza di scapoli per metter su una squadra: è brutto dirlo ma nell'era dello schiavismo totale l'unica speranza di salvezza è quella... :-(

Enrico Bo ha detto...

Il futuro prossimo non sarà facile, inutile nasconderselo. Purtroppo abbiamo sulle croste una schiera di politici che hanno fatto tanto danno da far sembrare impossibile il recupero. Tuttavia non è detta l'ultima parola. In un certo senso sono ancora fiducioso.

Carlo ha detto...

... avrei giocato tra gli scapoli! Ciao Aldo e buona giornata. Storia, struggente e amara che, però, mi lascia una speranza: che quel giovane, così cresciuto per la sua età, così cosciente e consapevole del mondo che lo circonda, sia un prossimo rivoluzionario! Uno di quelli capaci di cambiare questo mondo bastardo!

paroleperaria ha detto...

Povero bambino...

Tiziano ha detto...

Amara storia di una realtà che sta aumentando, si può sperare solo in un miracolo
ciao Aldo buona giornata.

Paola ha detto...

Triste, tristissima storia: e sapere che non è la sola in questa nostra Italia, fa molto male al cuore.
Volevo anche ringraziarti delle parole che hai lasciato da me, per la mia filastrocca..Cari saluti e buona serata

Adriano Maini ha detto...

Solo un grande cuore come il tuo poteva esporre in una giusta luce di dignità quella tragica storia, purtroppo oggi non unica, in cui emerge la figura di un bambino che i tristi casi della vita hanno fatto maturare in fretta.

Antonella Riviello ha detto...

Che tristezza! Purtroppo le storie così ci passano accanto tutti i giorni ma il nostro governo continua a svuotare le tasche della povera gente chiudendo gli occhi sui ricchi...non c'è futuro per nulla ... questa è l'amara verità e non so più dove guardare!

Alberto ha detto...

Ecco l'Italia che non ha voce. E tu gliel'hai data.

Annarita ha detto...

Caro Aldo, mi mancavano i tuoi post. Mi si è raggelata qualsiasi forma di ironia, leggendo questa amara storia, fotografia di una società al collasso.
Purtroppo una annosa e corrotta politica ci ha portato sull'orlo del baratro. Il futuro è buio e incerto, molto incerto, ma voglio ancora nutrire una debole fiammella di speranza.

Un abbraccione.
Annarita

Tina ha detto...

Alberto mi ha anticipata.

Notte buona Aldo ;-))

Sarah ha detto...

Lo vedi? Lo vedi che chi "dovrebbe stringere la cinta" sta accanto a noi? Che mi devono spiegare una famiglia così cos'altro c'ha da "stringere". Mi sale una rabbia infinita...

Nou ha detto...

Meno male che a qualche anziana signora torna utile ospitare una famiglia bisognosa. Spero per loro che la situazione non duri a lungo. Anche perché quella mamma non può sfinirsi a pulire case per tutti. I bambini vorrebbero aiutare i genitori in difficoltà e questo ragazzino ci ha provato: è un ragazzino in gamba! Meno male che a detta di un certo ex siamo tutti benestasti e riempiamo i ristoranti tutte le sere...
Ora si sa che sputeremo lacrime e sangue, anche se Monti crede di no.

Greis ha detto...

A me che dedico buona parte della mia vita ai bambini più o meno di quellìetà lì..leggere di queste storie fa male da morire :(

Luz ha detto...

Vogliamo fare una colletta????

Pupottina ha detto...

anche le storie tristi da te sono belle!!!
un abbraccio

Rosaria ha detto...

Alduccio, domani sera sarò a Roma, mi auguro di poterti venire a trovare, dipende dall'arrivo.
bacione Alduccio
Ciao

riri ha detto...

Un caro saluto da una Torino meno fredda:-)

Sandra M. ha detto...

E il tragico è che man mano che passano i mesi appare sempre meno come una "storia" eccezionale.

Nicole ha detto...

Mi prende un'angoscia che non so spiegare...E' terribile tutto questo,davvero..