domenica 6 settembre 2015

SUPERSTITI METROPOLITANI

La giornata del 12 agosto la devo proprio raccontare perché ha dell’incredibile, ma è la pura verità. Nei 22 appartamenti in sette piani che fanno parte del fabbricato in cui abito devo ritenere di essere rimasto l’unico superstite o quasi visto quanto è accaduto. La categoria custodi-portieri è estinta. Sono le 9.00, qualcuno suona alla porta, domando chi è e mi sento rispondere che è la figlia del vicino la quale viene a portarmi le chiavi di casa sua. Già, l’avevo dimenticato, come ogni estate mi danno le loro chiavi perché io pensi al loro gatto di casa, durante l’assenza di tutta la famiglia. Io questo gatto non l’ho mai visto. Ogni giorno che sono entrato per le sue necessità lui non c’è. Ma esiste oppure no? Invece esiste e me n’accorgo dal fatto che mangia quello che gli preparo aprendo varie scatolette, beve l’acqua e lascia nella sua sabbietta parte di quello che ha mangiato e bevuto. Chicco – così si chiama – si nasconde, oppure dorme, oppure è un fantasma che finge di essere un gatto. Verso le 11 suona il citofono, domando chi è e mi rispondono “la postaaa”. Quindi apro il portone e tutto sembra sistemato salvo il fatto che per me non c'è posta e neppure bollette da pagare (almeno 'sto mese) ma solo qualche depliant pubblicitario per vacanze in località esotiche. Grazie tante, questa pubblicità mi è molto utile (!). Alle 14.30 mentre sto facendo una pennichella sento suonare alla porta di casa. E mò chi è? Lo domando e un’altra vicina, single, abbastanza giovane, che non sta quasi mai in casa, mi dice che deve chiedermi un favore. Le dico di accomodarsi, ma non può perché ha lasciato la porta di casa aperta. Mi espone un suo problema. Cade acqua nel suo bagno proveniente dall’appartamento del piano di sopra. Embè? E io che c’entro? Mi prega di andare da lei a dare un’occhiata. Io da buon vicino aderisco, entro, vedo che sta piovendo un poco sopra il suo water benché fuori il sole spacca le pietre e mi rendo conto del problema. Le suggerisco di andare da quelli di sopra: sono in vacanza, allora dall’amministratore del condominio: idem c.s. E’ inutile chiamare un idraulico perché il danno va riparato dall’appartamento soprastante E allora? Le suggerisco alcuni provvisori ridicoli rimedi come se io ne capissi qualcosa e la saluto augurandole buon ferragosto! E arriviamo alle 16.30. Anche questa volta suonano alla porta. La solita domanda “chi è?” e mi risponde una voce maschile, accento veneto per quello che capisco io, che mi richiede cortesemente un favore! Ancora? Ma che succede? Con precauzione gli apro la porta, prima si presenta, poi mi afferma che abita al quarto piano – io non l’ho mai visto – e mi racconta che una sua domestica nel fare le pulizie ha acceso contemporaneamente troppi apparecchi e quindi le è saltata tutta la corrente elettrica. Gli preciso subito che non sono un elettricista così come alla precedente visitatrice avevo precisato di non essere un idraulico, ma lui mi assicura che ha soltanto bisogno delle chiavi della cantina dove si trovano tutti i contatori dell’intero fabbricato custoditi in una sorta di armadio di ferro e vetro con tanto di serratura tipo cassaforte. Aggiunge che purtroppo le chiavi della cantina le ha la propria moglie la quale trovasi in questo periodo in vacanza al mare e quindi mi chiede se gliele posso prestare. Io invece mi presto ad accompagnarlo, lui accetta e allora scendiamo insieme. Gli faccio vedere tutte le operazioni necessarie da compiere dato che lui non ci ha mai messo piede, gli dico di rientrare in casa e di avvisarmi se tutto è andato a posto. Riscende e mi conferma il ripristino della corrente. Risaliamo, mi ringrazia molto presentandosi – come il solito non ho capito né nome e neppure il cognome – mi saluta e se ne va. Passano appena trenta minuti e il campanello della porta torna a suonare. Ho capito, forse non devo rispondere a suonate di qualsiasi tipo. Ecco invece altra suonatina del campanello. Ripeto la stessa domanda e mi risponde la voce del veneto del quarto piano. Povero me, la corrente elettrica gli è scomparsa un’altra volta. E invece??? Lui mi porge sorridendo una capace busta di carta con dentro cinque bottiglie di vino accompagnate da un largo sorriso e da numerosi altri ringraziamenti. Io resto imbambolato, cerco di dirgli che non è il caso, che mi sento imbarazzato, ma lui non sente ragioni. Insiste dicendo che lui è un commerciante in questo ramo, mi porge la mano e mi saluta ancora più calorosamente di prima. Poggio le cinque bottiglie sul ripiano della credenza, ne leggo le etichette, non ne capisco granché dato che “parlano” francese e le metto in attesa. Però, hai capito il veneto che bravo, tre rossi e due bianchi, un po’ elevati di grado ma pazienza soffrirò in silenzio. DULCIS IN FUNDO: poco dopo le 18 la suonata al citofono di mio figlio che è solito passare quasi quotidianamente per una visitina. Dà un’occhiata in giro, incrocia le cinque bottiglie e le squadra. “Papà”, mi dice, “questo è vino di alta qualità”. Lui afferma di essere un discreto intenditore e un buon bevitore. Neppure gli interessa sapere da dove sono piovute quelle bottiglie, le scruta attentamente e tre di loro s’involano verso casa sua, Poi, di quello rimasto, mi raccomanda di berlo con parsimonia dato che è vino d’alta gradazione. Con tanti ringraziamenti al gentile signore del quarto piano e alle chiavi della cantina in vacanza.

11 commenti:

Fioredimaggio ha detto...

bella giornatina:))

cristiana marzocchi ha detto...

Tutto è bene quel che finisce bene.
Buona domenica Alduccio!
Cristià

Ambra ha detto...

In realtà mi pare che il condominio fosse superaffollato ... di chiamate citofono/campanello!

Farfalla Legger@ ha detto...

Urka altro che superstiti metropolitani... a me sembra un andare e venire di folla.
Abbraccio e buona serata domenicale <3

chicchina ha detto...

Una giornata movimentata,per un condominio di vacanzieri ferragostani.Menomale che Sor Aldo c'è,e tutto finisce a tarallucci e vino,o quasi.

Berica ha detto...

Quel condominio è un posticino dove non ci si annoia mai...
Il tuo racconto sembra attraversato da una lieve suspance e si risolve piacevolmente nel buon vino.

Però è strano che il tuo ragazzo non abbia avuto la curiosità di sapere da dove provenivano le bottiglie che ha notato, ispezionato, riconosciuto e selezionato per se.

Alberto ha detto...

Cose che succedono d'agosto. E come dice Berica curioso che tuo figlio non ti abbia chiesto la provenienza di quelle bottiglie. Fosse stata una ma cinque!

Mìgola ha detto...

Sempre amabile sei e disponibile. Quindi...alla tua salute!!
Un abbraccio.

robi ciprax ha detto...

Caro Aldo,

mi costera' un aperitivo, ma con lo smartphon di mia moglie riesco ad augurarti un buon compleanno anche dalla Francia.
A presto Alduccio, un abbraccio. robi

paroleperaria ha detto...

E' che sono tutti lettori anonimi del tuo blog e volevano conoscerti! :D
Scherzi a parte, davvero sembrava fossi rimasto solo tu in tutto il palazzo! :)

Carlo ha detto...

Ora capisci perché da anni rifiuto di vivere in "condominio"? Ed il tuo, sembrerebbe anche sopportabile e per certi versi, gradevole! Le mie esperienze sono tutt'altro! E quando non potrò più vivere in una casa indipendente, visti i tempi che corrono, allora sceglierò qualche ponte sotto il quale sistemarmi! Tutto, ma non un condominio. Che poi, nel tuo, mi pare che l'unico a mancare sia proprio il portiere!

Ciao Aldo, bentrovato da uno che è stato lungamente assente (dai blog) e buon fine settimana.