giovedì 9 maggio 2013

SONO FIGLIO DI MIO FIGLIO

Può sembrare assurdo invece è proprio così che mi sento da un bel po' di tempo.
Tant'è vero che se io e lui andiamo in qualche posto e camminando per strada incontriamo qualcuno che conosce solo me glielo presento dicendo: "ti presento mio padre". Ovviamente la persona che incontro mi guarda con stupore ma io spiego il perché.
Salvo il giro mattutino del palazzo e a volte quello di un giro del parco vicino casa, io devo passeggiare entro confini ben precisi che non devono essere superati. Se io dovessi andare altrove per qualsiasi motivo mio figlio lo deve sapere dicendomi che viene lui e mi ci porta non in braccio ma in auto.
Ordine perentorio di mio figlio in quanto il tempo dedicato al cammino non deve superare l'ora. Praticamente e, per fare un esempio, come l'ora che viene concessa ai detenuti in carcere. Non che ne abbia conoscenza per averla frequentata personalmente ma così ho appreso da giornali, TV ecc.
Inoltre l'altro ordine impartito e da rispettare assolutamente è quello di portare sempre con me, magari pendente dal collo, anche un telefonino.
L'altra mattina è stato il colmo.
Dovevo fare le analisi del sangue e quindi, senza fare colazione e non più tardi delle 8.30, mi sarei dovuto recare alla ASL del mio Rione che per fortuna è molto vicina a dove abito. Alle 8.00 in punto si presenta mio figlio e mi dice che mi accompagna lui. Sono vane le mie proteste e pertanto lui viene con me. Quando arriva il mio turno entro nella stanza dei prelievi e una delle infermiere chiede chi è colui che mi segue ed io senza batter ciglio le dico "è mio padre". Inutile soffermarsi circa le reazioni dell'infermiera nonché delle sue colleghe e di altre tre persone presenti per i prelievi.
Per tacere poi di visite e controlli medici, lui parla e io faccio scena muta.
Ad onor del vero devo dire che mi capitano momenti in cui alcune cose non vanno per il verso giusto e, similmente come si legge in certe etichette, io mi agito prima e dopo l'uso. A mio figlio basta ascoltare la mia voce al telefono per fare in modo di tranquillizzarmi e per dirmi che ci penserà lui stesso a fare questo e quell'altro anche se ciò comporta serie difficoltà per la sua famiglia e per i suoi impegni di lavoro. Capisco benissimo che si deve essere soddisfatti di avere un figlio così ma c'è un limite e che diamine.
Sono un ingrato? Credo proprio di sì.
Comunque penso sia opportuno che domani io faccia una chiacchieratina con Telefono Azzurro o, se esiste, con l'E.N.P.I. Ente Nazionale Protezione Infanzia.


27 commenti:

m4ry ha detto...

Ahahahahaha...caro Aldo...hai un figlio che ti ama e che si preoccupa per te..hai un figlio che cerca di starti vicino più che può, e a volte diventa un po' soffocante, posso comprenderlo..parlaci, fagli capire le tue ragioni e il tuo sentire..e digli di allentare un pochino la morsa, e magari, fatti concedere qualche "licenza premio", vista la buona condotta ;)
Un bacione e un abbraccio

Ambra ha detto...

E' inevitabile, è un processo irreversibile, invecchiando i figli tendono a proteggere i genitori. Si scambiano automaticamente i ruoli. Ma è anche bello.Da me il processo non è ancora iniziato: mia figlia addirittura è convinta che io abbia ancora la forza dei vent'anni.
Un po' lo fanno anche per se stessi, per placare l'ansia che possa accadere qualcosa. Va bene così, secondo me.

Ernest ha detto...

ah ah come al solito riesci a strapparci un sorriso pur facendo delle considerazioni importanti... sembra di leggere un po' i dialoghi tra me e mio padre, lui che dice di lasciarlo un po' stare e di non preoccuparsi, siamo fatti così Aldoci preoccupiamo e nn possiamo farne a meno e in fondo è così bello, fa parte della vita
un abbraccio

Antonio ha detto...

"Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'etterno consiglio..." sono i versi di Dante che mi hai fatto venire subito in mente. Aldo sei troppo divertente, è giusto che tu sia figlio di tuo figlio perché sei giovanissimo. Nello spirito tu sei più giovane di tanti giovani. Un abbraccio.

nucci massimo ha detto...

Aveno imparato a leggerti non crdo che vorai togliergli il disturbo di questo servizio assistenziale.

Costantino ha detto...

Si è sempre in po' figli dei propri figli.
E intravedo, nel tuo racconto, l'orgoglio di esserlo.
Buona giornata,Costantino.

Zio Scriba ha detto...

Beati i padri che possono dire queste cose di un figlio... anch'io a volte mi trovo a diventare padre per mio padre (che però non abdicherà mai al lato, prettamente paterno, di scassamaroni... :D)
Splendida la tua dolce ironia, caro Aldo. Tu e tuo figlio siete reciprocamente fortunati: ognuno è un Dono per l'altro!

paroleperaria ha detto...

Anche se non ci conosciamo di persona, dopo aver letto tutti i tuoi post e aver visto un pezzo di un'intervista che non ricordo chi ti ha fatto, mi sembra così strano pensarti zitto zitto, mentre tuo figlio parla ai medici per conto tuo.
Comunque, tuo figlio è un bravo figlio a prendersi cura di te così.
un abbraccio

Bastian Cuntrari ha detto...

Embe'??? Anch'io ho fatto la mamma a mio papà quando è stato con me: ma l'unica cosa che non potevo fare era sculacciarlo quando - essendo diabetico - andava ravanando nella credenza alla ricerca di qualche dolciume... E anche lui mugugnava sul mio essere troppo "protettiva", ma so che in fondo in fondo gli faceva piacere.
E pure a te, caro mio! Gli dovresti fare un monumento, a tuo figlio: altro che Telefono Azzurro!
Ha la pazienza di Giobbe, quel poro fijo... con un rompicojoni come te, poi...

Bellissimo post, Aldo: mi sa che ora voglio più bene a lui che a te.

Paola1961 ha detto...

Be', Aldo, anch'io a volte mi sento madre di mia madre, quando la vedo un po' persa e devo farle raccomandazioni come una mamma a una bambina.
E' la ruota che gira. Si torna bambini. Sentiti fortunato di avere un figlio tanto attento. Ma se esagera con le sue ansie, torna papà e mettilo in riga! A volte succede di voler fare troppo. Per amore. Pure certi genitori a volte soffocano i figli. :-)

Unknown ha detto...

Oh Aldo, quanta tenerezza in questo post, e quanto giusto orgoglio.
E' la ruota che gira quando ci si ama e ci si stima.
Cristià

Nou ha detto...

E' molto bello quanto ci racconti Aldo.
Tuo figlio ha il dono di sapersi destreggiare bene nell'ambito sanitario e questa è una grande fortuna e poi ci credo bene che faccia tutto il possibile per prendersi cura di un papà specialissimo come te.
Un abbraccio a entrambi :)
Ciao Nou

Cri ha detto...

Hai ragione a scalpitare, Aldo; anche se Massimo è un "sorvegliante" discretissimo...
Probabilmente il suo rapporto con te viene da un legame profondissimo impostato in un certo modo e cementato in maniera speciale fin dalla sua infanzia, dove tu avevi lui e lui aveva te. Per quel che ho capito, poi, lui fin da ragazzo è stato abituato ad avere con te un rapporto paritario. Alla lunga, così, è finita che ti ha sopravanzato :D
(E al commento di Ambra mi viene di aggiungere: non sempre succede col passar degli anni: a sua figlia ancora non è sbocciato questo istinto protettivo, e invece a mio figlio in molti momenti esce fuori già automaticamente, e non solo ora che non sono più nel fiore della giovinezza, ma già da vari anni. Questo deve dipendere dal fatto che fin da piccolo ha captato la sensazione che io lo considerassi, inconsciamente, una sorta di surrogato genitoriale. Direi, per fare una battuta, che ciascuno di noi ha i figli che si merita :D )

Carlo ha detto...

Credo che il mio dovere sia solidarizzare con Massimo! Ne so qualcosa di padri che vogliono fare di testa loro!

Ciao Aldo! Mannaggia, non state mai a sentire e ce ne date di grattacapi e preoccupazioni a noi "figli"!! Il dottore dice che non dovete mangiare "porchetta" e voi, come giriamo gli occhi, comprate porchetta! Il dottore vi da quella certa cura e se non vi stiamo addosso, quelle pasticche le lasciate nel cassetto! Vi viene consigliato di non affaticarvi e poi ci tocca recuperarvi a 10 chilometri da casa... si, decisamente, il ruolo di figli è veramente difficile! (rido!!!!)

Sei sempre uno spasso!!! Ciao e buona serata.

Mariella ha detto...

Vorrei essere come tuo figlio.
Ma mi frega la lontananza.
Ho due genitori tanto testoni, mio padre poi...
Ed essendo distante soffro, perchè vorrei essere più vicina e aiutarli nei loro affanni quotidiani.

Certo litigherei ogni giorno, ma sarei più serena, perchè guardarli negli occhi, mi tranquillizzerebbe.
Invece riusciamo solo a sentirci quotidianamente e anche se dal tono di voce capisco all'istante come è andata la giornata, l'ansia mi attanaglia.
Esagero? Non lo so, ma sono convinta che quasi tutti noi ad un certo punto diventiamo i genitori dei nostri cari.
E le parti si invertono, mentre le preoccupazioni si moltiplicano.
E voi davvero, non ci ascoltate mai...
Ti abbraccio.

zefirina ha detto...

è così prima siamo figli e poi diventiamo gentori sia dei nostri figli che dei nostri genitori, voi vi siete preoccupati per noi ed ora tocca a noi fare il congtrario, rassegnati ;-)

i miei minacciano sempre di mettermi un ospizio e mi citano sempre Sordi: "come una regina...trattatemela come una regina!!!!"

io invece già ho scelto la location....la polinesia

Tiziano ha detto...

Ciao Aldo mi ai fatto ridere,
tuo figlio a preso troppo alla lettera che col passar degli anni si diventa un po bambini.
sei forte buon pomeriggio.

nina ha detto...

Aldo, avrei voluto esserci in quell'ambulatorio, a godermi la scena, poi mi sarei fatta fare l'autografo!
La tua è un'ironia delicata, che esprime una maniera di prendere la vita e le sue inevitabili conseguenze, anche le meno simpatiche, con un sorriso dolce- amaro e con filosofia.
Sei grande, per il resto fregatene...

Enly ha detto...

Quando si invecchia il proprio figlio tende (o dovrebbe tendere) a proteggere il proprio genitore anziano, se no e davvero un bastardo.

robi ciprax ha detto...

caro Aldo,
ho fatto da padre a mia Madre per molti anni, ma non è mai abbastanza sia come tempo che come slancio.
Le attenzioni e la dolcezza di tuo figlio sono poesia nella tormentata vita di oggi.
Un abbraccio. robi

Pia ha detto...

Caspita tuo figlio è davvero un grande.
Capita anche a me di aiutare mio padre e mia madre, ma mio padre è molto più ronpic...ni di te.

Un abbraccio

@enio ha detto...

un gran bel figlio Aldo complimenti, ti vuole tanto tanto bene. Tu sei nelle stesse condizioni della mia mamma, 87 anni suonati l'altro febbraio e mio fratello fa le stesse cose, con lei, che tuo figli fa con te...

Adriano Maini ha detto...

Ma, ma, ma... sei terribile! :) Un abbraccione, Aldo!

Unknown ha detto...

caro Aldarè, mi hai fatto ridere a crepapelle e sono giunta alla conclusione, che mia madre potrebbe fare lo stesso con me e presentarmi come sua madre! anche lei se la piglia per questo, ma è solo una questione di A m o r e. Un abbraccio

Rosaria ha detto...

Alduccio, i genitori si prendono cura dei figli, poi ad certo punto le parti si invertono, sono i figli che si prendono cura dei genitori.
Tu hai un figlio meraviglioso..meglio dire...un papà meraviglioso.

Questo tuo post, è il miglior post che un padre possa dedicare al figlio-papà-

Vi abbraccio a tutti e due.

Mìgola ha detto...

Molto tenero e divertente questo post! Adesso cerco il numero di telefono e poi te lo passo!! ;) Un caro saluto!

Sandra M. ha detto...

Ma va-là che l'hai proprio tirato su come si deve questo tuo bravo figliolo. Siamo molto contenti di incontraci tutti di nuovo ...a breve!
Macca
P.S.: e quel caffè con la signora della posta?