Tra la fine del 1949 e
l'inizio del 1950 un commerciante romano in vista del Giubileo di
quell'anno pensò bene di ampliare il proprio negozio di
abbigliamento aggiungendo, oltre al reparto femminile anche uno più
piccolo per quello maschile. Aveva previsto, giustamente, che
l'enorme afflusso di pellegrini e turisti a Roma, gli avrebbe
consentito di fare ottimi guadagni e, per l'occasione, oltre alle due
commesse che già lavoravano nel suo negozio, ne aveva assunto altre
due, più giovani. Assunse anche un uomo pratico del ramo per il
reparto maschile ed anche per agire come una sorta di direttore. Il
"direttore" assunto aveva trentadue anni, di statura media
e di aspetto comune, non poteva effettivamente definirsi un bel
ragazzo ma neppure brutto. Scapolo, sempre elegante, attirava
soprattutto la clientela femminile poiché ciò che lo faceva
apparire abbastanza piacevole era il suo carattere, il suo modo di
agire e quello di essere oltre che un discreto parlatore anche un
attento ascoltatore. A volte si compiaceva del suo savoir-faire
quando soprattutto riusciva a raggiungere quanto si era prefisso. Con
il trascorrere dei giorni il proprietario si sentiva abbastanza
soddisfatto di come procedevano le cose nel suo negozio sia dal punto
di vista commerciale sia da quello della perfetta armonia che
regnava tra il personale. Il "direttore" se la cavava
egregiamente nei rapporti con le colleghe sulle quali, quelle più
giovani, una biondo-cenere e l'altra bruna, aveva già messo gli
occhi. Il problema era quello di quale scegliere per le "manovre
di accerchiamento" poiché entrambe non avevano nessun pari età
con il quale mantenere alcun tipo di rapporto, erano molto carine se
non di più e apparentemente disponibili almeno per un primo
approccio. Studiò un piano, apparentemente molto semplice. Doveva
accompagnarle alla loro casa, una alla volta naturalmente e quindi,
prima qualche parolina per conoscere meglio i loro caratteri e le
loro personalità poi man mano comprendere chi avrebbe gradito le
sue avances. Lo scopo era quello di sapere chi delle due si sarebbe
lasciata convincere ad avere con lui una relazione breve o di più
lunga durata. Per questo, almeno per il momento, non si era posto il
problema. Come prima volta, una sera, dopo che erano usciti tutti dal
lavoro si avvicinò alla bionda e, con molta circospezione, si
autoinvitò per accompagnarla e si accorse che lei gradiva questo suo
interessamento. Ripeterono la passeggiata insieme ancora altre volte
e tutto procedeva abbastanza bene ma non come lui avrebbe
desiderato. Sempre pregandola di mantenere il "segreto"
seguitarono a vedersi frequentandosi però ancora platonicamente. Lui
allora decise di procedere con la bruna adottando lo stesso metodo.
Volendo seguitare a vedere anche la bionda calendarizzò le serate in
questa maniera: il lunedì assegnò il turno alla bionda mentre alla
bruna assegnò quello del sabato.Una sera, era un lunedi, aveva dato
appuntamento alla bionda davanti ad un bar che frequentava tutte le
volte in cui si incontrava con le sue due giovani colleghe,
abbastanza lontano dal negozio in cui lavoravano, ma erano le 21
passate e la bionda non si vedeva. Dopo circa dieci minuti lei arrivò
ma non era sola, insieme a lei c'era anche la bruna. Entrambe avevavo
stampato sulla bocca un sorriso beffardo e, andandogli incontro, la
bionda lo apostrofò così
= direttore dei
miei stivali ti vogliamo dire in coro che sei uno sciocco presuntuoso
e che hai commesso dei grossi errori uno dei quali è quello,
piuttosto infantile, di usare le stesse identiche parole e le
identiche frasi ad entrambe. È bastato raccontarci quello che ci hai
detto allorquando ci vedevamo con te, sia pure a giornate alterne,
per capire che credevi di fare il furbo con noi ma sei soltanto un
maldestro furbastro. Buona nottata" e se ne andarono
lasciandolo a bocca aperta.
La mattina del lunedi
successivo lui telefonò al proprietario del negozio nel quale
lavorava e gli disse che doveva partire quel giorno stesso per
raggiungere il proprio fratello in Australia.
11 commenti:
Così oltre che uno sciocco il direttore era anche un codardo. Tipico di questo genere di persone che non è capace di affrontare le situazioni. E così ancora una volta le donne si sono dimostrate le più intelligenti.
Che imbecille!
Manco ha saputo trarsi d'impaccio:
Penso che la sua vita sia stata sempre un fallimento.
Ciao Aldo!
Cristià
Caro Aldo, credo che la cara Ambra abbia ragione, questo post dimostra che stiamo andando nella direzione che le donne sanno fare le cose meglio di noi uomini...
Comunque complimenti per la bella storia, molto interessante.
Buona settimana caro amico.
Tomaso
E ben gli sta a quel marpione presuntuoso...ah...ah...ah...doveva immaginarlo : le donne si fanno abitualmente queste confidenze.
Aldo, ma qui non c'è nessuna difesa maschile da parte tua, gli uomini sono letteralmente colpiti ed affondati!
Va be` qui ci scappa un'altra post al contrario 😋😋😋.
Baciiiii...
Ah, i bei tempi di una volta. Oggi è tutto talmente morboso, triste, vacuo e assurdamente contorto nei rapporti tra ragazzi e ragazze che a leggere racconti come questo sembra di respirare una boccata d'aria pura :D
Un giovane pieno di sè e davvero stupido.
Anche nel non essere riuscito a capire nulla della psicologia femminile...
il furbo si è rivelato poco furbo... e la sua tresca è stata scoperta
A me è capitata una cosa analoga, molti anni fa... ma eravamo ragazzini :)
Un abbraccio
Cose di questo mondo,caro Aldo.Oggi forse va diversamente ma il "gallo cedrone"non rinuncia facilmente,salvo a diventare il pollo dell'occasione.E ben gli sta!!
Addirittura in Australia!!! :-)
Baci Aldì ;-)
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