venerdì 11 luglio 2014

SONNO

La mia personalissima battaglia contro il sonno ebbe inizio quando cominciò la Seconda Guerra Mondiale, oltre 74 anni fa. Pensandoci bene mi piacerebbe battere questa sorta di record arrivando alla durata di quella dei cent'anni fra l'Inghilterra e Francia – protagonista tra gli altri la ben nota Pulzella d'Orléans Giovanna d'Arco. Credo che il motivo della mia insonnia derivi da un episodio che ancora ricordo benissimo. Avevo circa dieci anni e a casa mia noi quattro fratelli eravamo stati abituati da nostra madre ad andare a dormire non più tardi delle ventuno anche perchè non avevamo TV, all'epoca una perfetta sconosciuta. Io e mio fratello più grande – dodici anni – dormivamo in due lettini in camera da pranzo, gli altri due – di sei e quattro anni – nella camera da letto dei nostri genitori. Mia madre era solita rimanere alzata fino a tardi in attesa del ritorno di mio padre – macchinista di teatro - che rientrava dal lavoro poco prima di mezzanotte. Dopo aver sistemato quello che noi fratelli avevamo messo in disordine dentro casa era solita venire a sedersi in camera da pranzo a rammendare o a ridurre di misura gli abiti di noi due fratelli più grandi per poi passarli a quelli più piccoli. Nel frattempo ci raccontava fatti della sua gioventù fino a che non ci vedeva entrambi addormentati. Un giorno però mi raccontò l'episodio cui facevo cenno prima. Mi disse che non una ma almeno tre volte nel corso degli ultimi tempi, verso le ventitré, mezz'ora pù mezz'ora meno, io mi alzavo dal letto e, avviandomi in cucina, ad alta voce dicevo =mi devo sbrigare sennò faccio tardi a scuola=. Poco dopo tornavo dalla cucina e mi rimettevo tranquillamente sotto le coperte. Mia madre non mi diceva neppure una parola perché sapeva che non era opportuno svegliarmi. E meno male che non ho imitato il più piccolo dei miei fratelli il quale una volta, da bambino, vide sul tavolo di cucina un rettangolo di qualcosa di sostanzioso e, credendolo formaggio, gli dette un morso. Era sapone da bucato. Dalla fine della guerra non sono più un sonnambulo ma non riesco a dormire se non prendo una compressa di sonnifero. Quesito forse un po'stupido: chissà perché sulle scatole di compresse c'è scritto "per uso orale". Si possono usare in altri modi, ad esempio come supposte? Troppo piccole, non credo.Attualmente la situazione sulla faccenda sonno e derivati è la seguente: quasi tutte le sere alle 21 – 21.10 salvo imprevisti, metto un po' a riposare il mio pc-Pasquale. Cerco in TV un film o una trasmissione decente da vedere (quasi sempre però m'addormento) e, verso le 23 – 23.30 quando tali programmi solitamente smettono, prendo la compressa di sonnifero la quale per fare effetto, almeno su di me, ci mette quasi un'ora. Inganno l'attesa ritornando da Pasquale a cliccare qua e là quindi mezzo addormentato mi metto in pigiama e mi infilo nel letto.
La giostra quotidiana, serale, anzi notturna riprende a girare e, qualche volta, sogno.

13 commenti:

Sarah ha detto...

Caro Aldo, ho sempre avuto un'invidia pazzesca per i dormiglioni. Son una che riposa pochissimo e anche quando potrei alzarmi un po più tardi mi sveglio all'alba. Questione di bioritmo suppongo... Meno male che c'è un Pasquale in ogni famiglia :) Un saluto

Ambra ha detto...

Certo che il pc è diventato un elemento pre e post sonno molto utile e importante al pari della tv, con la differenza che mentre questa ti fa addormentare, lui ti tiene sveglio.

Antonio ha detto...

Ha ragione Ambra, il pc ti tiene sveglio. Da insonne a insonne, ti sconsiglio il video del pc di sera, provaci. Ciao

Mìgola ha detto...

Per il momento non ho questi problemi e mi addormento subito e senza nessun aiutino...speriamo di continuare così !!
Ciao Aldo!!

Unknown ha detto...

Non potrei mai addormentarmi, senza leggere qualche pagina di un libro, ma poi ronfo che è un piacere.
Ciao Aldù!
Cristià

Anna ha detto...

Anch'io da piccola ero sonnambula. Una sera i miei genitori mi trovarono davanti alla porta del terrazzo che faceva da tetto e , per fortuna, era chiusa. Tutto passato con la pubertà. Ed anche per me l'ora canonica per la nanna era il "dopo carosello" degli anni cinquanta. Ora l'età e la vita hanno modificato tutto e seguo le necessità degli altri... Ciao!!! Anna

Tiziano ha detto...

Ciao Aldo condivido il commento di Alba anche per me la tv e come un sonnifero mentre il pc fa da antidoto
ciao buona serata.

Mariella ha detto...

Io dormo in media quattro ore per notte.
Quasi mai di filato.
Anzi mi sveglio almeno una volta. Se poi è particolarmente dura, mi alzo e vado in sala a leggere qualcosa.
Poi crollo.
Insomma solo la lettura riesce a stendermi del tutto.
E detto da me che amo i libri alla follia.
Solo che ad una certa...
Bacio.

paroleperaria ha detto...

Io non dormo tanto, ma solo per via dei cani che mi svegliano (in questo periodo)almeno 3 volte per notte per uscire e mi fanno alzare definitivamente verso le 5.30/6... ma, se potessi, dormirei almeno 8 ore!
Un abbraccio

Cri ha detto...

Tutto quello che descrivi capita anche a me. Sono sempre stata sonnambula, da piccola e anche ora, sia pure con manifestazioni non eclatanti - non vado proprio in giro per casa, diciamo, mi limito ad alzarmi seduta sul letto oppure a scattare in piedi e a urlare farneticazioni - ma anche, dall'età di nove anni, insonne. Di un'insonnia feroce, che mi faceva disperare, che mi teneva sveglia anche tutta la notte. Da ragazza ho assunto qualche sonnifero anch'io: Minias in gocce, prevalentemente. Quando ho visto che mi faceva assuefazione e che per avere effetti soddisfacenti dovevo aumentare sempre più la dose ad un certo punto ho interrotto. Quando sono andata a vivere da sola nella ex casa di mia nonna, incredibilmente, la mia insonnia si è molto attenuata: credo fosse perché finalmente ero libera e senza altra gente per casa che mi creava tensione. Poi è vero che, se la tv fa addormentare, il pc ti tiene sveglio. Soprattutto se lo usi come lo usavo io ai tempi delle mie amicizie su skype, chattando con le quali finivo sempre a fare almeno le tre del mattino, e poi la mattina per andare a lavorare erano dolori...

Pia ha detto...

Leggendoti mi è subito venuta in mente la canzone "'A Sonnambula" di Pisani, Alfieri del '57, cantata da Carosone.
Mia mamma la cantava spesso da giovane con mia nonna, bei tempi!

Comunque credo che il sonno sia diverso a seconda dei casi. Se c'è ansia e preoccupazione è inutile andare a letto, meglio leggere, ascoltare musica o vedere la TV.
C'è chi dice che con l'età che avanza si dorme meno. Però se prendi sempre le stesse medicine da tanti anni, potresti essere assuefatto, non credi?
Baci Aldo.

Alberto ha detto...

Deve essere una brutta bestia l'insonnia. E un buon sonno è come un buon cibo. Buon fine settimana Aldo, e a tutti.

Nou ha detto...

Fortunatamente da quando sono venuta a vivere in questa vecchia casa di campagna, soffro raramente di insonnia. Penso che il rumore continuo del traffico delle città sia una delle principali cause di questo disturbo. Naturalmente non il solo. Affrontare la giornata senza aver riposato abbastanza è stato molto duro per me, specialmente quando lavoravo.
Un abbraccio Aldo!
Ciao :-)
Nou