domenica 10 agosto 2014

COMICHE DISAVVENTURE?...non direi proprio.

Certo che quando ti assalgono i ricordi tornano in mente episodi a volte piacevoli e altre volte no.Qualcuno potrà dire: ma tutte a te capitano? Che ci posso fare se così vanno certe cose. Il 25 aprile è festa nazionale perché, come tutti sanno, è l'Anniversario della Liberazione d'Italia dall'occupazione nazifascista. Il 25 aprile del 1953, io ero libero, come gli altri, dal lavoro di quel periodo e, sin dal mattino, mi trovavo dalla mia ragazza nella casa dove abitava a Centocelle, un quartiere periferico della zona est di Roma. La casa in realtà era in affitto a suo fratello più grande che vi risiedeva insieme a un figlio di tre anni, alla moglie, mia cognata la quale era incinta già da parecchio tempo, alla mia ragazza, a una gallina che starnazzava nel bagno in attesa di essere messa in pentola e ad un cucciolo, incrocio di tre razze di cani diverse, che circolava per casa. Per la Festa del 1953 ero stato invitato a pranzo e, mentre la mia ragazza si trovava in cucina, io andai in bagno ma non appena aprii la porta la gallina si mise a starnazzare ancora più forte e a cercare di beccarmi. Io che di pollame non ne voglio neppure sentir parlare chiamai il mio futuro nipotino di tre anni il quale la prese, se la mise tra le braccia e, carezzandola la portò non so dove. Bastava che mi stesse lontano. Però non capii una cosa: come mai a lui non lo beccava mentre a me voleva farlo? Chissà, forse aveva capito che tra di noi non esisteva alcuna possibilità di diventare amici. Dopo pranzo, al quale non aveva partecipato il mio futuro cognato per impegni fuori casa, ognuno di noi, si occupò delle proprie faccende. Verso le quattro di pomeriggio sentimmo la mia futura cognata urlare a più non posso "aiuto, aiuto, chiamate la sora Nanda, me se so' rotte l'acque, aiutateme, sbrigateve...". Ci prese a tutti il panico. La mia ragazza si andò a nascondere in cucina insieme al nipotino e alla gallina, il cane correva di qua e di là abbaiando spaventato, io, in preda al terrore e completamente all'oscuro di quello che si doveva fare, cercai di placare mia cognata, andai dalla sora Nanda la quale, al corrente della situazione, corse subito da noi, chiuse la porta e cominciò la sua opera. Poco dopo le urla cessarono, la sora Nanda tutta soddisfatta riaprì la porta e ci chiamò "venite, venite a vede' che ber pupo...". Infatti era proprio un bel neonato, cicciottello, che già stava facendo merenda al seno della madre. Dentro la camera da letto c'era un bel po' di confusione e un secchio da una parte quasi pieno di qualcosa. Non capii che roba fosse. La disavventura successiva guarda caso, mi capitò proprio quello stesso giorno. Erano passate da poco le 20, quando la mia ragazza mi chiese se potevo portare a spasso per un po' il cucciolo, forse ne aveva bisogno. Le risposi che l'avrei fatto volentieri e allora scesi in strada col cucciolo al guinzaglio.Fatti un centinaio di metri passai davanti ad un gruppo di signore che stavano parlottando accanto ad un basso muretto dal quale, con uno scatto improvviso saltò un gatto tigrato per aggredire il cucciolo ma lui, più rapido, si staccò con tutto il guinzaglio dalla mia mano e corse via all'impazzata guaendo come un diperato. Il gatto tigrato, sbagliando la traiettoria, aveva nel frattempo aggredito la mia gamba destra con tanto di unghie ben acuminate. Oltre a lacerarmi i pantaloni mi aveva graffiato la gamba sotto il ginocchio. Una di quelle signore accortasi dell'accaduto urlò il nome del gatto-tigre e lo chiamò a se.Mentre stavo rientrando subito a casa per disinfettarmi mi accorsi che sul marciapiede opposto il cucciolo, al piccolo trotto e con molta calma, stava pure lui rientrando.
QUEL 25 APRILE DI OLTRE 61 ANNI FA ME LO RICORDO ANCORA OGGI E, PER ME, NON FU AFFATTO FESTA

19 commenti:

Tiziano ha detto...

ciao Aldo, ho avute anch'io delle disavventure ma tu mi superi di gran lunga
buona serata
Tiziano

Unknown ha detto...

Un po' movimentato,in effetti, ma senza dubbio piacevole per te questo ricordo.
Averne, Aldo, e saperli raccontare come fai tu è il massimo.
Cristià

Anonimo ha detto...

Ma tutte a te capitano? Pure il gatto antagonista... Però dai la bellezza di un parto casalingo quella puoi ben dire non la dimenticherai mai !!!
Felice domenica ALDO

chicchina ha detto...

Disavventure così non capitano a tutti,è vero,ma il lieto evento,cui sei stato testimone è un bel premio,Aldo,E anche il cucciolo avrà capito che era importante tornare a casa..
Ti abbraccio.

Paola ha detto...

Memorabile!!!
Non ti fai mancare nulla vero Aldo :-)
Ciao amicone caro un abbraccio!!!

paroleperaria ha detto...

che giornata!
la gallina se la sono poi magnata? :)
ciao aldo, buona giornata!

zefirina ha detto...

c'è stato un periodo di tempo durante il quale non ho sopportato i gatti, da piccola uno mi aveva graffiato tutto il braccio, poi mia madre ne ha adottate tre ed è stato giocoforza abituarmi, sempre però con un po' di diffidenza

Tomaso ha detto...

Caro Aldo la nostra vita ci da l'opportunità di ricordare un po tutto, ciò che abbiamo vissuto.
Spesso ci capita di ricordare delle belle cose, e ci sfugge un sorriso che ci rende felici.
Le cose brutte ci vengono anche se non le vogliamo più vedere, ma questo è ciò che ci ricorda che siamo stati fortunati che le possiamo raccontare.
Ciao e buona serata caro amico sempre sorridendo.
Tomaso

Rosaria ha detto...

Aldo, al momento che le vivi sono disavventure e ti do ragione. Ma a distanza di 61 anni sono dei bei ricordi da raccontare.
Ti abbraccio, ciao!

Enly ha detto...

Bellissimo e commovente ricordo.

Cri ha detto...

Giornata storica e impegnativa, quel 25 aprile! Comunque t'è andata bene, Aldo, che il cucciolo si sia liberato dalla stretta della tua mano: diversamente avresti potuto finire come Alfredo quella volta in cui, ragazzino, incaricato dalla nonna di andare a recuperare l'asino sulla macéra (il terrazzamento) dov'era stato a riposo tutto il giorno per ricoverarlo nella stalla da basso, cominciò invano a tirarlo per la briglia per farlo rivoltare; fino a che il ciuco recalcitrante si spaventò di non so cosa e cominciò a trottare velocemente giù per il pendio roccioso dalla parte opposta a quella in cui voleva trascinarlo il mio malcapitato futuro consorte, il quale fu in vece dell'ostinato quadrupede trascinato lui dal quadrupede medesimo a faccia in giù per non so quanti metri prima di decidersi a mollare la corda, e tornò a casa molto dopo di quello, con la coda tra le gambe e parecchia pelle, dal viso alle ginocchia, abrasa, lacera o mancante...

upupa ha detto...

...sei sempre speciale!!!!!!!!!
un abbraccio

Pia ha detto...

Ciao Aldoooo!!!
Ma quante cose ti sono successe in un sol giorno.
Ho letto molto lentamente per gustarmi tutta la tua storia e mi sembrava di vedere un fotogramma bellissimo di vita vera.
Ti risparmio le domande che sarebbero tantissime.
Una te l'ha già posta il\la tuo\a amico\a paroleperaria.
Mi sono divertita tantissimissimo ed infine ti abbraccio e ti ringrazio.
smaaackkk!!!

Carlo ha detto...

Nel 53... non ero ancora nato e non ero neanche in cantiere, però ero piccolino e me la ricordo anche io la gallina, viva, sul balcone. Un giorno inspiegabilmente scomparve e riapparve, qualche ora dopo, da un pentolone! Quando il brodo si faceva in casa ed i dadi non esistevano! Te li ricordi i taglionini all'uovo (fatti rigorosamente a mano), con il brodo di gallina!!!!

Ciao grande Aldo! Con i gatti non si scherza. Ti racconto questa: pochi giorni fa un vicino portava il cane a spasso, un terrier bello grosso, preso recentemente da un canile. Ero in prossimità del cancello di casa e, passando, si è fermato ed abbiamo scambiato due chiacchiere, io da una parte e lui dall'altra del cancello chiuso. Ad un certo punto si è avvicinata la mia gatta, incuriosita, ed il suo cane ha infilato la testa tra le sbarre del cancello, altrettanto incuriosito. La mia gatta è diventata una palla gonfiata, fatta di pelo!

Vista la vicinanza tra i due, ho detto al mio vicino di stare attento e lui mi ha risposto "tranquillo, Karl (il nome del suo cane) non attacca i gatti. Anche noi ne abbiamo uno e vanno d'amore e d'accordo".

Io per tutta risposta gli ho detto "Marco (il nome del mio vicino) non mi preoccupo per la mia gatta ma per il tuo cane"!

E gli ho spiegato che la mia gatta, appunto, non è abituata a vivere con un cane e, quindi, agisce di conseguenza. Ho potuto vedere tante volte con che agilità e, soprattutto, velocità artiglia con le zampe una preda qualsiasi.

Ora, visto che il suo cane allungava il muso oltre la cancellata, incuriosito, sai quanto ci metteva la mia gatta a menare una zampata e cavargli un occhio? Un attimo!

Va beh, siamo arrivati a ferragosto! Ti auguro di passarlo serenamente. Per me inizierà qualche giorno di riposo. E voglio riposarmi davvero! Lo sfondo il letto!!

Ciao grande!!!!!

robi ciprax ha detto...

Ettore Scola la chiamerebbe "Una giornata particolare"...e tu di particolari per allietare la nostra lettura ne hai infilati a tonnellate...
Bravo Aldissimo, è stato un bel film!

Un caro saluto. robi

@enio ha detto...

comunque Aldo non puoi dire che la tua vita sia stata sempre sedentaria, anzi...

robi ciprax ha detto...

Ciao carissimo Amico, buon Ferragosto a te ed a tutti i "Monticiani" di casa... robi

Mariella ha detto...

Nonostante le disavventure tra neonati e animali hai continuato ad avere (e per fortuna) una sensibilità fuori dal comune per ambedue i generi.
Ti abbraccio Aldo e buon ferragosto.

Ambra ha detto...

Insomma t'è andata bene! Almeno non hai dovuto partecipare al parto come assistente della sora Nanda. Almeno non è successo che la tigre vestita da gatto ti sia balzata in faccia per addentarti il naso, furiosa per essere stata seminata dal cucciolo.