mercoledì 10 febbraio 2010

COLOMBI

Sul finire del 1948 ero da poco fidanzato con una ragazza la quale, nata a Roma, abitava vicinissimo Piazza Navona in una stretta via del Rione VI Parione in un vecchio palazzetto.
Da circa venti anni, dopo un devastante restauro, è diventato “preda agognata” di cittadini di ogni nazionalità i quali, a prezzi elevatissimi, ne hanno fatto la loro residenza romana bohemien.
Di fronte a quello, altro palazzetto d'epoca remota nel quale, all'ultimo piano proprio sotto il tetto a tegole curve o coppi, abitava allora una famiglia composta da padre, madre e quattro figlie femmine delle quali la più piccola era fidanzata con il fratello della mia ragazza. A quei tempi si faceva presto a fare amicizia e a frequentarsi tanto che le due famiglie, anche per ragioni legate ai fidanzatini, stavano spesso insieme. Una domenica venni invitato anch'io a pranzo a casa delle “quattro sorelle”. La loro madre mi accolse con molta cordialità, mi fece persino visitare la casa come se io fossi stato un ospite di riguardo, insomma si era creata una bella atmosfera. Nel fare il giro delle stanze di quell'abitazione notai che in quella del soggiorno la porta-finestra che dava su un piccolo balcone era completamente spalancata. Non ne comprendevo il motivo nel senso che data la stagione rigida e la totale mancanza di riscaldamento nell'abitazione, da lì entravano folate di vento gelido a non finire. Chiesi alla gentile padrona di casa il perché di ciò e lei mi disse: 'per i colombi. Io gli metto qualcosa da mangiare non sul balcone ma per un bel tratto della stanza poi, quando cinque o sei di loro sono intenti ad occuparsi del cibo, chiudo la porta-finestra, li catturo, gli torco il collo, li spenno e poi li cucino. Sono ottimi in salmì.' Rimasi di stucco. Poi, molto educatamente, poco prima del pranzo dissi a “Diana la cacciatrice” che, per alcuni disturbi dello stomaco dovevo mangiare il primo piatto in bianco, poi un poco di contorno e un arancia. Da quella volta mi sono guardato bene dall'andare a pranzo o a cena in quella casa.
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Il cortile condominiale del fabbricato dove abito da oltre quaranta anni era stato sempre frequentato da una dozzina di colombi ambosessi – o anche tre ma non me ne sono mai accertato – i quali avevano costruito la loro dimora e nido d'amore sulla rivestitura esterna della canna fumaria che correva in alto, sotto il tetto di un locale una volta adibito a sala biliardi annessa a un grande bar e lungo il perimetro del locale medesimo. Salvo le pausa-pranzo e pausa-cena quei colombi trascorrevano la maggior parte della loro giornata su quella canna fumaria e tubavano e tubavano in continuazione proprio di fronte le mie tre finestre. Crescevano e si moltiplicavano praticamente senza soluzione di continuità. La mia abitazione situata al primo piano, specialmente d'estate, risuonava dei loro suoni e talvolta, quando avevo le finestre spalancate, qualcuno s'infilava dentro casa. Avevano però la brutta abitudine di insudiciare sia le mura esterne del locale ex sala biliardi sia i davanzali delle mie finestre e quelle degli altri abitanti del condominio. Qualche volta trovavamo loro “ricordini” sulla nostra biancheria stesa ad asciugare. Non solo la nostra naturalmente. Dopo anni ed anni finalmente è stata trovata una soluzione a tale problema. In tutti i posti dove i colombi si accomodavano per costruire i loro nidi, per dormire, per tubare e per far nascere altri loro eredi, sono state collocate delle sottili sbarre di ferro munite di una serie fittissima di punte metalliche acuminate così da impedire loro qualsiasi tipo di sosta su ogni dove. Rimedio perfetto e da allora colombi emigrati verso altri lidi.
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Quando un giorno sì e l'altro pure mi reco presso uno dei supermercati che distano non troppo lontano da casa mia, quello più vicino mi consente di camminare in un tratto non breve di una strada fiancheggiata da due larghissimi marciapiede uno dei quali – quello da me percorso – costeggia le mura di un Istituto tecnico statale e di una facoltà dell'Università La Sapienza di Roma. Su questo tratto di strada non ci sono negozi di alcun genere e neppure accessi di abitazioni, soltanto mura perimetrali. Verso le 9.30 di ogni mattina io transito di là e noto un mio amico molto anziano che sembra ormai non starci più con la testa in quanto lo saluto, mi guarda e, assorto nei suoi pensieri, passa oltre senza profferire parola. Altre volte invece mi saluta molto cordialmente senza però chiamarmi per nome tanto non credo che lo rammenti. Quest'amico porta sempre con sé una capiente busta di plastica stracolma di chissà quale tipo di briciole, chicchi o semi ecc. che sparge a piene mani sul marciapiede. Circondato da una miriade di colombi – chissà se tra loro ci sono quelli emigrati dal mio cortile – l'amico non si cura né dei passanti né di me che gli passo accanto e cerco di attaccare discorso. È in tutt'altre faccende affaccendato.
Da tre o quattro giorni però su quel tratto di marciapiede vedo solo i colombi che beccano, girano e svolazzano in cerca di qualcosa, ma del mio amico con c'è traccia alcuna. Aspetto un po', mi guardo intorno, infine proseguo. Non formulo ipotesi di nessun tipo.

35 commenti:

riri ha detto...

Ciao Aldo, buona giornata.
I colombi danno fastidio, ne convengo, so che sono birichini e lasciano sempre un ricordino, quando metto le briciole sul balcone ho affisso un cartello: solo per passerotti, merli,cinciallegre,gazze, cornacchie, il fatto terribile è che arrivano anche loro, il dubbio mi è sorto spontaneo: vuoi vedere che non sanno leggere?:-) Munita di santa pazienza, insieme ad un amico esperto ornitologo, ho indetto un corso di lingua per colombi ribelli:-) Sta funzionando, adesso arrivano a giorni alterni:-))
Racconto molto carino con una punta di malinconia, siamo un passaggio che lascia tracce di simpatia...come un'amicizia sincera....

mod ha detto...

...ho voglia di primavera. questo inverno ci ha presi prigionieri dei nostri ricordi del passato. per un po' è bello ma forse è ora che arrivi un po' di sole?!

love, mod

Angelo azzurro ha detto...

Riguardo al tuo amico...magari ha solo un potente raffreddore, è giusto non fare ipotesi

I piccioni sono un autentico guaio quando si affezionano a qualche monumento. Anche il mio comune ha adottato le stesse misure per impedirne l'accasamento.
Buona giornata!

Renata ha detto...

Ciao Monticiano . Un passaggio da te, non delude mai. Grazie e buoena vida!

Renata ha detto...

Ciao Monticiano . Un passaggio da te, non delude mai. Grazie e buoena vida!

Rosaria ha detto...

Questo tuo post, l'avrei chiamato...Ieri, Oggi e Domani...
I colombi, che finivano al fuoco..però...

I colombi del tuo condominio, storia uguale alla tua succede anche nel mio, solo che nel mio, venivano sempre a tubare, sulla mia caldaia e cosi abbiamo dovuta recintarla, con una rezza.

il tuo amico, forse non esce per il freddo, ma vedrai che domani lo vedrai.

Grazie, i tuoi racconti, sono una visione che allettano spirito e mente.

Un bacio e buona giornata.

Alice ha detto...

In una casa in cui ho vissuto i piccioni facevano il nido il balcone, devo dire che li trovavo carini ma andando a Viterbo per un po' ho scoperto che la quantità a volte guasta anche la qualità :/

Nou ha detto...

Ciao Aldo, sempre belli i tuoi racconti.
C'è un velo di malinconia che è segnale di fine inverno..il sole tiepido di primavera l' asciugherà presto, lei teme il sole.
Qui i piccioni si appollaiano in fila sul cornicione, in direzione delle mie tre finestre sul lato sud dell'appartamento situato all'ultimo piano.
Tutte le loro cacche finiscono sulle mie tende da sole..che fare?
Finché non si bucheranno mi ripareranno dal sole e poi non ci sarà che cambiarle.
Per la pulizia, aspetto quella bella pioggia che viene giù dritta e lava tutto compreso le mie tende da sole, insensatamente stese quando piove!
Un abbraccio.

paoladany ha detto...

Poveri quei colombi che finivano in pentola!
Farebbe piacere anche a me guidarti alla scoperta del carnevale rionale.
Io faccio di tutto per essere allegra, per prendere la vita così con spensieratezza, anche se alcune volte è molto difficile!

Unknown ha detto...

so carini i colombi ....;)

Antonella Riviello ha detto...

Ciao Aldo! Ma sai che la compagnia dei colombi non mi manca mai? Puntualmente nel vaso di gerani vanno a scavare un fossetto e due anni fa addirittura ho trovato un uovo....Poverini... Pensa che incolpavo il mio cane e invece no...non era lui il birichino!!!
Nel mio condominio nessuno si lamenta anche perchè i colombi vengono a passeggiare soltanto da me che abito al 6° piano e si godono il panorama dal cornicione del terrazzo!!!
Un saluto a te dolce narratore...in questo caso con un pizzico di malinconia....

upupa ha detto...

Carissimo è sempre un piacere leggerti....

Punzy ha detto...

he he he io l'ho letto e apprezzato in anteprima..

...ma poi sai gia cosa penso delle bestiacce in questione..

amatamari© ha detto...

Mi piace molto l'ultima immagine, quella fedeltà dei piccioni alla persona che solitamente gli porta il mangiare: loro aspettano, chissà se si chiedono.
Grazie per il tuo bellissimo post.

aleph ha detto...

Ahhhhhhhhhhhh,non sono la tua unica editor vedo!!!! Bene,bene...dividiamoci il lavoro!
Certo che solo il Bardo può tirare fuori un racconto dai piccioni.
ps. un mio amico li chiama i topi volanti, per lui fanno schifo come le pantegane.

Luigina ha detto...

Aldo hai toccato un tasto dolente parlando di piccioni, anche se li chiami colombi e ne racconti col tuo solito humor ;) Ho da anni una guerra personale con loro, contro cui finora a nulla è valsa una doppia fila di punte metalliche anti-piccione intorno al tetto, condominiale, perché hanno imparato a scavalcarla e ad atterrare un po' + in là e a ripararsi sotto il tetto del locale lavanderia. Prima trovavano riparo nel sottotetto e puoi immaginarti cosa hanno trovato gli operai quando abbiamo rifatto il tetto e chiuso le aperture con delle grate.Ogni tanto qualcuno però rimane infilzato sulle punte metalliche e poi la carcassa finisce per otturare lo scarico della grondaia, che spesso scambiano per un posto dove fare il nido. Così noi e i nostri vicini dell'ultimo piano,quando vengono forti temporali abbiamo infiltrazioni d'acqua dal sottotetto, perché non trova sfogo dalla grondaia occupata dal guano e dalle carcasse dei piccioni morti. Per non parlare dei ricordini sul balcone e sulla biancheria e hanno una predilezione particolare per le mie piante di basilico.

la signora in rosso ha detto...

a Venezia sono una calamità!!!
E' sempre un piacere leggerti!

il monticiano ha detto...

@riri: Fino a quel rimedio che il condominio ha trovato i colombi di qua facevano finta di non saper neppure ascoltare le dolci paroline che gli venivano dette.
Poi hanno capito l'aria che tirava.

@modesty:sto aspettando il sole ma anche l'innalzamento della temperatura e la cessazione delle piogge.
love, al.

@Angelo azzurro: A volte quando ,li osservavo per cercare dìnon farli entrare in casa notavo che avevano anche l'aria strafottente.
Un caro saluto.

@Renata: Meno male almeno il tuo tempo non è del tutto sprecato.
Buena vida anche a te.

@rosy: Spero proprio d'incontrarlo di nuovo quel mio amico. Il fatto è che anch'io esco raramente.
Buona notte e un abbraccio:

@Alice: Tra l'altro crescono e si moltiplicano quasi a vista d'occhio.

@Nounours: Mi sembra che anche te stai in guerra con i colombi. Sembra quasi che prendono di mira qualcuno in particolare e non lo mollano più.
Anche a te un abbraccio.

@paoladany: Cerca di superare le difficoltà e vivi in allegria, ne hai diritto.

@Marianna: A te piacciono e va bene, ma ne hai vicino casa tua?

@Antonella: Una voce fuori dal coro la tua, tu ami troppo gli animali e non poteva essere altrimenti.
Ricambio con affetto il tuo saluto.

@upupa: Tu non sei da meno, credimi.

@Punzy: Sembra che entrambi non amiamo troppo quei bipedi.

@amatamari:adesso, per il freddo, è qualche giorno che non esco e non ho avuto modo di vedere quel mio amico, quindi non so esattamente cone stanno le cose.Grazie a te@.

@aleph: Errore, altri non ve ne sono, invece ci sono quei cosi che non mi piacciono. Anxhe perchè non gradisco alcun tipo di volatile, compreso galli, galline e tacchini e neppure la cacciagione.

@Luigina: Mi sembra di capire che tra te e quei volatili c'è una guerra in corso.
Chissà se sono attirati dal basilico.

@la signora in rosso: sai che mi sono sempre domandato come viene affrontata questa calamità a Venezia?

riri ha detto...

A Venezia non lo so, scusa, ma ti rispondo io, qui a Torino ogni tanto danno da mangiare ai colombi mangime con effetti antiriproduttivi..insomma adesso mi scappa la parola giusta, ma il senso è questo:-) Baci ed un sorriso da una Torino con neve.

Susanna ha detto...

Ma poveri colombi...
ibadeth

il monticiano ha detto...

@riri: Chissà cosa si sono inventati per quel mangime particolare.
Qui a Roma non nevica, ancora, ma fa un freddo boia e io non esco di casa.
Abbracci a voi e a poker.

@Ibadeth: Pure loro devono vivere, vero?
Ciao.

Nou ha detto...

Ciao Aldo.
Questo commento è per per salutarti e dirti che qui abbiamo un sole splendido. L'aria è ancora fredda "frizzante", di quelle che se ti affacci alla finestra da dove tira, ti dice:"Uhè!Sveglia, ch'è ora!", e frizza con tante bollicine nei pori della pelle.
Come vanno i ciclamini?
Iero ho lavato le tende da sole e oggi trattengono i raggi tutte belle pulite. I colombi se ne sono iti in volo e...tutto va bene!
Bacioni :-)

Rita ha detto...

Adoro questo uomo!!!!!
Un abbraccio

il monticiano ha detto...

@Nounours: Beati voi, qui a Roma dopo moltissimi anni ha nevicato e fa un freddo boia.
I ciclamini pare che a loro piaccia questa temperatura giacché mi sembra di non averli mai visti così in forma.
Bacioni anche a te.

@Rita: Le tue ali di farfalla ti hanno ricondotto tra di noi anche se fa freddo e la primavera tarda a venire.
Grazie ed un abbraccio anche da me.

Angelo azzurro ha detto...

Caro Aldo, ho visto le immagini di Roma imbiancata...fa freddo ma in fondo la neve ha anche il suo fascino, non trovi?

Angelo azzurro ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Luz ha detto...

Questo post mi piace molto, inoltre non faccio commenti acidi stavolta! Bravo, bravissimo!

Anonimo ha detto...

sei un grande narratore. piacevole e riflessivo il leggerti

gianna ha detto...

aldo, ha nevicato a Roma...noi qua ha fatto 50 gradi un inferno
mi piace che ci racconti tui ricordi....
tu sei della Roma o della Lazio? di che squadra sei...
baci

Sol Piccola ha detto...

Ciao dolcissimo, grazie per essere passato da me...
È sempre un piacere leggerti!
Ti auguro un buon fine settimana
un abbraccio forte forte ed un bacio a te.

Nicole ha detto...

si, niente ipotesi...Sai ho trovato crudele e cinico l'atteggiamento della signora ammazzacolombi.
Aei una 'voce' narrante dolcissima.

Nou ha detto...

Ciao Aldo, oggi solo un saluto veloce in quanto sono stanca morta: giornata completamente spesa nella pulizia della casa..quanto mi costa :-(( !
Buona notte.
Un abbraccio Noun.

il monticiano ha detto...

@Angelo azzurro: Hai ragione e poi Roma diventa ancora più bella sotto un leggerissimo manto di neve.
Ciò non toglie però che io senta ancora più freddo.

@Luz: Grazie. Mi sento ancora più incoraggiato ad andare avanti in questo arduo cammino.

@sR: Non sempre mi riesce però, ad ogni modo grazie.

@gianna: Io invece rabbrividisco dal freddo. Non è un momento felice ma sono tifoso della Lazio
da sempre.
Un bacione anche a te.

@Solpiccola: Grazie cara, anche a te un abbraccio ed un bacio.

@Nicole: Non ne ho fatte ma cercherò di sapere qualcosa.
Con la cacciatrice ho evitato ogni contatto gastronomico.
Grazie Nicole.

@Nounours: Domani però riposo e castagnole e frappe.
Un abbraccio e buona notte anche a te.

zefirina ha detto...

io odio i piccioni

Francy274 ha detto...

Bel racconto in tre atti, quel Tuo amico mi ricorda un pò mio marito, ovunque va si porta dietro pezzettini di pane per darli ai vari volatili che incontra sul cammino che lo circondano e gli volano intorno.. a me sembra San Francesco :DDD
Forse il Tuo amico è un pò influenzato, presto lo rivedrai :)