sabato 17 aprile 2010

ENRICA

Questo era ed è il suo nome.
Nei primi anni cinquanta conobbe Paolo in occasione di un pomeriggio danzante in casa di una propria parente.
Avevano entrambi tra i diciannove e i venti anni ed erano fidanzati con amici comuni.
Enrica con un giovane coetaneo in procinto di essere assunto presso una grossa ditta, Paolo, in attesa di occupazione, con un'amica di Enrica.
Loro quattro facevano parte di una comitiva piuttosto numerosa e quasi tutte le sere si incontravano in una sorta di osteria-trattoria situata nei pressi delle loro abitazioni per scambiare quattro chiacchiere. L'oste era il padre di uno di loro e quindi si potevano trattenere senza alcun ostacolo dalle tre alle quattro ore ogni volta. Colei o colui che se lo potevano permettere ordinavano una bibita e mangiavano un "cappone". Non era il noto gallo castrato bensì mezzo sfilatino di pane leggermente scottato sulla griglia, condito con una goccia d'olio e un pizzico di sale. Come si usa dire i tempi erano magri e quello era ciò che passava il convento.
Nel corso di questi incontri si rideva, si scherzava e si passava il tempo discutendo di vari argomenti .
Una di quelle sere, Enrica e Paolo, seduti insieme agli altri amici, si accorsero reciprocamente chestavano guardandosi con intensità senza che nessuno di loro ne conoscesse il perché. Non dissero una parola, appena qualche secondo e rivolsero altrove i loro sguardi. Entrambi cercarono di evitarsi per il resto della serata.
Due giorni dopo, quando insieme agli altri si ritrovarono all'ingresso della solita osteria, Enrica prese da parte Paolo e rapidamente gli sussurrò
=Devo parlarti da solo
=Anch'io.
Senza che nessuno se ne accorgesse riuscirono a concordare un appuntamento per il tardo pomeriggio del sabato successivo.
Quando si videro nel giorno e nel luogo concordati si salutarono non senza imbarazzo poi Paolo chiese:
=Va bene per te se prendiamo il bus e scendiamo al capolinea che si trova all'inizio dell'Appia Antica?
=Sì, va benissimo.
Saliti sul bus e lungo tutto il percorso scambiarono tra loro poche parole. Si stavano chiedendo entrambi come affrontare la situazione che si era venuta a creare.
Giunti a destinazione si diressero camminando lentamente verso il prato antistante il Mausoleo di Cecilia Metella, non c'erano panchine e quindi si sedettero sopra i resti di una colonna marmorea proveniente da vecchi scavi archeologici della zona.
=Paolo...te l'ho chiesto io quest'incontro
=Lo so Enrica e sentivo anch'io la necessità di vederci da soli
=Sai anche il perche?
=Sì. Vedi Enrica, a volte certi sguardi sono più espliciti delle parole e di certi comportamenti
=Sono troppo trasparente per cui si nota subito quello che sento dentro di me?
=Dal momento che siamo qui, insieme, noi due soli, non credi che lo sia anch'io?
=Vero. Il fatto è che non dovremmo esserci qui e tu conosci benissimo il motivo
=Perché ti sposi a fine mese
=Giusto. E non è corretto e neppure onesto questo mio comportamento, ma...
=Ma?
=Penso che abbiamo sbagliato i tempi dei nostri reciproci fidanzamenti. Te lo dico con sincerità
=Che intendi fare
=Nulla. Anche se vorrei dirti quello che provo per te. Ho fatto una promessa e intendo mantenerla.
=Ti vuole bene come...
=Come?
=Come e quanto te ne voglio io?
=Credo di sì, a modo suo. E poi io e te non abbiamo fatto mai trapelare quello che sentivamo l'uno per l'altro
=Abbiamo commesso un grosso errore
=Già. Torniamo adesso, ti prego.
Paolo prese per mano Enrica, gliela strinse con delicatezza e si avviarono lentamente verso il bus.
Si stava facendo buio, ma giunti a pochi passi si fermarono si guardarono e si scambiarono un lungo ed appassionato bacio, incuranti di tutto. Poi, senza dire una parola, salirono sul bus e tornarono nelle loro rispettive case.
Il dolce intenso sapore di quel bacio e di quelle labbra rimase a lungo nei ricordi di Paolo e...tuttora vi rimane...
Negli anni che seguirono pur risiedendo nello stesso Rione di Roma s'incontrarono raramente. Invece Enrica e la moglie di Paolo, entrambe con un figlio quasi coetanei, si vedevano spesso nel vicino Parco del Colle Oppio dato che i due bambini giocavano sempre insieme.
Enrica e Paolo evitarono comunque di coltivare la loro di amicizia e se qualche volta per puro caso s'incrociavano, si scambiavano appena qualche parola e si salutavano affettuosamente.
Non molto tempo fa, dopo tanti, troppi anni, accadde qualcosa.
Paolo, per sbrigare una commissione per conto del proprio figlio, si dovette recare presso l'Agenzia di una Banca vicino casa e quando entrò vide che davanti a uno sportello era ferma Enrica probabilmente anche lei per lo stesso motivo. Paolo si avvicinò ad un altro sportello dove non c'era nessuno in attesa e rivolse un cortese saluto ad Enrica poco distante. Lei si voltò, sorrise e subito si avvicinò a Paolo e, rivolto verso l'impiegato che evidentemente conosceva da molto tempo, disse
=Eugenio vuoi sapere una cosa? Vedi questo signore? Più di quaranta anni fa io mi ero innamorata di lui, poi invece...
L'impiegato allo sportello accennò un sorriso imbarazzato mentre Paolo cercava di dire qualcosa senza riuscirci.
Terminate le operazioni in banca, Enrica e Paolo si salutarono abbracciandosi calorosamente alla presenza di tutti gli astanti, impiegati e clienti.
Per poco non ci scappò l' applauso.
Nel riprendere il cammino per il ritorno a casa Paolo ripensò al dolce intenso sapore di quel bacio dei primi anni cinquanta che non aveva mai dimenticato

29 commenti:

Anonimo ha detto...

Buona sera Aldo, o forse dovrei dire buona notte data l'ora...
Un'altra storia di vita vissuta, una vita semplice e ordinaria che però nasconde uno dei tanti segreti che spesso ci portiamo dietro lungo tutto il nostro cammino.
Spesso nella vita, e per molte persone, vale il detto 'si fa quel che si può e non quel che si vuole' anche se ahimè conosco diversa gente che invece fa quel che vuole e gli riesce pure bene.
Come diceva qualcuno, meglio nascer fortunati che ricchi!
Un bacio caro Aldo, alla prossima.

Rosaria ha detto...

Sono sicura che la scelta di Paolo all'epoca fu quella giusta.
In fondo è stato più bello cosi,
un sogno mai infranto dalla realtà.

Bravo come sempre a trasferire in chi ti legge emozioni.
Buon fine settimana.
Un caro abbraccio.

Susanna ha detto...

Peccato, però. Anche perché alla fine sembra che, mentre Paolo conserva ancora un sentimento per Enrica, lei sia passata oltre...

magicpolaroid ha detto...

ciao Aldo, era un pò che non passavo ma ora mi sono aggiornato con una scorpacciata delle tue belle storie!
Spero tutto ok, un caro saluto, alla prox
Luis

Angelo azzurro ha detto...

Perchè la vita deve essere così maledettamente complicata? Provo tenerezza per quei due

Chica ha detto...

ho sussultato quando ho letto il titolo....mi sono emozionata , come sempre, nel racconto dei luoghi di roma, che descrivi così bene che mi sembra di passeggiarci...mi sono commossa per questo amore lungo 40 anni....

Nou ha detto...

Una storia raccontata con sensibilità e delicatezza.
Un abbraccio, Aldo, ciao a presto. Nou.

il monticiano ha detto...

@Ruby: Trattasi di segreto infatti per i due protagonisti.
Si suola dire anche che la fortuna aiuti gli audaci ma in quel frangente nessuno dei due si sentì di fare gesti d'audacia.
Buona notte e un bacio anche a te.

@rosy: Tu dici che fu giusta la scelta di Paolo, io invece avrei fatto di tutto per far acambiare idea ad Enrica.
Grazie Rosy e anche a te un grosso abbrsccio.

#La Mente Persa: Bella e direi impossibile.
Spero proprio che sia una buona domenica.

@Ibadeth: Lei ha voluto mantenere ad ogni costo la sua promessa al suo futuro sposo.

@magicpolaroid: Naturaklmente sono contento della tua visita e di dedicre il tuo tempo alla lettura di ciò che scrivo.
Per ora va, un saluto caro anche da me e a rileggerci presto.

@Amgelo azzurro: Credo anch'io che a volte la vita sia piuttosto complicata e rendere piuttosto amari certi rappoorti.

@Chica: Allora penso che il titolo
sia significativo per te.
Bella Roma, sopratutto in quegli anni.

@Nounours: Sono contento che tu abbia gradito questa storia.
Anche a te un abbraccio e a presto.

riri ha detto...

Che bello Aldo!! Un racconto romantico e nostalgico...a volte cose del genere possono cambiare la vita, i valori un tempo erano diversi, come pure le promesse..Oggi si scioglie un rapporto per molto poco, a volte motivi quasi banali, ma mi sono chiesta se è giusto che l'amore debba essere sempre messo da parte...come in questo caso. Bello anche l'incontro dopo 40 anni, quando tutto è diventato solo un dolce ricordo come quel bacio struggente.
Un abbraccio e buona domenica.

gianna ha detto...

Aldo...tu sai che io abito tanto lontano, conosco Roma, soo stata molte volte...
con te e ritornare sempre con gli paesaggi romani e i sui personaggi...
belle storie racconti...
bacio e buona domenica

chicchina ha detto...

I tuoi racconti di vita ci fanno pensare su quanto è complicata e strana la vita stessa.Il tempo aiuta a smussare,allegerire certe situazioni ridimenzionandole,anche se lasciano un po di nostalgia in fondo all'anima.
Ciao Aldo

Luigina ha detto...

Aldo i tuoi racconti sono così verosimili che sembra tu li abbia vissuti veramente. Se fossi stata Enrica avrei voluto anch'io che Paolo mi facesse cambiare idea;) Certo ci vuole coraggio a fare una scelta del genere alla vigilia del matrimonio con un altro, ma se non si osa si vivrà sempre di rimpianti.

il monticiano ha detto...

@riri: Credo anch'io che un tempo certi sentimenti, ma soprattutto i comportamenti erano molto diversi da quelli attuali.
Anche a te un abbraccio e grazie per l'augurio.

@gianna: Questa città e molto bella
e offre alla vista di chi ci vive e di chi viene a visitarla, molte cose belle da vedere.
Un abbraccio anche a te.

@chicchina: Il tempo passa sin troppo rapidamente ma la nostalgia c'è sempre.
Ho letto il tuo graditissimo commento anche sul post precedente
grazie.
Un caro saluto.

@Luigina: La vita è fatta anche di episodi simili e di rimpianti
se ne hanno a bizzeffe.
Grazie Luigina.

jasna ha detto...

che romantico... Rinunciare al grande amore! e vivere una vita con il rammarico di non sapere? non so se lo avrei fatto... ma capisco bene che erano altri tempi e che le rinunce si facevano senza tanto obiettare... Bravo Aldino... ti ho trascurato un po' ma ora piano piano mi rileggo tutti gli arretrati.

Anna2 ha detto...

Ciao Aldo,
bellissima storia,anche se verosimile...Io però,avrei fatto lo stesso,erano altri tempi,non c'era tanta apertura come oggi.
Buon inizio settimana,Ti abbraccio,
ed una carezza da Anna2.

serenella ha detto...

Una storia molto delicata, bellissima, pulita, che quasi mi appartiene. L'importante è che non siano mai vissuti con il rimpianto per quel che poteva essere e non è stato....E che la vita li abbia conservati a lungo...

Lu ha detto...

Di nuovo buona sera Aldo, mentre mi gusto un buon caffè torno a salutarti. A quando il prossimo racconto di vita? Spero presto, è sempre un piacere leggerti.
Un bacio e buona serata.

luly ha detto...

Aldo caro, riesco a leggerti solo ora. Ma che bella, dolce, delicata storia......un abbraccio.

il monticiano ha detto...

@Jasna: Tranquilla, grazie, c'è sempre tempo per leggere.
Importanti sono i tuoi due gioielli.
Certo, è una storia romantica d'altri tempi.

@Anna2:Son contento che ti sia piaciuta.
Un augurio, un abbraccio e un saluto anche a te.

@serenella: Forse qualche rimpianto c'è stato. Chi può dirlo?
Grazie Serene'.

@Lu: Ecco il caffé. Sono dodici anni che non ne bevo e basta nominarlo perché io ne senta il
profumo e annusi l'aria.
Qualche altro scritto è in lavorazione, Grazie Lu, un grosso abbraccio.

#luly: Grazie per il tuo apprezzamento, un abbraccione.

Anonimo ha detto...

Ciao Aldo!
So che la vita è molto più simile a questa tua bellissima storia che al classico lieto fine...
Ma io mi rifiuto di rinunciare (al lieto fine) :D
Mi sa che ho letto troppe favole...
Brutta cosa.

A presto.

Francy274 ha detto...

Che storia!! Mi è sorta un pò di rabbia, ma come? S'incontrano si confessano i loro sentimenti e.. lasciano tutto al ricordo?
Amo pensare che fosse solo infatuazione di un momento, l'amore non sarebbe stato tanto magnanimo e pronto a farsi da parte :))
Tempi diversi? Forse, ma credo che i sentimenti non abbiano mai rispettato le regole della moda.. prendi Giulietta e Romeo :))
L'hai raccontata benissimo la storia di questi due.. "Renzo e Lucia" tontoloni ;DDD
Dai, scusami Aldo.. ho ironizzato un pò.

Nicolanondoc ha detto...

Forse è stato un sogno, ma è durato un'intera vita!!Valeva la pena di sognarlo?
Un saluto con simpatia:-)

Anonimo ha detto...

c'è una spruzzata romantica in questo spazio...

Luz ha detto...

Come al solito i tuoi racconti sono pieni di dolcezza, ma anche di tanta, tanta malinconia...un po' troppa!!!
Proprio "signorinella pallida", ma uno scatto d'orgoglio al posto di questa dannata rassegnazione, no eh?
La tua criticona

il monticiano ha detto...

@Guernica: Ciao. Io credo invece che tu sia una romantica, sbaglio?
A rileggerci presto.

@Francy274: Hai fatto benissimo ad ironizzare su di uno scritto che in fondo racconta qualcosa di molto semplice. Cose che possono accadere.

@Nicolanondoc: Forse sì, valeva la pena. Con simpatia ricambio il tuo saluto.

@sR: Io direi proprio di sì.

@Luz: Hai azzeccato in pieno l'accostamento a quella canzone malinconica.
L'orgoglio? Lo conosco poco.

Natalie ha detto...

Che bella storia...proprio da buonanotte. :)

Ellys...o meglio Martina ha detto...

Che bella storia di vita vissuta...non so dirti se la scelta è stata quella giusta, nessuno può saperlo ma sicuramente il bel ricordo rimane e ti ringrazio per averlo condiviao con noi!

Nicole ha detto...

Se si potesse ritornare indietro consapevoli...Ma forse le storie più belle sono quelle che non si è potuto vivere, rimangono dentro di noi, regalandoci momenti di dolcezza , nelle notti di solitudine.

Gap ha detto...

Buon 25 aprile, Aldo.