Avevo tra i 16 e i 17 anni e un pomeriggio io e un amico, mio coetaneo, stavamo tornando a casa percorrendo il breve tratto in salita di Via Nicola Salvi che da Piazza del Colosseo passando per via del Fagutale arriva fino a Via della Polveriera dove entrambi abitavamo.
La strada era deserta perché in quell'epoca le auto erano quasi inesistenti, circolavano soltanto alcuni tram e noi stavamo camminando sul marciapiede che costeggiava le rotaie di uno di quei tram che faceva capolinea in una piazza al quartiere San Lorenzo, ancora con tante macerie dei bombardamenti e arrivava, se non ricordo male, alla Stazione Termini.
Giunti a metà di quella salita mi accorsi che in terra c'era un portafoglio di pelle color marrone che
sembrava rigonfio. Lo raccolsi, insieme al mio amico, ne scrutammo il contenuto e notammo che non conteneva banconote ma soltanto documenti di vario tipo e alcuni foglietti rettangolari con sopra scritte delle cifre – in seguito apprendemmo che erano assegni – oltre ad alcuni santini sacri.
Ci guardammo intorno ma non passava anima viva. La gente era al lavoro oppure occupata a casa.
Non sapevamo quale decisione prendere se gettarlo via o consegnarlo alla polizia. Guardando più attentamente ci accorgemmo che c'era una documento d'identità con tanto di fotografia raffigurante un sacerdote. Aveva cinquant'anni, così dicevano i suoi dati anagrafici e, come professione la parola "prelato". Cercando ancora ci capitò in mano un foglio piegato in quattro e aprendolo vedemmo che era carta da lettera nel quale si poteva leggere che era indirizzata ad un certo monsignore – nome e cognome della carta d'identità – e un indirizzo "Città del Vaticano – Roma, via.......". A quel punto decidemmo di andare a quell'indirizzo, chiedere del monsignore e consegnargli il tutto con la speranza di ricevere qualcosa come premio.
Ci facemmo prestare i soldi per prendere il tram che allora erano due "circolare rossa e circolare nera", ma non ricordo su quale salimmo.
Tutto andò a gonfie vele nel senso che il monsignore, chiamato dalle guardie svizzere che lo avevano informato di due ragazzotti che parlavano di un portafoglio, si presentò sorridendo tutto soddisfatto, lo prese , si accertò se il suo contenuto era a posto, poi fece un sorriso di sollievo e disse:
"Grazie cari l'avevo smarrito...
È il Signore che vi ha mandato qui da me e io pregherò per voi...
Grazie ancora, andate con l'animo in pace".
Non ci dette niente e niente chiedemmo anche se le cose si erano svolte in maniera diversa giacché nessuno ci aveva mandato ma c'eravamo andati da soli sperando di tornarsene a casa con qualche liretta insieme all'animo in pace.
28 commenti:
:D
Eh, ma altro che lirette: quello vi h ricordato nelle sue preghiere, ingrati che non siete altro!!! :D
(io, comunque, tra innocenza, incoscienza o che, direi "che". Quanto mi succede a me 'sto "che"... ^^)
(La circolare c'era pure quando ero piccola io! La pigliavo con nonna che abitava appunto a San Lorenzo. Siamo coetanei, io e te!!!)
Hai capito il "prelato"...anche allora avevano il vizietto della tirchieria!!!!!!!!!!!!!!!!
... tu ed il tuo amico siete sicuramente andati via con "l'animo in pace". E' sull'animaccia nera e micragnosa del monsignore che ho molti e fondati dubbi.
Ciao Aldo, buona giornata a te.
Alduccio voi stessi avete avuto modo di vedere che nel portafoglio non c'era neppure l'ombra di un centesimo e allora cosa vi aspettavate?
Vi ha benedetto e lo chiami niente.
A proposito di circolari..da noi anche ce ne erano due , la destra e la sinistra e funzionavano
ora ce ne sono un sacco ma le si vede mai.
Da voi a Roma abbiamo potuto notare
con mia figlia che i mezzi pubblici funzionano bene e alcuni anche di notte o mi sbaglio?
Buona giornata Alduccio ciao.
Ma guarda te che razza di tirchio bast****... :)
strano! Non vi ha dato niente?!?!? Anzi direi che è andata bene che non vi ha chiesto qualcosa...
un saluto Aldo
il prelato vi sarà stato sempre riconoscente....
adesso le lirette in giro non ci sono più
dopo aver avuto la benedizione l'animo in pace c'era di sicuro!
Soldi da un prete? oh santa innocenza!
Io avrei chiesto, almeno, i soldi del tram.
Losco figuro, come la maggior parte di loro.
Cristiana
ahahah, Alduccio, lo sai bene, senza offesa, che siamo noi a lasciare qualcosa alla chiesa, mai il contrario..Però che gesto gentile, eri un ragazzo, ma avevi già un animo nobile. Ti abbraccio.
Ciao Aldo non è che al ritorno con quelle preghiere avete per caso ritrovato un altro portafogli pieno di denaro
buona giornata,
Come dice Ernest...vi è andata bene che non vi ha chiesto di dargliene.
Avrai imparato la lezione con i portafoggli dei preti ;-))
Buon pomeriggio Aldo ;-))
E chi non capisce l'aforisma di questo episodio, peste lo colga (come disse Nazari con pronuncia tipicamente sarda!)! :)))
E dai....avrebbe pregato per voi! Non basta? Eheheheh!!!!
Brutta razza, Aldù!;)
Una volta mi è capitata la stessa cosa e il tale a cui ho restituito il portafoglio (con tutto il suo contenuto) mi ha invitato a cena per riconoscenza... io non ho accettato, ma è stato molto più riconoscente del prete!
Accidenti che tirchieria! Ma non è diventato rosso?
certa gente che risponde al nome "prelato" non merita niente, ne salvo solo due o tre che non hanno ancora perso il portafoglio... :)
Un abbraccio Aldo!
Ma dai, che volere di più che una benedizione divina? ;-)
A quell'età si spera sempre in una mancetta, in una piccola ricompensa.Però, da un prelato, non si può sperar altro che delle preghiere. Come son belle queste tue storie romane! A Pasqua, se starò meglio ( visto che in questi giorni ho avuto qualche problema di salute), con mia moglie porterò la mia piccola Sara a conoscere Roma che io da sempre adoro. Un caro saluto, Fabio
Un passaggio per augurarti una serena giornata.
Ti abbraccio affettuosamente.
Buon fine settimana al menestrello di blogspot:))
Ti abbraccio. Ciao
Caro Aldo perdonami la latitanza, per i motivi che tu sai: è sempre bello leggerti soprattutto dopo un periodo triste. Spero proprio di poter venire anch'io presto con Gabriele a Roma e di poterti abbracciare dl vero
Le preghiere di un "prelato"dovevano avere una buona quotazione,se non si è preoccupato di darvi neanche una piccola mancia.Vatti a fidare!Ma poi se vi avesse ripagati con qualche Santino?.
Un saluto Aldo.
Non mi sono dimenticata,solo che sono KO per un'influenza brutta.
Uff, avrebbe potuto almeno darvi ddu' ostiette sconsacrate da sgranocchiare come patatine :(
Monsignoretirchiazzo, tzè! :D
Non so perché, ma non mi sorprende...
Le preghiere non costano nulla, ma dubito abbia fatto anche quello
Tirchio di mano e tirchio d'animo.
ecco ora ho capito perchè non preghi! :-) io avrei fatto lo stesso, anzi posso dire che ho fatto lo stesso: ho trovato una mazzetta di soldi, tenuti da un fermasoldi, senza nome e cognome. e li ho restituiti! da non credere vero?!!! sono contenta di averlo fatto e lo rifarei. buona notte
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