…l’ho passato nel 1950 e probabilmente anche altre volte. Bei tempi quelli.
Nei primi giorni di settembre di quell’anno, io ne avevo venti di anni, partii da Roma per il servizio militare: destinazione Casale Monferrato (Alessandria).
Circa due mesi di Centro Addestramento Reclute e poi trasferimento al reggimento di fanteria di stanza ad Asti dove ebbi la fortuna di essere assegnato (o imboscato) in fureria come “graduato di contabilità” (in parole povere scribacchino).
Del periodo della “naia”, dodici mesi, trascorso tra alti e bassi (più frequenti questi ultimi) ricordo un discreto numero di episodi più o meno piacevoli.
Ad esempio trovavo molto gradevole passare alcune serate in compagnia degli amici presso un locale vicino la caserma ed assaporare bagna cauda e barbera che ci venivano servite da due belle ragazze figlie del proprietario.
Probabilmente era quella la ragione principale per cui andavamo lì quasi tutte le sere.
Ma adesso, per onorare il titolo di questo breve scritto, mi riporto alla memoria un episodio un po’ particolare.
Nel mese di giugno (o luglio?) del 1951 la nostra Compagnia insieme ad altre, venne autotrasportata vicino a Dronero, circa 20-25 Km. da Cuneo, nei pressi dei Monti S.Bernardo, Rocceré e Pelvo d’Elva dove, in un tratto di mezza montagna, all’aperto, ci accampammo per prendere parte ad una serie di manovre estive di addestramento (io escluso in quanto “imboscato” in “ufficio”).
Il primo giorno in cui arrivammo ricevemmo l’ordine di montare le tende, costruirci una sorta di letto per trascorrervi la notte, che consisteva in una serie di rami d’albero ricoperti da uno strato di foglie tenuto alto dalla “nuda terra” per circa una decina di centimetri.
Eravamo stati suddivisi quattro militari per ogni tenda ed a noi sembrò di aver messo su un buon riparo e di aver costruito dei discreti giacigli.
Fummo subito smentiti perché la sera si scatenò un nubifragio così violento che, oltre a farci trascorrere la notte in bianco quasi ci sommerse per la quantità di pioggia caduta.
Il classico temporalone d’estate (ma non poteva aspettare altri due mesi?).
Quando la sera, in libera uscita scendevamo a Dronero, ci si poteva permettere qualche svago in più come ad esempio frequentare un chiosco-bar all’aperto con annessa pista da ballo.
Con un gruppo di compagni eravamo riusciti a fare amicizia con alcune ragazze (lì per fortuna, al contrario di Casale e Asti dove ci “schifavano”, non facevano differenza tra chi era in borghese e chi in divisa da militare).
Una sera, tra queste ragazze nostre coetanee riuscii ad allacciare, abbastanza rapidamente, un rapporto più amichevole del sòlito con una piccolina (di statura, non d’età), capelli ed occhi chiari ed un personalino niente male.
Mentre si stava avvicinando la fine della serata mi chiese se potevo accompagnarla a casa.
Io non me lo lasciai dire due volte e, dopo un breve tragitto, con lei che indicava la strada, ci trovammo al buio in aperta campagna.
Mi assicurò che il muretto dove ci stavamo sedendo rappresentava il confine della proprietà della sua famiglia.
Si parlò tra di noi per un po’ e ad un certo punto io cominciai con la tattica del romantico, della luna, delle stelle e così via ma lei, dopo un breve istante mi fermò e mi fece, chiara e tonda, questa semplice domanda: “Ma che stai aspettando?”.
Lì per lì non compresi.
Poi rimasi di stucco, capii che ero stato un allocco.
In quel momento avrei preferito sprofondare sotto terra.
Le chiesi scusa, la salutai e me ne tornai mogio mogio all’accampamento.
Avevo fatto la figura del “pirla” più grossa della mia vita!.
Agli amici che mi stavano aspettando per sapere com’erano andate le cose raccontai una bella balla da bullo.
32 commenti:
la bella balla da bullo è troppo forte! peccato, ogni lasciata è persa...
marina
Nonostante tutto, una fuga dignitosa, la tua :)
Ciao Aldo!
Chissà che ti sei perso!
Saluti
ahahah guarda sembrerà assurdo ma anche io ho avuto spesso queste situazioni. E anche mentre facevo il militare....
@marina: sapessi quello che mi sono inventato per evitare gli sfottò degli amici. Comunque hai ragione: ogni lasciata è persa.
@Lara: tu pensi che la mia ritirata sia stata dignitosa? Quello che mi preoccupò all'epoca
fu lei che cosa mai avrà pensato.
@Angelo azzurro: Proprio quello è stato il busillis. Che mi sono perso? Non vorrei esagerare ma ogni tanto ci penso.
@l'incarcerato: Ooooh! meno male. Come si dice? aver compagni al duol...ecc ecc. Sapessi quanto ci son rimasto male ma tantè...ormai.
simpatico questo racconto ! :)
ciao,
aria
Buona domenica
ciao michele pianetatempolibero
bè vista la sua domanda ,non ti reputo un pirla davvero,ma solo una romantico che stava investendo nella persona sbagliata direi.
un abbraccio;-)
@Anonimo: sono contento che "aria"
abbia gradito questo racconto-ricordo.
@Michele: Buona domenica anche a te
aldo il monticiano.
@Aglaia: in effetti io ho provato a fare il romantico ma evidentemente lei aveva altri progetti che io non sono stato capace di comprendere lì per lì.
hai visto cosa succede ad essere troppo romantici ? ;-) che belli i tuoi racconti ! buona domenica .....
Se fossi stato troppo diretto ti avrebbe criticato per quello...Misteri dell'universo femminile Aldo...Un caro saluto
Momenti davvero irripetibili che hai sapientemente raccontato...sorrido ancora.
fuga orgogliosa! questi post li adoro. Mi parlano di un età che non conoso ma che mi affascina!
@Buba: già, hai proprio ragione, almeno quella voltà la "tattica" si è rivelata errata. Se ti va e vuoi leggerli ne ho ancora altri di racconti-ricordi più o meno interessanti. Prossimamnte su questo blog.
@pierprandi: Ti confesso una cosa. Durante la mia lunga vita i misteri dell'universo femminile sono rimasti sempre tali. Ma forse è proprio per questo cheio
le donne le ho sempre amate.
@Nicole: sull'aver sapientemente raccontato quei momenti ho i miei dubbi ma sono contento di averti fatto sorridere (però io quella volta non sorrisi affatto).
@Alessandro:Ti ringrazio per averla ritenuta la mia una fuga orgogliosa ma ti assicuro che ci rimasi molto male. Per me e per lei.
...Se penso alle mie "lasciate" mi vengono le lacrime agli occhi, e, senza fare il militare.
Caro Aldare'!
La ragazza forse nel corso degli anni sarà tornata all'episodio e avrà capito la tua signorilità.
Chissa se, raccontando alle possibili figlie o nipoti, di come "gli uomini dei miei tempi erano molto più galantuomini di adesso" avrà pemnsato proprio a te.
Un abbraccio!
hola Sor Aldo buongiorno querido....
bella la fuga dignitosa, un pò meno la balla da bullo ma ci può stare, però io dico sempre che è meglio vivere di rimorsi che di rimpianti, quindi ogni lasciata è persa sor Aldo!!!!
hasta siempre!!!
P.S. A proposito che ha fatto ieri la lazio?????? :)
Sono tornata Aldo..e i tuoi racconti mi aiutano a riprendermi dalle "vicissitudini della VITA".
Un abbraccio
Sa
Niente di meno????? Ma come... tu... non... maròòòòòòòòò ma non è possibileeeeee!!!!!!!! Però di sicuro di te "lei" non si è dimenticata! ;)
Caro Aldo,
ti abbraccio e ti stringo
i tuoi racconti sono dolcissimi!
Un bacio
Ornella
@loris: rimpianti da nobile gentiluomo forse?
@Kaishe: Almeno il pensiero! Ricordando e raccontando di un giovanottello romano un po' maldèstro. Ti abbraccio anch'io.
@NADIA:Hola senòra. La più grossa balla de mi vida. Purtroppo è andata così. Dopo quasi 60 anni ancora ci penso.
ps. ma possibile che devi rigirare il coltello nella piaga?
Songo abbacchiato va bien?
@Sa: e io spero che ti aiutino prestissimo da queste "vicissitudini".
Un abbraccio anche da me.
@ANNA: manco san gennaro m'ha dato 'na mano. Almeno le avessi dato il mio indirizzo di roma capace che si ricordava meglio di me non ti pare?
@Tua madre Ornella: malgrado tutto hai sempre un pensiero per noi.
Ti sono vicino e ti abbraccio.
Eccolo là, appena una donna sa quello che vuole gli uomini scappano...e a quanto pare non ci sono generazioni che tengano!!!!! Ciao
Si, lo so...per te è andata diversamente...ma forse meglio così, no?
@Aleph: Hai fatto mai il paragone tra una donna ed un uomo entrambi di vent'anni? Be' anche allora voi carissime ne sapevate molto più di noi teneri virgulti e avevate anche più coraggio.
@La Mente Persa: Di vita ne ho vissuto una sola piena di episodi alcuni buoni altri molto ma molto meno. Come i gatti mi sarebbe piaciuto averne almeno sette (così si dice).
@Nicole: Tu dici? Non c'è stata una controprova. Chissà se invece avessi accettato l'invito implicìto.
racconto davvero simpatico!
buon inizio di settimana
e' la classica Aldo. c'è una donna e provi a fare il romantico e del romanticismo non le interessa. Vuoi fare il brutale e lei chiede un minimo di grazia.
Bisogna andare a fortuna XD
Per fortuna ho finito il tempo del corteggiamento folle. Ora c'è il sempre solito corteggiamento silente. Ogni giorno, poco, ma ogni giorno. Alla mia donna (e io il suo uomo) piace. A me piace. Indi, ben lunga la vita.
Bel racconto. Da mettere, se non ce l'hai già messo, nel cassetto dei rimpianti. O no?. Ciao.
Hola sor Aldo buongiorno!!!Un abbraccio e un milione de besitos!!!
hasta siempre!!!
Ciao Monti, oggi sono di corsa tutto il giorno, ma stasera giuro che mi metto qui a leggere i tuoi post ospedalieri, non me li perdo per niente al mondo. PS.quando parlo di vecchi rincoglioniti, parlo proprio di quelli rinco. Per fortuna non tutti, e tu oltre che molto bravo a raccontare sei una persona estremamente intelligente. Io lo dico sempre ai miei figli : legge o non legge quando sarò in là con gli anni sopprimetemi appena darò segni di rincitrullamento, fatemi sta grazia ! Ciao!
@Andrew: poche ma gradite parole.
Buon proseguimento di settimana.
@Le Favà: Fui sfortunato ma soprattutto sbagliai sia nel pensare che nell'agire. Tieniti stretta la tua donna. Meglio, tenetevi stretti entrambi.
@Alberto: Come hai fatto ad indovinare? Ne ho non uno ma almeno tre cassetti colmi di rimpianti.
@NADIA:Hola. Un giorno ti farò vedere come ballo "el flaménco"
e allora sì che arriveranno i besitos. HASTA SIEMPRE!!!
@Aleph: Be'dopo questa "iniezione" mi sento già un po' meno rinco di ieri.
La tenerezza non è debolezza, ma forza e ricchezza.
Almeno, questo è quello che mi dico, visto che conservo qualche kilo di ricordi simili a questo.
Buon ultimo, ma ci sono anch'io.
Ciao! cometa
È davvero un piacere leggerti, caro Aldo! Le tue pagine sono fresche come il pane appena sfornato... sai quello di cui si sente la fragranza già a cento metri dal panificio, il cui profumo ti si spande nei polmoni e per uno strano (e comprensibile) meccanismo ti fa venir voglia di gustarlo, spezzandone bocconcini ancora tiepidi di forno.
Continua così!
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