mercoledì 10 novembre 2010

LA PRIMA VOLTA CHE VIDI PARIGI

Era l'estate del 1972 e capitò l'occasione buona per andare a vedere Parigi. Mai vista prima.
Ecco come andarono i fatti. Il fratello di mia moglie, mio cognato, era anche lui cognato del fratello di sua moglie. Il cognato di mio cognato, nato in Italia, viveva in Francia da oltre vent'anni, insieme alla sua famiglia, faceva il floricultore e aveva una bella casa nella campagna vicinissima a Parigi.
Da adesso in poi il "romano" sarà il mio di cognato e il "francese" sarà invece il suo di cognato così si potrà capire meglio la distinzione. Spero.
Il "francese" aveva invitato il "romano" a trascorrere una quindicina di giorni a casa sua appunto a Parigi estendendo l'invito anche a me in quanto eravamo quasi parenti. Lo eravamo? Credo di no.
Io e il romano tenemmo due o tre riunioni per pianificare il viaggio in tutti i minimi particolari.
Poichè a partire eravamo in sei e cioè io, mia moglie e mio figlio di tredici anni e lui, sua moglie e sua figlia di undici anni, decidemmo all'unanimità di andare con due autovetture: la mia 1100/R e la sua Renault. Consultando carte, cartine e mappe apprendemmo che la distanza da Roma a Parigi misurava 1500 chilometri circa e che, senza fermarsi mai – cosa sicuramente impossibile – ci avremmo impiegato non meno di 15 ore. L'unica soluzione era partire all'alba in maniera tale da arrivare a destinazione in un orario ragionevole.
Il romano abitava in un quartiere periferico mentre io invece in un rione del centro e allora pensammo di darci un appuntamento al primo distribuore di benzina presente all'inizio della via consolare che ci avrebbe consentito di accedere in autostrada verso Torino. Nessuno di noi sapeva
di quale società petrolifera fosse, ma doveva essere rigorosamente il primo. Le cinque del mattino
era l'ora fissata di comune accordo.
L'indomani mattina, prima dell'alba, dopo aver regolato i nostri orologi, ci mettemmo in marcia verso il primo obiettivo: un distributore di benzina qualsiasi. Miracolo dei miracoli, alle cinque in punto avvenne il rendez-vous esattamente davanti il primo distributore che, se ricordo bene, era quello del canone a sei zampe.
Verso le tredici – dopo otto ore di viaggio – ci fermammo per una brevissima sosta mangereccia e quindi proseguimmo a velocità sostenuta come se non si vedesse l'ora di arrivare alla meta.
Quando arrivammo a Lione era già pomeriggio inoltrato. Dovevamo ancora percorrere circa 500
chilometri per giungere a Parigi. Una breve sosta e di nuovo in marcia, ma ad un centinaio di chilometri da la Ville Lumiere decidemmo all'unamità di fermarci: eravamo stanchissimi. Cercammo un alberghetto per dormire ma l'unico che trovammo non era di gradimento delle nostre consorti. Parcheggiammo in un prato alberato quasi sul ciglio di un burrone in fondo al quale si vedevano dei binari ferroviari.
Avevamo sonno e allora, desiderando "ritirarci nei nostri alloggi", predisponemmo le nostre due auto per cercare di farle diventare qualcosa che somigliasse ad un posto dove dormire. Il romano aveva l'auto con i sedili anteriori adattabili e quindi lui e la moglie si misero discretamente comodi mentre la loro figlia si accomodò sul sedile posteriore. Mentre mio figlio prendeva possesso anche lui del sedile posteriore, si accinse a dormire con le gambe fuori dal finestrino. Io e mia moglie seduti sui due sedili anteriori. Natutralmente, meno i due ragazzi che dormirono placidamente, noi quattro non chiudemmo occhio anche perchè su quei binari ferroviari transitarono molti treni, sia in una direzione che in quella opposta. Riprendemmo il nostro viaggio e, finalmente, verso le undici di
mattina arrivammo a Parigi e quindi a casa del cognato francese. Io e i miei ci trattenemmo una settimana ma facemmo in tempo a visitare Champs Elysees, Notre Dame, Tour Eiffel, Tomba di Napoleone e altro ancora che non rammento. La sera prima di partire il figlio del francese c'invitò a noi maschietti di fare una capatina nella strada parigina dove si trovano le Folies Bergeres ed altro.
Per noi, quell'altro fu una capatina ad un locale notturno il buttafuori del quale ci aveva magnificato
lo spogliarello integrale al quale avremmo assistito. Non fu così, nulla era più casto di quello spettacolo. Meglio. Giusta punizione per dei turisti ingenui.
L'indomani di buon'ora io e i miei ci mettemmo in viaggio per Montpellier vicino Marsiglia dove eravamo stati invitati da una mia cugina figlia di un fratello di mio padre.
Rimanemmo lì circa sei giorni, facendo in tempo a farci alcuni bagni nel Mediterraneo e prendere atto che a quei tempi, anno 1972, topless e tanga andavano già di moda.
Ne ho una prova fotografica conservata con cura.

68 commenti:

Primo Estinto ha detto...

Hai descritto il tuo bel viaggio nel paese che amo di piu'.La 110/R l'ho anche guidata,ma mai posseduta,era quella col cambio al volante? Insomma quella del film "banditi a Milano" In Francia ci vado spesso,anche per passare un pomeriggio a Brianconnes sono solo a 100 Km.La foto nel mio profilo l'ho fatta proprio nella porta della citta' vecchia.

@enio ha detto...

io ci sono stato nel 1971, durante il mio viaggio di nozze!

Enrico Bo ha detto...

@Primo - Sei alla porte de Pignerol, eheheheh

Caro Aldo tutti uguali gli Italiani all'estero, certo con tutti quei cognati, non voglio sapere di chi era la casa parigina e neanche quella sulla Cote!

Susanna ha detto...

Sembra un po' il viaggio che facemmo io e il mio compagno nel 1994 per recarci in Francia e poi in Inghilterra. Solo che noi ci fermammo a Lione, in un campeggio. Non dormimmo perché due vicini di tenda si misero a copulare sfrenatamente con urla selvagge e disumane, che sembrava che qualcuno li stesse sgozzando con un trinciapollo.

zefirina ha detto...

che bella avventura, io ho visto parigi per la prima volta nel lontano 84 a dicembre ed ero a casa pensa un po' te di mia cognata...vedi ad avere i parenti in giro per il mondo???

Unknown ha detto...

Senz'altro un bel ricordo, indelebile.Parigi è una città megica e mi piace molto, anche se il mio ideale è Madrid , per la gente e lo stile di vita...allungato nel tempo.
Ciao Aldo!
Cristiana

Simo ha detto...

Bellissima la descrizione della notte in macchina...cose che oggi probabilmente non accadono più.
Parigi anche per me è una delle città più belle, e inoltre rappresenta il romantico inizio della mia storia d'amore con PapàC...

Sandra M. ha detto...

...ma...e le foto? ;O)))
P.S.: sei stato bravissimo a non "incartarti" nella narrazione, con tutti 'sti cognati!

Adriano Maini ha detto...

Cosa vuol dire viaggiare da adulti! Quando sono stato io a Parigi, ero troppo giovane per potermi permettere i locali chic! L'importante é amare Parigi, come buttò giù in una canzone un certo Cole Porter! O no?

Alberto ha detto...

Che adesso sali, come mi capita, sull'aereo e sei già al Charles de Gaulle. Parigi quello là, quattro anni dopo il sessantotto, non è più questo qui.

Carlo ha detto...

Ciao Aldo... oddio, all'inizio, la storia dei "cognati" mi ha creato un po di disorientamento! Ho dovuto prendere carta e penna per trovare le "naturali" corrispondenze!

Sarà l'effetto dell'acqua che ho "preso" oggi! Sei di Roma, quindi, comprenderai: hai presente quel delirio di temporale che c'è stato verso le 14? Ero a piazza Vittorio, direzione Appia, con lo scooter... l'ho presa TUTTA e sempre della stessa intensità, fino a Castel Gandolfo! Un massacro!

Comunque, dopo il magnifico racconto è proseguito fluido e divertente! Non voglio paragonarlo a viaggi "d'altri tempi" ma mi ricorda i racconti di una mia amica ultraottantenne che ogni tanto narra dei suoi viaggi da bambina, da Roma verso la Svizzera, con la Topolino del padre! 3 giorni di viaggio!! Si rimane incantati ad ascoltare... come questo tuo racconto!

Ti auguro una buona serata e ciao!

Carlo ha detto...

... solo un'ultima cosa: topless e tanga esistevano già... ma a Montpellier!! Da noi, era ancora vigente la "scomunica" se ti beccavano!! (rido!!)

luly ha detto...

Io non ho mai visto Parigi.....ma lo farò, appena possibile.
Bacio Aldo!:)

Eva ha detto...

Ma... proprio adiacenti a un burrone e ai binari del treno dovevate fermarvi a "dormire"?!

il monticiano ha detto...

@Primo Estinto: La mia 1100/R di allora aveva il cambio normale, l'altra non avrei saputo guidarla.
Buon per te per i viaggi che fai spesso in Francia.

@enio: Quasi lo stesso periodo e penso che sia stato meglio il tuo di viaggio.

@enrico: Non ricordo che porta era quella, sicuramente non Porta Pia.

@Ibadeth: Per aver dovuto ascoltare quel po' po' di baccano penso che anche voi siate stati svegli per farvi una partita a carte.

@zefirina: In fonfo in fondo anche i cognati a qualcosa servono.

@cristiana: Vero, Parigi ha un suo fascino particolare e ti rimane impressa nella mente dopo averla visitata.
Ciao Cristiana.

@Simo: Se è il ricordo dell'inizio della tua storia d'amore allora sfido io che avrai Parigi sempre nel cuore.

il monticiano ha detto...

@Sandra Maccaferri: La foto è stata da me censurata. Non mi è parso opportuno postarla.
Meno male che tu l'hai capita la storia dei cognati, io spero di averla detta giusta.

@Adriano Maini: Dove ci condusse quel giovane non era poi un locale molto chic. Ad ogni modo,
non c'è alcun dubbio, Parigi è una città che si ama.

@Alberto: Eppure qualche residuo del sessantotto, quando allora andai a Parigi, si sentiva ancora.

@Carlo 1°) e 2°): Io ancora faccio fatica a districarmi nella storia dei cognati.
Non mi sono accorto del temporale
delle 14 qui a Piazza Vittorio eppure abito talmente vicino. La mia via confina con una di quelle che tu avrai sicuramente percorso: Via Emanuele Filiberto o Via Conte Verde.
Da noi si veniva multati severamente, lo ricordo, mentre lì
si girava in topless e tanga con molta naturalezza.
Ciao e buona giornata.

@luly: Vale la pena visitare quella città. Non trascurate il viaggio in battello sulla Senna.
Un abbraccione a tutti.

@Eva: Data la stanchezza e il buio ce ne siamo accorti soltanto dopo dove avevamo creduto di poter
dormire.

Luigina ha detto...

Aldo noi Parigi la stiamo ancora sognando. Ci dovevamo andare per le nozze d'Argento nel 1991, invece optammo per una vacanza in chambre d'hotes, nella zona dei Castelli della Loira, con Michele che aveva appena iniziato a studiare francese alla scuola media, poi si ammalò mia suocera e rimandammo a data da destinarsi che non è ancora arrivata. Speriamo di non diventare troppo vecchi per non poterci più muovere non solo in auto, ma neanche in aereo. Sempre divertenti i racconti delle tue esperienze che riescono a rievocare in chi ti legge ricordi,emozioni e sensazioni analoghe.

Tina ha detto...

1973 e dopo, come dice Alberto ha smesso di attrarmi, bella città ricca di storia, ma non sopporto i francesi, pensa che ho lavorato con loro per 15 anni, la spocchia è nata solo per loro e per poggiarsi su di loro...mostra le foto dai ;-))

Susanna ha detto...

No, noi dormivamo della grossa; ci hanno svegliato le loro urla. Erano veramente strazianti e oltrepassavano il muro del suono. Il giorno dopo ho guidato con gli occhi sbarrati...

Francy274 ha detto...

Ciao Aldo,
come al solito arrivo in ritardo a leggere i Tuoi bellissimi racconti :)
Però ora so che hai fatto il militare a Cuneo, e che una chioma rosso fiamma Ti incuriosisce :)
Riguardo alla Tua visita in Francia hai citato posti che conosco benissimo. Montpellier mi appartiene un pò, andavo spesso a casa di mio zio che abita proprio in questa città.
Confermo che nel '72 sulle spiagge francesi si usavano topless e tanga, come hai ben precisato e come immagino il Tuo stupore di allora :)
Un bacione

Unknown ha detto...

per me che sono una viaggiatrice instancabile, questo è il viaggio che mi manca. Delizioso amarcord.

elena ha detto...

bel viaggio... ma... voglio la foto!!!! :)

Paola ha detto...

Perbacco... mi stava già per arrivare una labirintite per via dei cognati... hehehehehe
Cmq una bella avventura... forse era meglio dormire nell'alberghetto hehehehehehe... vabbè dai poi se non altro avete recuperato con le visite alle meraviglie di Parigi...
Ciao Aldo carissimo un abbraccione per augurarti una dolce notte... bacio!!!

riri ha detto...

..bè però qualche fotina per ricordare quei bei tempi:-) Scherzo Aldo, so quanto sei discreto..un bel viaggetto, però la prossima volta parcheggia lontano dai binari...Un caro saluto.
ps. anni fa andammo a vedere una casa al mare da affittare e stavamo quasi lasciando gli skei quando my boss si accorse che ci passava il treno sotto la finestra:-)))e meno male che il boss c'è..
scusa ma mi è venuto in mente questo episodio, sai che quando leggo i tuoi bei post mi vengono dei ricordi correlati...corredati:-)

il monticiano ha detto...

@Luigina: Ci andrete, ci andrete, di sicuro, almeno per una breve visita.
Ne vale la pena. Ad ogni modo io vi
auguro buon viaggio sin da adesso.

@Tina: Anche a me non è che siano molto simpatici, ma allora li ho sopportati.
La foto, è stata da me censurata.

@Ibadeth: Sicuro che quella coppia non se le sia date di santa ragione?
O che magari facevano finta?

@Francy274: Essendo stata a Montpellier avrai notato che strani palazzi a forma piramidale.
Effettivamente io e mio figlio, benchè tredicenne, rimanemmo un po' a guardare il panorama.
Un abbraccione.

@Turista di mestiere: Ti consiglio di farla una puntatina a la Ville Lumiere, ci sono cose molto interessanti da fotografare.

@elena: Grazie ma la foto è meglio di no.

@Paola: Capito che pasticcio cognatesco? Per l'albergo ci siamo dovuti inchinare all'ordine delle mogli.
Ciao, un abbraccione anche a te e buona giornata.

@riri: Certo, vengono dei ricordi
correlati che tu corredi molto bene grazie anche al boss.
Un abbraccione a tutti.

Luca and Sabrina ha detto...

Aldo, molto avventuroso questo tuo viaggio a Parigi, è così che sono nati i nostri viaggi più belli ed è capitato anche a noi di dormire in macchina, che per quanto scomodo è però una cosa che si ricorda persino con nostalgia, a volte la nostra macchina la chiamo il nostro monolocale! Non sono mai stata a Parigi però, Luca sì e dice che il suo primo istinto è quello di scappare, che i Francesi non sono il massimo della simpatia e così non mi ha ancora portato!
Bacioni
Sabrina&Luca

enzo ha detto...

La prima volta avevo 14 anni, in treno da solo, là avevo un amico e per dieci giorni scorrazzammo per Parigi, a casa di amici suoi, italiani e francesi. Mi divertii così tanto che andai là in viaggio di nozze, con l'R5, la mia prima macchina, 600mila lire strausata.
Poi proseguimmo per Mont Saint Michel.
Gran bella città, un po' ghiaccina.
Ciao Aldo, buona serata

Rosaria ha detto...

Un abbraccio fratellone
Leggerò con calma.
Ciao.

il monticiano ha detto...

@Luca and Sabrina: Sono d'accordo con Luca nel senso che i francesi non godono della mia simpatia, però vale la pena andare almeno una volta a Parigi.
Un abraccione a entrambi.

@il giardino di enzo: Certo che andare a Parigi a quell'età così precoce dev'essere stato un vero sballo. Ecco perché ci sei tornato in viaggio di nozze.
Ciao e buona giornata.

@rosy: Tranquilla, non c'è fretta.
Un abbraccione cara.

franz90 ha detto...

In tre giorni tutti questi post! si vede che la Ville Lumière tira ancora, eccome... Non ho fatto a tempo a leggere tutti i post, che dico, nemmeno la metà, quindi ripeterò cose già dette. Il mio viaggio avvenne alla fine del ‘67: io e una mia amica, senza macchina ovviamente. Che emozione la città! Tutto quello che oggi si dice “grandeur” in tono dispregiativo, ne costituiva, almeno per me, la sua caratteristica più felice, anche se la magia delle stradine che affiancano la Senna è tutta speciale. Anche il termine città “monumentale” viene usato con un certo disagio, ma io allora lo sostituirei con “scenografica“. I francesi hanno poi (e questo dipende dal loro rapporto con la cultura: avete presente il ministro Bondi? Ecco.)una notevole capacità di amalgamare vecchio e nuovo: il Centre Pompidou può anche non piacere (a me non piace) ma potrebbe invece incantarvi l’Arco della Défense o la piramide del Louvre. Possono non piacere, dico, ma si vede che c’è stata una scelta rigorosa e, come dire, “di qualità” al momento della presentazione del progetto, affidato poi ad architetti cinesi, giapponesi, danesi. E pure francesi.
Quando si cammina tra un edificio e l’altro, si percorrono i Boulevard, i ponti, le piazze, si ha l’impressione che ci stiano dando un po’ della loro grandezza e ci si sente alti come loro, partecipi di quello spettacolo, E‘ superfluo dire che si tratta di emozioni del tutto personali, altri avranno provato l‘esatto contrario.
Un’ultima osservazione rivolta a quelli che hanno fatto il viaggio in macchina (non c’era ancora il condizionatore!).che impressione vi ha fatto la campagna francese? Un deserto! Alle 4-5 del pomeriggio tutti barricati in casa: che faranno? E nemmeno si organizzano per ricevere ospiti di passaggio: difficile trovare un panino; per dormire ci hanno dato una culla per 3 !

il cuoco ha detto...

bella descrizione un gorno anch'io racconterò i mio viaggio a P... con famiglia a seguito

Ambra ha detto...

Un bel viaggio di famiglia (allargata) che deve essere stato molto divertente, con sicuramente una serie di piccoli intoppi che non ci hai raccontato, perché 1500 chilometri non si fanno così, senza che succeda qualcosa. Ne ho fatti diversi così lunghi e una volta era la gomma, un'altra la batteria, un'altra ancora una macchina che mi seguiva ostinatamente. Però arrivare a Parigi deve essere stata un'emozione grandissima, è una città mitica.

il monticiano ha detto...

@franz90:Benvenuta.
Sono d'accordo con te che Parigi è tutta da vedere e ammirare, ma sono i francesi che ci vedono un po' come il fumo negli occhi.
E magari noi altrettanto.

@il cuoco: A quanto sembra Parigi è una città che abbiamo visitato in molti.

@Ambra: Hai perfettamente ragione, c'erano altri episodi da raccontare ma avrei scritto un post troppo lungo.
Ad ogni modo per fortuna entrambe le nostre auto si sono comportate bene.
ps. Ho tentato più volte di leggere il tuo post sul teatro degli anziani e di lasciare un commento, ma non ci sono riuscito
pur avendo cliccato a lungo.

Unknown ha detto...

mi hai fatto piangere.
IVONNE
TI VOGLIO BENE e non solo perchè dice ALby sei de a Lazio...

Sandra M. ha detto...

Aldo, non c'è modo di lasciarti un saluto nell'ultimo post che hai pubblicato....

Gianna ha detto...

Ciao caro Aldo, ho letto che sospendi...

Tutto bene?

Angelo azzurro ha detto...

Aldo, un caro abbraccio. Spero tutto bene, noi ti aspetteremo! :O)

Carlo ha detto...

Ciao Aldo. Ti lascio qua un mio saluto, perché alla tua bellissima e sofferta storia di Cornelia, non è possibile lasciare commenti.

Apprendo anche che sospenderai le tue storie, per un po di tempo!

Mi auguro che sia breve, questo tempo senza poterti leggere... come mi auguro tante altre cose.

Aldo, in bocca al lupo per tutto ed a rileggerti presto!

Per ora, buona serata a te e ciao!

Nou ha detto...

Un caro saluto + un abbraccio.
A presto, Nou.

Tina ha detto...

Potevi almeno lasciare la sezione commenti aperta nella storia di Cornelia ;-))

Ok, riposati dalla fatica di scrivere, ogni tanto si tirano i remi in barca, ma non tirarla per le lunghe ;-))

Un abbraccio affettuoso Aldo

Ambra ha detto...

Ma volevo lasciarti un commento al post su Cornelia! Ma come mai non c'è più la possibilità?
E come mai ti assenti dal tuo blog? C'è qualcosa che non va?

Unknown ha detto...

BUONA NOTTE ALDO.
I TUOI FIGLI ADOTTIVI

Alice ha detto...

Che facciamo? Io torno e tu sparisci?
Aspettando... un abbraccio!

Nicole ha detto...

Non ci sono mai stata, spero un giorno di poterla visitare...per ora mi accontento di averla vissuta con i tuoi occhi e non è poco:)

franz90 ha detto...

A parte il primo post dell'autore l'autore, che imposta l'articolo come vuole, mi pare che in molti dei successivi commenti sia pressoché assente proprio Parigi. Si parla del viaggio, delle disavventure, auto in panne, qualche francese sgarbato, l'ìntenzione di andare quanto prima, ecc. ecc. Questi elementi, pressoché tutti (ma qualcuno mi sarà scappato) mi pare che potrebbe adattarsi a qualunque viaggio in qualunque altra città europea: forse che andando in Germania, o a Praga, o a Londra non si rompe la macchina? Non piove per tutta la durata della vacanza? Mi pare, insomma che manchi, in molti se non in tutti)lo "specifico parigino".

Unknown ha detto...

Caro Franz una cosa sola abbiamo noi francesi: la puzza sotto al naso e quella non ce la toglie nessuno. Neanche Aldo :-)
Abbiamo più librerie che a New York, un presidente più fico secondo solo al vostro Brunetta ;-D
Paris è stata costruita per voi turisti non per i suoi abitanti. I parigini (non le parigine) sono odiati in tutto il resto della Francia e dai cugini Piemontesi o Padani; infatti meglio non andare nel sud con una macchiana targata 75... Insomma siamo presuntuossimissimi. E nazionalisti. Ma soprattutto non abbiamo il bidet!

Ciao ALdooooooo Mon amour, mon ami
IVonne

chicchina ha detto...

Ciao,Aldo,avrei voluto lasciare un commento all'ultimo post.Spero solo che tutto sia OK e la decisione di lasciare temporaneamente,dettata da fatti....tuoi.
Se ti incontro da qualche parte ti lascerò un saluto.Intanto siamo sempre disposti ad attenderti,perchè fai parte della grande famiglia della rete,anzi sei,almeno per me,un componente importante.Ciao

bussola ha detto...

io a parigi ci andrò a marzo per la prima volta... andremo in aereo... viaggio sicuramente più comodo del tuo.... ma difficilmente immagino lo ricorderò così a distanza di anni... o almeno me lo auguro, viaggiando in aerereo non si sa mai....

❤ Bida ❤ ha detto...

CIAO ALDO!
Spero che tutto ti vada bene, e che tu ti sia preso una pausa per relaxarti meglio!!
Volevo lasciarti un mess nell'altro post, ma non sono stata in grado di farlo.

Spero di ritrovarti qui presto...già mi manchi...

CHE MERVIGLIA qsto tuo racconto di Parigi, io non ci sono mai stata...ma ogni volta che lo leggo mi viene la voglia di andarci!
Spero di vincere presto qche dindino...SOLO COSI' ci potrò andare...

A presto!
Un abbraccio

Unknown ha detto...

Ogni giorno è l'otto marzo

mod ha detto...

parigi a parte.
mi sono letta un bel po' della tua roba "tutto d'un colpo".
è una specie di siero della verità quel che scrivi.
e che io assorbo.

love, mod

Galatea ha detto...

Ciao Aldo, non sono riuscita a lasciare un commento nell'altro post, spero che tu stia bene e che torni presto.

Sandra M. ha detto...

Sei tornatooooooooo! Un bacione Aldo, smack!

zefirina ha detto...

aldo ma hai disattivato i commenti ai post più recenti???? intanto ti saluto e spero tu stia bene

Paola ha detto...

Aldo carissimo spero tu stia bene... fammi sapere!!!
Anche perchè non si riesce a commentare nei post più recenti... hai disattivato???
In attesa di tue nuove ti abbraccio forte forte... bacioni!!!

Nou ha detto...

Caro Aldo,
manchi...
Non c'è nulla di meglio di te in giro e neppure al pari di te!
Sei er mejo!
Un abbraccio

Anna2 ha detto...

Carissimo Aldo,
scusami per la latitanza,ma Tu sai il motivo,e quindi sono molto presa
per i contatti.
Perchè non si può rispondere ai post successivi?Spero molto, che non sia nulla di preoccupante...
Fammi sapere.
Per ora Ti lascio,ma solo per poco,
perchè vorrei leggere ancora tanti altri post.
Un abbraccio forte forte,ed un grosso bacio,ed anche una carezza.

magicpolaroid ha detto...

ciao Aldo, sn tornato ad aggiornarmi nel tuo bel blog, ma ho trovato oltre ai soliti unici racconti la brutta sorpresa di leggere che hai sospeso, spero solo temporaneamente, sappi ke cmq ti sn vicino x tutto! aspetto tue news e di poterti commentare altri nuovi racconti di vita!
Luis

Sandra M. ha detto...

Ciao Aldo, quanto mi piace quasto pezzo della Nannini! Ti abbraccio.

Tina ha detto...

Attiva l'opzione commenti, ci lasci il gusto di darti il bentornato.

Mica pretendiamo che ci rispondi, ci basta farti sapere che ti vogliamo bene ;-))

Nou ha detto...

Ciao Aldo, mi piace molto ascoltare Minuetto e Fotoromanza. Mi sa che abbiamo molte preferenze musicali collimanti.
Un abbraccio, Nou.

Lu ha detto...

Caro Aldo, lascio qui un messaggio sperando che tu possa leggerlo.
Sono stata assente e purtroppo lo sarò, la vita spesso, per alcuni, non è poi così piacevole come per altri...ognuno ha il suo personale cammino, chissà cosa ci attende alla fine :-) Spero almeno in una tazza di cioccolata fumante!
Buon week-end e che quest'ultimo mese dell'anno sia per te lieto. Un bacio ed un grande abbraccio.
Sei unico.

Sandra M. ha detto...

"Volevo stare un p' da sola
per pensare e tu lo sai
ed ho sentito nel silenzio
una voce dentro me
e tornan vive troppe cose
che credevo morte ormai
e chi ho tanto amato..."
Bellissimo testo per una straordinaria interprete.Un mito, termine abusato in questi tempi ma esatto per LEI...MINA...UNICA. Mi è sempre piaciuta tantissimo, fin dai tempi di "Mille bolle blu".
Bacio, Aldo!

chicchina ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
chicchina ha detto...

Ciao,Aldo,ti lascio un saluto con la speranza e l'augurio di poter presto
leggere le tue storie,intriganti e vivaci.Un abbraccio

❤ Bida ❤ ha detto...

CIAO ALDO!
Come stai? Tutto bene?
Bella triste storia quella della sig.ra Cornelia.
Speriamo che un giorno riesca a portare anche suo figlio qui in Italia, e che possano continuare a stare insieme!
Le BELLE e BRAVE persone ci sono in ogni angolo di mondo!
Sembra proprio una favola...


e poi...le canzoni che hai messo...sono delle dolcezze rokkeggianti canzoni FANTASTICHE!!

A risentirci PRESTO...

SPERO...

CIAO ALDO!!!!

fabio ha detto...

Mi sono fatto un aggiornamento completo dei tuoi racconti. Grazie.

Tina ha detto...

Buona giornata Aldo, un SMAK gigante e un abbraccio fraterno.
Ci manchi ;-))