Certo che quando ti assalgono i ricordi tornano in mente episodi a volte piacevoli, altre meno.
Qualcuno potrà dire: ma tutte a te capitano? Che ci posso fare se così vanno certe cose.
Il 25 aprile è festa nazionale perché, come tutti sanno, è l'Anniversario della Liberazione d'Italia
dall'occupazione nazifascista.
Quello stesso giorno, però del 1953, io ero libero, come gli altri, dal lavoro temporaneo di quel periodo e, sin dal mattino, mi trovavo dalla mia ragazza nella casa dove abitava a Centocelle, un quartiere periferico della zona est di Roma. La casa in realtà era in affitto a suo fratello più grande che vi risiedeva insieme a un figlio di tre anni, alla moglie, mia cognata, la quale era incinta già da parecchio tempo, alla mia ragazza, a una gallina che starnazzava nel bagno in attesa di essere messa in pentola e ad un cucciolo, iucrocio di tre razze di cani diverse, che circolava per casa.
La Festa Nazionale di quell'anno l'ho ricordata per anni.
Ero stato invitato a pranzo e mentre la mia ragazza si trovava in cucina io andai in bagno ma non appena aprii la porta la gallina si mise a starnazzare ancora più forte e a cercare di beccarmi. Io che
di pollame non ne voglio neppure sentir parlare chiamai il mio futuro nipotino di tre anni il quale la prese, se la mise tra le braccia e, carezzandola la portò non so dove. Bastava che mi stesse lontana. Però non capii una cosa: come mai a lui non lo beccava mentre a me voleva farlo? Chissà, forse aveva capito che tra di noi non esisteva alcuna possibilità di diventare amici.
Dopo pranzo, al quale non aveva partecipato il mio futuro cognato per impegni fuori casa, ognuno di noi, si occupò delle proprie faccende.
Verso le quattro di pomeriggio sentimmo la mia futura cognata urlare a più non posso "aiuto, aiuto, chiamate la sora Nanda, me se so' rotte l'acque, aiutateme, sbrigateve...". Ci prese a tutti il panico. La mia ragazza si andò a nascondere in cucina insieme al nipotino e alla gallina, il cane correva di qua e di là abbaiando spaventato, io, in preda al terrore e completamente all'oscuro di quello che si doveva fare, cercai di placare mia cognata, andai dalla sora Nanda la quale, al corrente della situazione, corse subito da noi, chiuse la porta e cominciò la sua opera.
Poco dopo le urla cessarono, la sora Nanda tutta soddisfatta riaprì la porta e ci chiamò "venite, venite a vede' che ber pupo...". Infatti era proprio un bel neonato, cicciottello, che già stava facendo merenda al seno della madre. Dentro la camera da letto c'era un bel po' di confusione e un secchio da una parte quasi pieno di qualcosa. Non capii che roba fosse.
Quel nipote è un'ottima persona, lavoratore, tecnico specializzato in impianti frigoriferi, ha una famiglia – moglie e due figlie – meravigliosa. Molto generoso, altruista,viene anche a casa mia ogni volta che il pc-Pasquale fa le bizze, essendo un appassionato di computer.
La disavventura successiva guarda caso, mi capitò proprio quello stesso giorno.
Erano passate da poco le 20, quando la mia ragazza mi chiese se potevo portare a spasso il cucciolo per un po', forse ne aveva bisogno.
Le risposi che l'avrei fatto volentieri e allora scesi in strada col cucciolo al guinzaglio.
Fatti un centinaio di metri passai davanti ad un gruppo di donne che stavano parlottando accanto ad un basso muretto dal quale, con uno scatto improvviso, saltò un gatto tigrato per aggredire il cucciolo ma lui, più rapido, si staccò con tutto il guinzaglio e corse via all'impazzata guaendo come un diperato.
Il gatto tigrato, sbagliando la traiettoria, aveva nel frattempo "aggredito" la mia gamba destra con tanto di unghie ben acuminate.
Oltre a lacerarmi i pantaloni mi aveva graffiato la gamba sotto il ginocchio.
Una di quelle signore accortasi dell'accaduto urlò il nome della tigre gattesca e lo chiamò a sé.
Mentre stavo rientrando subito a casa per disinfettarmi mi accorsi che sul marciapiede opposto il cucciolo, trotterellando con molta calma, stava rientrando pure lui.
Quel 25 aprile me lo ricordo ancora oggi.
Mi sembra che per quanto riguarda la Festa della Liberazione di quella volta sono stato un po' sfigato.
34 commenti:
mamma mi che 25 Aldo!
Mi hai fatto venire in mente che da piccolo i miei avevano confinato nel gabinetto un tacchino (era quasi Natale) . Dopo non l'ho più visto, quasi quasi ci faccio anch'io un post.
Ho avuto anch'io una gallina; l'avevo ottenuta (ancora pulcinotto cresciutello) starnazzando come un'ossessa durante la visita ad una zia in campagna: per farmi stare zitta , i miei la portarono a casa. Rimase sul tetto del terrazzino (ultimo piano, centro storico di Modena!)per una settimana e poi mi dissero che era volata via. Avevo cinque anni e forse non collegai troppo quando una domenica la mamma mise in tavola il pollo arrosto con le patate.
Aldo, tutto è bene quel che finisce bene e ti auguro ancora una cinquantina di 25 Aprile così "sfigati" !
Cristiana
Ciao Aldo! Decisamente sfigato! Amo molto i gatti ma so anche quale devastazione può provocare una loro zampata ad unghie sguainate! Non è necessario, inoltre, che sia in una fase aggressiva... anche se con un gatto ci stai "giocando" devi sempre fare attenzione a come "tiene" le unghie e se le vedi spuntare dai nappini, in campana!!
Comunque, fra quel gatto ed il tuo cane al guinzaglio non doveva correre buon sangue per qualche faccenda pregressa... un gatto, si mette sulla difensiva ma difficilmente "attacca" un cane se non è minacciato!
Buona serata a te e ciao!
Questa è incredibile! Tutto in un giorno! Ma poi che ci faceva la gallina in bagno? E il cucciolo? Un furbone!
Una festa della Liberazione memorabile, indubbiamente!
non si può negare che tu abbia passato delle avventure indimenticabili e per fortuna che non te le sei dimenticate così noi possiamo spassarcela a leggerne il tuo resoconto
Ar gatto je dovevi da' la gallina :)
ciao Aldo, comunque sei stato fortunato nella sfortuna.... e chi la sentiva la tua fidanzata se le perdevi il cane? lo sai come sono le donne, no?
certo che avrebbe potuto anche medicarti la padrona del gatto-tigre!
buon fine settimana ^______^
Ci sono giorni che rimangono impressi tutta la vita. Quando poi capitano una dietro l'altra...
..bè sfigato non direi a parte il gatto-tigre, hai riportato a casa il cane, hai assistito ad una nascita, c'avevi la morosa ed il nipotino amante dei felini:-) Cosa dirti caro Aldo, se ti raccontassi il mio ultimo 25 aprile, per gentilezza nei confronti di una nobildonna :-)))lo avresti fatto diventare subito 26:-) Un abbraccio e buon fine settimana, sempre gradevolissimi i tuoi racconti.
Stavo pensando che in tutto quel bailamme il più calmo si é dimostrato proprio il neonato, che immagino,anche da altri tuoi racconti, oggi persona adulta calma, tranquilla e coscienziosa.
Ciao Aldo ti ricordi di me? Come sempre dei post più che simpatici..
Buonanotte
Caro Aldo...che vita "avventurosa"...un abbraccio
essere aggrediti da una gallina "inferocita" in bagno non mi è proprio mai capitato... mentre essere incornato da un caprone si... portavo spesso da piccolo a pascolare gli armenti.
Io continuo a stupirmi per la buona memoria!! :)
Son tornata per dirti che il Museo del Prato è una favola!
E' che sei troppo timoroso e così ti attiri le "calamità". Insomma una sorta di parafulmine umano...
Ti abbraccio.
Pero' la prima parte della giornata non la considero una disavventura, gallina a parte che se fossi stata al tuo posto avrei avuto una crisi isterica...quando ero piccola mio papa' mi getto' dentro un pollaio per farmi superare la paura...risultato, quasi 40 anni dopo sono piu' terrorizzata di allora!
Ma veniamo a te...se non fossi stato presente, chi avrebbe chiamato la sora Nanda?
Hai contribuito alla nascita di tuo nipote attivamente!!!
La disavventura casomai è quella serale...un 25 che ha lasciato il segno, quello del morso del gatto!
Un sorriso a 44 denti!!!
Dony
I cani ritrovano la via di casa anche se i padroni ne dubitano.
In 25 aprile importante e bello da ricordare.
Ciao, Nou.
Passo per augurarti una buona domenica..
Questa sera leggerò con calma il tuo post.
Bacione ciao.
Ciao Aldone, ho visto dei 25 aprile festosi, anni fa, ma il tuo è degno di essere pubblicato e gustato:-) A parte le disavventure esiste sempre un lato positivo, come la "giovane nobildonna" descrive bene:-)) Un abbraccio e buona domenica..a proposito, qui diluvia.
ora capisco perchè non ti piace il pollo! ma che tigre sto gatto!!! un abbraccio
buon inizio settimana ^________^
Mi sono seduta con un bicchiere di birra fresca, ho acceso la sigaretta e sono venuta al cinema ;-))
E si, questo post non l'ho letto, l'ho semplicemente "guardato" ghignando a crepapelle, dalla gallina al rambo-gatto, come dopocena mi ci voleva, grazie Aldo e se hai altri ricordi così vividi...prego, noi siamo in attesa ;-))
Buona serata Aldo ;-))
Che giornata memorabile!
Credo che anche fra cento anni non te la scordi più.
Però, Aldo, come racconti bene.
accidenti...io pure cho un gatto tigre..ma solo nelle dimenzioni però, lui non graffia :)
E'vero,la gallina ed il gatto non sono stati molto gentili e urbani con te.
Ma è nata una nuova vita, ed è stata una gran bella cosa.
Aldo, ti prego, non ti offendere, ma io leggendo sono morta dalle risateeee ahahahah! Sei il San Francesco de Roma te.. :D
Però ho un problema..sono le 00.559, sto andando a dormire e sono sicura che ti sognerò in mutande come fossi uno dei Centocelle Nightmare hahahah!
Baci, monticia'...ti venero ;)
Leggo le tue storie con vero gusto: pare di vedere le scene ...un film direi. Beh, sei stato davvero iellato quel giorno, ma anche le disavventure , col passare del tempo diventano storie piacevoli da raccontare..ora penso che mi ritiro in buon ordine e magari vado anche a dormire...spero! Un caro saluto e ..alla prossima
Io ho colto il momento del lieto evento...sarà che cerco di cogliere solo il buono...mi viene una domanda però...il rapporto spezzato con la gallina e il gatto, lo è con tutti gli animali che incontra?....sereno giorno di Sole..
Dandelìon
rosy ha detto...
La tua storia della gallina, mi ha ricordato che mia madre mi raccontava sempre che suo nonno materno si mise a letto con una grave malattia.
Una gallina non so come prese l'abitudine di salire sul letto del mio bisnonno, che lo imbeccava con le molliche del suo pane.
La gallina non se ne andò più, stava sempre sul letto e il mio bisnonno le parlava.
Fino al giorno che poi il bisnonno morì ma il bello fu che la gallina dopo cinque minuti morì anche lei.
La gente del paese si giocò i numeri e vinsero tutti quelli che avevano giocato.
Forse hai ragione tu tra te e la gallina non era nata nessuna simpatia.
Ti ho raccontato questo episodio solo per dire che anche le galline hanno una sensibilità e lei avvertiva che ti era indifferente.
Sempre belli i tuoi racconti di vita vera.
Un bacione
PS più tardi ritornerò per leggere
l'ultimo post.
e mettiti l'ascolto, dai, fallo per me.
Bacione ciao.
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