Era settembre del 1951 ed ero appena tornato a casa dal servizio militare però rimasi disoccupato poichè il professionista dove lavoravo – in nero - era deceduto e lo studio era stato chiuso. Feci vari lavori – sempre in nero – e tra questi quello di una sottospecie di cronista sportivo di partite di calcio tra le squadre di prima divisione dell'epoca. Tramite una conoscenza che lavorava al quotidiano di Roma il Messaggero mi venne affidato l'incarico di scrivere brevissimi resoconti delle partite alle quali assistevo tutte le domeniche. Il compenso era tra le 300 e 500 lire per ogni resoconto ed io seguivo minimo due partite ogni domenica. Seguivo soprattutto la squadra del mio rione Monti che raggruppava anche il rione contiguo Esquilino. Infatti la squadra si chiamava "Exquilia" dove giocò agli inizi della propria carriera come portiere uno dei più famosi giocatori italiani, romano, Fulvio Bernardini detto Fuffo. Mi dilettavo, guadagnavo qualcosa e non facevo lo sfaccendato. Riuscii a scrivere resoconti di calcio anche per l'altro quotidiano di Roma Il Tempo e per il Corriere dello Sport. I tre quotidiani mi fornirono del tesserino per il libero ingresso nei campi sportivi. Una volta la redazione sportiva di uno dei tre mi affidò l'incarico di "resocontare" una partita di Serie C tra la S.S. Chinotto Neri e non ricordo quale altra squadra, qui a Roma allo stadio Flaminio, ex Torino, ex Nazionale. Sedere in Tribuna Stampa nel posto riservato per il quotidiano che mi affidò l'incarico e tra veri giornalisti e pubblicisti debbo dire che mi fece un certo effetto. Decisi di smettere quando alcuni giocatori che criticavo perché secondo me non avevano giocato bene, quando mi rivedevano in campo nelle partite successive avvenivano continue discussioni "a brutto grugno". Allora iniziai la mia nuova attività, gratuita, di una specie di direttore sportivo di quella stessa mia squadra rionale appunto l'Exquilia. Nel 1956 dopo aver trovato un discreto impiego,sempre come dipendente privato di uno studio professionale,mi sposai,continuai a seguire quella squadra e veniva anche mia moglie alla quale avevo affidato l'incarico di preparare il the caldo che portavamo con noi in un thermos. Così i giocatori si rifocillavano nell'intervallo tra il primo tempo e il secondo. Nel 1959 nacque mio figlio e quindi smisi di fare il dirigente sportivo ma la domenica mattina me ne andavo col "pupo" nel passeggino a vedere sempre le partite di quella squadra che aveva il proprio campo sportivo nel quartiere di Torpignattara dove allora abitavo.
Fu quella la "scuola" dove mio figlio, naturalmente imitando me, imparò a dire paroline "dolci" rivolte verso gli arbitri in genere.
Certo non sono avvenimenti eccezionali questi ma, ricordandomeli, mi è venuto molto da ridere.
30 commenti:
Si, non saranno avvenimenti eccezionali, ma sono quelli che compongono la vita di ogni giorno di ognuno di noi. Ricordarli, nella consapevolezza di un passato che in qualche modo ha "formato" te ... e in questo caso anche il figlioletto ... arricchisce la mente e qualche volta il pensiero diverte come se si rivivesse ora quel momento. Capita anche a me.
Pensa che allora un discreto stipendio era di 50.000 al mese, quindi 500 lire equivalevano a 1/100 di stipendio. Oggi le stesse cose le pagano 2/3 euro a pezzo e calcolando che un buono stipendi va sui 2000 euro, siamo a 1/1000. Siamo andati indietro invece di andare avanti, poveri giovani!
quanta storia amico mio quanta storia, un altro secolo!!
Potevi farti dare la Tessera da Giornalista Aldo.
Del resto, che ci sei tagliato, si capisce dalla tua disinvolura nei filmati con Frizzi.
Buona domenica
Cristia'
Invece è appassionante. Scopriamo sempre nuove vicende che ti riguardano, caro Aldo.
E qualcosa del passato che sembra così diverso dall'oggi, ma in meglio...
Ciao e buona domenica!
Lara
Ridiamo insieme, allora:)
Buona domenica!
Ti ci vedo davvero come cronista sportivo!
un pezzo di vita, prezioso per te e per noi che l'abbiamo letto. Grazie
aldo riesci sempre a sorprendermi
Ciao Aldo. perchè dici che non sono avvenimenti eccezionali? Lo sono, perchè fanno parte ella vita e ti hanno reso quello che sei: una persona saggia che ha tanto da raccontare a noi. Magari tanti ragazzi avessero oggi i tuoi interessi di allora....
Buon pomeriggio :))
nessuno é perfetto"!
Devi essere stato un ottimo cronistra.Costruisci i tuoi racconti con meticolosità e piacevolezza,di qualsiasi cosa tu parli.Quanta vita,
Aldo in questo tuo raccontarti e raccontarci.
oggi come va a neve?.
Un abbraccio e buona domenica,quella che resta ...
Hai eliminato i miei dubbi sulle origini di tanta capacità di dare risalto anche a quelli che solo apparentemente sembrano aspetti secondari ;-))
Buona serata Aldo
Invece a me piacciono molto queste tue storie. Solo una cosa non hai chiarito: che genere di paroline dolci hai imparato il tuo pupo?
Vogliamo sapere!
Che bello leggerti... sempre. :)
Altroché se sono avvenimenti eccezionali! Incontri sportivi dove c'è un sano agonismo, al massimo parolacce, ma non c'è traccia di violenza, al punto che ci si può andare con la moglie che prepara il thermos, e poi col "pupo"... Uno squarcio di vita autentica, di un periodo in cui impegno lavorativo, vita sana e divertimento potevano coincidere e riempivano le giornate. Della S.S. Chinotto Neri non conoscevo l'esistenza, ma il Chinotto Neri è tuttora la mia bevanda preferita!!!
Nasceva già allora, purtroppo, una certa "maleducazione" sportiva, vedo.
Ma la cosa emozionante l'hai scritta, facendo riferimento a Fulvio Bernardini. Se di lui non ne parli tu in dettaglio, un giorno o l'altro mi documento meglio e lo faccio io! Hola, Aldo!
Racconta tutto Aldo e lascia a noi decidere se è interessante o memo. Ad ora tutto quel che hai scritto è bello ed interessante, a parer mio.
Quante belle esperienze hai fatto!
Ciao Nou
Che bel racconto Alduccio!!Ti vedo come cronista, sei una persona corretta e lo sei sempre stato, ma a volte la verità su certe azioni calcistiche dà fastidio. Ti capisco, la scuola per mio figlio è stato un campo di calcio, ha iniziato a 6 a.ed ancora ora fa calcetto con gli amici..ha smesso per studiare..sapessi quante parolacce dicevo al'arbitro, ma non ero la sola:-)))e non solo a lui.Un abbraccione
Grande Aldo!
Sarebbe bello vedere un reperto d'epoca con la tua firma... :)
Ciao!
eh eh allora Aldo potrai capire ancora meglio quello che passo io tutte le domeniche sui campi di calcio come allenatore...
un saluto
Caro Aldo, sei una continua sorpresa... anche il giornalista sportivo... complimenti!!!
Bello il post e bello leggerti.
Buona settimana
sei una sorpresa continua...stradarolo..."nevarolo"...giornalista!!! hai tutti i numeri per esserlo e non solo sportivo. un abbraccio
1959: che classe tuo figlio!
Si potrebbe scrivere un'enciclopedia con i tuoi aneddoti, un'enciclopedia del saper vivere.
Ciao Aldo, spero sia passata la buriana e che ti possa godere questo tiepido sole.
Citazione: "L'inverno è lungo ancora, ma nel cuore/appare la speranza/nei primi giorni di malato sole/la primavera danza, la primavera danza."
Buon tutto
Che bella esperienza hai vissuto, quando lo sport era pulito e i giocatori se valevano dovevano dimostrarlo senza surrogati.
Il fatto che Ti sia ritirato quando cominciarono a non apprezzare le Tue critiche, dimostra che sei una Persona schietta e leale, come traspare in ogni Tuo scritto.
Ciaoo Mister :)
Ciao Aldo, Buon San Valentino.
Tu sei un libro di storia vivente. Saresti diventato sicuramente un valente giornalista sportivo invece...Tanti baci:)
anch'io andavo con la mia pupa a vedere le partite del Brugheri allievi giocate allo spasimo, non come quelle dei professionisti della pedata giocate solo per il soldo. Stando allora in prv di Milano, non sono mai andato a vedere una partita a San Siro e se i giocatori, Mazzola o Rivera avessero dovuto campare con i soldi che davo io a lori, avrebbero dovuto portarsi le reti delle porte a casa e il lunedì avrebbero dovute usarle per pescare il pesce sui navigli.
@Aldo, ti ho risposto da me:)))
Son veramente dei bei ricordi. Tempi eroici per giocatori, cronisti e ... famiglie al seguito. Quando la passione e il desiderio di una giornata all'aria aperta prevalevano su ogni cosa e... un bel the caldo conservato nel thermos aiutava a superare il disagio del freddo e la fatica. Un ricordo bellissimo che ho letto con piacere e mi ha rlassato dopo una giornata di lavoro abbastanza intensa. Un caro saluto, Fabio
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