mercoledì 11 luglio 2012

MI E' VENUTO UN DUBBIO

Specialmente d'estate in giro per Roma si notano turisti singoli o in gruppo col naso all'insù ad ammirare le bellezze che questa città offre, con le mani impegnate a tenere una carta toponomastica e con gli occhi rivolti alla ricerca di qualcosa. Durante il mio quasi quotidiano peregrinare qui nel mio Rione, ne incontro a frotte e a me questo fa piacere anche perchè mi sembra di intravedere nelle loro espressioni un interesse estatico. Come detto più volte sono stato fermato spesso e con molta cortesia per informazioni circa vari luoghi, monumenti e percorsi. Quando ho potuto e saputo interpretare le richieste ho risposto molto volentieri.
L'altro ieri però mi è accaduto qualcosa che mi ha fatto venire un dubbio. Mi sono chiesto: per caso le guide turistiche hanno un aspetto particolare e io somiglio loro? Perché se è così devo prendere accordi con il Comune affinché io venga dotato di cappello con visiera simile a quello dei vigili urbani nonché di targhetta plastificata con su scritto a caratteri cubitali TU DOMANDA E IO RISPONDO almeno in cinque lingue: francese, inglese, spagnolo, tedesco e italiano. Quanto alla retribuzione per tale mia opera, che ritengo meritoria e che penso dia lustro alla città credo che l'accordo sia facilmente raggiungibile trattandosi di lavoro a tempo determinato co.co.co. oppure, a scelta, co.co.tas: a tassametro, un tot l'ora. Tutto questo naturalmente dopo aver frequentato un regolare e accelerato corso di mimica facciale e gestuale non conoscendo io le sopraelencate cinque lingue, forse un po' l'ultima. La soluzione mi è venuta in mente a seguito di quanto accadutomi ieri.
A metà strada tra dove abito e la centrale Stazione Termini vengo molto gentilmente fermato da una giovane ragazza asiatica la quale reca con sé una enorme valigia a rotelle, uno zainetto e un borsone a tracolla. Evidentemente stanchissima prende fiato, mi fa un inchino cerimonioso e a me sorge spontaneo farle la domanda "Japan?". Lei, come se le avessi detto di aver vinto il primo premio di non so quale lotteria, con uno splendido sorriso mi conferma "yes!". Poi in un inglese giapponesizzato o in giapponese inglesizzato mi chiede qualcosa. Naturalmente stento a capire cosa vuol sapere ma in quello che dice riesco ad acciuffare una parola molto storpiata "Termini" e allora tiro un sospiro di sollievo, vedendo scomparire dalla faccia la mia espressione interrogativa anche lei lo fa ed ha inizio l'ardua opera di farle capire come arrivarci. Facendole notare un certo punto del percorso che deve fare, tra l'altro in salita, le indico un semaforo e non sapendo tradurre questa parola alzo la mano destra, apro e chiudo le dita a becco d'anatra per cercare di mostrarle l'alternanza dei colori e le dico, in inglese, i loro nomi: red=rosso, yellow =giallo, green=verde. Lei, che sembra aver capito, mi fa un bel sorriso. E fino a qui ci siamo. Poi tentando di farmi capire con i gesti le dico che arrivata al semaforo deve girare a destra. "Right"?, mi fa lei e io, che questa parola la conosco, annuisco sorridendo due o tre volte. Quando però mi chiede qualche altra cosa guardandosi intorno io non riesco a capire e le mormoro a testa bassa "I am sorry" che, se non ricordo male vuole dire "sono dispiaciuto o mi dispiace". Le mie reminiscenze per quanto riguarda la lingua inglese si fermano qui e risalgono al giugno del 1944 quando Roma, durante la seconda guerra mondiale, venne "liberata" dagli angloamericani. Terminato il dialogo, se così si può chiamare, ci salutiamo: lei chinando la testa, io facendo altrettanto per la qual cosa abbiamo corso il rischio di darci una reciproca testata. La vedo arrancare su per l'erta mentre io prendo la strada certamente più agevole per rientrare a casa. Percorsi un centinaio di metri mi blocco quasi fulminato da due pensieri:
1° pensiero doloroso: credo che Madama Butterfly voleva che le dicessi se nelle vicinanze c'erano bus o tram per arrivare a Termini e io, non avendo saputo tradurre, non ho risposto mentre invece so benissimo che a due passi c'è la fermata di almeno tre linee tramviarie che portano per l'appunto proprio alla Stazione centrale;
2° pensiero doloroso: in quel tratto di strada da percorrere per arrivare a destinazione mi sono ricordato, dopo, che ci sono due semafori. Risultato? Mentre girando a destra del primo, così come le ho detto, non si va da nessuna parte, per arrivare alla Stazione Termini occorre invece girare a destra dopo il secondo.
Ripensandoci mi sono chiesto più volte se Butterflfly sia poi riuscita a fare rientro nel Paese del Sol Levante.

17 commenti:

Angelo azzurro ha detto...

Ispiri fiducia, Aldo, per questo ti chiedono informazioni. Poi, sanno che è gratis, visto che non indossi nessun cartellino o cappellino :))
La giovane giapponesina in qualche modo arriverà, non ti preoccupare, tu hai fatto del tuo meglio e questo ti può ben consolare ;)

paroleperaria ha detto...

Io non potrei fare questo "lavoro"! quando mi chiedono informazioni, persino in italiano, io ho la capacità di confondermi, anche quando so perfettamente dove si trova un luogo! :)
E, quando capita di dare informazioni a qualcuno, spero sempre che questo incontri altri dopo di me che gli spieghi meglio!

robi ciprax ha detto...

caro Aldo,
mentre tu incontri occhi a mandorla che ti sorridono e ti chiedono informazioni, al cipralex1, domenica, dopo aver pagato il conto in un ristorante del centro storico di Torino, un cliente, ancora al tavolo, gli ha sporto il piatto da riportare in cucina. Chiaramente non potevo che chiedergli se aveva gradito, fra la risata dei suoi commensali ed il suo imbarazzo per avermi scambiato per il cameriere.
Molto divertita anche mia moglie che già a casa mi aveva consigliato di non mettere quella maglietta bianca.

Bravo Aldo, hai aggiunto un'altra delle tue perle quotidiane raccontate con la tua insuperabile simpatia.

Al prossimo interessante incontro.

Buona giornata romana. robi

Unknown ha detto...

Esilarante, oltre il tuo colorito racconto, immaginare voi due così vicini eppure separati dal muro dell'idioma. Mi sembra di vedere la tua espressione gentile e sorridente e allo stesso tempo dispiaciuta per non poter far di più.
Cristiana

riri ha detto...

Sei troppo spassoso Aldo quando racconti,mi piacerebbe essere una turista in giro per Roma ed incontrare una persona come te, che si sforza di dare indicazioni nonostante il caldo:-) Un abbraccio

@enio ha detto...

e si caro Aldo ecco perchè non potresti fare la guida... e dire che gli italiani si fano capire a gesti quando vanno all'estero.

Enrico Bo ha detto...

ha capito, ha capito , non ti preoccupare , a quest'ora è già a Tokio che racconta alle amiche di quel simpatico italiano che le ha fatto sbagliare strada 8come fanno tutti i giapponesi quando da loro chiedi una indicazione (tra l'altro laggiù, non è considerata cosa molto cortese chiederle, perché con perversa e contorta elucubrazione, sembra che tu metta in obbligo il richiesto di darti una indicazione anche se non la sa, e quindi lo metti nei pasticci, perché lui non se la sente di dirtelo e deve comunque cercare di darti una risposta, eheheheh).

Adriano Maini ha detto...

Roma val bene una caccia al tesoro! O no? Per l'avvenire da guida potresti anche provare il buffo linguaggio (gramelot) ripreso in "Mistero Buffo" da Dario Fo. O no, anche qui? :))

Susanna ha detto...

Di solito i giapponesi girano il mondo e se la cavano benissimo. Poi, se ti avesse detto "bus", penso che tu avresti capito...

Cri ha detto...

Questi imbarazzi postumi capitano spessissimo anche a me. Succede, credo, a tutti quelli che non vivono tirando a campare e che amano scambiare con un interlocutore un momento di autentico rapporto umano, sia pure per soli trenta secondi di un'intera vita...

Ambra ha detto...

Guarda Aldo, ho due considerazioni da fare. Vai pure in comune ma non so se ti promuoverebbero guida turistica perché tu gli incontri li fai sempre e solo con donne (chissà come mai).
E l'altra osservazione è che mi meraviglia che un gentiluomo come te non abbia pensato di comperare seduta stante un paio di pattini a rotelle e di rincorrerla (ti immagino benissimo) per meglio indirizzarla. Ovviamente sto scherzando. Ho riso come una matta leggendo il tuo post.

Carlo ha detto...

... lascia perdere il Comune. Te, poi, hai l'aledanno! Peggio di Nerone!

Ciao Aldo e buona giornata. La tua, è una tipica storia che può capitare a persone come noi che girano in "centro". In questo periodo, poi, i turisti li incontri a carovane. Credo di avere i tuoi stessi "limiti" con l'inglese... va beh, facciamola breve: me la cavo solo con l'italiano! Tuttavia, il linguaggio dei gesti spesso mi risolve parecchi problemi. Però, mai avrei pensato di "rappresentare" un semaforo come hai fatto tu. Segnati "semaphore"... che è pure facile da ricordare! Pare che.... capiscano.

Ne approfitto per un buon fine settimana!

Seguace di Gesù ha detto...

Molto simpatici i tuoi racconti!

Smettila di ripetere la medesima lezione:
non è questo che ti farà apprendere qualcosa di nuovo
L’ALEPH * PAULO COELHO – ISTANTI – Agenda 2012

Spesso l’insoddisfazione invincibile è un dono che Dio ci fa per un unico motivo:
spronarci a cambiare tutto per andare avanti
L’ALEPH * PAULO COELHO – ISTANTI – Agenda 2012

Buon fine settimana Aldo!

Rosaria ha detto...

TU DOMANDA E IO RISPONDO
Bella questa
Sai come saresti bello con con il cappello con la visiera.
Alduccio credo che il comune di Roma ci guadagnerebbe con una guida come te...che dici ti porti anche Laura mia figlia con te che questo è il suo lavoro...forse l'unico impiccio sono le lingue.

Certo che sei un uomo fortunato, tutte le belle ragazze si rivolgono a te ma evidentemente capiscono che di te ci si può fidare.

Non preoccuparti che Madama Butterfly se la sarà cavata egregiamente, perciò non farti venire i dubbi.

Buon preseguimento di domenica e un bacione ciao alduccio.

Unknown ha detto...

sei davvero uno spasso, ti ci vedo perfettamente nelle vesti di guida. un abbraccio

Nicole ha detto...

Sei un mito
un mito
un mito

Nicole ha detto...

SEcondo me è arrivata e anche tu sarai un dolce ricordo del suo viaggio...