La mattina
del 23 ottobre u.s., alle 8 meno 5 entro nell'ospedale al quale sono
'affezionato' da anni e, dopo alcuni inciampi che sono tipici
all'atto del ricovero mi vengono indicati sia il reparto di
intensiva-cardiologia sia la camera a tre letti contrassegnati dalle
lettere A, B e C (non da numeri come nelle patrie galere). Il mio
letto è B in mezzo agli altri due occupati da due pazienti. Mentre
sto per sistemare il mio borsone con il necessario per il
'soggiorno', in un piccolo armadio posto di fronte al bagno, vedo
spuntare dal nulla una giovane ragazza con la mia cartella di
ricovero, la quale penna nella mano mancina mi chiede "nome?"
e io rispondo "Aldo", lei mi fa "no, il cognome "
e allora io dico "Accardo". Prende nota poi del luogo e
data di nascita, della residenza, nonché di altezza e peso. Su
queste due ultime richieste sono un po' vago in quanto la mia statura
si dev'essere abbassata per via dell'età ed il peso ondeggia spesso.
Durante l'interrogatorio ho, come dire, preso visione della giovane:
alta, occhi marrone chiaro, capelli neri raccolti all'indietro,
piccolo volto rotondo senza trucco, bocca piccola con due labbra
perfette, corpo affusolato ma senza alcun attributo anteriore e
posteriore evidenti direi quasi assenti. Mi è venuta in mente che
fosse come una di quelle bambole che un tempo si mettevano al centro
del letto appoggiate ai cuscini. Ma la giovane sprizzava femminilità
da tutti i pori. Benissimo. Vengo avvisato che devo continuare a
stare a digiuno come ho fatto già dalla prima colazione in quanto
dopo qualche ora mi avrebbero portato in sala operatoria per il primo
intervento. Per farla breve si deve procedere all'espianto di un
defibrillatore che decubita e si trova collocato in una
'tasca'ricavata nel torace a sinistra vicino al cuore: tagliare,
togliere e ricucire. 48 ore dopo reimpianto di un nuovo
defibrillatore: tagliare, ripulire con potenti antibiotici e
ricucire. Per entrambi gli interventi anestesia locale che non è
stata molto benevola con me. Complessivamente 15 giorni di
'soggiorno' tra accertamenti, digiuni, interventi, prelievi, flebo di
antibiotici a getto continuo, ECG, lastre, visite di controllo.
Personale
del reparto: personale medico: tre cardiochirurghi tra i quali
la giovane signora che mi conosce da un bel po' di anni ed è quella
che mi 'affetta' col sorriso sulle labbra ( io sorrido molto meno);
personale paramedico: otto giovani - due maschi e sei femmine
attraenti tra le quali la 'bambola'; tre signore portatrici del
vitto e due signore portatrici di scopa e scopettone. Di
certo noi siamo ben accuditi e tenuti sotto controllo.Tutto bene
compreso il fatto della 'bambola' che io osservo in continuazione e
con attenzione ogni volta che lei mi passa davanti o si sofferma
per occuparsi di noi tre pazienti. Un giorno, dopo il secondo
intervento chirurgico, lei mi dice "Accardo te prima eri dolce
adesso invece sei cambiato e lo sei di meno". Ma perché mi sono
chiesto? Forse perché la osservo troppo? Qualche giorno dopo, di
sera, lei si trova accanto al letto A e, mentre fornisce di medicine
il paziente ed è voltata di spalle, mi dice: "Accardo"
perché mi guardi?" ed io "ma che hai anche gli occhi
dietro? Che faccio di male, mi limito soltanto a guardare una bella
ragazza", "non sono una ragazza", "una bella
signora?", "no", "una bella signorina?",
"no", "e che sei allora?". "una infermiera"
e se ne va. Mi lascia a bocca aperta e mi dico "ecco fatto, ho
combinato un'altra gaffe delle mie". Passano due o tre giorni e
la 'bambola' mi ripassa davanti ma mentre sta per uscire si volta e
mi dice "Accardo, ma che vuoi da me?". Se avevo
cinquant'anni di meno te l'avrei detto che volevo da te ma mi sono
cucito la bocca e sono stato zitto. Quando il giorno seguente deve
sempre passare davanti a me che sono seduto, invece di guardarla,
alzo la testa, guardo in alto, a destra e a sinistra e lei,
evidentemente se ne accorge e sbotta a ridere. Finalmente! Dopo di
allora tutto è cambiato: sorrisi sinceri, battute molto innocenti
tipo il complimento che le faccio quando, per farmi l'ennesimo
prelievo, si presenta con i capelli neri lunghissimi. Insomma la
'bambola' è cambiata totalmente tanto che il 6 di novembre, giorno
del mio 'rilascio', mi saluta con una stretta di mano e con uno
splendido sorriso.
Chissà,
forse si sarà detta "meno male che strarompi se ne va".
27 commenti:
Mi mancavano i tuoi racconti, sai ? Mi hai donato un bel sorriso di prima mattina, e non è poco :)
Secondo me si è morsa lei le mani per non avere 50 di più ;)
Un caro abbraccio e una felice giornata. Spero tu stai meglio :)
Aldo scommetto che alla giovane donna e a tutto lo sfaff hai portato una ventata di speciale allegria. Ti auguro un sereno divenire e non strapazzarti troppo!!!
Aldo, all'inizio la bambola non t'aveva capito, poi si è accorta che sei un uomo molto simpatico e un vero signore.
Ora ti hanno rimesso a nuovo e questo è ciò che conta.
Un abbraccio
Nou
Sei proprio Aldone che ho sempre conosciuto e che non molla mai la presa... hehehehe
Mio caro che piacere ritrovarti con la solita vena comica è un sollievo un bacione grosso e mi raccomando non ti stancare :-)
Sei proprio Aldone che ho sempre conosciuto e che non molla mai la presa... hehehehe
Mio caro che piacere ritrovarti con la solita vena comica è un sollievo un bacione grosso e mi raccomando non ti stancare :-)
Aldo, vedo che ti piacciono sempre le belle donne, soprattutto brune..... Devi essere stato un latin lover da giovane....Mi ricordo ancora come guardavi quella ragazza del ristorante all'incontro blogger di Roma...
Ieri ci sei mancato tanto....
Bel post. Buona nuova settimana. Abbraccio.
Erika
Aldo, secondo me hai fatto una buona azione : hai destato in quella donna il piacere di destare l'attenzione degli uomini, perso magari a causa di maschi rozzi e volgari.
ARRRIBENTORNATO!
Cristia'
Sei incorreggibile, neppure l'intervento blocca la tua grande dote di osservatore..chiamiamola cosi..ma hai fatto bene perchè superato le prime impressioni...la dolce e bellissima infermiera ha capito che al signor Aldo Accardo piace il bello.
Ringrazio tutti i medici da te elencati che ci hanno ridato il nostro Alduccio.
Buona settimana con un grandissimo abbraccio.
Beh vedo che stai bene. Quando si pensa a queste cose vuol dire che la salute è buona. bentornato!
Aldo, riesci a reperire belle ragazze dappertutto!!
E bravo...!!
Buon lunedì e continua a raccontarci cose belle.
Un bacio:))
Rubacuori che non sei altro!
Manco all'hopital perdi il pelo... figuarti il vizio!
Bentornato! :))
Sono contenta di sentirti e sapere che stai bene.
Un abbraccio
caro Aldo,
conosco la trafila in ospedale dall'accoglimento alle dimissioni e devo dire che in quindici giorni si ha modo di simpatizzare, apprezzare, infastidirsi od affezionarsi al personale che ti ruota intorno giorno e notte. Sono certo che la giovane infermiera ha subito il tuo fascino di gentiluomo già dalle prime risposte dell'interrogatorio ed ha giocato intelligentemente con la tua attrazione verso di lei.
Ti resterà nel cuore, particolarmente adesso che gli hai fatto il tagliando.....
Un abbraccio. robi
Aldo, ma tu non cambi mai, vero? Nemmeno in un letto d'ospedale!
Questo però mi fa pensare che ti sei ripreso bene. Sono contenta.
Aldo caro, sei riuscito ad usare la tua ironia per sdrammatizzare un periodo di degenza che sicuramente sarà stato per te particolarmente difficile.
E il tuo sguardo osservatore non si è fermato mai.
Bravo.
Sono felice di saperti a casa.
Ti abbraccio
Ne parliamo domani, monellaccio :D
:*
<3
Sei fantastico anche nei reportage ospedalieri: il tuo spirito meraviglioso non ti abbandona neppure in quei momenti. Da qualche parte ho degli appunti su un mio ricovero di otto anni fa, ma non credo almeno per il momento di andare a rispolverarli: non hanno neanche lontanamente il brio di questi tuoi.
Un abbraccio, amico mio.
Mi dispiace che sia finito all'hospital per problemi di salute, anche io ultimamente ho reflusso gastrico (già da un mesetto e mezzo).
Certo che sei tremendo!
In genere in ospedale il paziente è in una posizione di svantaggio, perché sono gli altri a governare la sua vita. Ma tu con la tua aria sorniona e il tuo spirito di osservazione, hai ribaltato il rapporto ed hai spiazzato la bella infermiera, turbandola.
Poi la bambola avrà forse intuito che sei uno speciale ... e ha accettato di mettersi alla pari. E certo non si immagina che oltre ad averla scrutata, scansionata e analizzata durante la permanenza ospedaliera, ora l'hai fatta conoscere anche a noi.
E vai!
bentornato tra noi Aldo... non cambi mai sempre a gurdà le belle donne, anzi no infermiere ?
Ti devo una mail ;-))
Bentornato Aldo, sto ridendo, sei unico, anche in una situazione come quella descritta, lo spirito di osservazione davanti alle donne non smette di esistere.
Potevi anche dirglielo cosa volevi da lei, sono sicura che non sarebbe rimasta indifferente.;-))
Buona giornata Istrione e Sornione de mi vida;-))
Tina
Aldo, sei troppo forte!!!
E comunque concordo con Ambra: ti sei ripreso bene!!!
Lo spirito con cui descrivi l'esperienza fa pensare che il peggio sia alle spalle. Sempre forti Aldo, che abbiamo ancora tante pagine di vita da condividere ;)
un caro saluto :)
Tosta l'infermiera!
Ciao Aldo e buona serata. Un po' la capisco: non deve essere facile, per un'infermiere donna che lavora in un reparto maschile, sostenere le "intemperanze" che, probabilmente, alcuni pazienti possono manifestare. Però, dal tuo racconto, credo che la stessa abbia, alla fine, capito che, comunque, esistono anche i gentiluomini!
ahahahah, Aldoooo!! Ci hai provato nè? Baci.
A Monticia', se sa che le donne le devi da fa' ride'! Ciao Nonno :)
E chi sei, Menelao Strarompi?
Quando ti ha detto "non sono una donna", temevo che finisse come nella nota canzone meridionale, di cui non ricordo il titolo, in cui lui fa la corte ad una fanciulla che poi si rivela essere un omaccione...
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