giovedì 26 marzo 2009

IL DUBBIO - UNA STORIA VERA ANNI '50 - (prima parte)

La loro convalescenza sarebbe finalmente terminata al massimo entro un paio di mesi. Giovani com’erano Bruno e un gruppo di coetanei con i quali aveva stretto una vera amicizia, non vedevano l’ora di lasciare quel posto. Ultimamente gli era stata concessa ogni più ampia libertà ma alle 22 di ogni sera dovevano rientrare, gli sembrava quasi di vivere in una caserma, ma non lo era. No perché chi li controllava erano due suore, le cosiddette “cappellone” per via di quella specie di cappello di un bianco abbagliante, enorme, inamidato e con due grandi falde che sembravano ali di cigno. La loro testa era completamente coperta tanto che non era possibile sapere se avevano o no i capelli. La più anzianotta delle due, la caposala, aveva un volto marcatamente maschile, forse si radeva anche la peluria che s’intravedeva sopra il labbro superiore. I suoi lineamenti erano talmente duri da sembrare scolpiti con martello e scalpello. E’ vero invece che a volte l’apparenza inganna. Caratterialmente era di una dolcezza e di una tale tenerezza che, agli occhi di Bruno ed amici, lei appariva più gradevole anche perché si mostrava molto comprensiva nei confronti della loro condizione passata ed attuale. Al contrario, la suora più giovane che non doveva avere più di 22 o 23 anni, era piccola, rotonda, con un viso così fresco e colorito che sembrava una pesca matura. Era lei quella alla quale erano rivolti gli sguardi più famelici da parte di tutti ma la stessa si sapeva ben destreggiare anche quando inavvertitamente le giungevano i loro salàci commenti. A quel punto il suo pudico viso diventava ancora più rosso, ma le sue poche rotondità che si intravedevano erano miele per gli occhi, i pensieri e i sogni di tutti. Dopo la cena, verso le 20, entrambe le suore si ritiravano nel loro alloggio che si trovava nell’altra metà dello stesso edificio che attualmente li ospitava: un’enorme fabbricato di tre o quattro piani con alte guglie gotiche ornamentali che si dipartivano dal tetto. Il fatto singolare era che l’edificio, suddiviso a metà soltanto da una sottile parete di legno, confinava appunto con l’alloggio delle due suore destinate alla cura e sorveglianza nostra. Lo stesso ospitava anche altre loro consorelle oltre ad un bel gruppo di giovani ragazze-madri. La lunga permanenza in quel luogo aveva permesso a questi giovani di conoscere bene quei particolari che però non consentirono loro di andare mai oltre le proprie aspirazioni.
Il gruppetto di amici di cui faceva parte Bruno era composto da quattro o cinque persone, tutte o quasi della stessa età, ma lui era legato da vincoli più stretti soltanto con due di loro: Luigino “il nasone” e Alberto “il pacioccone”. A distanza di tanti anni li ricordava ancora, per molte ragioni.. Luigino si sposò alcuni anni dopo, ebbe due figli, poi morì investito da un’auto: aveva appena 48 anni. Alberto, il più istruito, era diventato un funzionario del Ministero del Lavoro, si era sposato e aveva messo su famiglia anche lui. Si incontrarono un paio di volte poi si persero di vista e non seppero più niente l’uno dell’altro. Col “nasone” la vita era tutta uno spasso. Allegro, estroverso, generoso e premuroso sebbene, orfano di madre, aveva vissuto l’intera sua infanzia e parte dell’adolescenza in un orfanotrofio. Il “pacioccone” invece aveva tutto un altro carattere: buono sì ma introverso, triste. Bruno il “compagnone” doveva fare dei grossi sforzi per farlo sorridere,ma lui, grande appassionato di musica classica e lirica stava quasi tutto il giorno a seguire i programmi di quel genere che ascoltava da una sua radiolina. La mattinata si passava giocando a carte fino all’ora di pranzo. Questo era servito in un gran salone adibito a mensa,vicino l’androne d’ingresso mentre il pomeriggio e parte della sera erano riservati a lunghe passeggiate e ad altri svaghi. Ma Alberto “il pacioccone” non vi partecipò mai. Rimaneva in “camerata” tutti i giorni seduto vicino al suo letto. Non da solo, però. Infatti Suor Severina, la caposala “cappellona”, gli faceva compagnia come…una madre (o un padre?): erano legatissimi mentre gli altri erano più legati a Suor Adele “la pesca”.
A volte tutti trascorrevano qualche ora a parlare dei loro problemi sia di famiglia che personali e cercavano di immaginarsi il loro futuro. L’unico che non partecipava e che si rintanava vicino il suo letto ad ascoltare musica era “il pacioccone”, senza alcuna scortesia da parte sua e pertanto lo si lasciava in pace. Un giorno Bruno e Alberto lessero su un quotidiano, che era stato indetto da un ente pubblico un concorso per l’assunzione di alcuni giovani. Occorreva fare un’apposita domanda e farsi autenticare la firma da un pubblico ufficiale. Bruno e il “pacioccone” avevano i requisiti richiesti perciò decisero di tentare la sorte. Compilarono la domanda e, per l’autentica delle firme, si recarono in una vicina Delegazione Comunale . Arrivati sul posto si trovarono a dover fare una piccola fila dinanzi ad uno sportello dove erano in attesa, per lo stesso motivo, altri giovani come loro tra i quali una ragazza dalla corporatura minuta ma ben fatta nei punti opportuni, capelli biondo-cenere, occhi celeste-chiaro, molto graziosa e socievole. Entrambi rimasero colpiti dalla sua affabilità e dalla sua piacevolissima cordialità tanto che si intrattennero subito con lei come se fossero amici da chissà quanto tempo. Disse di chiamarsi Luisa e Bruno ed Alberto le dissero i propri nomi. Appena usciti dalla Delegazione si recarono insieme al vicino ufficio postale dove spedirono le raccomandate con le domande di partecipazione a quel concorso. Durante il cammino conversarono amichevolmente con Luisa la quale ad un certo punto si mise sottobraccio ad entrambi e chiese loro se fossero dispiaciuti ad accompagnarla a casa. Aderirono di buon grado e, dopo una breve chiacchierata, si scambiarono i rispettivi recapiti telefonici. Quando le spiegarono il perché, pur non essendo parenti, avevano in comune lo stesso numero di telefono lei disse con molta franchezza che non c’era alcun motivo di cui preoccuparsi in quanto anche lei, qualche anno prima, aveva sofferto della loro stessa malattia dalla quale in seguito era guarita completamente. Luisa abitava in una piccola via all’incrocio con Via Appia e, quando arrivarono davanti il suo portone di casa, si salutarono con molto calore e si scambiarono la reciproca promessa di volersi rivedere ancora. Ogni volta però che a Bruno veniva l’idea di incontrare di nuovo Luisa, Alberto diceva che lui preferiva non muoversi da lì e lo invitava ad andarci da solo. Bruno insisteva ma era inutile: gentile come sempre diceva che non se la sentiva di andare. L’aveva visto così ben disposto verso di lei, contento di aver fatto questa conoscenza come Bruno lo era altrettanto visto l’immediato affiatamento che s’era creato tra loro tre. Il dubbio assaliva Bruno: perché Alberto non voleva mai uscire da quel luogo? Che cosa lo tratteneva lì? Eppure era uscito per andare in Delegazione e alla posta; era stato brillantissimo in occasione dell’incontro con Luisa, aveva persino promesso che si sarebbero rivisti loro tre insieme, e allora?
(fine prima parte)

30 commenti:

Angelo azzurro ha detto...

Sono curiosa di sapere il resto!! :)
Buona giornata, Aldo!!

loris ha detto...

Sono arrivato al capolinea della prima parte..aspetto pure io il resto.
Riesci sempre a rendere i tuoi racconti molto coinvolgenti.

Lara ha detto...

Sono in fila anch'io per sapere il resto.
Lori s ha ragione, sei sempre molto coinvolgente, caro Aldo.
Ciao e buona giornata,
Lara

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Non solo sei coinvolgente, ma interrompi il racconto proprio nel punto dove puoi suscitare più curiosità: direi che sei quasi un narratore professionista :)

Gabryella Costa Fdd ha detto...

sai aldo a volte mi chiedo come tu possa fare ad avere ricordi cosi chiari e precisi,sopratutto la minuziuosa descrizione che fai dei vari compartecipanti alla storia è chiaro che in te c'è sempre stato un vero scrittore oserei dire "un descrittre di fatti ed eventi di cronca "lasci in sospeso sempre al punto giusto e cosi noi lettori curiosono dobiamo giocoforza sapere come va a finire ogni racconto-Non è che ci stai sottoponendo a quella che si definisce"una curiosa intrusione nei tuoi affetti di vita"un po' come chi segue i "reality show"e qui' è tutto piu bello,visto che si tratta di eventi di vita,passati,ma veramente vissuti e reali.Ti seguiamo tutti come topolini,dietro lo zufolaio magico,grande affabulatore della vita,quella bella ed intrigante.

p.s. la descrizione delle suore mi ha appagato tanto,mi ha fatto venire in mente "le mie suore"compagne di vita per tanti anni di studi passati.

Gabryella Costa Fdd ha detto...

ah.dimenticavo!
Anch'io mi chiedevo se sotto la cuffia avessero i capelli,finchè un giorno ho avuto la mia "amara sorpresa"eh,eh,eh,!

Kaishe ha detto...

Aldo caro.
Non ho ancora letto il post perchè prima mi sono aggiornata con i restanti commenti al post precedente successivi al mio passaggio.
E così adesso sono commossa... Mi hai scritto una cosa dolcissima.
Anche io sarei orgogliosa di un papà come te. E dato che io il mio papà l'ho adorato (e lo adoro anche se non ce l'ho più)... non lo dico con facilità!
Un abbraccio stretto con tanto affetto!

NADIA ha detto...

hola Sor Aldo......bello bello bellissimo aspetto la seconda parte....però nun me poi fa così sò curiosa e mo' quanto devo aspettà!!!
besito!!

Anonimo ha detto...

mmmmmmm, era innamorato della caposala...era gaio...soffriva di agorafobia...era misogino...voleva farsi prete...

il monticiano ha detto...

@Angelo azzurro: Sarai soddisfatta massimo entro quattro giorni.
Un salutone e grazie Angelo!

@loris: Ovviamente il tuo commento mi fa piacere. Per proseguire non aspetto di leggere se il post viene gradito. Io metto giù quello che ricordo, poi lo racconto anche se a volte può non andar bene.

@Lara: Non ti nascondo che coinvolgere gli altri mi fa molto piacere specie quando metto sul blog storie vere.
Ciao e buona giornata anche a te.

@Vincenzo Cucinotta: Magari fossi un professionista almeno avrei guadagnato qualcosa di materiale.
Il fatto è che la storia, vera, è troppo lunga per un post e quindi la divido in due o tre parti. Questa è divisa in due parti.

@gabrybabelle 1^) e 2^): Ebbene sì sono il pifferaio magico della favola, con una differenza però. Fortunatamente i ricordi riesco a farmeli tornare in mente fin nei particolari sforzandomi un po'. Un ottime esercizio per la mente. E poi questa è una storia vera, come si può dimenticare?. A volte però, come ho precisato sopra, essendo il post troppo lungo, preferisco dividerlo almeno in due parti, come questo.
Per la "curiosa intrusione nei miei affetti di vita" preferisco lasciarla giudicare da chi legge.
Ho l'impressione che per i capelli delle "sorelle" anche Bruno avrebbe avuto la tua stessa "amara sorpresa".

@Kaishe: Per leggere il post hai tempo, non preoccuparti.
Riguardo tuo papà sono contento che ne hai un ricordo così bello e ti confermo che sono onorato anch'io di pensare di esserlo.
Ti abbraccio affettuosamente.

@NADIA: Finalmente t'ho beccato! Tu ogni tanto sparisci dalla circolazione, latiti. Sei anche tu nella lista dei 100 latitanti più pericolosi?.
Non c'è da aspettare molto, altri tre giorni circa.
HASTA SIEMPRE E BESITOS!!!

marina ha detto...

sei crudele! ci lasci col fiato sospeso!
marina, che protesta

Anna ha detto...

Finisce sempre troppo presto! L'ho letto tutto d'un fiato, sei bravissimo, aspetto il seguito! Un abbraccione grande grande!

Anonimo ha detto...

Cazzarola se si capisce!!! Ma se la pensa così fai bene ad amarlo.

il monticiano ha detto...

@Alep 1^): Penso che la cosa non ti sconvolga ma non ne hai azzeccata una.
ps.gaio sta per gay vero?
@Alep 2^): Di noi quattro fratelli
io sono stato la bestia nera, gli altri tre tutti da ammirare.

@marina: tu protesti e hai pure ragione ma il problema sta nel fatto che occore dividere il post almeno in due parti.

@ANNA: Grazie per tutto ma per l'abbraccio in particolare.

Punzy ha detto...

uff...sei diventato peggio di lost..mò mi tocca aspettare la prossima puntata..

Gianna ha detto...

Aldo sei unico..Allora...continua!

zefirina ha detto...

uffa .... aspettare il seguito è una tortura

p.s. una volta ho dormito in mezzo alle suore, mi pare che i ladri avessero sfondato la porta di casa, così i miei genitori ci hanno sistemato chi qui chi là, io andavo a scuola in un istituto di suore e mi hanno lasciato lì a dormire ....quando suor angela (mi ricordo ancora il nome) si è tolta il velo per andare a dormire ho avuto uno choc, ero piccola avevo forse 6 o 7 anni...ancora me lo ricordo!

serenella ha detto...

Le suore sotto i loro copricapo hanno capelli cortissimi. La suora con la faccia da uomo....non si puo' leggere....troppo divertente.
Beh, in attesa del seguito, vado a nanna.
Buonanotte sor Aldo.

catone ha detto...

Siamo arrivati alla fine del primo tempo. Fiato sospeso e ora pubblicità... Cambio canale sperando che finisca presto per vedere il secondo tempo.
Un saluto caro.

il monticiano ha detto...

@Punzy:no... mò me devi spiegà che d'è 'sta lost, forse l'abbreviazione del'losteoporosi? Fra tre giorni dovrebbe arrivare la seconda ed ultima parte.

@stella: bè adesso non esagerare, tu sei sempre molto generosa nei tuoi commenti. Grazie sempre. Continua e finisce con la seconda ed ultima parte.

@zefirina:lo capisco che aspettare non è piacevole ma se lo mettevo tutt'intero sul blog capace che qualcuno mentre lo leggeva s'addormentava.
Per quanto riguarda i capelli posso intuirlo, ma come li avevano? erano corti oppure loro erano copletamente pelate?

@serenella: Ecco, finalmente ho saputo che i capelli delle suore erano cortissimi.
In effetti la suora caposala somigliava a Belmomdò.
Buonanotte anche a te (senza "sor" Ado, por favour).

@Catone: Meno male. C'è anche qualcuno che gradisce l'intervallo per la pubblicità e, in attesa della seconda ed ultima parte, si prende un bel caffè.

Anonimo ha detto...

Commento solo per dirti che ho letto. Ciò che penso te lo dico quando leggerò la seconda parte.

Grazie aldo, davvero.

cometa ha detto...

Aaargh! tre, dico tre giorni?
Nun ci hai core!
buona giornata! cometa

NADIA ha detto...

hola Sor Aldo buongiorno, pe' modo de di'...co sto tempo de m....!!

3 giorni????:-(
dico 3 giorni devo aspettà.....nà vita e nel frattempo che faccio ahahahahaah!!!
va be' dai aspetterò co l'ansia mannaggia!!!!
besito sor aldo!!

upupa ha detto...

....ok...aspetto il resto...grande!!!!!!!!!!!

amatamari© ha detto...

Bello bello questo racconto...aspetterò con piacere il seguito

:-)

il monticiano ha detto...

@Le Fava:Grazie a te dell'attenzione. Anche un pensiero negativo va bene.

@cometa:sta iniziando er terzo giorno. Er core ce l'ho anche se molto scassato. Bona giornata a te.

@NADIA: l'ansia sta pe' finì.
Resistere, resistere, resistere.
Tre besito.

@upupa: Grande sei te! Il resto è in dirittura d'arrivo.

@amatamari: Il piacere è tutto mio e spero che il seguito ti piaccia.

Damiano Aliprandi ha detto...

Bellissimo come al solito,ora attendo con ansia la seconda parte!!

ps nella foto sei il bambino in piedi, vero?

Biancamaria ha detto...

come sempre sai far incuriosire in modo garbato e come tutti,aspetto di leggere la risposta al dubbio se mai ci dovesse essere!un abbraccio Aldo:-)

Gabryella Costa Fdd ha detto...

@Monty dico che sei sempre un baba',un piccolo zucchero gustoso in questo strano web viandantico,ce ne fossero a milioni di perosne come,magari dei bei cloni con cui faremmo a cambio a fronte di "certi altri tipi di milioni di Italiani" indovina un po???
p.s.sopratutto un inno al tuo personale "baground"
♥gabrybabelle ۶(๏̯͡๏)۶.

p.s. del ps. sembra che improvvisamente il mio link si sia rimesso a funzionare(mi ha avvertito il Pierprandi)che finalemnte rivede in tempo reale i post pubblicati-Certo che una riflessione ci vuole-Si erano improvvisamente interrotti con un post Settembrino su Gelli e sulla schifosa P2 e i suoi iscritti storici con tutte le conseguenze-Oggi,con il post in dedica al Dott Scarpianto giudice antimafia ecco che riappaiono,la,la,la, firulin firulan,TU CHIAMALE SE VUOI EMOZIONIIIIII!!

il monticiano ha detto...

@l'incarcerato:Grazie, la seconda parte ci sarà tra un'ora o poco più.
Se ti dò una risposta che ne rimane della domanda?

@Aglaia: nella seconda parte una risposta c'è ma non sta a me dire com'è.
Un abbraccio anche a te.

@gabrybabelle: effettivamente un cambio con "certi altri tipi di italiani" sarebbe un bel guadagno
per tutti.
L'inno trova qualcosa di molto modesto.
ps. dopo parecchie ore la connessione ha ripreso a funzionare. Mah!!! Io le chiamo rotture di...La rima viene facile.

@La Mente Persa: e la seconda parte è in arrivo tra un'ora o poco più.
Grazie, gio.