giovedì 28 gennaio 2010

SERATA TEATRALE

Sempre agosto del 1979
Come mi ero ripromesso di fare quindici giorni fa, sono tornato in questa ridente cittadina monticiana dei Castelli Romani.
Questa volta per un’occasione particolare.
Di prima mattina ho letto su un quotidiano romano che qui nella serata, più precisamente alle 21, su iniziativa del Comune, sarà rappresentato un lavoro teatrale di Carlo Goldoni. Il luogo è il parco pubblico e l’ingresso è gratuito. Sono piuttosto incuriosito da questo avvenimento in considerazione del fatto che a me piace molto il teatro. Voglio anche vedere quali reazioni hanno i cittadini del luogo. Cercherò di essere uno scrupoloso ed obiettivo simil-cronista della manifestazione.
Arrivo nella cittadina alle 18.00. E’ ancora presto e quindi mi vado a sedere su una panchina del viale-passeggio-struscio. Sulla panchina accanto alla mia è seduta una donna tracagnotta, trentenne, triste, tronca, che ha il suo da fare con una vispa bimbetta di tre o quattro anni la quale non riesce a stare ferma e buona vicino alla mamma, così come di rigore. Ad un certo punto la mammina evidentemente si è stancata e non potendone più agguanta per una mano la bimbetta, l’avvicina a sé poi, indicandomi con un gesto della testa dice, con tono basso, ma non tale che io non riesca a sentire “vedi quell’uomo con la barba? Se non stai buona e ferma qui accanto a me sai che faccio? Mi hai capito!” La bambina mi guarda e…io allora mi alzo e vado via. Incredibile! Distrutto, cerco di trascinare quello che è rimasto di me in qualche altra zona sperando di non essere arrestato dalle forze dell’ordine. Episodio limite d’accordo ma certo tutt’altro che edificante. Ora io ammetto di non avere un aspetto piacevole, ma addirittura farmi passare per un bau-bau è un po’ esagerato.
Per consolarmi, prima di recarmi a “teatro”, decido di fare uno spuntino ma, invece di andare alla “fraschetta” della volta precedente, mi reco in un’autentica osteria dove oltre a mangiucchiare qualcosa, si beve del buon vino produzione propria e si gioca anche a carte. Tavoli e sedie credo del secolo passato. Mi siedo. Una deliziosa nonnina con i capelli bianchissimi si avvicina al tavolo, mi dice, non richiesta, d’essere la proprietaria, di chiamarsi Sora Annita e mi chiede che cosa desidero. Rispondo che andrebbe bene un bicchiere di vino bianco e una “panzanella”. Qui occorre fare una precisazione. Due fette di pane croccante bagnate con un po’ d’acqua guarnite con pomodoro, condite con olio, sale e pepe, queste per me rappresentano la “panzanella”. Da queste parti invece ci aggiungono due olive nere, uno spicchio d’uova sodo, un’alicetta sott’olio e una fettina di prosciutto: beh, dico, è una cena. Alla vista di tale leccornia cosa avrei dovuto fare? L’unica era darsi alla fuga. Non l’ho fatto. Eroicamente e spavaldamente ho sfidato la sorte e…mi sono leccato i baffi senza alcun ritegno.
Alle 20.00, con troppo anticipo cosa che io faccio per abitudine, mi reco nel parco pubblico dove si terrà la rappresentazione teatrale, mi siedo in prima fila e sono il primo…ed unico! Dopo una mezz’ora e alla spicciolata arrivano gli altri spettatori. Il teatro all’aperto è stato creato sfruttando un tratto di giardino in pendio. La salita è adibita a platea. I sedili sono costituiti da tavole grezze di legno inchiodate su tronchetti d’albero infilati a terra. Il fondo della discesa che forma uno spiazzo in pianura è stato attrezzato a palcoscenico mediante un’impalcatura di tubi di ferro e tavolato grezzo, alta da terra circa un metro. Sembra un vero e proprio anfiteatro dei tempi che furono. La scena, stilizzata, raffigura Venezia. Ne danno l’idea quattro spezzati in tela e legno dipinti di nero a righe gialle che rappresentano chiese e palazzi veneziani, due riproduzioni, in scala minore con ruote incorporate per essere spostate, di ponticelli veneziani ed infine un pannello, semovente, con l’intelaiatura stilizzante di una porta ed un altro simile per una finestra. Ai lati e sullo sfondo un telaio, ad altezza d’uomo, di colore celeste. Sulla sinistra la comune. Faccio appena in tempo a vedere quanto descritto che mi siede accanto un ragazzino. Biondino, magro, un volto con un’ espressione piuttosto sveglia e vivace, si agita continuamente e, senza alcuna inflessione dialettale, mi fa:
= A che ora comincia ?
= Alle 9
= Mi hanno detto alle 9 e un quarto
= Allora sarà così anche perché c’è ancora poca gente
= Come ti chiami?
= Aldo e tu?
= Giampiero
= Sei di qui?
= Sì
= Come mai sei venuto qua a teatro?
= Perché non ho mai visto gli attori in persona, solo al cinema e in televisione
= Quanti anni hai?
= Otto e mezzo
= Vai a scuola?
= Sì sono stato promosso in terza.
La conversazione non langue, anzi. M’informo sul perché è venuto solo, lui me lo spiega e poi aggiunge che gli piacerebbe, quando sarà diventato grande, di fare il teatro. Con il sopraggiungere di altri spettatori Giampiero è attirato da amici e compagni di scuola fino a che, ad un certo punto, lo perdo di vista.
Prendono parte allo spettacolo due donne ed un uomo ed il lavoro che rappresentano ballando, cantando e recitando, è composto di tre atti unici scritti dal Goldoni intorno al 1700. Il tutto in rime con pochi tratti di dialetto veneto ed il resto in lingua. Il pubblico, diventato via via sempre più numeroso ha mostrato di apprezzare e gradire la fatica degli interpreti. Notevole il livello di preparazione e l’affiatamento degli attori, tra l’altro ottimamente intonati. Ho avuto naturalmente qualche attimo di nostalgia per i miei trascorsi teatrali – amatoriali – ed ho faticato non poco per allontanarla. Al termine dello spettacolo ho indugiato di proposito tra il pubblico per captarne impressioni ed opinioni che si sono rivelate pienamente aderenti alle mie. Nel complesso positive. Mi sarebbe piaciuto conoscere anche il parere di quel ragazzino.
Chissà, dopo trenta anni avrà conservato l’amore per il teatro?

24 commenti:

Nicole ha detto...

Post denso di significati. La donna si commenta da sola...mi spiace solo per la sua bimba.
Le osterie mi hanno sempre affascinata, ne percepisco quasi l'odore e l'atmosfera.
Il ragazzino....fantastico! La sana curiosità è sempre positiva. Credo la conserverà sempre.
E poi infine tu...Altro che bau bau...Io ti conosco e sei un distinto signore, pieno di saggezza, umiltà e tanta curiosità intatta e fresca come quella del bambino.

Luz ha detto...

Dovresti tornare e vedere se c'è qualche compagnia locale, magari fra gli attori c'è pure il ragazzino curioso dell'atmosfera che si respira a teatro!
Oppure fa l'idraulico.
Oppure si è trasferito all'estero.
Oppure si guarda il Grande Fratello.
Oppure vota Berlusconi.

jasna ha detto...

Ciao Aldo, come sempre, quando ti racconti sai dare il meglio di te . narrando luoghi e persone. Quando ti leggo come in questo caso riesco ad immaginarti ed è meraviglioso. Come saprai , ho vissuto nella sperduta provincia veneta per 15 anni, e il sentir rievocare uno dei più gradi commediografi di tutti i tempi mi ha emozionato . La prima opera che io ho visto era di C. Goldoni e ti posso garantire che a distanza di 30 anno la ricordo ancora . La fortuna , forse che ho avuto io è di averla vista recitata in veneziano. sicuramente quel ragazzo amerà ancora il teatro perché quando ci si innamora di qualcosa nell'Età fanciullesca difficilmente ci si dimentica le emozioni che si sono provate. Grazie

DIANA. BRUNA ha detto...

Ciaoooooo Aldooooooo eccoti ritornato!!! Mi fa tanto piacere...mi sa che sei mancato a molti di noi tuoi amici.
Il tuo racconto mi è piaciuto moltissimo e lo vuoi sapere? Anche a me è successo di sentire una mamma dire ad un bambino che stava "nuotando" tutto il marciapiede perchè voleva una macchinina che la sua mamma non gli aveva comperato.... "Fa il bravo, perchè quella signora ti mette nella borsa e ti porta via" Al che io di rimando..."Non preoccuparti piccolino, io nella borsa ci tengo solamente le caramelline per i bambini che a volte sono un po' arrabbiati. La vuoi una?" E lui, sai che ha fatto?....Mi ha sputato...Hai capito? Con una mamma così...
Che ci vuoi fare?
Ciao Aldo, un abbraccione forte

la Volpe ha detto...

@Luz

Ma perché farmi deprimere dopo un pezzo così bello?

Angelo azzurro ha detto...

Vecchi, cari ricordi che accompagnano le nostre giornate... che povera sarebbe la nostra vita se dimenticassimo tutto il nostro passato...ci hai mai pensato? Io ogni tanto mi soffermo su questa cosa e penso a quanto straordinaria sia...!

Sol Piccola ha detto...

Ciao dolcissimo, come stai?
spero che bene!!!!
È sempre bello leggerti.
Un abbraccio forte ed un buon fine settimana

Rosaria ha detto...

Aldo, leggerti, è una poesia.
I tuoi racconti, sono una pennellata e arrivano al cuore con note dolcissime.
La signora del parco con la bambina...Sora Annita, la panzanella,
la scenografia dell'osteria...quella del teatro all'aperto, il ragazzino biondo. Cose vissute 30 anni fa, e dove ogni ricordo e cosi vivo che leggendolo mi pare quasi di vederlo.
Il tutto accompagnato dall'antica emozione del tuo cuore.
Ecco perchè leggerti è bello,nei tuoi racconti c'è tutto, amore, garbo, passione e sentimento.
Meriti un applauso.
CLA,CLAP,CLAP, CLA,CLAP,CLAP
Ciao Alduccio e grazie per ogni post che ci regali.

Le Favà ha detto...

Bellissimo come sempre Aldo. Come sempre. E come ti ho detto ti sottovaluti.

amatamari© ha detto...

Appena qua in zona organizzano qualcosa ti invito, lo giuro!
:-)
Splendido narrare di una dimensione magica: grazie!

Nou ha detto...

Ciao Aldo, certe mamme e certi papà meriterebbero la scuola materna...
Speriamo che quel ragazzino abbia trovato posto in ambito artistico, sarebbe proprio bello saperlo!?
Magari un giorno capiterà nel tuo blog e ti dirà: "Ciao Aldo, sono io, Giampiero: ti ricordi di me?"
...Non si sa mai nella vita.
Bacioni

il monticiano ha detto...

@Nicole: Non posso fare altro che ringraziarti e mi pare che tu abbia colto ogni più piccola sfumatura di questo scritto.
Ancora grazie.

@Luz: Mi hai dato un'ottima idea anche se sia più remunerativo fare l'idraulico.

@Jasna: A parte la grandezza del grande autore Goldoni è verissimo che quando ci s'innamora di qualcosa - io aggiungerei specialmente di teatro" difficilmente si dimenticano quelle speciali emozioni.
Grazie a te cara e un caro saluto a tutti voi.

@DIANA B: Mi dispiace per te ma effettivamente quell'incontro casuale con quella mamma e con quel maleducato del suo bambino non sia stato molto piacevole.
Ricambio con affetto il tuo abbraccio.

@la Volpe: Ti ringrazio per l'apprezzamento davvero generoso.

@Amgelo azzurro: Sì ci ho pensato e cerco sempre di scavare nella mia memoria il più a lungo possibile.

@Solpiccola. Altrettano spero di te. Grazie cara, anche a te un forte abbraccio.

@rosy: Grazie carissima del tuo generoso applauso e spero di comcedere il bis postando i miei futuri scritti.
Un forte abbraccio.

@Le Favà: I tuoi generosi incoraggiamenti spero mi aiuteranno per i post che cercherò
fi scrivere.

@amatamari: Pronto ad adeirire al tuo invito e grazie tante a te.

riri ha detto...

Bel post caro Aldo, come sempre fai rivivere il momento. Mi auguro che quel ragazzino sia diventato un bravo attore, le passioni se coltivate fin da piccoli diventano qualcosa di grande, c'è passione e forza.
Un abbraccio

Pupottina ha detto...

sempre il 79 .... festeggi l'anno della mia nascita ormai.... eheheheh
un abbraccio e buon weekend

^_____________^

Anna2 ha detto...

Ciao caro Aldo,
Sai raccontare molto bene i percorsi della Tua vita.
Sembra di riviverli...
Mi ha colpita il bambino,che piace il teatro.
Recandosi solo...la sua passione è grande...e penso sicuramente che
qualcosa del genere l'abbia coltivato.
Speriamo sia stato cosi'.
Ho anche notato che Ti piace anche mangiare...buono!!!
Ciao Aldo,Ti abbraccio forte forte
e una carezza,Anna2.

Unknown ha detto...

ciao nonnetto sei tornato finalmente !!!!o so io che so scomparsa ....ti mando un baciotto da nipotina !!!!

Luigina ha detto...

Un po' in ritardo, arrivo anch'io. Devo confessarti che spesso aspetto a commentare per poter leggere i commenti di alcune tue lettrici che sono altrettanto piacevoli dei tuoi racconti. Non ho molto da aggiungere agli apprezzamenti meritati di chi mi ha preceduto. Anche questo è un piccolo capolavoro, ricco di particolari come certi quadri dei grandi pittori. Certo che quella mamma che ti ha additato come l'uomo nero, avrebbe meritato una bella lezione da parte tua.
Mi piacerebbe però sapere quale commedia di Goldoni era rappresentata. Sono quasi certa, dopo una piccola ricerca sul web che ci sia un attore romano di nome Giampiero di circa 39-40 anni, l'età che dovrebbe avere quel simpatico ragazzino.Certe passioni non si dimenticano mai!

Nicolanondoc ha detto...

Aldooo!!! Cosa ne pensi, sono ancora in tempo per diventare un grande attore? :-) Sicuramente leggerti è un bel trattenimento per me,grazie.
Un abbraccio

il monticiano ha detto...

@Nounours: Ne sarei felicissimo se potessi rincontrarlo, sarebbe l'incontro del secolo, meglio di quello di Teano.
Bacioni anche a te.

@riri: Me lo auguro anche perchè mi sembrava interessato.
Anche da me un abbraccio.

@Pupottina: E' vero e fu anche un anno da ricordare per me.
Un abbraccio e grazie.

@Anna2: L'ho sperato anch'io e ci ho pensato. Quanto al cibo buono non c'è che l'imbarazzo della scelta ma io devo osservare troppe regole e allora...
Ti abbraccio anch'io, ciao.

#Marianna: L'importante che sei tornata.
Un bacione.

@Luigina: Su quella "mammina" meglio sorvolare.
Circa lo spettacolo non ricordo il nome ma erano tre atti unici di Goldoni.
Grazie per le tue ricerche, se daranno buoni risultati ne sarei felice.

@Nicolanondoc: Altro che se fai ancora in tempo e sai quanti cuori faresti palpitare.
Ti abbraccio anch'io.

Luz ha detto...

Sei sempre il solito patito del teatro.....
Aspetto un nuovo post.
Baci

Gianna ha detto...

Quel ragazzino ricorderà anche te!

Anonimo ha detto...

Aldo passo per un abbraccio
e un bacio

Ornella

desaparecida ha detto...

che bello leggerti...non so le osterie mi lasciano sempre una sensazione magica...

La curiosità spesso è un buon motore per uscire dalla mediocrità!

Un abbraccio :)

il monticiano ha detto...

@Luz: Quando annusi l'odore delle tavole di un palcoscenico a due o tre anni d'età è molto difficile
dimenticarsene.
Bacioni.

@stella:Magari, ma spero anche che si sia ricordato del "teatro".

@T.m.Ornella: Ti ringrazio, contracambio per te per Niki.

@desaparecida: Spero che quel ragazzino sia uscito dalla mediocrità e si sia affermato.
Anche a te un abbraccio.