Beh, a me fa
questo effetto e non credo solo a me.
Parlo del
saluto "ciao nonno" che mi fanno le mie due giovani nipoti
tramite telefono, per iscritto oppure quando vengono a trovarmi
ciascuna di loro con i rispettivi...compari...(per ora li chiamo così
poi si vedrà).
Con il
trascorrere degli anni il saluto del mio unico figlio "ciao
papà" non è che che valga meno ma in quello delle nipoti ci
sento una sorta di entusiasmo, almeno io percepisco questo.
Secondo me
una spiegazione potrebbe essere quella che mentre il saluto del
figlio
per telefono
o di persona è quotidiano quello delle nipoti è saltuario e
pertanto sembra acquisire un peso più...come posso dire...più
considerevole.
Intendiamoci
il ciao papà non perde la sua efficacia anche se da qualche tempo
sembra che io sia diventato il figlio di mio figlio o meglio lui è
il papà ed io il suo bambino.
Forse mi
dovrò decidere di dire a lui ciao papà.
Altra
spiegazione potrebbe essere quella che alle mie due nipoti ho fatto
da nonno-sitter sin da quando erano appena nate e per un certo
periodo, dividendo così con loro alcuni momenti della loro crescita
mentre, essendo occupato con il lavoro, con mio figlio ho condiviso
anche molto ma non quanto quello con le nipoti.
Mi torna in
mente un metodo che ho usato sia con mio figlio sia con le nipoti
almeno per i primi due o tre anni e, ovviamente, in anni diversi.
Quando era
il momento di fare un giretto fuori casa io salivo su un tram e, pur
tenendoli in braccio, gli parlavo finché non si appisolavano.
Soltanto mio
figlio però, quando rientravamo a casa dopo il giretto, lui che
aveva non più di due anni, bello sveglio ma sempre sul tram e in
braccio, si rivolgeva a me chiamandomi "Aldo". Il mio nome
e basta. Sarà forse questa la spiegazione per cui da qualche tempo
mi fa sentire di essere suo figlio?
Con le
nipoti invece sonni tranquilli sia all'andata sia al ritorno tanto
che giunto ai capolinea del tram io non scendevo, me ne rimanevo
seduto con la nipotina in braccio e seguitavo il giretto con lo
stesso tram quando ripartiva.
Se
ipoteticamente mi venisse fatta la domanda quale dei due saluti
preferisco, se "ciao papà" o "ciao nonno", farei
scena muta.
E, ove
la domanda diventasse più insistente io direi ad alta voce "mi
avvalgo della facoltà di non rispondere" tié!
15 commenti:
Caro Aldo, il fatto è che noi non possiamo dire altro e accettare le loro espressioni, che in fondo è un affetto che li unisce a noi.
Buona giornata amico.
Tomaso
Devi essere un così meraviglioso padre, e un così meraviglioso nonno, che quasi mi dispiace di poterti dire "solo"... ciao Amico! :)
Caro Alduccio, un post pieno di amore e di affetto.
Conoscendoti come amico, tutto l'amore e l'affetto che ti circonda e impregna la tua vita, è tutto meritato.
Un abbraccio a te e ai tuoi meravigliosi tesori!
Bacio e buona giornat!
Caro Aldo siamo in perfetta sintonia. Anche il mio "bimbo", ora quarantenne, ci ha sempre chiamato per nome...una volta (avrà avuto 5 anni) alla domanda incuriosita di una parente sul perché non ci chiamasse mamma e papà lui rispose "...loro mica mi chiamano figlio ..." .
Ora che sono nonna provo le tue stesse sensazioni e anch'io mi avvalgo della facoltà di non rispondere.
Ma perchè chiedertelo Aldo?
Non si può scegliere quando il sentimento è così profondo.
E daglie' con la storia del figlio del figlio!
Abbraccio a te e alla tua meravigliosa famiglia.
Che tenerezza Aldo!
Un abbraccio grande :)
direi una splendida famiglia...
ciao Aldo
Ciao Aldo. Sempre la tua sottile ironia cela sentimenti ed emozioni profonde. I rapporti padre-figlio e nonno-nipote non sono paragonabili anche se entrambi molto intensi. Quindi non ci può essere preferenza tra un saluto o l'altro.
Caro Aldo,
sono molto contenta, di tutto ciò,
ti abbraccio e posso solo scrivere:
avrò tali possibilità anch'io?
Spero di sì.
Ciao!
Caro Aldo, ma hai mai pensato di scrivere un libro? Sei bravissimo. Anche con questo racconto hai fatto centro. Buon fine settimana.
Hai ragione Aldo, a quei 'richiami' non ci si può abituare.
Quando quelle personcine cominciano a identificarti e a chiamarti nonno/a con quelle vocine, ti sdilinquisci, fermo restando che mamma o papà ha un suono incomparabile, per tutta la vita.
Cristiana
Ho provato a portare la Bianca in tram a pare che abbia paura, più avanti ritenterò, non mi piace che abbia paura delle cose.
Concordo, nel saluto al nonno c'è molto più entusiasmo.
Lo vedo con i miei figli che adorano il loro nonno.
Ultimamente, come ho avuto modo di dire, mio suocero - rimasto solo - vive con noi.
Sia Mario che Giulia si sono prodigati e si prodigano a fargli compagnia. Quando si fece male Giulia volle stare con lui tutte le notti che fu in ospedale e Mario trovò il tempo, non ostante abiti in toscana e sia pieno di impegni, di venire più volte a trovarlo. Io ne sono molto orgogliosa...
Dimenticavo di dire che sono nonna anch'io...
Ciao un abbraccione!
Buona domenica!!!
Ciao Aldo, è sparito il mio commento...
Lo rifaccio.
Bentornato fra noi con tanta simpatia e buon umore e aspetto tante storie simpatiche.
Un abbraccio grande
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