mercoledì 23 settembre 2009

quinta puntata de L'ANNIVERSARIO

Luciana, magrissima, bianca in volto, quasi irriconoscibile, con numerosi tubicini attaccati al suo corpo emaciato, gli fece cenno di avvicinarsi e con un filo di voce gli disse:

“Come stai? Scusa se non ti posso abbracciare…ho giurato a mio padre che se mi avesse lasciato la possibilità di poterti rivedere ancora una volta ti avrei fatto promettere di non voler conoscere la nostra bambina e di dimenticarti di lei…I miei si occuperanno di Antonella e lo faranno bene, ne sono certa…Non interrompermi, ti prego, sono allo stremo, da parte sua lui mi ha giurato che ti lascerà in pace ma soltanto se tu farai quello che ti ho appena detto. Sono stata felice con te, ti ho amato molto, ricordatene e ricordami… Ti prego!”

Armando piangendo e singhiozzando era lì che stava quasi per cadere in ginocchio quando entrò un medico, seguito da Mimma e dai genitori di Luciana che lo costrinse subito ad uscire. Ormai non c’era più nulla da fare.

Il giorno dopo il suo rientro a casa, il tredici settembre, Roberto riuscì a fargli sapere che quella stessa mattina Luciana si era spenta serenamente.

Anche se la notizia non poteva sorprenderlo per Armando fu un colpo tremendo.

Per parecchio tempo stentò a riprendersi ma poi le necessità della vita lo indussero a continuare a

vivere per sé e, ancora più doverosamente, per sua moglie Gabriella.

Dovette passare quasi un’eternità prima che Armando lasciasse perdere di pensare a Luciana ed alla loro figlia Antonella.

Intanto gli avvenimenti sconvolgenti di quegli anni unitamente al peggioramento delle condizioni di salute di sua moglie Gabriella se da una parte lo distraevano dal ricordare più spesso le due persone che avevano costituito una parte così determinante di quel breve periodo della sua vita, dall’altra parte lo occupavano e lo preoccupavano sempre di più.

Il referendum sul divorzio, l’epilogo del movimento di Lotta Continua, i vari atti di terrorismo,

il mancato sorpasso del PCI sulla DC nelle elezioni del 1976, l’assassinio del Professor Bachelet all’Università, il rapimento e l’uccisione di Moro nel’78 oltre la morte per consunzione della propria moglie Gabriella - anche se prevista - lo indussero a prendere una drastica decisione.

Contattò con non poche difficoltà il suo amico Roberto che era inoltre il padrino di battesimo di sua figlia Antonella e lo coinvolse in un’ultima richiesta di favore prima di partire per l’estero dopo aver lasciato per sempre l’Università.

Gli disse di chiamare Mimma e di pregarla di farsi trovare soltanto lei con la piccola Antonella, l’indomani pomeriggio alle sedici dinanzi l’ingresso principale del cimitero del Verano, spiegandole i motivi: desiderava conoscere la bambina e salutarla perché poi non si sarebbe più fatto vedere. Con la promessa che non avrebbe detto nulla riguardo al fatto di essere suo padre e del suo rapporto con sua madre Luciana.

L’indomani poco prima delle sedici, celandosi dietro uno dei banchi di fiori lì numerosi, attese pieno di speranza l’arrivo di Mimma ed Antonella.

Dopo circa venti minuti vide avvicinarsi al cancello la nota figura della cara Mimma che teneva per mano la copia in miniatura di Luciana: sua figlia Antonella!

Fingendo di incontrarle per caso le avvicinò, salutò cordialmente Mimma facendole capire che

tutto sarebbe andato secondo quanto promesso e si rivolse alla piccola:

“Ciao, tu devi essere la nipote di questa signora”

“No, lei è la tata”

“Ah già, mi sono confuso, scusami. Tu come ti chiami?”

“Antonella e tu?”

“Ehm io Federico e sono un amico di Roberto, lo conosci vero?”

“Sì, sì, è il mio padrino. Adesso io e tata andiamo a mettere i fiori dove sta la mia mamma”

“E posso venire anch’io? L’ho conosciuta la tua mamma, sai?”

“Tata può venire anche lui con noi?”

“Certo, però questo è un segreto come quelli che abbiamo io e te: nessuno deve sapere che abbiamo visto questo signore”

“Sì, devo parlarne solo con te”

“Brava, mi raccomando”

“Dimmi Antonella, posso sapere quanti anni hai?”

“Quasi sei e tra poco andrò a scuola, alla prima elementare”

“Perbacco, stai diventando grande, complimenti. Adesso vogliamo andare? Così mi fai vedere

dove sta la tua mamma “

“Vieni, vieni, sta qui vicino: ecco questo posto si chiama il pincietto e qui è dove sta mamma”

“E’ vero, quella è proprio la tua mamma, me la ricordo sai?”

“Però sta sola sola qui, papà sta in un altro posto, lontano; lui pure non c’è più, così mi hanno detto i nonni”

“Quando sarai più grande andrai a portare i fiori anche a lui”

“Adesso Antonella dobbiamo sbrigarci: dì una preghiera alla mamma e poi andiamo”

“Ciao mamma, stai tranquilla: quando sarò più grande andrò anche da papà”

Si salutarono. Armando e Mimma, trattenendo a stento le lacrime, fecero del tutto per non far capire alla piccola quello che entrambi stavano provando in quei momenti.

Con una infinita tristezza nel cuore Armando partì quella sera stessa per Parigi dove aveva trovato una prima sistemazione presso alcuni amici d’Università.

Circa dieci anni dopo questo doloroso incontro morì il nonno di Antonella e, appena trascorsi due anni anche la nonna. Mimma e Antonella - che nel frattempo aveva raggiunto la maggiore età e si era diplomata al liceo classico - rimasero sole in quella grande casa. Poiché non mancavano loro le possibilità economiche avendo Antonella ricevuto dai nonni una discreta eredità, decisero di comune accordo di continuare a vivere in quella casa anche perché Mimma da molto tempo aveva assunto le vere e proprie funzioni di una seconda madre.

Antonella aveva preso varie lezioni di pianoforte ma aveva anche dimostrato di non avere alcuna predisposizione per quello strumento, al contrario di sua madre Luciana come le avevano ripetuto spesso i suoi nonni e allora si iscrisse alla facoltà di Filosofia.

Sembrava destino, avevano commentato Roberto e Mimma che spesso si sentivano e si vedevano, la stessa Università del padre.

Invece successe una cosa particolare: dato che Mimma un giorno decise di mettere al corrente Antonella dicendole la verità sui suoi genitori lei ne rimase molto colpita, stentava quasi a credere che per tutto quel tempo l’avessero tenuta all’oscuro di un episodio così importante della sua vita.

Dopo averci pensato per una notte intera, l’indomani si recò all’Università e cambiò facoltà

iscrivendosi a Giurisprudenza: le era balenata in mente una certa idea.

Intanto cominciò a fare ricerche su suo padre contattando prima l’Ambasciata d’Italia in Francia, poi vari altri Consolati ed Ambasciate d’Italia praticamente in tutto il mondo, ostinatamente, quasi con un feroce accanimento.

Le era mancata una parte importante della sua vita ed intendeva ritrovarla a tutti i costi.

Continuò a cercare di avere notizie del padre per molti anni; mantenne sempre i contatti con il suo padrino Roberto benché lui si fosse trasferito in Danimarca con il suo Federico col quale si era anche sposato civilmente, nella speranza poi rivelatasi inutile che lui sapesse qualcosa di più, ma Armando sembrava sparito nel nulla.

Nel frattempo si era brillantemente laureata rendendo felicissima la dolce tata Mimma e dopo poco tempo partecipò, con notevole successo, ad un concorso per far parte della Polizia di Stato. L’entrata in servizio le consentì, contattando le persone giuste, di proseguire le ricerche su suo padre in maniera più accurata usando tutte le tecnologie possibili ed esaminando

centinaia di dati e di siti informatici ma si dovette arrendere: doveva abbandonare ogni speranza.

Per dimenticare si era buttata a capofitto nel proprio lavoro ottenendo ottimi risultati: divenne

Ispettore di Polizia e le furono affidati soprattutto casi di furto, rapine e truffe; aveva superato i trent’anni e, con grande cruccio di Mimma, non si era ancora “sistemata” così come le ripeteva spesso la sua ormai vecchia tata.

Ogni anno, il tredici settembre, si recava al cimitero per portare dei fiori a sua madre.

Recandosi lì si accorse che ai piedi della lapide era stato sistemato un bellissimo mazzo di fiori.

(fine della quinta puntata)

24 commenti:

Kaishe ha detto...

Aldare'... aspettavo con ansia, e con ansia rimango.
Evoluzioni inaspettate nel tuo racconto.
Protagonisti non banali e anime tormentate...
Personaggi che non si dimenticano...

Anna ha detto...

ohhh mamma mia è finito sul più bello!!!! Aspetto con ansiosissima ansia il seguito! :) kissssssssss

Pupottina ha detto...

mamma mia che emozione!
ho le lacrime già da quando antonella bambina al cimitero incontra il padre e lo porta sulla tomba della madre...
questi sono i segreti che nella vita emozionano di più....
aspetto la prossima puntata per sapere cosa accadrà... i fiori sono del padre, vero? dove non arrivano i dati informatici di un ispettore di polizia arriva sicuramente il destino...
buon mercoledì ^________^

jasna ha detto...

è coinvolgente questa storia..... e sono convinta che tanto dolore verrà ripagato... l'odio e la cattiveria hanno le gambe corte. ed è giusto che sia così

Rosaria ha detto...

Credo nei fiori...

Aldo questa storia ci tiene sui carboni accesi...
Dai fai presto unisci Armamdo e Luciana al più presto
e dammi un dolce finale..

Un bacione

Pupottina ha detto...

caro Aldo, è TDF che nonvuole tornare con DMW anche se gli vuole bene... è ossessionata, stregata da Testa Fresca che la tradisce e la prende in giro e la usa e getta in base ai periodi.... povera la mia amica, non riesce a venirne fuori...
buon proseguimento

zefirina ha detto...

aldo ma perchè non scrivi un libro, sei fantastico

Francy274 ha detto...

Bell'evoluzione,frettolosa questa volta, giustamente dovevi "stringere".Spero invece che Armando riesca a stringere fra le braccia sua figlia...ma, sei imprevedibile e resto quieta, quieta in attesa :))

Luigina ha detto...

Mamma mia ci tiene sulle spine anche stavolta Aldo. Ti piace farci soffrire eh?

la signora in rosso ha detto...

è un romanzo avvincente ... puntata dopo puntata, aspetto la prossima!

Angelo azzurro ha detto...

Secondo me, quel mazzo di fiori fa reincontrare padre e figlia!
Dai, che ci siamo quasi...vero?
Buona notte, Aldo

Paola ha detto...

Che tribolazione!!!
La smetti di fermarti sul più bello.... ufffiiiii!!!!!
Dopo che ho perso le speranze di vederli uniti... ora si riaccende un lumicino... sarà lui????
Daiiiiiiiii!!!!
Attendo... attendo!!!
Ciao Aldo buona notte un abbraccio

Gianna ha detto...

Sì, vedo un lieto fine stavolta...

il monticiano ha detto...

@Kaishe: Per sperare di catturare l'interesse di chi legge occorre pure inventarsi cose e persone di un certo spessore. Che poi ci si riesca è tutto un altro discorso.

@ANNA: Il seguito seguirà al più presto.
Kiss anche da me.

@Pupottina 1°) e 2°): Bè anche a ne che l'ho scribacchiato quei momenti sono sembrati abbastanza commoventi.
Ma tu perchè non le dai dei buoni consigli alla tua amica? Aiutala.
Buon giovedì.

@Jasna: Sono come le bugie con le loro gambe corte.

@rosy: Chi non spera sempre in un
dolce finale?
Ricambio con affetto.

@zefirina: Certo che detto da te che sei una divoratrice di libri da quello che si arguisce seguendo il tuo blog una sollecitazione del genere non può che fare piacere. Il fatto è che si scontra con la dura realtà, bisogna cioè esserne all'altezza culturalmente e io non lo sono. Mi piace scrivere come se stessi parlando quasi a me stesso, nient'altro.

@Francy274: Nell'adattare questo scritto per il blog ho dovuto tagliare anche altro.
Spero che l'attesa non venga delusa.

@Luigina: No, non mi piace far soffrire. Se avessi potuto l'avrei messo sul blog tutto insieme.

@la signora in rosso: E la prossima arriva presto.

@Angelo azzurro: Noto che il particolare del mazzo di fiori ha messo sull'avviso alcuni di coloro che prestano la loro atenzione a questo scritto.
Buona notte anche a te Angelo.

@Paola:Lo faccio apposta per vederti soffrire eheheh! Scherzo.
Buoma notte e un forte abbraccio.

@stella: Tutto è possibile.

riri ha detto...

Si fa sempre più interessante...grazie Aldo, riesci a tenermi legata al racconto, anche se ho un pò di sonno, ma è veramente emozionante.!!
Buona giornata

Roberta ha detto...

ecco sei già alla quinta puntata.....mi sono persa alla terza.....sabato leggerò quanto mi sono persa.......
Buona giornata aldo, roberta.

Pupottina ha detto...

pensavo di trovare una novità.... a domani ;-)
ciao e buon appetito

Pupottina ha detto...

sì, Aldo, le anoressiche fanno gli interessi degli stilisti... ma gli uomini le vogliono in carne, altrimenti le fantasie si addormentano...
buon pomeriggio anche a te

Michele ha detto...

inutile farti i complimenti
sei forte
scrivi molto ok
ciao Michele pianetatempolibero

serenella ha detto...

E che abilità nel fermarti sul più bello! Dimmi la verità. Ti sei ispirato ad una storia vera?

Annarita ha detto...

Caro Aldo, ho letto le puntate anche se non le commento tutte come promesso nella prima...

Quoto rosy e il dolce finale che invoca per questa storia emozionante.

Un abbraccio
annarita:)

Susanna ha detto...

Ci sai fare con la suspense...

gatta susanna

il monticiano ha detto...

@riri: Sono ovviamente contento che ti piaccia prima però viene il riposo.
Buona notte e grazie.

@gturs: Fai con tranquillità, non c'è nessuna urgenza.
Buona notte Roberta.

@Pupottina 1°) e 2°): Trovi sicuramente una nuova puntata.
Mi dispiace per le anoressiche ma le cicciottelle non dispiacciono affatto.
Buona notte a te e Kevin.

@Michele:Certo che detto da te che scrivi veramente bene c'è da essere contento. Grazie.
Ciao pianetatempolibero.

@serenella:Mi fermo soprattutto per far entrare la puntata nel post. Cerco di farlo nei punti più opportuni.
Qualche spunto l'ho tratto dalla realtà non da una storia vera.

@Annarita: E a chi non piacerebbe il dolce finale, in pratica il lieto fine?
Leggi tranquillamente, non preoccuparti d'alro.
Un abbraccio anche da me.

@gattasusanna: Prima di tutto un caloroso benvenuto per la tua graditissima visita.
M'impegno molto per la suspense,
quanto a riuscirci è un'altro discorso.

Nicole ha detto...

Finalmente ho potuto rileggerti...Guarda sempre più bello questo tuo racconto.

Ho visto in tv, fiction veramente pessime!