Chi poteva essere stato a compiere quel gesto? Mimma no perché lei usava farsi condurre
al Verano soltanto nel mese di novembre, Roberto neppure perché si trovava all’estero. E allora?.
Qualificandosi provò a chiedere qualche informazione agli operatori del Comune sempre presenti nei paraggi, ma nessuno seppe dirle qualcosa. Ci rinunciò.
Il lavoro la tenne molto occupata tanto che si dimenticò presto della questione.
L’anno successivo però, stava per avvicinarsi settembre, le tornò nella mente quasi all’improvviso l’episodio misterioso del mazzo di fiori.
Il giorno prima della ricorrenza della morte di sua madre si presentò nell’ufficio del suo capo al
Commissariato di appartenenza e gli disse:
“Dottore, scusi, dovrei chiederle un favore”
“Prego Antonella, siedi pure e dimmi che ti occorre”
“Si tratta di questo: sto seguendo una certa pista e le vorrei chiedere se per domani posso disporre di una macchina senza contrassegni e far venire con me i miei due giovani colleghi della squadra Bordarin ed Esposito, naturalmente non in divisa”
“Ho capito, il solito trio tricolore: ”Osei”, te e “Babà”…”
“Esattamente, sono i loro soprannomi: scherziamo sempre su questo fatto”
“E allora come macchina perché non usate quella di Osei che è di uno sgargiante color polenta?”
“Grazie dottore, anche a lei piace scherzare”
“Già, comunque formate davvero una bella squadra, efficace ed unita”
“Anche se Osei è veneziano, io romana e Babà napoletano andiamo molto d’accordo”
“Appunto vi abbiamo soprannominato il trio tricolore! Va bene, prenditi pure i tuoi ragazzi e…
in bocca al lupo”
“Crepi, io spero molto in questa pista.”
Si riunì subito dopo con i due giovani agenti, li informò brevemente sul caso da risolvere e si dettero appuntamento per l’indomani di prima mattina, all’apertura del cimitero dove avrebbero deciso come dividersi i rispettivi compiti.
Quella mattina, puntualissimi all’appuntamento che avevano fissato, dopo essersi sistemati nella ormai famigerata auto color polenta, Antonella spiegò ai due agenti come avrebbero condotto l’operazione.
“Appena aperto il cancello del cimitero, assicuratami che non ci sia in giro nessuno, io entro e mi nascondo nei paraggi della tomba di mia madre; tu Babà…”
“A proposito ispettò, scusatemi: voi la conoscete quella poesia di Totò “A livella”? Parla proprio di nu cimitero”
“Babà non mi pare proprio il momento di parlare di poesia”
“Ispettore la mi scusi per il termine ma lu l’è sempre il solito rompiballe”
“Uè Osei, tu sì proprio ‘na pizza”
“Adesso smettetela e cerchiamo di curare bene la nostra operazione”
“Ssì capito mò? Statte zzitto perché adesso dobbiamo operare”
“Posso andare avanti signor Ciro Esposito?”
“Senz’altro ispetto’, si accomodi: però non mi chiami con il mio nome e cognome sennò non mi
riconosco, e sicuramente manco Osei sape di chi si parla se lo chiamate Dario Bordarin”
“Va bene, mò basta! Questa faccenda potrebbe durare chissà quante ore e quindi diamoci da fare: tu Babà senza dare nell’occhio mi segui a distanza fingendo di cercare tra le tombe quella che ti interessa, tu Osei invece rimani in macchina pronto a partire ad un mio segnale: dobbiamo tenerci in contatto con le radiotrasmittenti che abbiamo sempre in funzione sulla frequenza che abbiamo concordato. Ci siamo capiti?”
“Ispetto’, io sicuramente e speriamo anche quacche d’unantro, non dico chi è, va bbuono?”
“Non ricominciare Babà, la cosa è importante”
“Sempre ai suoi comandi ispetto’”
“Io mi sto avviando…Pronto, mi sentite?”
“Forte e chiaro ispetto’”
“Anca mi siora ispettore”
“Credo di essermi appostata piuttosto bene: mi vedi Babà?”
“No, ispettò, sì fosse calata in quacche orifizzio?”
“Non dire scemenze, io ti vedo benissimo”
“E meno male”
“Tu ci senti Osei?”
“Son qua che attendo ordini”
Dopo un paio d’ore si sentì nelle radio di ciascuno la voce di Babà:
“Pronto, pronto, ispettò mi sentite?”
“Ti sento e abbassa la voce. Che c’è?”
“Sto virendo camminà innanzi a me nu “passero solitario”: mi sembra quasi preciso alla descrizione che ci avete fatto”
“A me l’ha fatto qualcun altro, comunque dimmi: ha pure un mazzo di fiori in mano?”
“Na vera bellezza, ispettò”
“Dovrebbe essere lui, state sempre in ascolto perché poi vi dirò come dovremo muoverci”
“Me permeto far osservare alla siora ispettore che al cimitero se viene sempre con dei fior”
“Io aggio capito ispettò e speriamo che anche…”
“Sta zito ciò, son mica scimunito, crapon”
“Smettetela e state attenti: se il tizio comincia a trafficare davanti la tomba di mia madre potrebbe essere lui”
Come era stata avvertita Antonella vide il “passero”: un uomo alto, dinoccolato, con radi capelli quasi bianchi, occhiali senza montatura, vestito dimessamente, sicuramente di oltre settant’anni che si era portato proprio davanti la lapide di sua madre; lo vide armeggiare con dei vasi di fiori, togliere quelli secchi, prendere l’acqua nella vicina fontana e rimettere tutto a posto sistemando il mazzo di fiori che aveva portato. Fece una breve sosta e prima di andarsene carezzò dolcemente la foto di sua madre e si avviò verso l’uscita.
Antonella voleva essere più che certa sulla sua identità e quindi diede seguito al suo piano affrettandosi a contattare i suoi colleghi
“Babà, Osei, fate attenzione, il passero sta uscendo, la descrizione sembra quella che vi ho fatto però per esserne certi dobbiamo procedere con il piano che abbiamo concordato: allora
tu Osei accendi il motore ma resta in macchina pronto a seguirlo se lui dovesse salire su qualche mezzo. Però prima devi attendere il nostro arrivo. Se lui invece va a piedi in qualsiasi direzione tu Babà…Babà mi senti?”
“Sono tutt’erecchie”
“Lo segui senza fartene accorgere e vedi dove arriva”
“Quatto quatto, aggio capito”
“Via! E speriamo bene”
Dopo aver visto che il passero andava a piedi accortamente seguito da Babà, salì in macchina da Osei e gli disse di fare in modo di non perdere di vista i due; cinque o seicento metri dopo, si era nel quartiere di San Lorenzo, il passero si fermò davanti ad un edificio di sei piani, prese delle chiavi dalla tasca della giacca, aprì un cancello di vetro e ottone e - dopo averne controllato la chiusura automatica - salì le scale a piedi.
Doveva abitare lì ma in quale appartamento?
Antonella voleva procedere cautamente, non voleva commettere errori perché la delusione sarebbe stata enorme. Avvertì Babà:
“Esposito mi senti?”
“Dite a me ispettò? Perchè Babà sta sempre cà”
“Ho capito, hai visto dov’è entrato il passero?”
“Ci mancherebbe ispetto’, nun l’aggio perso ‘e vista”
“Bene, adesso guarda sul citofono in quale appartamento abita “
(fine della sesta puntata)
30 commenti:
Esilaranti, i dialoghi tra Osei e Babà!
gatta susanna
Ma che bello il trio tricolore...
Però quando comincio a trattenere il fiato, tu mi rimandi alla prossima puntata.
Guarda che se mi rimane il cervello in apnea... vabbè, non si accorge nessuno del cambiamento. Hi hi hi hi
Ciao, guagliò... Te saluto, toso...
la suspense continua...
aldo solo perchè ti voglio bene continuo a leggerti a puntate...che io odio i racconti a puntate
quante risate con questo post....
i dialoghi sono tremendamente simpatici...
ed aspetto il seguito...
nel frattempo ti auguro di passare un allegro weekend, magari non molto piovoso ^______________^
Mannaggia quante puntate mi sono perso...Mea culpa! Ora mi faccio un corso accellerato delle 3 puntate precedenti che non mi ero letto. Ciao Aldaccio
In questa sesta "puntata" colgo il Tuo amore per l'Italia, quel "trio tricolore" è bellissimo, e pensare che di queste amicizie ce ne sono tante pur venendo continuamente bombardati da un'idea di "secessione" vergognosa, sia dai politici che dalla stampa.
Complimenti Aldo :)
buon w.e....aspettando la "settima".
Francesca
eheheheh... la new entry femmina... è nuova solo per il venerdì, è la solita Dana, la quarantenne a caccia di uomini sposati... l'ultimo suo flirt era una settantenne....
i film devi assolutamente guardarli... ^_________^ in questo weekend andrò al cinema a vedere il secondo...
buon fine settimana
anch'io odio i racconti a puntate..ma so...che alle volte è dupo far in codesto modo,non è che si possa postare su km in altezza,e poi il tempo,ahhhh maledetto tempo che non basta mai..approposito di anniversari e compleanni vari piano piano ci sto' arrivando..SGRUNT,mi pesa la vecchiaia,intanto mi diverto anche qui....p.s. se non sai cos'è tu Caro Monty clicca semplicemnte sul nickname e capirai!!!baciottoli
:)) molto simpatico questo pezzo! Ci voleva proprio!!! Attendo sempre il seguito...
Certo che il trio tricolore è qualcosa di unico!
Ma perchè al veneto il soprannome "Osei"? Mi incuriosisce 'sta cosa....
Ci siamo quasi? E' lui il nostro uomo? Vabbè...ho capiuto, aspetto come tutti!
Divertentissimi scambi dialettici:-) Bene, il racconto si fa sempre più interessante, ormai sono diventata una tua fan:-)
Buon fine settimana
Ti devo dare qualche lezione di dialetto veneto!
Scusami caro monticiano...ho perso un pò di puntate...ti prometto che recupero!!!!un abbraccio
Buona sera caro Aldo.. qua gatta ci cova... uscirebbe un bel libro alla fine...
Una serena buona notte e un luminoso risveglio con sorriso :-)
Aldo, ha ragione lisa, devi scrivere un libro...
ci hai infilato anche un po di napoletano di questo ti sono grata...dove ci sono gli esposito...c'è sempre un napletano e poi baba il dolce rinomato della bella Napoli ci voleva.
Per questo ti lascio un doppio abbraccio.
Io continuo ad aspettare il termine della storia per poter leggere il racconto completo. Intanto ti mando un abbraccio. Buona vita, Viviana
Aldo
un caro abbraccio e un bacio
Ornella
ussignur!!!
per colpa della chiavetta malefica son rimasta indietro!!!
spero di rimettermi in paro quanto primaaaa!!!
intanto ti lascio un abbraccio:-))
@Susanna: Ho cercato di dare allo scritto anche un tocco d'ironia.
@Kaishe: Speriamo di no ciciornia, abbiamo bisogno del tuo cervello.
Ciao bella tosa.
@zefirina:Lo so che i racconti a puntate non ti vanno giù, ma io approfitto del tuo bene.
Sai com'è so' mascarzone latino.
@Pupottina 1°) e 2°): Grazie per gli auguri che ricambio e poi anche se piove non importa, io me ne sto a casa.
La new entri Dana ha solo 40 anni?Sempre scarognato io, mi accontento di incontrarne una di 70
Salutala ugualmente.
@La Mente Persa: Più che belli forse un po' simpatici. Comunque vale quello che dici te.
@Pierprandi: Fai con comodo, non c'è nessuna fretta.
Ciao Pierprandone.HASTA SIEMPRE!!!
@Francy274: France' non mi parlare di secessione che mi sento male, ci manca solo quella.
Buon w.e. anche a te però mi dispiace ma la "settima" non sarà di Beethoven.
@Gabrybabelle: Quando compirai i trent'anni fammelo sapere, t'aiuto a spegnere le candeline.
Sono stato tutto il pomeriggio a cliccare a destra e a manca, comprese le belle foto. Bacioni.
@ANNA: Almeno qualcosa per strappare un sorriso.
Il seguito arriva.
@Angelo azzurro: Sotto le armi mi dissero che i veneti adoravano la polenta con gli osei:gli uccellini.
Non ho mai controllato se risponde a verità.
@serenella:Mipare una buona idea quella di attendere.
@riri: Sì, sono i momenti cruciali.
Buon fine settimana anche a te.
@ALEPH: Hai proprio ragione.Io c'ho provato. A che ora domani devo venire a casa tua per la prima lezione? Mi costa cara?
@upupa: Con tranquillità, c'è sempre tempo.
Un abbraccio anche a te.
@Poeslandia: Alla fine per me potrebbero pure uscire mazzate.
Ad ogni modo grazie.
Buona notte anche a te.
@rosy: Il trio tricolore ci sta tutto.
Allora a te un triplo abbraccio.
@Viviana r: Ognuno è libero di scegliersi il modo che più gradisce per leggere.
Grazie dell'abbraccio e buona vita.
@Tua madre Ornella: Ricambio con tanto affetto.
@Aglaia: ussignur! è molto simpatico. Non preocuparti, fai con comodo.
Anch'io ti abbraccio.
Si, si. Corrisponde a verità. E' un piatto veneto anche se io non l'ho mai assaggiato. Poveri "osei"!
Grazie per il commento lasciato da me.
Ma questo è un romanzo, non è un raccontino a puntate...
Un abbraccio ALDO, scusa la poca presenza ma sono giorni un po' frenetici!
Scanzonati e ironici i dialoghi.
Questa puntata è ispirata proprio da loro...
Non ti dico più : noooo,il seguito, voglio il seguito...
sono troppo curiosa e detesto leggere a puntate, così ho lasciato passare un po' di giorni per leggerle tutte insieme... quante mancano ancora? Certo che ti interrompi sempre sul più bello!
Bacione, Ciao^^^
Caro Aldo,
Scusami per la prolungata assenza,
ma ero fuori per lavoro...
Ohhhh...Sei forte,e sai parlare e scrivere anche in napoletano....
E' stato un bel duetto.
Ho letto tre puntate tutte insieme,
è un racconto molto avvincente...
A mè piace,perchè sono romantica...
Speriamo sia il vero papà...
Alla settima...Ti lascio con un
forte abbraccio ed un bacio,
da Anna2 ciao ciao.
mi freghi sempre..mi riprometto di leggere quando vedo il titolo "ultima puntata" e invce.....ufffffff...
Hehehehehehe... il botta e risposta fra i due è alquanto esilarante... simpaticissimi!!!
Sarà lui????
Ciao Aldo buon sabato sera e felice domenica... un bacione
@Angelo azzurro: E' proprio un piatto tradizionale veneto, ma hai ragione tu, poveri "osei". Io non amo la caccia.
@l'incarcerato: Vedo, vedo, sei instancabile con le tue inchieste e le tue interviste. Un modo per fare dell'ottimo giornalismo.
@stella: Credo proprio, come dici tu, due personaggi simpatici.
Il seguito arriva.
@Daniela: Non sei la sola a cui non piacciono le puntate, ma purtroppo quando la storia è un po' lunga non si può fare altro.
Un abbraccio, ciao.
@Anna2: Naturalmente sono contento che la storia piaccia.
Anche da me un abbraccio, ciao.
@Punzy:Non è per fregarti, ma forse perchè la storia t'incuriosisce che ti capita così.
@Paola: Credo un duetto simpatico.
Buon fine settimana e un abbraccio.
Qui esce fuori anche qualcosa di te, in modo molto incisivo.
Passaggino veloce per un saluto e un abbraccio. Viviana
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