domenica 11 gennaio 2009

3^Puntata - "H come Hospital" - PRIMA PARTE

003 DALL’HOSPITAL CON FURORE – (prima parte)
Mercoledì 5 marzo 2008 – ore 10,15 a.m.
Per la terza volta in un anno (aprile 2007- ottobre 2007 - marzo 2008) faccio il mio ingresso in “H come Hospital” con la richiesta di ricovero urgente prescrittami dal cardiologo.
Dopo le formalità di rito per la registrazione d’entrata mi fanno accomodare in sala d’attesa mentre informano del mio arrivo il reparto dove dovrei essere ricoverato (se c’è posto!).
Nella sala (?) d’attesa si trovano quattro lettighe e alcune poltroncine parzialmente occupate da alcuni pazienti che attendono.
L’andirivieni è continuo, il tempo passa (e come passa!) finché alle 15,10 p.m.pacatamente, serenamente, ma anche incazz…mente, vado da due operatori sanitari presenti in una stanza attigua e gli espongo i fatti.
Loro mi assicurano che hanno già fatto quello che c’era da fare (?) e che stanno aspettando risposte dal reparto per sapere quando si renderà disponibile un posto per me.
Alle 15,30 p.m. sono invitato da un’infermiera a seguirla per i primi accertamenti: prelievo ematico, elettrocardiogramma, lastre a due proiezioni, ago infilato su mano mancina pronto per eventuali emergenze.
Non credo alle mie orecchie né alla mia vista quando in sala d’attesa (infinita!) fa il suo ingresso un operatore sanitario che pronuncia il mio nome e mi fa sedere in una sedia a rotelle…sono le 16,20 p.m.!
Qualche minuto dopo, percorso un breve tragitto, sedia sempre sospinta dal giovane operatore, faccio il mio ingresso nel reparto 1-B (lo stesso delle due volte precedenti) e mi si fa incontro un’operatrice sanitaria che appena mi vede, con un gran sorriso, esclama:
“bentornato…bentornato!”
Mi assale la voglia di risponderle in malo modo ma riesco a trattenermi e, riconoscendola, le dico:
“grazie…bentrovata…sempre qui?”
Dopo alcuni convenevoli anche con altri operatori del reparto che si ricordano di me ed io altrettanto, entro nella camera assegnatami e prendo possesso del posto-letto libero (lettera B) al centro tra i due posti-letto contigui A e C.
Sistemo le mie cose, mi metto il pigiama (a quadri bianco-blu – sembra una tovaglia di cucina campagnola) ed inizia la mia “indagine” sul contenuto della stanza…cose e persone.
Quando sono entrato nessuno dei due occupanti sussurra alcunché dato che giacciono entrambi profondamente addormentati con la bocca aperta come aquilotti appena nati nell’attesa del cibo da mamma Aquila!
Mi sdraio anch’io sul letto ed inizio a leggere “L’eleganza del riccio” di Muriel Barbery – 39 anni, nata in Francia, docente di filosofia. Un libro che, intelligentemente tradotto da una francese e da un’italiana, occupa stabilmente i primi posti nelle classifiche e che ha vinto tre primi premi francesi. Protagoniste principali una portinaia di oltre 55 anni e, parallelamente, una ragazzina di tredici anni.
Ambientato a Parigi in un palazzo di persone ricche e snob. Molto gradevole (il mio apprezzamento è avvenuto di pari passo con la lettura).
Ogni tanto “esamino” i miei vicini: quello alla mia destra, quasi mio coetaneo (appreso dopo dallo stesso interessato) porta in testa un buffo copricapo di lana che mi ricorda tanto il cappello dei sette nani di Biancaneve. La conferma arriva quando lui si alza e mostra il suo aspetto fisico: più basso di me (il che è tutto dire), cicciottello, ventre calante e prominente. Per me lui si chiama “Pisolo”!
Di quello alla mia sinistra riesco a scorgere soltanto il viso e allora mi torna in mente Buster Keaton (deve essere il suo clone), famoso comico americano che non parlava né rideva mai, molto apprezzato nel film del 1952 “Luci della ribalta” interpretato e diretto da Charlie Chaplin.
Da oggi in poi loro saranno per me Pisolo e Buster!
Entra la dottoressa di guardia (deve essere nuova dell’ambiente perché non l’avevo mai vista nei miei due soggiorni precedenti) e mi pone le domande rituali per la compilazione dell’anamnési.
Per abbreviare la formalità le porgo la copia della mia cartella clinica relativa al mio precedente ricovero e la terapia farmacologica che sto seguendo in questo periodo.
La (quasi) giovane dottoressa sorridendo compiaciuta si complimenta con me e mi confida che “magari fossero tutti così precisi” (e pignoli aggiungo io); poi mi chiede se sono allergico a qualcosa ed io, d’impulso, “sì, ai medici!”…mi pare di scorgere il suo sorriso spegnersi lentamente. Poi mi visita, annota qualcosa sulla cartella, mi saluta e se ne va…Beh!… credo di aver detto qualcosa che non ha gradito.
Appena uscita la dottoressa (che in seguito vedrò molto raramente), Pisolo si alza dal letto, si siede sulla sua dura poltroncina di plastica “ammorbidita” da una sorta di cuscino di soffice tessuto bianco-neve a grossi pois neri (non avrà mica scuoiàto uno dei cani dàlmata de “La carica dei 101” ?) e per prima cosa m’informa sull’inquilino del letto accanto al mio, la lettera/C, cioè Buster. Il quadro che ne fa non è molto piacevole ma io spero, fiducioso, che la situazione sia meno fosca. Passa a parlarmi di sé, dei suoi acciacchi, della sua età e di quella del vicino (io attualmente sono il meno vecchio). Quindi mi dice che l’indomani se ne torna a casa. Beato lui!
Mi sono preoccupato subito di fargli la seguente domanda:
“a zanzare come stiamo?”
“ come mosche”
“ cioè?”
“un esercito!”
Vabbé lui è stato un militare di carriera, sempre seduto al Ministero Difesa e si può anche capire…(Mi è tornata in mente una battuta del film “La grande guerra”: all’inizio Gassman, il militare milanese, dice ironicamente a Sordi, il militare romano: “l’italiano in fanteria e il romano in fureria”…Ed io allora? quando nel 1950 ho fatto il soldato in fanteria, stavo in fureria, sono romano, sarò pure italiano, no?).
Alle amiche zanzare, alle quali non ho dato appuntamento neppure stavolta, penseremo stasera. Per fortuna ho portato da casa una batteria (antiaerea) di prodotti adatti allo scopo.
Con il trascorrere delle ore (e dei giorni) ho avuto modo di verificare quanto spifferatomi da Pisolo su Buster.
Purtroppo lui (Buster) non si può alzare dal letto per seri impedimenti fisici ed è quindi costretto ad usare il campanello per chiedere aiuto a qualcuno del personale in maniera però troppo arrogante che indispettisce.
(segue)

19 commenti:

Kaishe ha detto...

Buongiorno Aldarè...

NADIA ha detto...

holaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!
BUONGIORNO ALDO!!!!
attendo la seconda parte!!!
ti abbraccio e buona giornata, sto qui in giro!!!!
a dopo dopo!!!!
hasta siempre!!!!!

Damiano Aliprandi ha detto...

Aldo, mi stavo proprio appassionando alla lettura di questa tua storia scritta benissimo! E allora attendo con ansia il seguito.

Io sono contentissimo che tu sia entrato nel mondo dei blogger, avevamo veramente bisogno di te. Un uomo della tua esperienza e simpatia è veramente un toccasana per chi magari ha avuto una giornata stressante, per chi non è di buon umore, per chi pensa che la sua vita è piena di preoccupazioni e di inquietudini.

Poi leggiamo le storie scritte con grande umorismo che raccontano la guerra, la fame, i ricoveri.

Scritte da un uomo che ce l'ha fatta!! E che ancora farà....

Anonimo ha detto...

Caro Aldo,
sono passata, ho letto, ti abbraccio e nell'altra vita ho letto l'eleganza del riccio, ma se posso darti un consiglio leggi SHANTARAM (letto sempre nell'altra vita ed è molto molto bello) ora le mie letture sono un pò diverse....
Un bacio
Ornella

progvolution ha detto...

certo che il "bentornato" meritava un tonante "ma vaffa...", sei troppo buono!
Sussurri obliqui

Teodo ha detto...

E no, avevi detto che ti servivano un po' di giorni ed invece..............
e poi hai interrotto proprio sul più bello e così mi costringi a passare tutti i giorni per poter leggere subito il seguito.

Per la dottoressa che ha ritirato il sorriso.......ho un cugino cardiologo e loro sono così ....non capiscono le battute.
ciao e buonanotte.

marina ha detto...

auguri a te, a Pisolo e a Buster,
marina, monticiana

NADIA ha detto...

HOla aldo!!
buongiorno querido fa un freddo bestia stamattina!!!
un besito!!
hasta siempre!!

upupa ha detto...

.....ciao,come sempre una passeggiata la faccio...testa dritta e cuore aperto alle cose belle che possono accadere...

Anna ha detto...

Inanzitutto in bocca al lupo per tutto! Poi.... sei simpaticissimo e sono contenta di essere passata dal tuo blog, hai un modo di descrivere la realtà che ti circonda che mi è familiare ihihihih un abbraccio e ancora tanti auguri!

Anna

cometa ha detto...

Caro Aldo, intanto un grandissimo IN BOCCA AL LUPO!!
Poi fatti dire che sarai pure incazz.. come una bestia, ma vivaddio! ci hai ragione da vendere.
Io quando devo andare in H (cioè, per fortuna, quasi mai) mi prende uno strizzone...
Tu invece sei bello tosto.

Allora, presto con la seconda parte! (Appena sei in condizioni di battere sui tasti, naturalmente)
Ciao, cometa

il Russo ha detto...

Ma questo non è un ospedale Monticià: è un girone dell'inferno dantesco!

Gabryella Costa Fdd ha detto...

ah,ah,ah, Pisolo e Buster???eh,ehe,eh,. raccontala giusta Aldo,di laverita' una volta per tutte,le foto sono Photoshoppate,tu sei un adone alla Marlon brando,hai aperto un blog di racconti e ci prendi per i fondelli a tutti e te la spassi con el tue fidanzatine a leggere i comemnti,eh,eh,eh,eh,.....

forse questo mio

qui


come lettura puo' essere di interesse?

Uèèèèèèèè,va che scherzo ne',mi raccomando tanto lo sappiamo che sei un bel TOMO!!!nel senso di nostromo!!hi.hi.hi. io purtroppo per scrivere un po leggero devo stare su altri lidi(blog)

Gabryella Costa Fdd ha detto...

@monticianoooo,hi.hi.hi.hi.hi zi,zi zi...

p.s. sono qui nonostante l'ora tarda che mi sto' a impippola' na seie infinita di Dati...che palle....

Punzy ha detto...

bene bene, visto? i tuoi racconti interessano eccome> sono contenta che hai deciso di pubblicarli

Gabryella Costa Fdd ha detto...

Monty: Tuo mess:

ps. 'na dumanna ava a fare Vossia. Cumè che fa a sapire quanno che ariva u' commentuzzo?
M'ava a fari u favori de fammelo accunoscere anche a mìa.

Mio per Monty:

dalla posta elettronica sempre aperta .-)
Ricevi le risposte in diretta,
Forse:
Ho dimenticato di dirti che Probabilemnte tu NON hai aperto il blog con accoutn i.d. google
visto che hai un indirizzo diverso di posta elettronica,forse è questo il problema?
Con l'account i.d. su Google hai anche il servizio di posta elettronica,
da li leggi e ricevi in tempo reale le risponte cioè i commenti!

andreacamporese ha detto...

Un grazie particolare per il tuo ultimo commento.
Saluti

Pellescura ha detto...

che bei personaggi, purtoppo l'ospedale è un luogo ideale per notare certe nostre caratteristiche negative...

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

OT: no..il mio commento non era riferito affatto a te ma al discorso di Berlusconi prima star, rifiutando l'incontro con Obama alla cerimonia.
Non preoccuparti che se avessi qualcosa da dirti, verrei direttamente qui.
un saluto