domenica 18 gennaio 2009

TERZA (ed ultima)PARTE della 3^Puntata (finale) - "H come Hospital"

003 DALL’HOSPITAL CON FURORE – (terza parte)
Martedì 11 marzo 2008 – ore 12,30 a.m.
Lettera/C-Buster viene dimesso. Nessun parente si è fatto vedere. E’ venuto a prenderlo l’autista del pulmino che trasporta i dializzati a casa propria. Accenna un saluto forzato ed esce dalla stanza sulla sedia a rotelle. Dal giorno in cui io sono entrato a quello odierno in cui Buster esce non l’ho mai visto né ridere o perloméno sorridere e neppure fare conversazione con nessuno di noi. Penso che si maceri dentro per le sue condizioni di salute.
Appena il tempo di cambiare il letto e fare un po’ di pulizia a lettera/C che piomba veloce in stanza un nuovo arrivato sulla solita sedia a rotelle. Con lui ci sono moglie e figlia. Seduto in una delle poltroncine comincia a chiedere alle due donne, che nel frattempo stanno sistemando nell’armadietto numerosi suoi effetti personali,…”che sono venuto a fare qui?”…”che ore sono?”…”quando si mangia?”…
Né moglie né figlia per ora gli rispondono e lui continua…”perché mi avete portato qui”…”che ore sono”…”quando si mangia”…”di chi sono queste pantofole”…
La figlia Laura, cicciottella, 33 anni, sposata, un figlioletto Marco di sei anni (ne siamo venuti a conoscenza subito dopo), vedendo la perplessità sui volti mio e del Colosso, mi si avvicina e mi fa
“vi prego di scusare mio padre…sta in dialisi, ha il diabete e dopo quattro ischemìe cerebrali non ci sta più con la testa…e purtroppo ha perso anche la vista”
E’ un comportamento educato e molto intelligente che noi abbiamo apprezzato.
Mi si avvicina anche la moglie (ma perché a me?) e dice:
“a volte non si ricorda manco di noi…e ripete sempre le stesse cose…ha 74 anni ma fino a pochi anni fa stava bene…lui è un buon napoletano…era un sarto prima di ammalarsi…ci vedeva bene una volta, adesso sembra che ci riconosce solo dalla voce…si chiama Federico…gli dia un’occhiata ogni tanto…ah!…ecco, è un fan di Mario Merola, delle sue canzoni, dei suoi film e delle sue sceneggiate a teatro e in TV…conosce tutto di lui ma mò non si ricorda più niente…solo di suo nipote Marco si ricorda...”
Io lancio uno sguardo al Colosso e allargo le braccia.
Federico…cioé Merola lettera/C …chiede l’orologio e le scarpe perché tra poco, lui dice, che deve andare a prendere Marco a scuola.
Il suo aspetto mi ricorda molto quel bravo caratterista americano che nel film del 1946 “LA VITA E’ MERAVIGLIOSA” accanto a James Stewart interpreta magistralmente la parte dell’angelo sotto le spoglie di un uomo.
Lettera/C-Merola ha un fisico asciutto, piccolo di statura, capelli e sopraccigli folti candidi come neve, occhi nerissimi e attentissimi non so a che cosa perché volge lo sguardo a destra ed a manca.
Prima della cena la moglie, Antonietta, 70 anni, mi ha raccontato una buona parte della propria vita…faceva la portinaia (ma guarda che combinazione) a Piazza Bologna poi è andata in pensione. Le ho detto che stavo leggendo appunto un libro dove risaltava la figura di una portinaia ma non ha mostrato molto interesse per la cosa.
Fino alle 20,00 domande e risposte si sono ripetute varie volte: lui a chiedere i perché e le due donne a cercare di convincerlo e tranquillizzarlo.
Terminato l’orario delle visite io, Colosso e Merola siamo rimasti soli ad aspettare il sonno.
Mercoledì 12 marzo 2008 – ore 1,30 (prima dell’alba)
Le voci alterate di Merola e di un’infermiera del turno di notte mi svegliano di soprassalto. E’ in corso una discussione tra loro due perché lettera/C chiede con insistenza vestiti e scarpe in quanto…
“deve andare a casa”…Da parte sua lei cerca di farlo ragionare ma non c’è verso di fargli cambiare idea anzi più vanno avanti nella discussione più i loro atteggiamenti e le loro voci si alterano.
Io e il Colosso stiamo a guardare ma non credo che possiamo fare nulla.
Ad un certo punto l’infermiera esausta prende vestiti e scarpe di lettera/C-Merola e glieli mette con forza sul letto. Poi va a chiedere delucidazioni al medico di guardia. Trascorsi alcuni minuti torna con una siringa in mano e dice a Merola che gli deve fare un’iniezione. Peggio che “andar di notte”.
Prima che tutto degeneri lui si convince in cambio della promessa che poi si potrà vestire. Quando l’infermiera se ne torna in medicheria mi alzo dal mio letto, mi avvicino e con la voce più calma e suadènte di questo mondo riesco, non so come, a calmarlo, a farlo ritornare nel suo letto, a dirgli che l’indomani sarebbe tornato da suo nipote Marco e rimetto i suoi vestiti e le sue scarpe nel suo armadietto. Manca poco che io gli sussurri una ninna nanna. Sembra però che, grazie all’iniezione, la cosa funzioni. Dopo un po’ l’infermiera, giustamente ancora incavolata, si affaccia nel piccolo ingresso della nostra stanza…io le faccio cenno di non farsi vedere e le faccio capire di stare tranquilla…lei si ritrae e mi guarda con un sorriso che non riesco a decifrare e che somiglia molto a quello affascinante ed enigmatico della Gioconda-Monna Lisa di Leonardo da Vinci. Avrò sbagliato?…non ho notizie al riguardo.
Alle 11,30 a.m. ora d’inizio per l’ingresso dei parenti attendo in corridoio la moglie e la figlia di lettera/C-Merola e le metto al corrente della situazione invitandole a prendere provvedimenti in proposito dato che Merola dovrebbe avere vicino qualcuno 24 ore su 24, almeno secondo me. Entrambe si dichiarano completamente d’accordo e si recano a parlare con la capo-sala. Ottengono il permesso e la moglie decide di rimanere anche per la notte facendosi prestare una sdraia da una delle operatrici sanitarie. Quando la figlia di Merola se ne va mi abbraccia ringraziandomi! Perché?
Apprendo con piacere dai cardiochirurghi in visita che l’indomani posso tornarmene a casa e seguitare per 15 giorni una potentissima cura antibiotica. Evviva!
La giornata prosegue fino a tarda serata quando ad uno ad uno ci addormentiamo. Il primo è stato naturalmente Colosso seguito da Merola tranquillizzato dalla presenza della moglie, poi lei ed infine io, per ultimo, giacchè mi metto un po’a leggere.
Alle 23,00 p.m. mi accorgo, aprendo gli occhi, che Merola, senza che la moglie profondamente addormentata se ne sia accorta, si è alzato dal letto e sta recandosi verso la porta per uscire. Sottovoce gli chiedo dove va e lui, guardando l’orologio, mi dice che vuole fare colazione poiché deve andare a prendere suo nipote Marco a scuola!…Sveglio la moglie la quale appena si rende conto della situazione si precipita a prendersi cura del marito, lo calma, riesce a farlo ritornare a letto dopo un bel po’ di discussione anche animata.
Giovedì 13 marzo 2008 – ore 9,00 a.m.
Dopo la “bella nottata” gli inquilini di questa stanza lettere A, B e C si addormentano placidi tutti quanti.
Veniamo svegliati dalle solite incombenze quotidiane.
Fatte le medicazioni mi viene rilasciato il foglio di dimissioni dall’Hospi ed attendo l’arrivo della mia ombra celeste per ritornarmene a casa.
La capo-sala (sempre la stessa dal 2007) mi aveva chiesto se prima di andarmene potevo passare da lei per salutarla cosa che vado a fare…ma, nel salutarmi, vedendo in lontananza uno dei cardiochirurghi gli chiede ad alta voce perché “dimette uno dei pazienti migliori sotto ogni aspetto?”. Io arrossisco e mi auguro che lo stia dicendo scherzando. Non ne sono molto lieto.
Verso le 16,00 dopo aver fatto un po’ di conversazione tra me, il Colosso e la moglie di Merola mi accingo a riprendere a leggere quando mi accorgo che sul retro del segnalibro è stampata una ricetta culinaria per una zuppa di cipolle che mi fa un po’ sorridere. Chiedo ai due se gli va di conoscere tale brevissima ricetta ed io gliela leggo. Arrivato a metà alzo gli occhi e vedo che entrambi se la dormono placidi e tranquilli. Beh!…devo avere proprio una voce soporifera.
Arriva l’ombra-celeste (mio figlio), mi aiuta a vestirmi e a riporre le mie cose nel borsone . In tutta fretta saluto quella parte del personale che riesco ad incontrare; abbraccio Colosso, Merola e la moglie. Non vado via molto allegro…al contrario… per vari motivi.

23 commenti:

il Russo ha detto...

Monticià, facciamo le ore piccole eh stasera? Non potevo però perdermi la terza parte del H come Hospital dopo aver visto che gironzolavi dalle mie parti!

Gianna ha detto...

Monticiano mi inchino davanti a te,come Uomo e come Scrittore.

Troppo emozionante cosa scrivi,ma soprattutto come lo scrivi...
E tu sei generoso e sensibile come pochi!

progvolution ha detto...

"e uscimmo a rivedere le stelle!"
Complimenti, se unisci i post è un racconto breve di viva umanità .

PS per i problemi con il mi blog non so cosa dirti, io accedo senza problemi da vari pc, non ho proprio nessuna risposta e mi dispiace parecchio...
Un caro saluto
Sussurri obliqui

Anna ha detto...

Certo che dopo una vita di sacrifici ritrovarsi sperduti in mezzo al nulla non è proprio il massimo... ma quando si trovano persone che ti leggono nell'anima e ti tendono una mano e una parola che infonde tranquillità questo ripaga in parte di cose spiacevoli. Mi ha messo tristezza questo pezzo, l'unica cosa bella è stata vederti fuori con la tua ombra celeste :) Un abbraccio forte

Gabryella Costa Fdd ha detto...

Monty...
sempre in giro per il wen be^??c'hai preso gusto? eh,eh,eh,ete l'avevo detto!!mO ME CHIEDO SE FINISCE sta avventura...

Per tornare a noi
Monty se tu avessi letto il commento precedente lasciato ad andrea "orgoglio operaio" avresti letto
il perchè del cambio di "avatar"(l'uccellino) è un twitter per l'appunto uccellino e per capire
il resto visita il suo blog leggi il post e leggi il mio commento...capirai tante cose,e dal post e da
quel che sta succedendo intorno a noi e intorno al mondo....te lo consiglio come sana lettura per
aprire ulteriormente gli occhi...IO quel post scritto da Andrea NON potevo scriverlo
capisci a me sasa!!!

http://orgogliooperaio.blogspot.com/

p.s. fai girare la voce,il post di Andrea e quello scritto da me si collegano,per varie ragioni,
ma sono collegati!!!

Gabryella Costa Fdd ha detto...

ah..dimenticavo Moty,ma nè che poco poco c'hi abisogno di un'infermiera?? è questo il senso "poco velato" degli ultimi post??eh,eh,eh,

Gianna ha detto...

Monticiano grazie per esserti inserito tra i miei lettori.

Buon pomeriggio!

Anonimo ha detto...

Ciao un saluto e buona serata.

upupa ha detto...

...caro monticiano..la tua sensibilità è un raggio di sole...un saluto

Teodo ha detto...

La tua voce sarà soporifera ma gli scritti certamente no.
Grazie, ciao ciao

Lara ha detto...

Sei favoloso, un successo così su un blog, lo raggiungono in pochi ... :)
Come scrivi bene e che profonda umanità esce dai tuoi scritti!
E' tutto autentico il tuo racconto, non ci sono mosse per farsi ammirare o per fare la prima donna, no. Tu sei tu e ti ammiriamo e stimiamo tutti forse anche per questo.
Un abbraccio e a presto :)

Gianna ha detto...

Ciao carissimo.

giorgio ha detto...

Ho sempre pensato che dovrebbe essere obbligatorio per legge che ciascuno di noi passasse almeno mezza giornata al mese in un pronto soccorso per stare più a contatto con la vita vera. Credo che così si darebbe meno valore a tante cavolate che ci attirano come le sirene di Ulisse e si riscoprirebbe l'importanza della solidarietà e del dono.
Ho poi alcuni amici medici che mi raccontano cosa succede purtroppo dietro le quinte degli ospedali, i professionisti poco umani che ci sono, le ripicche tra colleghi, eccetera dove il malato è sempre quello che ne paga le conseguenze.
Grazie per il tuo racconto e per la tua umanità.
Giorgio.

cometa ha detto...

Ciao! Grazie, era molto toccante!
Quanta tristezza, però... aver bisogno degli altri...egli altri non ci sono, oppure non possono aiutarti, a volte perché il sistema non lo permette, altre perché non ce la fanno, o non ce la fanno più...
Dovrei non dimenticarmi mai di queste cose.
Un abbraccio, cometa

Damiano Aliprandi ha detto...

Quello che hai scritto è di lezione a molti di noi, bisogna seminare. Non bisogna mai chiudere con tutti, la solitudine è una brutta bestia.

Un abbraccio sincero Aldo!

Anna ha detto...

Ciao Bello passo per un saluto, ho risposto ai tuoi commenti sul mio blog! :) un abbraccio forte forte!

Gabryella Costa Fdd ha detto...

Ciao Monty "soporifero"sono passata a prendere una dose,ah,ah,ah,ah,di..risate e che avvei capito??HIhihi,andando di qua' e di la come un Twitter me sto a scervella'notte!!!vista l'ora!!Visto il film su mister W(leggasi DABLIU)sulla 7!!maaaaa, speriamo che obama vada meglio!

NADIA ha detto...

HOLA QUERIDO,
che bello leggerti aspetto un altro racconto ma fuori dall'ospedale ti prego!!!
ti abbraccio forte forte!!!
hasta siempre!!!!

Anonimo ha detto...

Un abbraccio Monticiano,
sei tanto caro!
Ornella

Anonimo ha detto...

mi sono perso le puntate precedenti, ma mi soffermo per fare un saluto. al prossimo post

un abbraccio

Pellescura ha detto...

bel personaggio pure questo merola (poverino)

Gabryella Costa Fdd ha detto...

Mio caro Monty,rispondo al tuo commento:
il re è nudo da tempo ma purtroppo c'è sempre chi lo riveste :-(
.....
che tristezza...

marina ha detto...

sai, Monticiano, davvero dovresti mettere assieme le puntate e pubblicarlo. magari su ilmiolibro.it

C'è un equilibrio perfetto tra la materia che contiene anche dolore e la forma che lo rende lieve, assimilabile.
sei molto bravo e ti ringrazio, marina