Forse sarà il periodo che intercorre tra i sei e i sedici anni a far sì che noi giovanissimi abitanti a Via della Polveriera – monticiani – ne combinassimo di tutti i colori.
Aggiungiamoci anche che dal 1936 al 1946 non è stato un gran bel vivere per molti ma soprattutto per noi bambini e poi ragazzi. Il nostro sviluppo è stato un po' problematico.
Sembrava che noi si facesse una gara per vedere chi combinava più "frescacce", sia in casa con i membri della propria famiglia, sia fuori di essa.
Uno della nostra combriccola, tutti o quasi coetanei, mi ha senz'altro superato nel combinare cose diciamo particolari. E sì che io ne ho fatte di cotte e di crude, però mai come le sue.
LA PRIMA
Aveva non più di undici anni quando andò in macchina a Largo Tritone con il padre il quale appena arrivato accostò al marciapiede e si fermò perché doveva andare in un edificio poco distante per questioni di lavoro. Raccomandò al figlio di starsene buono e tranquillo tanto si sarebbe trattato di pochi minuti e poi si avviò. Dopo una ventina di minuti visto che il padre non tornava pensò bene di mettere in moto la macchina e prendere la via del ritorno. Durante il tragitto si divertì facendo salire in macchina un certo numero di suoi coetanei scorazzando per le vie intorno al Colosseo. Poi se ne tornò a casa e, suonando il clacson sotto le finestre di casa sua, fece affacciare la madre alla finestra salutandola tutto allegro e soddisfatto. Le conseguenze furono quelle facilmente immaginabili.
LA SECONDA
Un giorno questo mio amico che aveva un fratellino biondo di circa due anni, fu sorpreso dalla madre mentre, di fronte allo specchio di un armadio, si stava tagliando i capelli. Lei, molto spaventata chiese al figlio che cosa stesse facendo togliendogli nello stesso tempo le forbici dalle mani. Lui molto candidamente rispose che si stava tagliando i propri capelli castani, perché gli piaceva che ricrescessero biondi come quelli del fratellino.
LA TERZA
Questa volta si trattò di qualcosa di diverso perché coinvolse anche qualcuno di noi suoi amici tra i quali c'ero anch'io. Il padre di quel mio amico era caposquadra di un gruppo di operai della Società telefonica che si occupava della installazione di fili telefonici all'esterno degli edifici. Quando lui, il "capoccia", saliva sulla scala scorrevole per raggiungere un punto in alto e aveva bisogno di un qualsiasi attrezzo o di altro filo, si rivolgeva allo o agli operai rimasti in basso non chiamadoli a voce ma fischiando in un modo che loro solo conoscevano. In realtà lo conosceva benissimo pure il mio amico ed infatti più d'una volta, sapendo dove lavorava il padre, ci diceva di seguirlo, ci si appostava ben nascosti e quando vedeva che i lavori stavano procedendo lui fischiava quel motivetto e si assisteva ad una scena buffa dove l'operaio chiedeva al suo capo "che te serve capo' ?" e l'altro "gnente, chi t'ha chiamato", "ma come, hai fischiato proprio mò", " ahò ma che te sei 'mbriacato de prima matina". "te giuro capo'", "vabbe', lassamo perde". Anche noi c'imparammo quel fischio particolare e quando a nostra volta capitavamo nei pressi di una squadra di operai intenti a fare quel tipo di lavoro ripetevamo la stessa scenetta divertendoci un mondo. Noi. Loro no.
Il ricordo di un caro indimenticabile amico.
39 commenti:
Stupende marachelle , caro Aldo. Quella dei fischi è fenomenale.Molto, molto "romana". GRANDI!!
Caro Aldo, bei ricordi. A quell'età si sa ne facevate di tutti i colori, quella del fischio è veramente fenomenale!!Buon fine settimana.
Mi piace immensamente leggere dei tuoi ricordi! ;)
Un omaggio stupendo, caro Aldo.
Un abbraccio
ehehhheheeheh...!!! io e le mie amiche, bambine, ci diveritvamo a chiedere l'ora ai passanti...ma non a quelli che passavano , camminando tranquillamente...seeeeeeee...troppo facile....la chiedevamo solo a quelli che passavano di corsa o quasi , che si vedeva che avevano una fretta indiavolata, costringendoli così a rallentare, fermarsi e poi ripartire....piccoli giochi di tre ragazzine annoiate, appollaiate su un muretto di una strada di borgata....
A quell'età se ne fa un sacco. Agli inizi degli anni settanta passavamo le nostre giornate nei cantieri delle case in costruzione, oppure andavamo a mettere grosse pietre sui binari del treno, a volte accendevamo il fuoco su un tombino, il nostro tombino, arrostivamo salsicce o wurstel nei pomeriggi invernali.
Una meraviglia.
Ciao
..fantastico, quella dei capelli mi ha fatto morire,ci provo anch'io!
Marachelle perdonabili,ingenue,non come oggi che si divertono a dar fuoco a un gatto o a riprendere ,col cellulare, una compagna di scuola nel bagno.
Io ricordo che ci divertivamo a suonare i campanelli o a fare scherzi telefonici e tu,personalmente,che hai combinato?
Buona giornata!
Cristiana
GRANDE ALDO, CHE BEI RICORDI!
Bellissimo! E non sei cambiato poi tanto: il tuo spirito da "Pierino" viene ancora fuori, sai?
Quella del ritorno a casa del ragazzetto e compagni in macchina è bellissima, ahahah! Avrei voluto vedere la faccia della madre e ancor più quella del padre.
Ciao Aldo :)))
Belìn (parlando francese), che ganzi, quel tuo amico in modo particolare!
a Napoli si portava la pernacchia,..specie quella d'autore...
Altro che bischerate! Mi hai ricordato "Amici miei" e d'altronde la dedica finale la dice lunga... Si è sempre con gli amici quando si combinano gli scherzetti migliori. Però sai che quando ti leggo credo sempre che nel tempo certe cose si perdono... Anche io ne ho fatte, ma di sicuro non avevano lo stile di queste che hai raccontato tu.
Come si dice a Napoli:
Tiemp bell'e na vota.
Tempi belli di una volta.
Saluti Monticiano e sempre grazie per la compagnia che ci fai.
I ragazzini ne han sempre fatte, solo che non avendo il telefonino non poteveno metterle su Youtube, se no ne avremmo viste delle belle, come un mio campagno che si è preso in testa una biglia di acciaio tirata con la fionda a un centimetro dall'occhio. Orbita spaccata e salvo per un pelo, altro che bullismo!
Ma che meraviglia! Io adoro leggere o sentir parlare di marachelle..perchè..come penso sia facile intuire.. sono LA REGINA degli SCHERZI!
Mia mamma diceva sempre:
"Greis...tu prima o poi morirai..eh..tocca a tutti...e nessuno ci crederà..penseranno che stai facendo un altro dei tuoi stupidi scherzi!"
Ma è così bello essere BURLONI!
La cosa del fischio è SPETTACOLOSA!
Vorrei averla fatta IO :)
Aldo, io ti VENERO!
I ricordi di gioventù rimangono sempre nel cuore.Ti auguro un buon fine settimana,saluti a presto
Sempre bei racconti... Complimenti!
Io amo molto gli scherzi,quando li ricevo non mi arrabbio quasi mai.Quando pero' salgo le scale con la mia compagna che mi precede,mi diverto a toccarle il culo col fischio.
mmm... l'ultima frase fa presupporre che ci sia stato un finale non meno "allegro" del racconto precedente.
Quali furono le conseguenze "immaginabili"? :)
@Sandra Maccaferri: Pensa a noi come ci divertivamo.
@riri: Penso che sia stato uno dei periodi più trastulloni per me.
Buon fine settimana anche a voi.
@Maraptica: Ti ringrazio, sei molto gentile.
@Angelo Azzurro: Un grazie a te cara Angelo e un abbraccio.
@Chica: L'immaginavo che anche tu
quand'eri bambina dovevi aver combinato scherzi simili o quasi.
@il giardino di enzo: Come ben si vede tutti più o meno ne abbiamo combinato di belle.
Ciao.
@ady happyborn: Ecco sì, provaci, vedrai che risultato.
@cristiana: Hai ragione, non c'è paragone con il modo in cui ci si divertiva.
Io facevo parte del gruppo e partecipavo.
Buonanotte cara.
@sara: Grazie, ma credo che ne hai anche te.
@Bastian Cuntrari: Eh sì, qualche cosa è rimasto di quello che ero una volta.
@Nounours: Lafaccia della madre te la lascio immaginare, noi ce la siamo dati a gambe.
Ciao Nou.
@Adriano Maini: Quel mio amico non aveva paura di nulla , neppure delle conseguenze.
@Punzy: A scuola di Eduardo De Filippo vero?
@Il rospo dalla bocca larga: Una frase particolarmente adatta: tempi belli di una volta.
Saluti a te e grazie di tutto.
@enrico: Succedevano anche casi come quello da te citato. Io mi son preso, per gioco, una sanpietrino in testa.
@Grace (ma nana): In quanto a scherzi tu non scherzi proprio e ci fai sganasciare dalle risate.
Grazie di tutto greisse.
@Cavaliere oscuro del web: Hai ragione, sono i migliori. Anche a te buon fine settimana.Un saluto.
@Giovanni Greco: Ti ringrazio. Sei molto gentile.
@Primo estinto: E lei che reazione ha?
@Il Socio: Botte da orbi e segregazione in casa per un certo periodo.
quella di guidare la macchina più che una marachella è un'impresa per un ragazzetto così piccolo!
Ciao Aldo
Eccomi qua per farmi due risate!!!
E ti assicuro che da te c'è sempre da divertirsi.
Ma dimmi che tipo quel tuo amico che è andato a fare i suoi giretti per Roma con la macchina del suo babbo!!!
Immagino la faccia della sua mamma quando l'ha visto arrivare!!!
E quella dei fischi? Fantastica!!!
Credevo fossero i miei figli vivaci...
(li chiamavano "I Pierini di Via Fermi"...figurati che quando mi vedevano arrivare nei negozi con loro...mi servivano subito!!!)
ma vedo che tutto il mondo è paese!!
Divertente e simpaticissimo come al solito il tuo racconto, e bello per iniziare in allegria la giornata.
Baciotto
Bruna
passo per un semplice saluto !!!
ciao nonnetto Aldo!!!!
Beata ingenuità!
Quante se ne fanno da bambini/ragazzini? Tante e spesso ce ne dimentichiamo, facendo spallucce e guardando solo avanti ma poi, capita, arriva quel momento in cui ci si ferma e si osserva tutta la strada che si è fatto ed allora è un nostalgico piacere ricomporre il puzzle dei ricordi.
Caro Aldo, un bacio ed una buona notte.
@enio: Il fatto è che il padre se lo portava spesso appresso e lui imparò facilmente.
@DIANA BRUNA: La vivacità dei ragazzi quando rientra nei limiti è sempre un piacere osservarla.
Un abbraccione, grazie.
@Marianna: Ciao e grazie della visita.
@stella: A quei tempi e a quell'età l'ingenuità era cosa
normale.
@Lu: Di nostalgia se ne prova ed anche molta.
Ciao cara, un abbraccione.
Caro Aldo, magari i ragazzi di oggi fossero come voi dell'epoca...tranne la frescaccia della macchina...
il resto e cosi ingenuo e bello.
Alduccio questi ricordi di te bambino sono cosi gradevoli e teneri.
fischio.. l'antico richiamo dell'uomo, ognuno aveva un fischio personale e si comunicava...poi le nuove tecnologie hanno fatto dimenticare il fischio che è stato sostituito dallo squillo del cellulare.
Un bacio e buona settimana
Ciao fratellone
anche mio padre mi parlava di quel periodo non facile, ma voi eravate davvero energici e simpatici!!!
BUON INIZIO SETTIMANA ^___________^
Beh i ragazzini sono sempre incoscienti e in fondo si trattava di uno scherzo senza grosse conseguenze. C'è di peggio. E comunque mi posso immaginare il divertimento dei tuoi amici.
Fai sempre in tempo a cercare di battere il record, anche se non hai più sedici anni... Io ne combino di ogni...
Ciao Aldo,
eccomi qua! Ho recuperato.. :))
Molto belli i Tuoi racconti, hai la capacità di rendere viva la scena.. sembra quasi di toccare i personaggi. Il Tuo saperli raccontare portano il lettore a seguirTi più con lo sguardo che con il pensiero.
Complimenti.
Un abbraccio
@rosy: Mi fanno molto piacere quando certi ricordi mi tornano in mente.
Ciao sorellina e buonanotte:
@Pupottina:Non avevamo le distrazioni che ci sono oggi e allora ci divertivamo con poco.
Grazie altrettanto a te.
@Ambra: Certo, adesso purtroppo c'è di peggio, quelli eradivertimenti abbastanza innocenti.
@La Mente Persa: Passa, passa, vedrai che divertimmento.
@Ibadeth: Peccato, adesso non me ne vengono in mente.
@Francy274: Grazie, sempre generosa.
Un abbraccio anche da me.
Mi hai portato alla mente un paio di episodi gustosi, tali da far pensare che i tempi non cambiano mai. Ma è roba un po' lunga, se hai voglia vieni a dare un'occhiata da me.
Splendidi amarcord ;-))
L'ultima che abbiamo fatto in branco (abbiamo oscurato la piazza Duomo a Messina solo per giocare a nascondino), ha portato 8 di noi a finire le medie inferiori in convitto, genitori fuori dai gangheri che hanno preferito pagare una retta che pagare i nostri danni. ;-))
Smak Aldo.
Tina
mio padre buon'anima, bestemmiava come un ossesso ma la mattina appena sveglio e la sera prima di addormentarsi si faceva un decina di volte il segno della croce, veloce veloce... non sò se lo faceva perchè temeva che qualcuno lo vedesse!
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