= Ciao
papà...
= Eeee?
= Ti ho
salutato papà, sono tua figlia...
= Sai che ci
sono giorni piovosi e quelli col sole...
= Sì, lo so
papà, ma dimmi come ti senti?
= Oggi piove
= No papà,
in cielo ci sono soltanto un po' di nuvole...
= Sei
tornata da scuola?
= Papà ho
smesso di andare a scuola trent'anni fa
= Tua madre
sta in cucina?
= No papà,
mamma non c'è più
= Una volta
io e lei siamo andati a Castel Gandolfo col trenino e ci vogliamo
ritornare
= Va bene,
ti ci porto io domenica
= La maestra
come ti chiama?
= Quando ci
andavo mi chiamava con il mio nome. Tu lo ricordi il mio nome?
= Guarda che
nuvole, mi sa che oggi piove. Dì a tua madre di non uscire
= Papà
t'avevo fatto una domanda
= Non posso
uscire, non è una bella giornata oggi
= Me ne sono
accorta
= Sento un
odorino. Tua madre cucina sempre bene
= Me lo
ricordo. Andiamo a vedere in cucina, vieni così ti muovi un po'
= Eravamo
ragazzetti quando siamo andati a...
= Lo so,
eravate due bei giovani, adesso camminiamo
= Che c'è
per terra?
= Niente non
aver paura...Ecco vedi? Quella signora è tua cugina che sta
cucinando, ti ricordi come si chiama?
= Ieri sera
siamo andati a teatro io e tua madre
= Bravi
avete fatto bene. Siedi papà sta squillando il telefono
= Io scendo
per vedere se c'è posta
= Adesso no,
scendiamo appena ho risposto al telefono. Pronto?
=.......
= Sì, ciao,
sono ancora qui a casa
=.......
= Lo so che
è tardi ma non posso lasciare mio padre in queste condizioni
= ......
= Capisco,
pensa tu ai ragazzi. Ho trovato papà troppo confuso
=.......
= Voi cenate
intanto. Adesso lo aiutiamo a mangiare e poi ad andare a letto
=.......
= Va bene,
li saluto entrambi, ciao. Papà ti saluta Maurilio, te lo ricordi? È
mio marito, tuo genero
= Dov'è
andata tua madre?
= Ne
parliamo più tardi. Intanto dimmi, come stai papà?
16 commenti:
Abbastanza angosciante questo dialogo! Purtroppo credo che avvenga o sia avvenuto davvero.
Hai reso perfettamente l'idea di situazioni simili.L'ho vissuta anch'io, con mia madre, un'angoscia del genere e purtroppo, a volte, non avevo molta pazienza e peggioravo il tutto.
Che tristezza, Aldo.
Cristià
Un racconto molto tenero, nella sua tragicità.
Ciao Aldo.
Caro Aldo, mi hai ricordato i miei dialoghi (monologhi) nella casa di riposo...
Ben ritrovato, sono strafelice di leggerti ancora :)
racconto molto tenero,delicato ma triste,tanto triste,anche la vita lo è talvolta.Sentiamo sempre più spesso e qualche volta viviamo questi dialoghi: ogni volta l'angoscia di non saperci rapportare,di non poter fare molto.
"Papà t'avevo fatta una domanda"
Non è un errore,te non scrivi per caso,
allora perchè è così?
mi piace ma perchè non dice "T'avevo fatto...."?
Commovente, caro Aldo. Buona nuova settimana.
Ciao Aldo!
Sarà che ho la pressione che non va, ma questo scenario, possibile per molti, ieri, mi ha messo una oppressione troppo malinconica, ora che va meglio ho potuto scrivere due parole.
Un abbraccio
Nou
Un po' mi angoscia e un po' mi intenerisce.
Ma sempre un velo di tristezza...con mia mamma non sono più possibili manco questi "dialoghi". Un abbraccio di buon anno, caro Aldo.
devessere tremendo, sopratutto per chi ti vuole bene, quando qualcuno in là cogli anni è perseguitato anche dall'alzaimer
ho un amico di appena 60 anni che sta così, ogni volta che mi viene in mente ci sto male
in certi momenti bisogna avere la forza di trattenere le lacrime per piangerle poi da soli.
Ciao caro Aldo. robi
Triste per chi vede ma non per il paziente, credo.
i abbraccio!
Io non ho avuto, per fortuna, episodi così strazianti con mio padre, essendo lui morto all'improvviso, l'anno scorso, con discrezione e una tardiva dignità, a distanza di quattrocento chilometri da me.
Capisco che, per chi ha avuto padri degni di questo nome, vedere il proprio ridotto così possa causare angoscia profonda. Ma io non so commentarle, situazioni così. Per farlo avrei dovuto averlo anch'io, un padre. E anche una madre.
Ad ogni modo l'angoscia è tutta della figlia: il padre credo sia felice, perso nel suo mondo lontano, senza consapevolezza.
Caro Aldo, il trenino per Castel Gandolfo? Parecchio ma parecchio tempo fa. Proprio recentemente, ho scoperto che c'era il trenino che arrivava ad Ariccia e passava proprio al centro di quel ponte che, oggi, attraversando la valle che è davanti ad Ariccia, collega Albano alla stessa. Era una foto del 1917 e, se non ricordo male, fu chiusa nel 1954 ovvero 4 anni prima che nascessi io!
Ciao Aldo e buona serata. Hai raccontato in maniera delicata e, tutto sommato, pure divertente, quello che, purtroppo, sto vivendo con mio padre. Non siamo proprio a questi livelli e, per ora, tamponiamo con tanti foglietti memo attaccati per casa però, da quando ci ha lasciati mia madre... Comunque, sembra sia il destino: da piccoli erano loro a curarsi di noi. Oggi, sono loro che tornano piccoli e, a noi, ci tocca curarli.
E' struggente questo post, davvero!
Mi ci sono ritrovata avendo conosciuto da vicino questo svanire della mente...
Però voglio pensare che per un certo verso il protagonista del tuo racconto non stava male, era solo tornato a vivere nel suo tempo più bello!
Un abbraccio con tanto affetto!
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