Da un fatto vero
Nel tratto di strada dove abito c’è una grossa scuola comunale e statale che parte dal nido d’infanzia
e arriva alla scuola media, multi-etnica, frequentatissima, confinante con il condominio di cui fa parte la mia abitazione. Al lato opposto di questa strada che è a senso unico, c’è il muro esterno di un Istituto statale tecnico industriale. All’infuori di un piccolo locale a piano terra, un’enoteca che vende vini pregiati molto costosi, e di tre vetrine di un negozio d’abbigliamento ed accessori in angolo con una via più grande e trafficata, non esiste alcun altro esercizio commerciale. Ho voluto precisare questi dettagli giacché al contrario di quello che succede in moltissime strade di questa città che è Roma la capitale d’Italia, qui di shopping se ne vede poco pur trovandoci nelle immediate vicinanze del centro. Ecco quindi spiegata la mia meraviglia nell’assistere ad un fatto piuttosto particolare che mi ha incuriosito.
Alle 11.00 di mattina di lunedì 21 dicembre 2009, tornavo a casa dopo aver percorso un paio di chilometri a piedi, piuttosto infreddolito data la bassa temperatura di questo periodo quando all’angolo della strada vedo quattro uomini vestiti e truccati da Babbo Natale che sostavano chiacchierando tra loro. Alti di statura, ben piazzati fisicamente, di un’età presumibile intorno ai cinquanta anni, avevano in mano uno strumento musicale diverso per ciascuno di loro: una tromba, una chitarra, un mandolino e un tamburo un po’ artigianale. Mi ero allontanato e stavo cercando la chiave per aprire il portone quando i quattro Babbo attaccano a suonare un ben noto motivo musicale natalizio. Però, per quanto io capisca poco di musica, mi sembravano piuttosto stonati se
questa definizione si può usare anche per gli strumenti oltre che per i cantanti. Sembrava che ognuno andasse per conto proprio. Mi sono trattenuto quasi accanto a loro fino a quando hanno terminato di suonare, poi mi sono avvicinato per offrire qualche spicciolo ma non ho visto né piattini, né cartoni, né cappelli insomma nulla d’adattabile per la raccolta di offerte. Ho interpellato
il meno grosso dei quattro, a scanso d’equivoci, e gli ho chiesto dove potevo posare la mia modesta offerta di cinque euro precisando che, in considerazione della mia pensione la quale neppure in due anni avrebbe mai superato lo stipendio mensile di uno dei “nostri” deputati, non potevo permettermi di più. Il più piccolo dei quattro mi guarda e mi dice:
= Senti capo, tu non ci devi dare nulla
= Capisco che è poco, ma credo che voi state qui per guadagnare qualcosa
= Tranquillo, i soldi ce li danno i negozianti di questa zona. Veniamo pagati per fare loro un po’ di
pubblicità, attirare i passanti e farli diventare clienti
= Si ma vi siete fermati all’angolo di queste due strade e non mi pare che ci sia un gran passaggio di persone
= E’ vero, il fatto è che da qualche minuto in quest’angolo ci batte un po’ di sole così ci riscaldiamo almeno qualche minuto
= Potevate mettervi qualcosa di più pesante
= Quando il proprietario del magazzino che ci dato questi costumi e ci ha consentito di lasciare da lui i nostri vestiti non pensavamo che facesse così freddo
= Scusa, capisco che dovrei farmi i fatti miei, ma da quanto tempo fate questo lavoro?
= Da circa dieci giorni.
= Fate parte di una banda musicale?
= No di una banda di disoccupati
= Come?
= Già. Quindici giorni fa ci hanno licenziato da una fabbrica di mobili che si trova poco fuori Roma e da quattro mesi non abbiamo preso più uno straccio di stipendio. Ognuno di noi ha famiglia più o meno grande e ci vogliono soldi per andare avanti. Abbiamo chiesto in giro se ci fosse qualcosa che ci potesse permettere di guadagnare un po’ di soldi in maniera onesta e abbiamo trovato questo magazzino che ci ha proposto questa attività. Volenti o nolenti abbiamo detto di sì, abbiamo rimediato questi strumenti da qualche amico, ci hanno detto come andavano adoperati e dopo un po’ di giorni ci siamo messi all’opera
= E va bene, però scusami se faccio dello spirito, ma è un’opera da quattro soldi
= Vero, non c’è da stare tanto allegri però ci contentiamo di portare a casa quello che rimediamo, si deve mangiare non credi? Sempre sperando di riuscire a trovare qualcosa di meglio.
Durante questa breve conversazione mentre gli altri tre ascoltavano sostenevano con un cenno della testa le affermazioni del loro amico.
Il tutto con una dignità da ammirare, senza urla né strepiti e neppure una parola fuori posto.
Ci siamo salutati con un’energica stretta di mano. Quella mia quasi per confortarli. Il mio interlocutore mi disse:
= CERTO SE NATALE DURASSE DI PIU’…
30 commenti:
triste natale per quelli che hanno perso il posto di lavoro.... Auguri mio caro a te e famiglia
tanti auguri. una storia di grandissima dignità.
...sono cose che fanno riflettere carissimo Aldo, c'è chi odia il Natale e chi ne avrebbe bisogno per mangiare..è triste..ma è ammirevole la dignità di queste persone che avrebbero potuto accettare un compenso dai passanti, rinunciandoci si sono dimostrati migliori di tanti altri che fanno carte false per fregare la gente e/o approfittare del momento di festa....
Se il Natale durasse di più ci sarebbe sempre una mensa per tutti..concludo con l'augurio del grande Dalla: e sarà sempre Natale e festa tutto l'anno.....
Ti abbraccio e ti auguro un bel giorno:-)
...Quanto guadagnano????...così per sapere, si sa mai...Passato anche sto natale Bardo?
Una banalissima favola!
Finchè quei quattro parlano, non suonano e non lavorano... mah!
Fingiamo di crederci a 'sta sola!
Ciao bello!
Caro Aldo, questo post mi ha messo tanta tristezza.
Non a caso ho inserito sul mio blog, il Nabucco, vedi il guaio è che come patria ci siamo scollati. Oggi non esiste più l'amore per la patria e tutte le cose vanno a modo loro.
Il problema di oggi è che tutti sappiamo e tutti ci facciamo i fatti nostri.
Quando sento queste cose, mi viene una rabbia che tu non immagini.
Non è possibile assistere passivamente a quello che sta succedendo intorno a noi...
Un paese non può accontentarsi di dire...
CERTO SE NATALE DURASSE DI PIU’…
Una frase che fa male al cuore e ci dovrebbe far riflettere.
Ti abbraccio.
@la signora in rosso: Proprio per questo ho voluto far conoscere questa storia. Contraccambio con molto affetto i tuoi auguri.
@jec: Grazie per gli auguri e per la tua condivisione della dignità della storia.
@riri: Purtroppo il fatto in sè è vero, ma hai ragione su Lucio Dalla, la sua canzone L'ANNO CHE VERRA' - che io non mi stanco mai di ascoltare - si adatta alla perfezione alla storia.
A voi un abbraccio anche da parte mia.
@ALEPH: Se li dovessi incontrare di nuovo glielo domanderò, può darsi che convenga svolgere quell'attività aprendo magari regolare partita IVA.
Sto natale è passato piuttosto bene
insieme a quindici parenti.
@erminio: Io rispetto le opinioni di tutti, compreso la tua.
Mi piacerebbe sapere con chi dialogo non credi sia meglio?
@rosy: Sì hai pienamente ragione.
Il succo di questo post è proprio ciò che viene percepito in chi lo legge.
Anch'io ti abbraccio.
se penso a quanto ci lamentiamo per cose da poco alle volte...C'è gente che deve inventarsi la vita ogni giorno.
Davvero triste...Gli auguro di cuore di poter trovare lavoro e a te grazie per la vita che ci racconti.Bella e triste , ma sempre vera!
Dalle mie parti le cose non vanno meglio. Conosco persone che hanno perso il lavoro in questi giorni... Immagina che Natale possono aver passato... Non sono tempi buoni questi e anche un lavoro a termine, se pur precario ma dignitoso, può dar respiro a chi è in difficoltà. Inoltre, temo un 2010 triste sotto questo punto di vista: la crisi non è ancora superata, nonostante voci ottimistiche
Queste storie vere lasciano l'amaro in bocca...
Nella mia zona la crisi si sente meno sarà che in campagna le persone hanno meno spese ma credimi è dura anche qui....poi essendo vicino a montecarlo, conosco molte persone che vi lavorano e li la crisi proprio non c'è, o se c'è è difficile da vedere.
Come al solito i ricchi non soffrono, chi patisce sono solo chi lavora per loro!!!
Un caro saluto Aldo, Roberta
Auguri da un ritardatario per problemi di connessione :)
....queste persone sono da admirare...
hanno dignita .....
saluti cari da argentina
Oddìo, poveretti... Certo, se fanno quel lavoro vuol dire che sono onesti. Tempo fa, io interpellai un extracomunitario che, al semaforo, puliva i vetri delle auto e gli chiesi quanto riuscisse a tirar su. Lui mi disse che riusciva a tirar su una quarantina d'euro, ma che, ovviamente, non aveva mutua né contributi; e poi aggiunse che faceva qual lavoro lì perché non voleva rubare né spacciare...
Buone Feste, Aldo!
gatta susanna
...ecco perchè mi ..."girano" sempre ,quando la gente "sputa nel piatto dove mangia" e si lamenta del lavoro che fa e che li fa stare belli tranquilli intanto!!
un abbraccio caro Aldo.
Questo è "l'altro Natale" che ci passa accanto ed è tristissimo! Questa storia ci invita ad un attimo di riflessione sulle condizioni disagiate di molte famiglie in Italia... che nonostante tutto riescono a guardare avanti con tanta e tanta dignità! Mi auguro che il nuovo anno possa portare a queste persone tanta fortuna!
@Nicole: Sento ancora in me la tristezza di questo fatto che ho voluto portare a conoscenza anche di altri.
@Angelo azzurro: Sono esattamente della opinione che tu hai espresso benissimo nel commento.
@gturs: Non ero molto convinto di voler postare questa storia ma poi
ho deciso per il sì e non credo di aver sbagliato.
Roberta anche a te un caro saluto.
@Vincenzo Cucinotta: Anche in ritardo gli auguri vanno benissimo e li contraccambio. Spero tu abbia risolto il problema della connessione.
@gianna: E' vero sono da ammirare.
Saluti affettuosi da Roma.
@susanna: Per fortuna ci sono esmpi come quello che hai citato tu. Buone feste anche a te Susanna
@Aglaia: C'è gente appunto che non se ne rende contoTi abbraccio anch'io carissima.
@Antonella: E' lo stesso augurio che io faccio a tutti i dipendenti di quelle imprese che stanno vivendo giorni difficilissimi.
Che brividi di commozione, caro Aldo!
In effetti, a me sembra proprio che in questi ultimi anni, i Babbi Natali siano in notevole aumento.
Il tuo è un post importante.
Tanti auguri e un abbraccio!
Lara
La dignità è una virtù tanto rara quanto non commercializzabile.
Buone feste, augurando un posto caldo dove lavorare anche per Babbo Natale.
Ciao Aldo,
Che tristezza in questo mondo...
E' cosi dappertutto...
Dove leggi ...è cosi.
Anche quando senti,che è tutto esaurito in montagna,o in altre località estere.
E' vero che il ricco non percepisce
il malessere del povero...
E' solo tra Noi,che Ci capiamo!!!!
Caro Aldo,non intristiamoci troppo.
Hai passato il Santo Natale sereno?
Noi tutti bene...
Ti lascio un infinito proseguo,
un abbraccio caloroso da Anna2.
Ciao Aldo, passo da te per un salutino e per augurarti un spettacolare inizio settimana.
un tenero bacio :)
Ci sono persone che la dignità non la perdono mai!!!!!!E meno male!
ciao
Caro Aldo, arrivo ora e mi rattristo per le condizioni in cui tanta gente è costretta a vivere. Padri di famiglia che, per portare quattro soldi a casa, devono mascherarsi da Babbo Natale.
Eppure, sono convinta che le persone come loro sanno apprezzare la vita più di tanti ricconi nullafacenti.
Come è andato il Natale? Hai mangiato tanto? Scrivimi :O)
@Lara: Già, quando ripenso a quei quattro mi cresce una rabbia in corpo.
Auguri tanti a te e un caldo abbraccio.
@Alice: Quello che mi ha maggiormente colpito è stata appunto la loro dignità.
Buone feste a te e tanti auguri.
@Anna2: Diciamo che con questi chiari di luna non è che il Natale sia andato molto bene specie osservando il mondo fuori dalle nostre case.
Anch'io ti abbraccio forte.
@Solpiccola: Grazie per l'augurio e ricambio il tuo tenero bacio.
@upupa: Malgrado tutto riescono ad essere persone degne di rispetto.
Ciao.
@luly: Un fatto vero che mi ha dato molto da pensare.
Un saluto a tutti voi.
Caro Aldo, a parte la comprensibile amarezza che questa storia suscita, amarezza perché in una nazione civile ci sono persone che sono costrette ad arrangiarsi per sopravvivere, mi colpisce la loro dignità.
Ce ne fosse in altri luoghi "dove si puote ciò che si vuole"...non ci sarebebro queste situazioni.
Un salutone, caro amico.
buon inizio ultima settimana e buon fine anno ^____________^
Mi spiace vedere che ancora una volta Blogger si mangia i post che vengono scritti. Ho provato molta amarezza nel vedere come queste persone si sono dovute ridurre per poter portare a casa del pane, sono cose che in un paese civile non dovrebbero succedere. Purtroppo quella situazione la conosco molto bene perche di persone alla disperazione ne conosco parecchie con il mio lavoro. Vorrei tanto che l'anno nuovo potesse portare un pochino di piu alle persone sfortunate, levando da chi ne ha veramente troppo. Buona vita, Viviana
@Annarita: Ho voluto di proposito raccontare questa storia perchè appunto mi ha colpito la dignità dei quattro.
Amara frase quella da te citata.
Una caro saluto.
@Pupottina: Grazie, anche a te, a Kevin e alla suocera.
@Viviana r: Succede anche a me di vedere che qualcosa non funziona in questi blog.
Sei una persona che purtroppo conosce simili o peggiori situazioni.
Anch'io spero come te che il prossimo anno porti buone nuove a tutti.
Un caro saluto a te e a Mao.
Sì proprio un'altra faccia del Natale caro Aldo. Grazie per avercela proposta. Quanta dignità in questi Babbo Natale improvvisati!
che tristezza, che nel quasi 2010 si debbano sentire certe cose, non credi?
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