lunedì 23 giugno 2014

TRATTO DA UN EPISODIO VERO

Nel 1952 avevo 22 anni ed ero disoccupato. Non avevo nessuna colpa di questa stato di cose perché quando l'anno prima, il 1951, tornai dal servizio militare che mi ero "cibato" tra Casale Monferrato ed Asti, lo studio professionale dove avevo lavorato, in nero, era stato chiuso dagli eredi dal mio datore di lavoro causa il suo decesso.Avevo trovato altri lavori, sempre in nero e part-time, ma percepivo una misera paga pur adattandomi a fare o a tentare di fare qualsiasi mestiere. Di questo stato di cose ricordo un piccolo episodio. A quell'epoca facevo parte di una compagnia teatrale amatoriale che metteva in scena spettacoli di prosa ma non disdegnava di fare anche spettacoli di varietà che si andavano a rappresentare in genere presso altri paesi o piccole cittadine intorno a Roma in occasione di locali sagre o feste del patrono.Per questa attività si percepiva il solito biglietto da mille lire che ciascuno di noi componenti gradiva molto.Tornando al 1952, un giorno del mese di settembre il capocomico della nostra compagnia ci disse che per la seconda domenica di quello stesso mese dovevamo andare a Campoleone, una località sulla strada statale Nettunense che da Roma, passando vicino ad Aprilia e a Lanuvio, arriva fino ad Anzio e Nettuno. Era riuscito ad organizzare tutto con i proprietari del piccolo cinema-teatro dove dovevamo esibirci: due agricoltori, una sorta di colossi da mettere in soggezione chiunque, i quali possedevano anche un esteso appezzamento di terreno agricolo nonché un bar e un negozio di articoli vari posti ai fianchi del cinema. I tre locali erano compresi in un piccolo fabbricato di un solo piano che affacciava proprio sulla statale Nettunense. Di questa nostra compagnia, per certi spettacoli, specialmente fuori Roma, facevano parte anche due dei tre fratelli De Vico, Mario e Antonio, napoletani generazione Scarpetta, noti nell'ambiente dell'avanspettacolo come Trio De Vico insieme al terzo fratello Pietro, nonché Maria Boni cantante della sede regionale romana della RAI Radio Campidoglio. Pure loro parteciparono a questa nostra "trasferta" per lo spettacolo a Campoleone, Naturalmente per un compenso maggiore di quello di noi "dilettanti". Pubblicizzato dai due "colossi" in tutto il circondario con numerose locandine teatrali, il flusso dei spettatori fu notevole e noi ottenemmo un discreto successo. Alla fine dello spettacolo gli spettatori ci chiesero persino l'autografo, anche a me che ero stato soltanto il "bravo presentatore" per modo di dire. Erano ormai le 23 e, sistemato tutto quello che c'era da sistemare, il nostro capocomico andò a casa dei due "colossi" per farsi dare la somma concordata. E qui avvenne il fatto. I due iniziarono a lamentarsi per le troppe spese sostenute sia per l'allestimento del palco e della sala, sia per il noleggio dell'attrezzatura microfonica, sia infine per la pubblicità e il pagamento dei diritti alla Società Autori ed Editori – S.I.A.E. A mezzanotte circa noi, non vedendo ritornare il "capo", cominciammo a preoccuparci ma dopo pochi minuti eccolo ritornare con la classica coda tra le gambe: i "colossi" non gli avevano dato una lira! Gli avevano dato però due grosse buste con dentro frutta, ortaggi e un salamino.Ci fu una reazione fortissima specialmente da parte dei tre "professionisti" ma nessuno di noi se la sentì di affrontare quei due "soggetti" in una discussione.
Tristemente questa volta tornammo a Roma tutti con la coda tra le gambe.

9 commenti:

❀~ Simo ♥~ ha detto...

L'arroganza non morirà mai.....
Buon inizio settimana e soprattutto serena vita.

Zio Scriba ha detto...

Perdonami se qualche volta faccio l'antiromano (è uno scherzare fra amici, lo sai), ma continuo a trovare comico che frutta, verdura e salamini possano stare dentro una "busta". Succede anche con gli autori tipo ammaniti. Non vi riesce proprio di scrivere "sacchetto", o "borsa di plastica", o "sportina"? :-))

(Qui poi, per chi non conosce il vostro perverso uso di "busta", l'equivoco è ancora più facile, visto che poco prima si parlava di denaro, che di solito si mette dentro "buste" vere...)

Un abbraccio, carissimo Amico!

Unknown ha detto...

Che due maiali!
Spero che prima o poi abbiano avuto quello che meritavano.
Cristiana

Tomaso ha detto...

Caro Aldo, purtroppo le cose non sono cambiate per niente, anzi credo che siano peggiorate.
Credo che dobbiamo prenderla con filosofia, tanto nulla cambierà mai.
Ciao e buona settimana caro amico.
TomasoCaro Nicola, abbiamo sfruttato il rosso italiano!
Così sono due le bandiere.
Ciao e buona settimana caro amico.
Tomaso

Anonimo ha detto...

Certo che ne hai viste nella tua bella Vita.
Strano modo di pagare in natura...
Sicuramente non avranno fatta molta strada quei due o forse data la loro avarizia mentale, sì.
Buona giornata Aldo !!**
Paolo

Mariella ha detto...

Non c'era da fidarsi molto nemmeno ai "vecchi" tempi caro il mio Aldo.
@Zio hai ragione sul lessico meridionale! Dai noi è uso comune dire "le buste della spesa" ahahahah

Rosaria ha detto...

Il mondo non è cambiato molto.
Alduccio ma poi avete consumato i salamini e la frutta?
Tutto esperienza nella vita, grazie a loro oggi hai potuto fare un post di vita vissuta.
Ti abbraccio ciao!

Pia ha detto...

Ci sono ancora tali prepotenti energumeni.
Solo che ora qualche volta vengono sgamati!
Almeno sei riuscito a mangiati il salame? Credo che il sapore di quello del '51-'52, fosse assolutamente super...gnamm...
Abbraccioni!

Ambra ha detto...

Ma che vergogna questi due indecenti profittatori!
Però mi fa anche ridere il commento di Zio Scriba ... concordo con lui.