Lei si
chiamava Betty e nei primi anni cinquanta conobbe Paolo in occasione
di un pomeriggio danzante in casa di una propria parente. Avevano
entrambi tra i diciannove e i venti anni ed erano fidanzati con amici
comuni. Lei con un giovane coetaneo in procinto di essere assunto
presso una grossa ditta, invece Paolo, in attesa di occupazione, con
un'amica di Betty. Loro quattro facevano parte di una comitiva
piuttosto numerosa e quasi tutte le sere si incontravano in una sorta
di osteria-trattoria situata nei pressi delle loro abitazioni per
scambiare quattro chiacchiere. L'oste era il padre di uno di loro e
quindi si potevano trattenere senza alcun ostacolo dalle tre alle
quattro ore ogni volta. Colei o colui che se lo potevano permettere
ordinavano una bibita e mangiavano un "cappone". Non era il
noto gallo castrato bensì mezzo sfilatino di pane leggermente
scottato sulla griglia, condito con una goccia d'olio e un pizzico di
sale. Come si usa dire i tempi erano magri e quello era ciò che
passava il convento. Nel corso di tali incontri si rideva, si
scherzava e si passava il tempo discutendo di vari argomenti. Una di
quelle sere, Betty e Paolo, seduti insieme agli altri amici, si
accorsero reciprocamente che stavano guardandosi con intensità
senza che nessuno di loro ne conoscesse il perché. Non dissero una
parola, appena qualche secondo e volsero altrove i loro sguardi.
Entrambi cercarono di evitarsi per il resto della serata. Due giorni
dopo, quando insieme agli altri si ritrovarono all'ingresso della
solita osteria, Betty prese da parte Paolo e rapidamente gli sussurrò
=Devo
parlarti da solo
=Anch'io.
Senza che
nessuno se ne accorgesse riuscirono a concordare un appuntamento per
il tardo pomeriggio del sabato successivo. Quando si videro nel
giorno e nel luogo concordati si salutarono non senza imbarazzo poi
Paolo chiese:
=Va bene
per te se prendiamo il bus e scendiamo al capolinea che si trova
all'inizio dell'Appia Antica?
=Sì, va
benissimo.
Saliti sul
bus e lungo tutto il percorso scambiarono tra loro poche parole. Si
stavano chiedendo entrambi come affrontare la situazione che si era
venuta a creare. Giunti a destinazione si diressero camminando
lentamente verso il prato antistante il Mausoleo di Cecilia Metella,
non c'erano panchine e quindi si sedettero sopra i resti di una
colonna marmorea proveniente da vecchi scavi archeologici della zona
=Paolo...te
l'ho chiesto io quest'incontro
=Lo so
Betty e sentivo anch'io la necessità di vederci da soli
=Sai
anche il perche?
=Sì.
Vedi Betty a volte certi sguardi sono più espliciti delle parole e
di certi comportamenti
=Sono
così trasparente per cui si nota subito quello che sento dentro di
me?
=Dal
momento che siamo qui, insieme, noi due soli, non credi che lo sia
anch'io?
=Vero. Il
fatto è che non dovremmo esserci qui e tu conosci benissimo il
motivo
=Perché
ti sposi a fine mese
=Giusto.
E non è corretto e neppure onesto questo mio comportamento, ma...
=Ma?
=Penso
che abbiamo sbagliato i tempi dei nostri reciproci fidanzamenti. Te
lo dico con sincerità
=Che
intendi fare
=Nulla.
Anche se vorrei dirti quello che provo per te. Ho fatto una promessa
e intendo mantenerla.
=Ti vuole
bene come...
=Come?
=Come e
quanto te ne voglio io?
=Credo di
sì, a modo suo. E poi io e te non abbiamo fatto mai trapelare quello
che sentivamo l'uno per l'altro
=Abbiamo
commesso un grosso errore
=Già.
Torniamo adesso, ti prego.
Paolo
prese per mano Betty gliela strinse con delicatezza e si avviarono
lentamente verso il bus. Si stava facendo buio, ma giunti a pochi
passi si fermarono si guardarono e si scambiarono un lungo ed
appassionato bacio, incuranti di tutto. Poi, senza dire una parola,
salirono sul bus e tornarono nelle loro rispettive case.
Il
dolce intenso sapore di quel bacio e di quelle labbra rimase a lungo
nei ricordi di Paolo. Non lo dimenticò mai..
13 commenti:
Non voglio immaginare l'amore angoscioso, denso di rimpianti,di quei due. Oggi, per fortuna, non ci sono più quelle convenzioni e sarebbe possibile tornare sui propri passi.
Egoismo? Secondo me no, pura onestà.
Cristiana
Speriamo siano riusciti a dimenticarsi.
Speriamo.
capita caro Aldo, oh! se capita (forse ho coniugato male il verbo al passato...)
Un carissimo saluto. robi
E' che certi finali non riesco proprio a mandarli giù... ciao caro Aldo
Effettivamente Betty ha valutato anche il fatto che il suo futuro marito lavorasse.
Purtroppo la giovane età e l'influenza che possono avere avuto i genitori su di loro, ha contato di più del coraggio di un'amore.
Io forse avrei fatto una scelta diversa, ma sin dall'inizio.
Per me l'amore ha sempre contato molto, chissà...
Baci caro Aldo.
Capita...
Sei un ottimo narratore: realtà, fantasia... chi lo sa!
P.S.
Lo sai che insieme a me a ritirare il premio per il mio racconto, c'erano molti giovanotti e signorine tuoi coetanei con scritti deliziosi e il vincitore assoluto della narrativa breve era proprio tuo coetaneo?
Medita Aldo, medita...
Un abbraccio:))
eh si capita Aldo... un abbraccio
Bravo come sempre, caro Aldo. Bella storia. Buon fine settimana ed abbraccio da Bari.
Sempre piacevole leggerti. Un caro saluto, Fabio
Le storie che finiscono bene,cioè nel modo più corretto,forse lasciano in fondo qualche rimpianto...Non sapremo mai cosa avremmo trovato dietro l'angolo del perbenismo e della rinuncia.Bravo come sempre,Aldo.Una serena domenica
Ciao Aldo e buon pomeriggio domenicale.
Storie sicuramente d'altri tempi e noi che, invece, siamo oramai abituati a viverne ben altre, spesso tutta questa "onestà" non riusciamo a capirla. In effetti, non saprei se riuscirei a fare una scelta come i due protagonisti della tua bella storia. In passato lo feci e fu un grosso, grossissimo errore. Oggi non rimpiango nulla, però l'errore lo riconosco!
Ciao Aldo e buon pomeriggio domenicale.
Storie sicuramente d'altri tempi e noi che, invece, siamo oramai abituati a viverne ben altre, spesso tutta questa "onestà" non riusciamo a capirla. In effetti, non saprei se riuscirei a fare una scelta come i due protagonisti della tua bella storia. In passato lo feci e fu un grosso, grossissimo errore. Oggi non rimpiango nulla, però l'errore lo riconosco!
Uffa!!!
Ma perchè questo finale amaro :-(
Capisco che talune volte l'onestà prevale sull'emozione, istinto ecc... ma... ma...
Ciao Aldone un bacione grosso!!!
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